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“Interland: avventure digitali in viaggio col nonno alla scoperta del Web”.

Martedì, 05 Ottobre 2021 08:42 | Letto 583 volte   Clicca per ascolare il testo “Interland: avventure digitali in viaggio col nonno alla scoperta del Web”. La Polizia Postale, in occasione della Giornata Mondiale  degli Insegnanti che si celebra il 5 ottobre e in concomitanza della Festa dei Nonni, ha organizzato un workshop sul tema della sicurezza online nelle scuole elementari sul territorio. Gli Operatori della Polizia Postale incontreranno i bambini ai quali verrà regalato il libro “Interland: avventure digitali - in viaggio col nonno alla scoperta del Web”. Il volume, dedicato ai bambini e alle loro famiglie ha lo scopo di aiutare ad affrontare insieme i temi della sicurezza del web. Edito da Gribaudo, è stato realizzato dalla Polizia Postale in collaborazione con Google e sarà distribuito gratuitamente anche dalla casa editrice Feltrinelli. Al centro del dibattito con gli specialisti della Polizia Postale, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale e l’aiuto reciproco tra nonni e “nativi digitali” per sviluppare le competenze fondamentali per vivere online e in rete con consapevolezza. I protagonisti del libro sono nonno Agenore e i suoi due nipotini, Davide e Matilde, che, in occasione del compleanno del nonno, compiono un viaggio attraverso i “quattro Regni di Interland”, alla ricerca di un regalo nascosto.  Nel corso del viaggio, i protagonisti dovranno affrontare alcune sfide - haters, phishing, incidenti legati alla privacy online, etc., le stesse che tutti noi affrontiamo ogni giorno sul Web - con insegnamenti e consigli. L’obiettivo delle attività è insegnare ai bambini, sempre più precoci nell’utilizzo dei device, che nel periodo dell’emergenza Covid-19 sono stati sempre più esposti in solitudine sulla rete internet e vittime di reato, a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al  cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri. La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è assolutamente determinante. Un impegno avvalorato anche dai dati sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online:  l’avvento della pandemia ha di fatto bruciato le tappe di una progressione della diffusione dell’uso delle nuove tecnologie in fasce di età sempre più precoci: per riempire i lunghissimi pomeriggi chiusi in casa, per compensare la mancanza di contatti con i coetanei e i familiari, sono numerosissimi i bambini che hanno acquisito, in pochi mesi, una dimestichezza maggiore all’uso di tablet e smartphone, in un’età in cui, in passato, la biciletta e la palla erano le principali fonti di attrazione. I bambini più piccoli che approcciano la rete sono attratti dai giochi online, si muovono sui socialnetwork ma rivelano la loro forte fragilità per inesperienza, per immaturità cognitiva ed emotiva, e per una profonda suggestionabilità che li espone, inevitabilmente, al rischio di essere vittime di cyberbullismo e ancor più di adescamento online. Emerge che molti dei genitori si sono detti preoccupati della sicurezza online dei propri figli, e due su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli. Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti web e alle informazioni che postano su di loro sui propri social network, insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie di amici online.  Inoltre, molti dei genitori italiani hanno dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro PC o su quello della famiglia, risposte a email di phishing, episodi di smishing (SMS) e violazioni dei profili social. In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, la paura che possano essere convinti con l’inganno a incontrare malintenzionati e che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie. Iniziative come la giornata mondiale dedicata agli insegnanti, ormai celebrata in tutto il mondo, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza  della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori a un uso sicuro, consapevole e responsabile del web.
La Polizia Postale, in occasione della Giornata Mondiale  degli Insegnanti che si celebra il 5 ottobre e in concomitanza della Festa dei Nonni, ha organizzato un workshop sul tema della sicurezza online nelle scuole elementari sul territorio.

Gli Operatori della Polizia Postale incontreranno i bambini ai quali verrà regalato il libro “Interland: avventure digitali - in viaggio col nonno alla scoperta del Web”.

Il volume, dedicato ai bambini e alle loro famiglie ha lo scopo di aiutare ad affrontare insieme i temi della sicurezza del web. Edito da Gribaudo, è stato realizzato dalla Polizia Postale in collaborazione con Google e sarà distribuito gratuitamente anche dalla casa editrice Feltrinelli.

Al centro del dibattito con gli specialisti della Polizia Postale, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale e l’aiuto reciproco tra nonni e “nativi digitali” per sviluppare le competenze fondamentali per vivere online e in rete con consapevolezza.

I protagonisti del libro sono nonno Agenore e i suoi due nipotini, Davide e Matilde, che, in occasione del compleanno del nonno, compiono un viaggio attraverso i “quattro Regni di Interland”, alla ricerca di un regalo nascosto. 
Nel corso del viaggio, i protagonisti dovranno affrontare alcune sfide - haters, phishing, incidenti legati alla privacy online, etc., le stesse che tutti noi affrontiamo ogni giorno sul Web - con insegnamenti e consigli.

L’obiettivo delle attività è insegnare ai bambini, sempre più precoci nell’utilizzo dei device, che nel periodo dell’emergenza Covid-19 sono stati sempre più esposti in solitudine sulla rete internet e vittime di reato, a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al 
cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.

La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è assolutamente determinante.

Un impegno avvalorato anche dai dati sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online: 
l’avvento della pandemia ha di fatto bruciato le tappe di una progressione della diffusione dell’uso delle nuove tecnologie in fasce di età sempre più precoci: per riempire i lunghissimi pomeriggi chiusi in casa, per compensare la mancanza di contatti con i coetanei e i familiari, sono numerosissimi i bambini che hanno acquisito, in pochi mesi, una dimestichezza maggiore all’uso di tablet e smartphone, in un’età in cui, in passato, la biciletta e la palla erano le principali fonti di attrazione.

I bambini più piccoli che approcciano la rete sono attratti dai giochi online, si muovono sui socialnetwork ma rivelano la loro forte fragilità per inesperienza, per immaturità cognitiva ed emotiva, e per una profonda suggestionabilità che li espone, inevitabilmente, al rischio di essere vittime di cyberbullismo e ancor più di adescamento online.

Emerge che molti dei genitori si sono detti preoccupati della sicurezza online dei propri figli, e due su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli.

Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti web e alle informazioni che postano su di loro sui propri social network, insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie di amici online. 

Inoltre, molti dei genitori italiani hanno dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro PC o su quello della famiglia, risposte a email di phishing, episodi di smishing (SMS) e violazioni dei profili social.

In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, la paura che possano essere convinti con l’inganno a incontrare malintenzionati e che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie.

Iniziative come la giornata mondiale dedicata agli insegnanti, ormai celebrata in tutto il mondo, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza  della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori a un uso sicuro, consapevole e responsabile del web.



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