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Coldiretti: "Gli scarti della vendemmia possono essere sparsi nei campi"

Martedì, 28 Settembre 2021 15:55 | Letto 833 volte   Clicca per ascolare il testo Coldiretti: "Gli scarti della vendemmia possono essere sparsi nei campi" Gli scarti della vendemmia non dovranno più essere interrati, ma potranno essere semplicemente sparsi nei campi. Arriva, così, un aiuto importante per i viticoltori, soprattutto alla luce dei rincari del gasolio che stanno segnando l’ultimo periodo. E’ questo il risultato delle istanze degli agricoltori e del pressing di Coldiretti Marche, che ha portato la Regione a modificare una norma di legge con conseguentemente adeguamento alla legislazione nazionale. Così, mentre una parte dei sottoprodotti della vinificazione, come fecce e vinacce, viene impiegata per usi alternativi (il più comune è la distillazione per ottenere grappa ma non mancano utilizzi in campo farmaceutico e cosmetico) il resto può rappresentare un‘ottima riserva di sostanze nutrienti per il terreno purché correttamente distribuita. Questa eccedenza finora veniva sparsa nei campi e, successivamente, interrata. Un’operazione in più per i viticoltori con un aggravio di spese e non poche difficoltà per le aziende vitivinicole biologiche che utilizzano la tecnica dell’inerbimento tra i filari. Le istanze degli agricoltori che abbiamo raccolto si sono tramutate in proposta e la Regione è stata veloce nel capire e concretizzare – spiega il direttore di Coldiretti Marche Alberto Frau - Tempi stretti ancor più apprezzabili se pensiamo che siamo in piena vendemmia e quindi di fronte a una problematica di estrema attualità”.  f.u.
Gli scarti della vendemmia non dovranno più essere interrati, ma potranno essere semplicemente sparsi nei campi. Arriva, così, un aiuto importante per i viticoltori, soprattutto alla luce dei rincari del gasolio che stanno segnando l’ultimo periodo.

E’ questo il risultato delle istanze degli agricoltori e del pressing di Coldiretti Marche, che ha portato la Regione a modificare una norma di legge con conseguentemente adeguamento alla legislazione nazionale.

Così, mentre una parte dei sottoprodotti della vinificazione, come fecce e vinacce, viene impiegata per usi alternativi (il più comune è la distillazione per ottenere grappa ma non mancano utilizzi in campo farmaceutico e cosmetico) il resto può rappresentare un‘ottima riserva di sostanze nutrienti per il terreno purché correttamente distribuita. Questa eccedenza finora veniva sparsa nei campi e, successivamente, interrata. Un’operazione in più per i viticoltori con un aggravio di spese e non poche difficoltà per le aziende vitivinicole biologiche che utilizzano la tecnica dell’inerbimento tra i filari.

"Le istanze degli agricoltori che abbiamo raccolto si sono tramutate in proposta e la Regione è stata veloce nel capire e concretizzare – spiega il direttore di Coldiretti Marche Alberto Frau - Tempi stretti ancor più apprezzabili se pensiamo che siamo in piena vendemmia e quindi di fronte a una problematica di estrema attualità”. 

f.u.

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