Acque di Scarzito, Potenza e Chienti per il lago di Castriccioni: i sindaci dicono no

Venerdì, 18 Marzo 2022 14:09 | Letto 1484 volte   Clicca per ascolare il testo Acque di Scarzito, Potenza e Chienti per il lago di Castriccioni: i sindaci dicono no Un secco «no» alla conduttura per l’approvvigionamento idrico del lago di Castreccioni. Perentoria la posizione dei sindaci di Fiuminata, Pioraco e Sefro sulle schede tecniche presentate in settimana dal direttore dell’area tecnica del Consorzio di bonifica, Nafer Saquer. Lavori imponenti quelli ipotizzati dal Consorzio, che prevedrebbero la costruzione di una conduttura pronta a prelevare le acque dai fiumi Scarzito, Potenza e Chienti per dirottarle nel territorio comunale di Cingoli. L’invaso di Castreccioni, i cui livelli si stanno abbassando a causa della siccità, è infatti in particolare sofferenza. Un progetto che non piace ai sindaci dell’alta valle del Potenza e che periodicamente torna a far discutere il territorio. Era già accaduto negli anni ’70, nel 2008 e anche nel 2020. Ora una nuova iniziativa a destare grande preoccupazione. «Il tema è molto delicato – commentano i sindaci Vincenzo Felicioli, Matteo Cicconi e Pietro Tapanelli –. Il Consorzio non ha agito in maniera trasparente, presentando un’ipotesi senza passare dall’assemblea territoriale e da quella regionale, ma soprattutto continua ad insistere su un progetto che più volte è stato respinto sia dalle istituzioni del territorio che dagli organi competenti in materia. È impensabile dirottare le risorse idriche della nostra vallata verso un invaso in sofferenza: anche la valle del Potenza è in difficoltà a causa della siccità. È completamente illogico pensare di costruire un’opera che impoverisce un’area e ne arricchisce un’altra. La nostra zona è attiva nel settore ittico e con le cartiere: abbiamo bisogno di questa acqua. Piuttosto – precisano – il Consorzio di bonifica dovrebbe pensare a presentare progetti capaci di risolvere le problematiche legate all’approvvigionamento idrico di tutto il comprensorio montano, creando infrastrutture per il recupero delle acque reflue e favorendo l’ottimizzazione di una risorsa più che mai scarsa come l’acqua. È evidente che questo non sta avvenendo. Sono anni che periodicamente la nostra acqua è oggetto di assalti da parte di diversi soggetti istituzionali – concludono i sindaci – : ora pretendiamo una presa di posizione netta da parte della Regione e degli organi competenti. Questo progetto va assolutamente cancellato».Approfondimenti nel numero 11 de LAppennino camerte l.c.
Un secco «no» alla conduttura per l’approvvigionamento idrico del lago di Castreccioni. Perentoria la posizione dei sindaci di Fiuminata, Pioraco e Sefro sulle schede tecniche presentate in settimana dal direttore dell’area tecnica del Consorzio di bonifica, Nafer Saquer. Lavori imponenti quelli ipotizzati dal Consorzio, che prevedrebbero la costruzione di una conduttura pronta a prelevare le acque dai fiumi Scarzito, Potenza e Chienti per dirottarle nel territorio comunale di Cingoli. L’invaso di Castreccioni, i cui livelli si stanno abbassando a causa della siccità, è infatti in particolare sofferenza.

Un progetto che non piace ai sindaci dell’alta valle del Potenza e che periodicamente torna a far discutere il territorio. Era già accaduto negli anni ’70, nel 2008 e anche nel 2020. Ora una nuova iniziativa a destare grande preoccupazione. «Il tema è molto delicato – commentano i sindaci Vincenzo Felicioli, Matteo Cicconi e Pietro Tapanelli –. Il Consorzio non ha agito in maniera trasparente, presentando un’ipotesi senza passare dall’assemblea territoriale e da quella regionale, ma soprattutto continua ad insistere su un progetto che più volte è stato respinto sia dalle istituzioni del territorio che dagli organi competenti in materia. È impensabile dirottare le risorse idriche della nostra vallata verso un invaso in sofferenza: anche la valle del Potenza è in difficoltà a causa della siccità. È completamente illogico pensare di costruire un’opera che impoverisce un’area e ne arricchisce un’altra. La nostra zona è attiva nel settore ittico e con le cartiere: abbiamo bisogno di questa acqua. Piuttosto – precisano – il Consorzio di bonifica dovrebbe pensare a presentare progetti capaci di risolvere le problematiche legate all’approvvigionamento idrico di tutto il comprensorio montano, creando infrastrutture per il recupero delle acque reflue e favorendo l’ottimizzazione di una risorsa più che mai scarsa come l’acqua. È evidente che questo non sta avvenendo. Sono anni che periodicamente la nostra acqua è oggetto di assalti da parte di diversi soggetti istituzionali – concludono i sindaci – : ora pretendiamo una presa di posizione netta da parte della Regione e degli organi competenti. Questo progetto va assolutamente cancellato».

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