Abbattuti i manufatti abusivi, il responsabile patteggia la pena

Martedì, 27 Luglio 2021 10:39 | Letto 923 volte   Clicca per ascolare il testo Abbattuti i manufatti abusivi, il responsabile patteggia la pena Patteggia la pena il responsabile degli abusi edilizi che, sottoposti a sequestro lo scorso ottobre 2020 dai finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, sono stati abbattuti. Rimossi i siglilli allarea  Nel corso di un controllo del litorale costiero la pattuglia della Tenenza di Porto Recanati aveva notato alcuni manufatti di recente realizzazione, nascosti dalla folta vegetazione. La zona era quella del lungomare della città rivierasca, nelle immediate adiacenze di un ristorante   La presenza di attrezzature e materiali impiegati nell’edilizia e l’assenza di cartelli indicanti gli estremi delle autorizzazioni  avevano insospettito  i militari che hanno avviato mirati accertamenti che hanno portato ad acclarare trattarsi di abusi edilizi su un’area peraltro soggetta a vincolo paesaggistico e collocata in zona sismica. Come esito degli accertamenti dindagine e sulla base dellapposito decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Macerata,  i Finanzieri, su richiesta della Procura della Repubblica ,hanno sottoposto a sequestro preventivo l’area, che si estende per circa 20.000 metri quadri, e i 18 annessi manufatti abusivi, per complessivi 1.230 metri cubi circa. L’autore degli abusi edilizi si era adoperato per abbattere quanto edificato illegalmente, chiedendo al magistrato inquirente di poter ottenere la disponibilità di accesso all’area sottoposta a sequestro, per la rimozione dei manufatti Come constatato dalle Fiamme Gialle in collaborazione dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Porto Recanti, mediante demolizione di quanto abusivamente realizzato, in pochi mesi è stato ripristinato lo stato originario dei luoghi,. Il tutto è avvenuto in tempi brevi, evitando lungaggini giudiziarie e scongiurando il perdurare di uno stato di abbandono di una vasta area collocata in una delle zone più belle del litorale marchigiano. All’esito del rispristino, il difensore dell’imputato, ha di recente avanzato richiesta di patteggiamento, a fronte della quale, preso atto dell’assenso della Procura. il G.I.P. di Macerata ha emesso sentenza di applicazione della pena di sei mesi di arresto (pena sospesa) e di 30mila euro di ammenda, disponendo il dissequestro dell’area. I Finanzieri hanno quindi rimosso i sigilli che delimitavano l’area, tornata dunque nella disponibilità dell’utilizzatore.c.c.

Patteggia la pena il responsabile degli abusi edilizi che, sottoposti a sequestro lo scorso ottobre 2020 dai finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, sono stati abbattuti. Rimossi i siglilli all'area 

Nel corso di un controllo del litorale costiero la pattuglia della Tenenza di Porto Recanati aveva notato alcuni manufatti di recente realizzazione, nascosti dalla folta vegetazione. La zona era quella del lungomare della città rivierasca, nelle immediate adiacenze di un ristorante  
La presenza di attrezzature e materiali impiegati nell’edilizia e l’assenza di cartelli indicanti gli estremi delle autorizzazioni  avevano insospettito  i militari che hanno avviato mirati accertamenti che hanno portato ad acclarare trattarsi di abusi edilizi su un’area peraltro soggetta a vincolo paesaggistico e collocata in zona sismica.

Come esito degli accertamenti d'indagine e sulla base dell'apposito decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Macerata,  i Finanzieri, su richiesta della Procura della Repubblica ,hanno sottoposto a sequestro preventivo l’area, che si estende per circa 20.000 metri quadri, e i 18 annessi manufatti abusivi, per complessivi 1.230 metri cubi circa.

L’autore degli abusi edilizi si era adoperato per abbattere quanto edificato illegalmente, chiedendo al magistrato inquirente di poter ottenere la disponibilità di accesso all’area sottoposta a sequestro, per la rimozione dei manufatti

Come constatato dalle Fiamme Gialle in collaborazione dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Porto Recanti, mediante demolizione di quanto abusivamente realizzato, in pochi mesi è stato ripristinato lo stato originario dei luoghi,.

Il tutto è avvenuto in tempi brevi, evitando lungaggini giudiziarie e scongiurando il perdurare di uno stato di abbandono di una vasta area collocata in una delle zone più belle del litorale marchigiano.

All’esito del rispristino, il difensore dell’imputato, ha di recente avanzato richiesta di patteggiamento, a fronte della quale, preso atto dell’assenso della Procura. il G.I.P. di Macerata ha emesso sentenza di applicazione della pena di sei mesi di arresto (pena sospesa) e di 30mila euro di ammenda, disponendo il dissequestro dell’area.

I Finanzieri hanno quindi rimosso i sigilli che delimitavano l’area, tornata dunque nella disponibilità dell’utilizzatore.
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