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La "Vulnerabile bellezza", il ricordo dei giorni del sisma al Giometti di Tolentino

Giovedì, 02 Dicembre 2021 15:44 | Letto 970 volte   Clicca per ascolare il testo La "Vulnerabile bellezza", il ricordo dei giorni del sisma al Giometti di Tolentino A poco più di cinque anni dal devastante terremoto del 2016, giovedì 9 Dicembre alle ore 21:00, il Multisala Giometti di Tolentino ricorda l’evento all’interno della rassegna di film d’autore “Decima Musa”. E lo fa con la proiezione del pluripremiato documentario “Vulnerabile Bellezza” del regista marchigiano Manuele Mandolesi. Il film si è imposto in molti festival nazionali ed internazionali fino alla vittoria del Globo d’Oro 2020, come miglior documentario italiano. Insieme alla proiezione, è previsto un dibattito coordinato dal prof. Alberto Cingolani, con l’intervento del regista e dei protagonisti del film, la famiglia Riccioni, giovani allevatori di Ussita con due bambini al seguito, che in quel terremoto hanno perso la loro casa e la loro fattoria, ma, nonostante incredibili difficoltà, con la “tigna” tipica forse solo dei marchigiani, hanno lottato strenuamente fino a riuscire a ricostruire la propria vita sulle loro amate montagne. Il film è soprattutto una grande storia di speranza, immersa nel panorama mozzafiato dei Sibillini. Mandolesi ha seguito la giovane famiglia di Ussita, per più di un anno dal 2017 al 2018. Michela e Stefano sono degli allevatori e insieme ai loro due figli Diego e Emma in quel terremoto hanno perso la loro casa, la loro fattoria e nonostante le difficoltà – dalla lunga attesa per una nuova casetta di legno, alla ricostruzione delle nuove stalle per gli animali - con determinazione e dedizione lottano per ricostruire la loro vita sulle loro amate montagne, dove un giorno potranno tornare ad abitare. Mandolesi entra nella loro intimità familiare in punta di piedi, pur rimanendo a un livello molto profondo di indagine, e mentre si continua a demolire e a ricostruire, con delicatezza racconta la loro storia nel momento più difficile della loro vita, scandita dal passare delle stagioni. Durante il film, la voce fuori campo di mamma Michela racconta la storia del soldatino di piombo che dopo tante peripezie riesce a tornare dalla sua ballerina lì dove la loro storia era iniziata, così come Michela, Stefano, Diego ed Emma che dopo 2 anni sono tornati nella loro Ussita. Ma non per tutti è stato così.  Oggi a distanza di 5 anni dal sisma la ricostruzione è parzialmente iniziata e molte delle famiglie vivono ancora lontano dalla propria terra o nelle soluzioni abitative d’emergenza. Questo film è per tutti loro.
A poco più di cinque anni dal devastante terremoto del 2016, giovedì 9 Dicembre alle ore 21:00, il Multisala Giometti di Tolentino ricorda l’evento all’interno della rassegna di film d’autore “Decima Musa”. E lo fa con la proiezione del pluripremiato documentario “Vulnerabile Bellezza” del regista marchigiano Manuele Mandolesi. Il film si è imposto in molti festival nazionali ed internazionali fino alla vittoria del Globo d’Oro 2020, come miglior documentario italiano.

Insieme alla proiezione, è previsto un dibattito coordinato dal prof. Alberto Cingolani, con l’intervento del regista e dei protagonisti del film, la famiglia Riccioni, giovani allevatori di Ussita con due bambini al seguito, che in quel terremoto hanno perso la loro casa e la loro fattoria, ma, nonostante incredibili difficoltà, con la “tigna” tipica forse solo dei marchigiani, hanno lottato strenuamente fino a riuscire a ricostruire la propria vita sulle loro amate montagne.

Il film è soprattutto una grande storia di speranza, immersa nel panorama mozzafiato dei Sibillini. Mandolesi ha seguito la giovane famiglia di Ussita, per più di un anno dal 2017 al 2018. Michela e Stefano sono degli allevatori e insieme ai loro due figli Diego e Emma in quel terremoto hanno perso la loro casa, la loro fattoria e nonostante le difficoltà – dalla lunga attesa per una nuova casetta di legno, alla ricostruzione delle nuove stalle per gli animali - con determinazione e dedizione lottano per ricostruire la loro vita sulle loro amate montagne, dove un giorno potranno tornare ad abitare.

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Mandolesi entra nella loro intimità familiare in punta di piedi, pur rimanendo a un livello molto profondo di indagine, e mentre si continua a demolire e a ricostruire, con delicatezza racconta la loro storia nel momento più difficile della loro vita, scandita dal passare delle stagioni.

Durante il film, la voce fuori campo di mamma Michela racconta la storia del soldatino di piombo che dopo tante peripezie riesce a tornare dalla sua ballerina lì dove la loro storia era iniziata, così come Michela, Stefano, Diego ed Emma che dopo 2 anni sono tornati nella loro Ussita. Ma non per tutti è stato così.  Oggi a distanza di 5 anni dal sisma la ricostruzione è parzialmente iniziata e molte delle famiglie vivono ancora lontano dalla propria terra o nelle soluzioni abitative d’emergenza. Questo film è per tutti loro.

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