Un anno di distanza, Adornato: "La tecnologia non sostituisce la presenza, torneremo più umani"

Sabato, 27 Marzo 2021 10:06 | Letto 588 volte   Clicca per ascolare il testo Un anno di distanza, Adornato: "La tecnologia non sostituisce la presenza, torneremo più umani" Un anno di pandemia, un anno in cui tutto è cambiato, anche per lUniversità di Macerata, costretta come tutti gli altri atenei a proseguire con le lezioni e le lauree a distanza.E se da un lato il rettore Francesco Adornato stila un bilancio di ciò che è stato, nel momento in cui si prosegue con le vaccinazioni dei docenti e del personale amministrativo si guarda anche al futuro e a ciò che lUniversità tornarà ad essere: È stato un anno faticoso - dice - , sorprendente, che ha stremato i rapporti sociali, li ha ridotti e ha creato molte complicazioni alle singole persone perchè la comunità ne è stata colpita nel profilo distintivio. Tutto questo ha richiesto allUniversità una implementazione della forza, un impegno più forte, perchè abbiamo dovuto rimediare in tempi rapidi, rispondere alla problematica dellinsegnamento a distanza con la tecnologia che però non sostituice la presenza.Abbiamo garantito la didattica - spiega - ma è rimasto sempre chiaro a me e agli studenti che il tratto distintivo dellesperienza universitaria sia quello delle lezioni in presenza. Non si possono costringere studenti e docenti ad andare contro la natura umana che è quella dei profili sociali.Siamo rimasti in contatto con gli studenti attraverso la radio dellateneo - dice -  con iniziative e webinar; abbiamo sopperito con la tecnologia, che considero essere un elemento complementare dellesperienza universitaria in presenza, un elemento che certamente cambierà il percorso di studi, ma non sostituirà mai la presenza delle persone, non toglierà lumanità che vive nelle esperienze fisiche.La sensibilità al centro dellimpegno del rettore che comprende come esprienze tanto attese quali la laurea debbano tornare ad essere come prima della pandemia, quando si potrà: Era un momento di grande aggregazione emotiva - racconta - , non erano solo la pergamena o la proclamazione, ma un passaggio che coinvolgeva la famiglia, era un rito e come tutti i riti ha un suo significato di conferma della realtà umana nel suo sentire più profondo, che è quello dello stare insieme.Lesperienza fatta attualmente a livello globale inciderà sulla strumentalizzazione utilizzata - spiega - e credo che le università si attrezzeranno per fornire un duplice sistema di formazione didattica. Nellultimo anno, quando abbiamo potuto riaprire in presenza, lo abbiamo fatto, perchè vogliamo sostenere la fiducia dei nostri studenti che si attendono di tornare alla normalità.Si guarda al futuro, quindi, nellattesa di poter tornare a ciò che era, anche grazie alla campagna vaccinale: Avevamo iniziato la scorsa settimana quando la somministrazione di AstraZeneca è stata interrotta, poi è ripresa lunedì scorso. Abbiamo preso il tempo per riorganizzarci e abbiamo continuato con la somministtazione sia ai docenti che al personale amministrativo, perchè tutto ciò che si può porgere in presenza agli studenti ed agli interlocutori è un dono che facciamo allumanità. È stato vaccinato anche il personale che non è dipendente, ma presta i servizi come portierato e pulizie: ci è sembrato coerente, doveroso e giusto. Fra qualche giorno - aggiunge - inizierà la vaccinazione dei soggetti fragili. La campagna vaccinale rappresenta così il primo passo verso un possibile ritorno alla normalità a cui Adornato crede fortemente: Se cè un messaggio che ho cercato di dare in questi anni è che noi guardiamo con ostinata fiducia al futuro. Credo che, anche se per questa sessione non potremo fare le lauree in presenza, tuttavia ripeteremo appena possibile la stessa emozionante cerimonia dello scorso settembre quando, in una pausa consentita dalle norme sanitarie, abbiamo consegnato in tre pomeriggi le pergamene di laurea ai ragazzi. Il messaggio significativo di un legame profondo che connette gli studenti alluniversità, alla città, al territorio intero. Una manifestazione di sensibilità da parte dellAteneo che ha voluto mostrare al virus che noi saremo più forti. Per ora siamo confinati nei nostri rapporti, ma torneremo con più energie e più entusiasmo di prima. Universitas, nel suo significato, comprende tutto linsieme, una comunità di uomini e donne con lobiettivo di aggregare tutte le figure: fare in modo che lascensore sociale, garantito dalla costituzione, venga realizzato. Questa è lesperienza che noi stiamo ricavando dal virus: torneremo come Università più forti di prima e più solidali di prima, avremo appreso una lezione da una esperienza drammatica. GS
Un anno di pandemia, un anno in cui tutto è cambiato, anche per l'Università di Macerata, costretta come tutti gli altri atenei a proseguire con le lezioni e le lauree a distanza.
E se da un lato il rettore Francesco Adornato stila un bilancio di ciò che è stato, nel momento in cui si prosegue con le vaccinazioni dei docenti e del personale amministrativo si guarda anche al futuro e a ciò che l'Università tornarà ad essere: "È stato un anno faticoso - dice - , sorprendente, che ha stremato i rapporti sociali, li ha ridotti e ha creato molte complicazioni alle singole persone perchè la comunità ne è stata colpita nel profilo distintivio.
Tutto questo ha richiesto all'Università una implementazione della forza, un impegno più forte, perchè abbiamo dovuto rimediare in tempi rapidi, rispondere alla problematica dell'insegnamento a distanza con la tecnologia che però non sostituice la presenza.
Abbiamo garantito la didattica - spiega - ma è rimasto sempre chiaro a me e agli studenti che il tratto distintivo dell'esperienza universitaria sia quello delle lezioni in presenza. Non si possono costringere studenti e docenti ad andare contro la natura umana che è quella dei profili sociali.
Siamo rimasti in contatto con gli studenti attraverso la radio dell'ateneo - dice -  con iniziative e webinar; abbiamo sopperito con la tecnologia, che considero essere un elemento complementare dell'esperienza universitaria in presenza, un elemento che certamente cambierà il percorso di studi, ma non sostituirà mai la presenza delle persone, non toglierà l'umanità che vive nelle esperienze fisiche".

