Ospedale: "Manifestare e impugnare gli atti".

Mercoledì, 15 Gennaio 2020 08:56 | Letto 1321 volte   Clicca per ascolare il testo Ospedale: "Manifestare e impugnare gli atti". Due le azioni principali individuate ieri sera dal comitato per la difesa dellospedale di San Severino: impugnare la determina 742 del 31 dicembre prima che scadano i termini di legge, e una grande manifestazione che possa declinarsi non solo in un corteo di protesta che possa riunire anche i comitati di altre zone ma anche in una postazione permanente, una sorta di picchetto. Il tutto però dovrà partire, o essere sostenuto, dai sindaci, specie quelli che hanno un ospedale nel loro territorio. E alla Piermattei il comitato garantisce massimo appoggio. Lincontro di ieri fa seguito alle ultimissime novità relative allospedale settempedano, protagonista di una determina del 31 dicembre che prevede il declassamento da unità semplici dipartimentali a unità semplici di non uno bensì tre reparti: hospice, oncologia e radiologia. Ciò significa che non saranno più autonomi, potranno essere smantellati in ogni momento o accorpati alla struttura centrale. Proprio in merito alla radiologia è emersa una situazione abbastanza critica, testimoniata da chi quel reparto lo vive quotidianamente: ci sono solo cinque medici, di cui uno soltanto per le mammografie, a cui sono state bloccate le ferie. Sembrerebbe addirittura esserci qualcuno che lavora da 40 giorni continuativi. Si è in attesa di due medici che lAsur dovrebbe assumere a tempo indeterminato ma purtroppo sembra che la richiesta di radiologi sia molto elevata in tutte le Marche e quindi i professionisti, potendo scegliere, preferiscono andare altrove. Qui non vengono medici - ha stigmatizzato Massei - perché vengono umiliati e mortificati con determine come la 742 dopo aver dato tutto, sacrificato famiglie, per il lavoro. E ora che anche la loro categoria si ribelli. Lavvocato e vicepresidente del comitato ha spiegato per sommi capi ai presenti in cosa consisterebbe la determina, soffermandosi sulle parole del direttore dellArea Vasta 3, Alessandro Maccioni, secondo cui non cè stato alcun declassamento, semmai un rafforzamento della loro integrazione nei processi assistenziali della rete clinica di riferimento: Maccioni offende lintelligenza di un bambino - commenta duro Massei - dicendo che questo declassamento rafforza la struttura nel suo ruolo all’interno delle reti cliniche. Fa ben sperare quanto emerso dal consiglio comunale che si è svolto a Fabriano due sere fa, a cui hanno preso parte anche i sindaci di San Severino, Camerino e Matelica. Pare che abbiano finalmente capito che devono unirsi. Tuttavia alle parole, bisogna anche associare i fatti, rispondere agli atti con altri atti. Impugnare i provvedimenti - ha aggiunto - poiché tentando il dialogo, lAsur farà solo perdere tempo in attesa che decorra il periodo dopo il quale latto diventerà definitivo. Fin ora, nonostante i nostri continui allarmi, i sindaci di questa zona hanno voluto continuare a trattare in proprio, pensando di portare a casa qualche misero risultato. Il risultato è che tutti hanno preso schiaffi. Fortemente criticato il silenzio del direttore generale Asur Nadia Storti e il presidente Luca Ceriscioli nonché lidea di realizzare lospedale unico. Secondo i più infatti, comporterà l’impoverimento e il declassamento a ospedale di comunità di tutte le strutture dellentroterra. Pietro Cruciani, radiologo in pensione, in merito ha precisato che sul piano sanitario è prevista una riduzione del 20 per cento delle strutture complesse e dipartimentali. In merito alla determina, so che è stata la Storti a volerla fortemente ora, probabilmente per fare bella figura con il governatore. Sicuramente prima o poi sarebbe arrivata ma è altrettanto sicuro che si poteva attendere. Mi chiedo anche come mai proprio da San Severino si sia iniziato, visto che le riduzioni riguardano tutte le Marche. I tagli, declassamenti e depotenziamenti che lAsur sta operando, sono in vista della realizzazione dellospedale unico sulla cui realizzazione però ci sono molti dubbi visto che sarà finanziato con un project financing: Significa che pagano dei privati per milioni di euro - è tornato a spiegare Massei - e il pubblico si accollerà un canone per anni e anni e il risultato è che alla fine questa struttura sarà costata molto di più. Peraltro, non voglio fare la Cassandra della situazione, ma lospedale unico non partirà mai, è solo uno specchietto per le allodole. Il vero obiettivo è di chiudere le strutture esistenti finché non arriverà qualche privato che riaprirà.g.g.
