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Accesso abusivo a sistema informatico: arriva la condanna

Giovedì, 17 Giugno 2021 17:33 | Letto 1067 volte   Clicca per ascolare il testo Accesso abusivo a sistema informatico: arriva la condanna Si è concluso con una condanna a 4 mesi di reclusione (pena sospesa), al pagamento di una provvisionale di 1000 euro, al risarcimento dei danni da stabilire in sede civile e al pagamento delle spese legali, il processo penale a carico di un ex giornalista di Tolentino. La vicenda risale al 2013 quando il destinatario della sentenza collaborava per una testa giornalistica della città. La denuncia era partita da una collega della stessa testata che si era accorta che l’articolo in esclusiva, richiesto dall’editore che entrambi avevano in comune, era stato inviato prima di lei via mail dal giornalista alla redazione per la pubblicazione. Verificando gli accessi alla sua posta elettronica personale, la giornalista che si era ritenuta danneggiata aveva notato un indirizzo IP diverso dal proprio e da quello della redazione per la quale lavorava. Sporta querela contro ignoti, per tutelarsi non solo dal furto di materiale personale ma soprattutto da un possibile uso illecito della posta elettronica, la Polizia Postale è risalita al domicilio dell’ex giornalista, scoprendo che lui, dalla sua abitazione, era più volte entrato, anche in giorni differenti, nella casella di posta elettronica privata della querelante fino ad appropriarsi dell’articolo che vi era stato salvato al suo interno.Il processo penale si è concluso quindi con la condanna dell’ex giornalista per il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico.(nella foto il difensore del querelante)f.u
Si è concluso con una condanna a 4 mesi di reclusione (pena sospesa), al pagamento di una provvisionale di 1000 euro, al risarcimento dei danni da stabilire in sede civile e al pagamento delle spese legali, il processo penale a carico di un ex giornalista di Tolentino.

La vicenda risale al 2013 quando il destinatario della sentenza collaborava per una testa giornalistica della città. La denuncia era partita da una collega della stessa testata che si era accorta che l’articolo in esclusiva, richiesto dall’editore che entrambi avevano in comune, era stato inviato prima di lei via mail dal giornalista alla redazione per la pubblicazione.

Verificando gli accessi alla sua posta elettronica personale, la giornalista che si era ritenuta danneggiata aveva notato un indirizzo IP diverso dal proprio e da quello della redazione per la quale lavorava. Sporta querela contro ignoti, per tutelarsi non solo dal furto di materiale personale ma soprattutto da un possibile uso illecito della posta elettronica, la Polizia Postale è risalita al domicilio dell’ex giornalista, scoprendo che lui, dalla sua abitazione, era più volte entrato, anche in giorni differenti, nella casella di posta elettronica privata della querelante fino ad appropriarsi dell’articolo che vi era stato salvato al suo interno.

Il processo penale si è concluso quindi con la condanna dell’ex giornalista per il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico.

(nella foto il difensore del querelante)

f.u

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