"Il ritmo fin ora non è stato quello più adeguato. Di questo passo, secondo un calcolo matematico si finirà la ricostruzione nel 2048". A dirlo è il nuovo commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, secondo un rapporto tra il numero di pratiche attese e quelle licenziate dagli uffici speciali per la ricostruzione nell'ultimo trimestre del 2019. "Se continuiamo così, andremo avanti troppo a lungo e questo non è possibile".
Secondo Legnini non mancano le risorse, anzi non sarebbe quello il problema quanto piuttosto spendere quelle che ci sono. "Poi ce ne vorranno altre - ha aggiunto - ma intanto spendiamo quelle che ci sono. L'incontro a Camerino è stato rinviato ma nel più breve tempo possibile farò degli incontri, magari in forma più ristretta, perché so che lí ci sono grandi difficoltà. Quella di stamane invece è stata una riunione molto positiva e fruttuosa perché i prefetti mi hanno illustrato il loro punto di vista sia in merito alla ricostruzione pubblica che dal punto di vista del controllo della legalità e il contrasto ai fenomeni di infiltrazione che non si sono manifestati".
Legnini ha indicato le direttrici di queste prime settimane di lavoro, inevitabilmente condizionate dall'emergenza Coronavirus.
(approfondimento sul prossimo numero di Appennino Camerte)
Gaia Gennaretti