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"Mio padre lasciato al freddo in un container" Il racconto della figlia di un paziente Covid

Giovedì, 15 Ottobre 2020 17:06 | Letto 1973 volte   Clicca per ascolare il testo "Mio padre lasciato al freddo in un container" Il racconto della figlia di un paziente Covid Il caos, linadeguatezza, la totale disorganizzazione e la mancanza di buon senso.Sono questi i fatti denunciati da Jane Polentini di Monte San Martino, che racconta la sua esperienza allospedale di Macerata dove, nonostante laumento dei casi di coronavirus, non è stato riattivato il reparto dedicato ai contagiati.Mio padre - scrive - , positivo al Covid, lunedì pomeriggio è stato trasportato dal 118 in ospedale per i primi accertamenti. In un primo momento si pensava che sarebbe stato trasferito, in serata, allospedale di Fermo per la disponibilità di posti letto, ma nel frattempo è stato fatto accomodare al pronto soccorso dellospedale civile di Macerata.È qui che Jane Polentini racconta la sua disavventura: Macerata - scrive - non solo non è attrezzata con un reparto Covid ma non è provvista nemmeno di un paio di posti letto per le emergenze di questo tipo. Sono mesi - lamenta la cittadina di Monte San Martino - che si prevede la seconda ondata della pandemia e non posso credere che nessuno abbia avuto modo di organizzarsi.Il nuovo ospedale di Civitanova inaugurato pochi mesi fa da Bertolaso che fine ha fatto? - si chiede - . Alle 3 del mattino - prosegue nel racconto - i tre pazienti positivi (mio padre e due signore) sono stati spostati dalla stanza interna del pronto soccorso per essere trasferiti in un container privo di riscaldamento.Jane Polentini definisce umanamente inaccettabili le modalità con cui è stato accolto il padre.Sono stati lasciati al freddo per tutta la notte - continua la donna - nonostante solleciti e richieste da parte loro di poter essere riscaldati. Mi auguro che, chi di dovere, si assuma le proprie responsabilità.GS
"Il caos, l'inadeguatezza, la totale disorganizzazione e la mancanza di buon senso".
Sono questi i fatti denunciati da Jane Polentini di Monte San Martino, che racconta la sua esperienza all'ospedale di Macerata dove, nonostante l'aumento dei casi di coronavirus, non è stato riattivato il reparto dedicato ai contagiati.
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Mio padre - scrive - , positivo al Covid, lunedì pomeriggio è stato trasportato dal 118 in ospedale per i primi accertamenti. In un primo momento si pensava che sarebbe stato trasferito, in serata, all'ospedale di Fermo per la disponibilità di posti letto, ma nel frattempo è stato fatto 'accomodare' al pronto soccorso dell'ospedale civile di Macerata".

È qui che Jane Polentini racconta la sua disavventura: "Macerata - scrive - non solo non è attrezzata con un reparto Covid ma non è provvista nemmeno di un paio di posti letto per le emergenze di questo tipo. Sono mesi - lamenta la cittadina di Monte San Martino - che si prevede la seconda ondata della pandemia e non posso credere che nessuno abbia avuto modo di organizzarsi.
Il nuovo ospedale di Civitanova inaugurato pochi mesi fa da Bertolaso che fine ha fatto? - si chiede - . Alle 3 del mattino - prosegue nel racconto - i tre pazienti positivi (mio padre e due signore) sono stati spostati dalla stanza interna del pronto soccorso per essere trasferiti in un container privo di riscaldamento".

Jane Polentini definisce "umanamente inaccettabili" le modalità con cui è stato accolto il padre.

"Sono stati lasciati al freddo per tutta la notte - continua la donna - nonostante solleciti e richieste da parte loro di poter essere riscaldati. Mi auguro che, chi di dovere, si assuma le proprie responsabilità".

GS

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