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Guardia di Finanza. Scoperta una frode per 3,8 milioni di euro

Lunedì, 06 Dicembre 2021 11:00 | Letto 1129 volte   Clicca per ascolare il testo Guardia di Finanza. Scoperta una frode per 3,8 milioni di euro Denunciate tre persone dalla Guardia di Finanza di Camerino. Disposto il sequestro di beni per un milione di euro. Si è conclusa così l’indagine dei militari camerti, con lo scacco ad un giro di fatture false per circa 3,8 milioni di euro e la denuncia dell’amministratore “di fatto” e di due “teste di legno” di una società di capitali operante nel settore calzaturiero. L’attività investigativa svolta, oltre a permettere di constatare l’omessa presentazione, da parte della società, delle dichiarazioni dei redditi e dell’Iva, ha consentito di ricostruire il suo reale giro d’affari nonché la scoperta di fatture per operazioni inesistenti, emesse per circa 3,8 milioni di euro nei confronti di aziende con sede in diverse regioni d’Italia, la cui posizione è stata segnalata ai competenti Reparti del Corpo di Roma, Ancona ed Arezzo, per consentire di formulare i relativi addebiti anche in capo agli utilizzatori, i quali hanno tratto, evidentemente, indebiti vantaggi fiscali. Dal 2019 infatti, la società si è trasformata in una cosiddetta “cartiera”,con il subentro di due “teste di legno”, avvicendatesi tra loro, e di un amministratore “di fatto”, vero dominus della frode fiscale. Gli approfondimenti investigativihanno anche permesso di rilevare irregolarità nella cessione di crediti d’impostaper oltre330mila euro e che, nel periodo di sua piena operatività, cioè prima che agisse da “cartiera”, ha posto in essere, in evasione di imposta, rilevanti vendite di calzature, pellame, articoli di abbigliamento ed accessori, per un valore di oltre 1,7 milionidi euro, di cui oltre 1,2 milioni di euro in esportazione, soprattutto in Russia e Stati Uniti di America. Infine, i minuziosi riscontri documentali hanno consentito di individuare due lavoratori impiegati in nero dalla società, con la contestazione di una maxisanzione. I tre responsabili sono stati denunciati per svariati reati tributari e il giudice per le indagini preliminari di Macerata ha disposto, su richiesta del Procuratore, il sequestro di beni e disponibilità finanziarie finalizzato alla confisca per l’importo di circa 1 milione di euro, in relazione al quale le Fiamme Gialle camerti hanno eseguito il sequestro di quote societarie, disponibilità finanziarie su conti correnti e beni mobili.g.g.
Denunciate tre persone dalla Guardia di Finanza di Camerino. Disposto il sequestro di beni per un milione di euro.

Si è conclusa così l’indagine dei militari camerti, con lo scacco ad un giro di fatture false per circa 3,8 milioni di euro e la denuncia dell’amministratore “di fatto” e di due “teste di legno” di una società di capitali operante nel settore calzaturiero.

L’attività investigativa svolta, oltre a permettere di constatare l’omessa presentazione, da parte della società, delle dichiarazioni dei redditi e dell’Iva, ha consentito di ricostruire il suo reale giro d’affari nonché la scoperta di fatture per operazioni inesistenti, emesse per circa 3,8 milioni di euro nei confronti di aziende con sede in diverse regioni d’Italia, la cui posizione è stata segnalata ai competenti Reparti del Corpo di Roma, Ancona ed Arezzo, per consentire di formulare i relativi addebiti anche in capo agli utilizzatori, i quali hanno tratto, evidentemente, indebiti vantaggi fiscali.

Dal 2019 infatti, la società si è trasformata in una cosiddetta “cartiera”,con il subentro di due “teste di legno”, avvicendatesi tra loro, e di un amministratore “di fatto”, vero dominus della frode fiscale.

Gli approfondimenti investigativihanno anche permesso di rilevare irregolarità nella cessione di crediti d’impostaper oltre330mila euro e che, nel periodo di sua piena operatività, cioè prima che agisse da “cartiera”, ha posto in essere, in evasione di imposta, rilevanti vendite di calzature, pellame, articoli di abbigliamento ed accessori, per un valore di oltre 1,7 milionidi euro, di cui oltre 1,2 milioni di euro in esportazione, soprattutto in Russia e Stati Uniti di America.

Infine, i minuziosi riscontri documentali hanno consentito di individuare due lavoratori impiegati in nero dalla società, con la contestazione di una maxisanzione.

I tre responsabili sono stati denunciati per svariati reati tributari e il giudice per le indagini preliminari di Macerata ha disposto, su richiesta del Procuratore, il sequestro di beni e disponibilità finanziarie finalizzato alla confisca per l’importo di circa 1 milione di euro, in relazione al quale le Fiamme Gialle camerti hanno eseguito il sequestro di quote societarie, disponibilità finanziarie su conti correnti e beni mobili.

g.g.

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