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Parco dei Sibillini: l'orso che ride nello scatto dei carabinieri forestali

Mercoledì, 01 Giugno 2022 17:36 | Letto 901 volte   Clicca per ascolare il testo Parco dei Sibillini: l'orso che ride nello scatto dei carabinieri forestali Nuovo avvistamento dell’orso bruno marsicano all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Stavolta però ad immortalarlo ci hanno pensato le fototrappole di servizio dei Carabinieri Forestali. Lo scatto risale ai primi giorni di maggio ed è stato effettuato nel comune di Valfornace. “Le foto trappole sono ausili posizionati dalle stazioni Carabinieri Forestali per monitorare la presenza di fauna selvatica - dichiara il tenente colonnello Silvano Sampaolesi, comandante del reparto carabinieri del Parco - In questo caso si tratta di una foto trappola posizionata nell’area dalla stazione carabinieri di Fiastra”. L’orso è preso di profilo e sembra avere un’espressione sorridente. “Ribadiamo che l’orso non è un animale pericoloso, tuttavia è opportuno, in caso d’incontro, assumere un comportamento corretto atto a non spaventarlo. Quindi non correre, non fare movimenti bruschi, non cercare di avvicinarlo ma, anzi, indietreggiare lentamente ed evitare qualsiasi approccio che possa essere interpretato come una minaccia”. A parlare è il presidente del Parco, Andrea Spaterna, che sottolinea inoltre l’importanza di questa conferma della presenza dell’orso bruno marsicano all’interno del territorio del Parco: “era già successo in passato che orsi giovani di sesso maschile uscissero dal loro areale, localizzato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in cerca di femmine, ed è probabile che oggi ci troviamo nella stessa situazione. Stiamo aspettando però l’esito delle analisi genetiche per capire se gli avvistamenti, che si sono susseguiti in queste settimane, riguardino un unico individuo o più e se si tratti appunto di maschi o di femmine. Di certo - conclude Spaterna - questa presenza è indice di un habitat naturale equilibrato in grado di accogliere un plantigrado di tali dimensioni; un ulteriore arricchimento della biodiversità del territorio che tuttavia andrà gestito per evitare danni soprattutto agli apicoltori, mediante luso di opportune protezioni delle arnie”.
Nuovo avvistamento dell’orso bruno marsicano all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Stavolta però ad immortalarlo ci hanno pensato le fototrappole di servizio dei Carabinieri Forestali. Lo scatto risale ai primi giorni di maggio ed è stato effettuato nel comune di Valfornace.

“Le foto trappole sono ausili posizionati dalle stazioni Carabinieri Forestali per monitorare la presenza di fauna selvatica - dichiara il tenente colonnello Silvano Sampaolesi, comandante del reparto carabinieri del Parco - In questo caso si tratta di una foto trappola posizionata nell’area dalla stazione carabinieri di Fiastra”.

L’orso è preso di profilo e sembra avere un’espressione sorridente. “Ribadiamo che l’orso non è un animale pericoloso, tuttavia è opportuno, in caso d’incontro, assumere un comportamento corretto atto a non spaventarlo. Quindi non correre, non fare movimenti bruschi, non cercare di avvicinarlo ma, anzi, indietreggiare lentamente ed evitare qualsiasi approccio che possa essere interpretato come una minaccia”.

A parlare è il presidente del Parco, Andrea Spaterna, che sottolinea inoltre l’importanza di questa conferma della presenza dell’orso bruno marsicano all’interno del territorio del Parco: “era già successo in passato che orsi giovani di sesso maschile uscissero dal loro areale, localizzato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in cerca di femmine, ed è probabile che oggi ci troviamo nella stessa situazione. Stiamo aspettando però l’esito delle analisi genetiche per capire se gli avvistamenti, che si sono susseguiti in queste settimane, riguardino un unico individuo o più e se si tratti appunto di maschi o di femmine. Di certo - conclude Spaterna - questa presenza è indice di un habitat naturale equilibrato in grado di accogliere un plantigrado di tali dimensioni; un ulteriore arricchimento della biodiversità del territorio che tuttavia andrà gestito per evitare danni soprattutto agli apicoltori, mediante l'uso di opportune protezioni delle arnie”.



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