Camerino, Macelleria Astolfi, chiude un altro storico esercizio commerciale

Giovedì, 27 Aprile 2023 09:40 | Letto 1138 volte   Clicca per ascolare il testo Camerino, Macelleria Astolfi, chiude un altro storico esercizio commerciale A Camerino, si abbassano le saracinesche di un altro storico esercizio commerciale. Chiude la Macelleria- norcineria Astolfi. Spostato dopo il terremoto dal centro storico alla periferia del Sottocorte village, gli esercenti ne hanno deciso la chiusura dopo quarantadue anni di attività.  Per Maria e Gilberto, quello di sabato 29 aprile sarà l’ultimo giorno di lavoro e già li frastorna il solo pensiero. Decisione sofferta ma inevitabile: entrambi, infatti, hanno raggiunto la contribuzione per l’agognata pensione e, non senza rammarico, si sono detti che ogni cosa ha il suo tempo. Genitori anziani da seguire a casa, giornate quasi totalmente assorbite dal lavoro, margini molto ridotti per la possibilità di godersi un po’di tempo libero insieme, non da ultimo, l’aumento considerevole dei costi d’esercizio, hanno fatto propendere per la scelta definitiva. Costretti ad abbandonare il centro di Camerino e il loro storico negozio di via XX Settembre e pure alcuni locali che fungevano da magazzino- deposito sui quali avevano investito prima del sisma del 2016, i due negozianti mai si sono arresi. Come gli oltre cinquanta colleghi delle vie storiche della città, anche loro si sono prontamente rimessi in gioco e, sfidando non pochi ostacoli e difficoltà logistiche, nellimmediatezza delle scosse, hanno continuato a garantire un servizio alla clientela da sotto il maxi-tendone del City park in via Madonna delle Carceri.  All’incirca un anno e mezzo dopo, è arrivata la dignitosa sistemazione del Sottocorte- village. È qui che è potuta continuare con successo l’attività artigianale di Gilberto, la cui lunga esperienza nel settore ha costantemente perseguito i migliori prodotti da offrire e i consigli più appropriati. Nuova fase di soddisfazioni anche per Maria, tornata a dedicarsi alla preparazione di manicaretti pronti da cuocere, molto richiesti ed apprezzati. Quello del macellaio è un lavoro duro e va fatto bene; ne è perfettamente consapevole Gilberto, la cui bravura nel confezionare la porchetta, puntualmente infornata per essere pronta a deliziare i palati nei fine settimana, nel maggio del 2006 ha conquistato addirittura gli americani. È così che, “armato” di maialino, finocchio selvatico, aromi e qualche altro piccolo segreto, Gilberto Astolfi è sbarcato a San Francisco e ha trasferito con successo oltreoceano questo allettante esempio della tradizione norcina e gastronomica dell’entroterra.Nella foto, Gilberto Astolfi intento al taglio della porchetta allinterno del ristorante Mona Lisa di San Francisco Una tentazione di gola che sulla Columbus Avenue ha letteralmente mandato in visibilio gli avventori del “Mona Lisa restaurant “e il suo proprietario Maurizio Florese. Un’esperienza memorabile che gli Astolfi custodiscono gelosamente e che va ad aggiungersi al novero delle tante piccole azioni quotidiane di un mestiere portato avanti con amore e passione. Ben quarantadue primavere sono trascorse da quel giorno in cui Maria e Gilberto decisero di rilevare l’attività di Vincenzo Amici, singolare negoziante di via XX Settembre, noto ai più col nomignolo di “Baffo. Punto di riferimento per la spesa quotidiana di moltissimi residenti del centro di Camerino, da quei locali si sono incamminati fatica e soddisfazioni: gentilezza e cordialità hanno accolto la clientela facendola sentire a casa, certa di trovare ad ogni occasione la garanzia di una produzione locale di qualità, sia con riferimento alle carni che agli insaccati. Una professionalità e una fedeltà al lavoro che puntualmente li ha visti fare la spola tra Pievebovigliana e Camerino e viceversa. Impegno proseguito con dedizione anche dopo il terremoto del 1997, incassando come una sfida anche quel periodo d’incertezza, così come la diminuzione di clientela seguita alla chiusura del palazzo di Giustizia, vicinissimo alla loro macelleria. Seppure il settore di vendita non offrisse che poche possibilità di declinazione, reinventarsi di continuo è stato il refrain preso a modello dalla coppia di commercianti.Allestito un angolo cucina nel retrobottega, ecco che le preparazioni di Maria hanno cominciato a fare ottima presa sulle famiglie incontrando gusto e gradimento nel dare un tocco speciale ai menù di tanti camerinesiRattrista sapere che dalla prossima settimana, quel bancone resterà vuoto dei sorrisi e dei modi confidenziali di queste due persone, diventate quasi parte della nostra famiglia. «Sembra passato un attimo, eppure è una vita – dichiara Gilberto con un che di malinconico –. Giorno per giorno abbiamo costruito la nostra vita insieme ai clienti che ci sono sempre rimasti fedeli. Siamo cresciuti col nostro lavoro che è cresciuto con noi. Oggi facciamo i conti con il rincaro dei costi dell’energia elettrica; le celle frigorifere sono essenziali per il tipo di prodotto che vendiamo e, per noi che abitiamo fuori città, non è trascurabile neppure la spesa dei carburanti, aumentati vertiginosamente anche quelli». Quello che dispiace di più – dice Gilberto - è che tiriamo giù la saracinesca di un’attività che sta andando molto bene, ma l’età comincia a pesare insieme ad  altre incombenze familiari. Da qualche tempo stiamo cercando persone interessate a rilevare il nostro negozio e continueremo a farlo. Ci piacerebbe che questa storia potesse conoscere un seguito e siamo convinti che, modificando anche qualche piccola cosa, possa continuare ad essere una storia di successo». E di questa storia circondata di affetto e stima, Gilberto e Maria aprono adesso un nuovo capitolo. Laugurio dei tanti affezionati clienti, di tutti i colleghi del Sottocorte village, è che possa essere ricolmo di serenità e di meritato riposo.Carla Campetellla
A Camerino, si abbassano le saracinesche di un altro storico esercizio commerciale. Chiude la "Macelleria- norcineria Astolfi". Spostato dopo il terremoto dal centro storico alla periferia del Sottocorte village, gli esercenti ne hanno deciso la chiusura dopo quarantadue anni di attività.
  Per Maria e Gilberto, quello di sabato 29 aprile sarà l’ultimo giorno di lavoro e già li frastorna il solo pensiero.
Decisione sofferta ma inevitabile: entrambi, infatti, hanno raggiunto la contribuzione per l’agognata pensione e, non senza rammarico, si sono detti che ogni cosa ha il suo tempo. Genitori anziani da seguire a casa, giornate quasi totalmente assorbite dal lavoro, margini molto ridotti per la possibilità di godersi un po’di tempo libero insieme, non da ultimo, l’aumento considerevole dei costi d’esercizio, hanno fatto propendere per la scelta definitiva. Costretti ad abbandonare il centro di Camerino e il loro storico negozio di via XX Settembre e pure alcuni locali che fungevano da magazzino- deposito sui quali avevano investito prima del sisma del 2016, i due negozianti mai si sono arresi.
Come gli oltre cinquanta colleghi delle vie storiche della città, anche loro si sono prontamente rimessi in gioco e, sfidando non pochi ostacoli e difficoltà logistiche, nell'immediatezza delle scosse, hanno continuato a garantire un servizio alla clientela da sotto il maxi-tendone del City park in via Madonna delle Carceri.
  All’incirca un anno e mezzo dopo, è arrivata la dignitosa sistemazione del Sottocorte- village. È qui che è potuta continuare con successo l’attività artigianale di Gilberto, la cui lunga esperienza nel settore ha costantemente perseguito i migliori prodotti da offrire e i consigli più appropriati. Nuova fase di soddisfazioni anche per Maria, tornata a dedicarsi alla preparazione di manicaretti pronti da cuocere, molto richiesti ed apprezzati.