Due le azioni principali individuate ieri sera dal comitato per la difesa dell'ospedale di San Severino: impugnare la determina 742 del 31 dicembre prima che scadano i termini di legge, e una grande manifestazione che possa declinarsi non solo in un corteo di protesta che possa riunire anche i comitati di altre zone ma anche in una postazione permanente, una sorta di picchetto. Il tutto però dovrà partire, o essere sostenuto, dai sindaci, specie quelli che hanno un ospedale nel loro territorio. E alla Piermattei il comitato garantisce massimo appoggio. 
L'incontro di ieri fa seguito alle ultimissime novità relative all'ospedale settempedano, protagonista di una determina del 31 dicembre che prevede il declassamento da unità semplici dipartimentali a unità semplici di non uno bensì tre reparti: hospice, oncologia e radiologia. 
Ciò significa che non saranno più autonomi, potranno essere smantellati in ogni momento o accorpati alla struttura centrale. 
Proprio in merito alla radiologia è emersa una situazione abbastanza critica, testimoniata da chi quel reparto lo vive quotidianamente: ci sono solo cinque medici, di cui uno soltanto per le mammografie, a cui sono state bloccate le ferie. Sembrerebbe addirittura esserci qualcuno che lavora da 40 giorni continuativi. Si è in attesa di due medici che l'Asur dovrebbe assumere a tempo indeterminato ma purtroppo sembra che la richiesta di radiologi sia molto elevata in tutte le Marche e quindi i professionisti, potendo scegliere, preferiscono andare altrove.
"Qui non vengono medici - ha stigmatizzato Massei - perché vengono umiliati e mortificati con determine come la 742 dopo aver dato tutto, sacrificato famiglie, per il lavoro. E' ora che anche la loro categoria si ribelli". L'avvocato e vicepresidente del comitato ha spiegato per sommi capi ai presenti in cosa consisterebbe la determina, soffermandosi sulle parole del direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, secondo cui "non c'è stato alcun declassamento, semmai un rafforzamento della loro integrazione nei processi assistenziali della rete clinica di riferimento": "Maccioni offende l'intelligenza di un bambino - commenta duro Massei - dicendo che questo declassamento rafforza la struttura nel suo ruolo all’interno delle reti cliniche. Fa ben sperare quanto emerso dal consiglio comunale che si è svolto a Fabriano due sere fa, a cui hanno preso parte anche i sindaci di San Severino, Camerino e Matelica. Pare che abbiano finalmente capito che devono unirsi. Tuttavia alle parole, bisogna anche associare i fatti, rispondere agli atti con altri atti. Impugnare i provvedimenti - ha aggiunto - poiché tentando il dialogo, l'Asur farà solo perdere tempo in attesa che decorra il periodo dopo il quale l'atto diventerà definitivo. Fin ora, nonostante i nostri continui allarmi, i sindaci di questa zona hanno voluto continuare a 'trattare in proprio', pensando di portare a casa qualche misero risultato. Il risultato è che tutti hanno preso schiaffi". Fortemente criticato il silenzio del direttore generale Asur Nadia Storti e il presidente Luca Ceriscioli nonché l'idea di realizzare l'ospedale unico. Secondo i più infatti,
 comporterà l’impoverimento e il declassamento a ospedale di comunità di tutte le strutture dell'entroterra. Pietro Cruciani, radiologo in pensione, in merito ha precisato che "sul piano sanitario è prevista una riduzione del 20 per cento delle strutture complesse e dipartimentali. In merito alla determina, so che è stata la Storti a volerla fortemente ora, probabilmente per fare bella figura con il governatore. Sicuramente prima o poi sarebbe arrivata ma è altrettanto sicuro che si poteva attendere. Mi chiedo anche come mai proprio da San Severino si sia iniziato, visto che le riduzioni riguardano tutte le Marche". I tagli, declassamenti e depotenziamenti che l'Asur sta operando, sono in vista della realizzazione dell'ospedale unico sulla cui realizzazione però ci sono molti dubbi visto che sarà finanziato con un project financing: "Significa che pagano dei privati per milioni di euro - è tornato a spiegare Massei - e il pubblico si accollerà un canone per anni e anni e il risultato è che alla fine questa struttura sarà costata molto di più. Peraltro, non voglio fare la Cassandra della situazione, ma l'ospedale unico non partirà mai, è solo uno specchietto per le allodole. Il vero obiettivo è di chiudere le strutture esistenti finché non arriverà qualche privato che riaprirà".
g.g.


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