La sensibilità al centro dell'impegno del rettore che comprende come esprienze tanto attese quali la laurea debbano tornare ad essere come prima della pandemia, quando si potrà: "Era un momento di grande aggregazione emotiva - racconta - , non erano solo la pergamena o la proclamazione, ma un passaggio che coinvolgeva la famiglia, era un rito e come tutti i riti ha un suo significato di conferma della realtà umana nel suo sentire più profondo, che è quello dello stare insieme.
L'esperienza fatta attualmente a livello globale inciderà sulla strumentalizzazione utilizzata - spiega - e credo che le università si attrezzeranno per fornire un duplice sistema di formazione didattica. Nell'ultimo anno, quando abbiamo potuto riaprire in presenza, lo abbiamo fatto, perchè vogliamo sostenere la fiducia dei nostri studenti che si attendono di tornare alla normalità".

Si guarda al futuro, quindi, nell'attesa di poter tornare a ciò che era, anche grazie alla campagna vaccinale: "Avevamo iniziato la scorsa settimana quando la somministrazione di AstraZeneca è stata interrotta, poi è ripresa lunedì scorso. Abbiamo preso il tempo per riorganizzarci e abbiamo continuato con la somministtazione sia ai docenti che al personale amministrativo, perchè tutto ciò che si può porgere in presenza agli studenti ed agli interlocutori è un dono che facciamo all'umanità. È stato vaccinato anche il personale che non è dipendente, ma presta i servizi come portierato e pulizie: ci è sembrato coerente, doveroso e giusto. Fra qualche giorno - aggiunge - inizierà la vaccinazione dei soggetti fragili". 

La campagna vaccinale rappresenta così il primo passo verso un possibile ritorno alla normalità a cui Adornato crede fortemente: "Se c'è un messaggio che ho cercato di dare in questi anni è che noi guardiamo con ostinata fiducia al futuro. Credo che, anche se per questa sessione non potremo fare le lauree in presenza, tuttavia ripeteremo appena possibile la stessa emozionante cerimonia dello scorso settembre quando, in una pausa consentita dalle norme sanitarie, abbiamo consegnato in tre pomeriggi le pergamene di laurea ai ragazzi. Il messaggio significativo di un legame profondo che connette gli studenti all'università, alla città, al territorio intero. Una manifestazione di sensibilità da parte dell'Ateneo che ha voluto mostrare al virus che noi saremo più forti. Per ora siamo confinati nei nostri rapporti, ma torneremo con più energie e più entusiasmo di prima. 
Universitas, nel suo significato, comprende tutto l'insieme, una comunità di uomini e donne con l'obiettivo di aggregare tutte le figure: fare in modo che l'ascensore sociale, garantito dalla costituzione, venga realizzato. Questa è l'esperienza che noi stiamo ricavando dal virus: torneremo come Università più forti di prima e più solidali di prima, avremo appreso una lezione da una esperienza drammatica". 

GS

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