Servizi educativi e sociosanitari: firmato il protocollo per la riprogettazione

Mercoledì, 10 Giugno 2020 11:37 | Letto 528 volte   Clicca per ascolare il testo Servizi educativi e sociosanitari: firmato il protocollo per la riprogettazione Al via il grosso lavoro per riprogettare e riprogrammare i servizi educativi e sociosanitari sospesi causa del Covid. Stamane la Regione e le parti interessate hanno firmato il protocollo contenente le modalità per ripensare l’offerta che, nel territorio marchigiano, interessa tra le 25mila e le 30mila persone. Un passo importante di cui Paolo Possanzini, in rappresentanza delle parti sindacali, ha voluto sottolineare il duplice aspetto: “E’ un percorso che prova a tenere insieme più livelli, ovvero il necessario assetto dei servizi con la collaborazione indispensabile delle istituzioni in gioco. Nella riprogettazione dei servizi sarà garantita la tutela degli operatori e bisognerà lavorare coi territori affinché il percorso venga tradotto e declinato adeguatamente. Le linee guida insomma vogliono coniugare efficienza dell’offerta e tutela del lavoro”. Per il presidente Luca Ceriscioli è un altro tassello per il rilancio che “non passa solo attraverso l’aspetto economico ma anche attraverso il terzo settore. In una fase di cambiamento come quella che stiamo vivendo, è importante saper riprogettare per tenere insieme la qualità del servizio e la sicurezza di operatori e beneficiari del servizio stesso. Un’attenzione particolare sarà riservata alla retribuzione e alla vicinanza ai lavoratori”, tanto che il protocollo firmato stamane presenta un punto appositamente dedicato a questo argomento. “La Regione e l’Asur - ha anche aggiunto - mettono il massimo della disponibilità nella logica di condivisione con tutti gli operatori sociali. È il segno che nella ripartenza siamo attenti a tutti e a tutto”. Da parte loro le cooperative in questo momento soffrono per la mancanza di una visione complessiva, molte realtà sono in difficoltà anche per la sovraresonsabillizzazione di cui sono state caricate. Il problema vero, insomma, è che è difficile portare avanti la quotidianità ma l’auspicio, con la firma di questo protocollo, è che si possano dare risposte attraverso uno strumento che dà l’occasione di dialogare, abbandonando l’individualismo.g.g.
Al via il grosso lavoro per riprogettare e riprogrammare i servizi educativi e sociosanitari sospesi causa del Covid.

Stamane la Regione e le parti interessate hanno firmato il protocollo contenente le modalità per ripensare l’offerta che, nel territorio marchigiano, interessa tra le 25mila e le 30mila persone.

Un passo importante di cui Paolo Possanzini, in rappresentanza delle parti sindacali, ha voluto sottolineare il duplice aspetto: “E’ un percorso che prova a tenere insieme più livelli, ovvero il necessario assetto dei servizi con la collaborazione indispensabile delle istituzioni in gioco. Nella riprogettazione dei servizi sarà garantita la tutela degli operatori e bisognerà lavorare coi territori affinché il percorso venga tradotto e declinato adeguatamente. Le linee guida insomma vogliono coniugare efficienza dell’offerta e tutela del lavoro”.

Per il presidente Luca Ceriscioli è un altro tassello per il rilancio che “non passa solo attraverso l’aspetto economico ma anche attraverso il terzo settore. In una fase di cambiamento come quella che stiamo vivendo, è importante saper riprogettare per tenere insieme la qualità del servizio e la sicurezza di operatori e beneficiari del servizio stesso. Un’attenzione particolare sarà riservata alla retribuzione e alla vicinanza ai lavoratori”, tanto che il protocollo firmato stamane presenta un punto appositamente dedicato a questo argomento. “La Regione e l’Asur - ha anche aggiunto - mettono il massimo della disponibilità nella logica di condivisione con tutti gli operatori sociali. È il segno che nella ripartenza siamo attenti a tutti e a tutto”.

Da parte loro le cooperative in questo momento soffrono per la mancanza di una visione complessiva, molte realtà sono in difficoltà anche per la sovraresonsabillizzazione di cui sono state caricate. Il problema vero, insomma, è che è difficile portare avanti la quotidianità ma l’auspicio, con la firma di questo protocollo, è che si possano dare risposte attraverso uno strumento che dà l’occasione di dialogare, abbandonando l’individualismo.

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