Stampa questa pagina

Donne, cosa è cambiato in 100 anni: la testimonianza dalle storiche pagine del settimanale

Lunedì, 08 Marzo 2021 09:50 | Letto 616 volte   Clicca per ascolare il testo Donne, cosa è cambiato in 100 anni: la testimonianza dalle storiche pagine del settimanale Che esista una giornata per celebrare la donna evidenzia ancor di più la differenza tra i generi.È vero che l8 marzo si ricordano i diritti, ma questa data testimonia che nel tempo sia stato necessario limpegno di molti per conquistarli.Il percorso che ha portato le donne ad ottenerli, continuando limpegno per raggiungerne sempre di più affinchè non ci sia la necessità di chiedere la parità ma che questa esista a prescindere, emerge dalle pagine dei cento anni del settimanale LAppennino Camerte.La ricerca in archivio iniziata dalla redazione per confezionare le pagine della raccolta del centenario offre tanti spunti sui cambiamenti della società dal 1921 ad oggi.In particolare, per questa giornata, proponiamo un articolo pubblicato nel 1922 dal titolo: “Alle donne” a firma di A. Sebastiani.“E’ tornata la primavera - esordisce - e nelle nostre piazze e vie è sbocciato a far contrasto con le dolci attrattive della natura il fiore avvelenato della moda sfacciata”.  La critica agli abiti delle donne è chiara e non lascia spazio a fraintendimenti: l’articolo punta il dita contro “Vesti corte, scarpe alte, calze trasparenti, collo e spalle e braccia e petto nudo, faccia imbellettata, capelli di tante dimensioni quanti sono i capricci della testa che li sostiene”. Parole dure che condannano abiti che sembrano attuali, ma pare difficile anche solo immaginare che in quegli anni le donne andassero vestite come oggi. Dunque la descrizione sembra superare ampiamente la realtà. Allora la curiosità sorge nell’immaginare cosa potessero indossare le donne cui viene rivolto un articolo così duro, tanto da proseguire: “Voi stesse vi procurate la menomazione della vostra dignità, vi fate propaganda di antifemminismo. Partecipate alla santa crociata contro la modo attuale - conclude Sebastiani - che insegnerà il decoro alle singole persone, preparerà madri - degne di questo nome - e ci darà una società più virtuosa”. A giudicare dalla moda del 2021 non credo che qualche donna abbia raccolto quell’invito ad imbracciare le armi contro l’evoluzione dello stile.Laugurio, a tutte loro, è che continuino a portare avanti le proprie idee, ma che per farlo, non ci siano bisogno di battaglie.Giulia Sancricca
Che esista una giornata per celebrare la donna evidenzia ancor di più la differenza tra i generi.
È vero che l'8 marzo si ricordano i diritti, ma questa data testimonia che nel tempo sia stato necessario l'impegno di molti per conquistarli.
Il percorso che ha portato le donne ad ottenerli, continuando l'impegno per raggiungerne sempre di più affinchè non ci sia la necessità di chiedere "la parità" ma che questa esista a prescindere, emerge dalle pagine dei cento anni del settimanale L'Appennino Camerte.

La ricerca in archivio iniziata dalla redazione per confezionare le pagine della raccolta del centenario offre tanti spunti sui cambiamenti della società dal 1921 ad oggi.
In particolare, per questa giornata, proponiamo un articolo pubblicato nel 1922 dal titolo: “Alle donne” a firma di A. Sebastiani.

WhatsApp Image 2021 03 08 at 10.08.42

“E’ tornata la primavera - esordisce - e nelle nostre piazze e vie è sbocciato a far contrasto con le dolci attrattive della natura il fiore avvelenato della moda sfacciata”. 

La critica agli abiti delle donne è chiara e non lascia spazio a fraintendimenti: l’articolo punta il dita contro “Vesti corte, scarpe alte, calze trasparenti, collo e spalle e braccia e petto nudo, faccia imbellettata, capelli di tante dimensioni quanti sono i capricci della testa che li sostiene”.

Parole dure che condannano abiti che sembrano attuali, ma pare difficile anche solo immaginare che in quegli anni le donne andassero vestite come oggi.
Dunque la descrizione sembra superare ampiamente la realtà. Allora la curiosità sorge nell’immaginare cosa potessero indossare le donne cui viene rivolto un articolo così duro, tanto da proseguire: “Voi stesse vi procurate la menomazione della vostra dignità, vi fate propaganda di antifemminismo. Partecipate alla santa crociata contro la modo attuale - conclude Sebastiani - che insegnerà il decoro alle singole persone, preparerà madri - degne di questo nome - e ci darà una società più virtuosa”.
A giudicare dalla moda del 2021 non credo che qualche donna abbia raccolto quell’invito ad imbracciare le armi contro l’evoluzione dello stile.
L'augurio, a tutte loro, è che continuino a portare avanti le proprie idee, ma che per farlo, non ci siano bisogno di battaglie.

Giulia Sancricca

WhatsApp Image 2021 03 08 at 10.08.42 1


Letto 616 volte

Articoli correlati (da tag)

Clicca per ascolare il testo