Spaccia "rifiuti" come fertilizzante, denunciato il titolare di un'azienda del nord

Venerdì, 08 Ottobre 2021 14:55 | Letto 482 volte   Clicca per ascolare il testo Spaccia "rifiuti" come fertilizzante, denunciato il titolare di un'azienda del nord I carabinieri forestali della stazione di Abbadia di Fiastra, a seguito di segnalazioni da parte di alcuni cittadini, hanno eseguito controlli su alcune operazioni di spargimento e interramento di prodotti fertilizzanti in un terreno agricolo in contrada Fonte San Giuliano, a Macerata.Dal controllo è emerso che il prodotto era costituito da materiale denominato “gesso di defecazione da fanghi” proveniente da un’azienda del nord Italia. Tale fertilizzante proviene dal recupero di rifiuti costituiti da fanghi da depurazione e lavaggio, classificati non pericolosi, dopo l’effettuazione di opportuni trattamenti fisico-chimici di inertizzazione tali da rendere il materiale idoneo all’impiego in agricoltura.Insospettiti dal fatto che il prodotto era stato fornito gratuitamente dalla ditta produttrice all’azienda agricola proprietaria del terreno, i militari hanno chiesto controlli da parte dell’Arpam all’esito dei quali è emersa la non conformità” rispetto ai criteri stabiliti dalla normativa di riferimento. Pertanto, non essendo state rispettate le condizioni previste dalle norme, i fanghi non potevano essere impiegati come fertilizzante in quanto non avevano cessato la qualifica di “rifiuto”.Così i carabinieri hanno denunciato il legale rappresentante dell’azienda produttrice del rifiuto spacciato per fertilizzante, per i reati di smaltimento non autorizzato di rifiuti e frode nell’esercizio del commercio. L’indagato rischia ora larresto da tre mesi a un anno e lammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro cumulate con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a 2.065 euro.Dal lotto di prodotto “non conforme”, costituito da circa 2.810 tonnellate,  è emerso che in Provincia di Macerata sono state sparse e interrate circa 884 tonnellate di pseudo - fertilizzante mentre il restante è stato conferito presso aziende agricole site in alcune Provincie del nord Italia.Per gli accertamenti in tali ambiti sono informati i reparti competenti per territorio.f.u.
I carabinieri forestali della stazione di Abbadia di Fiastra, a seguito di segnalazioni da parte di alcuni cittadini, hanno eseguito controlli su alcune operazioni di spargimento e interramento di prodotti fertilizzanti in un terreno agricolo in contrada Fonte San Giuliano, a Macerata.

Dal controllo è emerso che il prodotto era costituito da materiale denominato “gesso di defecazione da fanghi” proveniente da un’azienda del nord Italia. Tale fertilizzante proviene dal recupero di rifiuti costituiti da fanghi da depurazione e lavaggio, classificati non pericolosi, dopo l’effettuazione di opportuni trattamenti fisico-chimici di inertizzazione tali da rendere il materiale idoneo all’impiego in agricoltura.

Insospettiti dal fatto che il prodotto era stato fornito gratuitamente dalla ditta produttrice all’azienda agricola proprietaria del terreno, i militari hanno chiesto controlli da parte dell’Arpam all’esito dei quali è emersa la non conformità” rispetto ai criteri stabiliti dalla normativa di riferimento. Pertanto, non essendo state rispettate le condizioni previste dalle norme, i fanghi non potevano essere impiegati come fertilizzante in quanto non avevano cessato la qualifica di “rifiuto”.

Così i carabinieri hanno denunciato il legale rappresentante dell’azienda produttrice del rifiuto spacciato per fertilizzante, per i reati di smaltimento non autorizzato di rifiuti e frode nell’esercizio del commercio. L’indagato rischia ora l'arresto da tre mesi a un anno e l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro cumulate con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a 2.065 euro.

Dal lotto di prodotto “non conforme”, costituito da circa 2.810 tonnellate,  è emerso che in Provincia di Macerata sono state sparse e interrate circa 884 tonnellate di pseudo - fertilizzante mentre il restante è stato conferito presso aziende agricole site in alcune Provincie del nord Italia.

Per gli accertamenti in tali ambiti sono informati i reparti competenti per territorio.

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