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Da Tokyo a Pieve Torina per studiare la ricostruzione

Martedì, 06 Settembre 2022 13:48 | Letto 440 volte   Clicca per ascolare il testo Da Tokyo a Pieve Torina per studiare la ricostruzione Il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ha ricevuto una folta delegazione di docenti e studenti dell’università di Tokyo, a quattro anni dalla precedente visita nei territori colpiti dal sisma. “Avere un feedback qualificato e indipendente da esperti giapponesi, a quattro anni di distanza dal tour organizzato nei comuni del cratere, può aiutarci a capire limiti e opportunità della ricostruzione, anche perché l’esperienza che può vantare il Paese del Sole Levante in tale ambito è rilevante” sottolinea Gentilucci. “È stato un incontro piacevole oltre che utile. Insieme alla delegazione abbiamo visionato i progetti e visitato i cantieri aperti ricevendo osservazioni e suggerimenti. Quello che è emerso è stato soprattutto il loro stupore di fronte alle difficoltà e alle lungaggini burocratiche tipicamente italiane, una caratteristica che decisamente non ci invidiano e per la quale è necessario cambiare passo. Ricordo che il Giappone, come noi, ha una lunga storia di terremoti alle spalle essendo il suo territorio situato in prossimità delle maggiori placche tettoniche. Dunque, avere uno scambio di idee ed esperienze su come affrontare e gestire la ricostruzione” conclude il sindaco “non può che far bene sia a noi che a loro”.
Il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ha ricevuto una folta delegazione di docenti e studenti dell’università di Tokyo, a quattro anni dalla precedente visita nei territori colpiti dal sisma.

Avere un feedback qualificato e indipendente da esperti giapponesi, a quattro anni di distanza dal tour organizzato nei comuni del cratere, può aiutarci a capire limiti e opportunità della ricostruzione, anche perché l’esperienza che può vantare il Paese del Sole Levante in tale ambito è rilevante” sottolinea Gentilucci. “È stato un incontro piacevole oltre che utile. Insieme alla delegazione abbiamo visionato i progetti e visitato i cantieri aperti ricevendo osservazioni e suggerimenti. Quello che è emerso è stato soprattutto il loro stupore di fronte alle difficoltà e alle lungaggini burocratiche tipicamente italiane, una caratteristica che decisamente non ci invidiano e per la quale è necessario cambiare passo. Ricordo che il Giappone, come noi, ha una lunga storia di terremoti alle spalle essendo il suo territorio situato in prossimità delle maggiori placche tettoniche. Dunque, avere uno scambio di idee ed esperienze su come affrontare e gestire la ricostruzione” conclude il sindaco “non può che far bene sia a noi che a loro”.

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