Quello del macellaio è un lavoro duro e va fatto bene; ne è perfettamente consapevole Gilberto, la cui bravura nel confezionare la porchetta, puntualmente infornata per essere pronta a deliziare i palati nei fine settimana, nel maggio del 2006 ha conquistato addirittura gli americani. È così che, “armato” di maialino, finocchio selvatico, aromi e qualche altro piccolo segreto, Gilberto Astolfi è sbarcato a San Francisco e ha trasferito con successo oltreoceano questo allettante esempio della tradizione norcina e gastronomica dell’entroterra.

Nella foto, Gilberto Astolfi intento al taglio della porchetta all'interno del ristorante "Mona Lisa" di San Francisco
La porchetta di Gilberto sbarca negli States 1
Una tentazione di gola che sulla Columbus Avenue ha letteralmente mandato in visibilio gli avventori del “Mona Lisa restaurant “e il suo proprietario Maurizio Florese. Un’esperienza memorabile che gli Astolfi custodiscono gelosamente e che va ad aggiungersi al novero delle tante piccole azioni quotidiane di un mestiere portato avanti con amore e passione.

Ben quarantadue primavere sono trascorse da quel giorno in cui Maria e Gilberto decisero di rilevare l’attività di Vincenzo Amici, singolare negoziante di via XX Settembre, noto ai più col nomignolo di “Baffo".

Punto di riferimento per la spesa quotidiana di moltissimi residenti del centro di Camerino, da quei locali si sono incamminati fatica e soddisfazioni: gentilezza e cordialità hanno accolto la clientela facendola sentire a casa, certa di trovare ad ogni occasione la garanzia di una produzione locale di qualità, sia con riferimento alle carni che agli insaccati.
Una professionalità e una fedeltà al lavoro che puntualmente li ha visti fare la spola tra Pievebovigliana e Camerino e viceversa.
Impegno proseguito con dedizione anche dopo il terremoto del 1997, incassando come una sfida anche quel periodo d’incertezza, così come la diminuzione di clientela seguita alla chiusura del palazzo di Giustizia, vicinissimo alla loro macelleria. Seppure il settore di vendita non offrisse che poche possibilità di declinazione, reinventarsi di continuo è stato il refrain preso a modello dalla coppia di commercianti.
Allestito un angolo cucina nel retrobottega, ecco che le preparazioni di Maria hanno cominciato a fare ottima presa sulle famiglie incontrando gusto e gradimento nel dare un tocco speciale ai menù di tanti camerinesi
Macelleria Astolfi 2
Rattrista sapere che dalla prossima settimana, quel bancone resterà vuoto dei sorrisi e dei modi confidenziali di queste due persone, diventate quasi parte della nostra famiglia.

«Sembra passato un attimo, eppure è una vita – dichiara Gilberto con un che di malinconico –. Giorno per giorno abbiamo costruito la nostra vita insieme ai clienti che ci sono sempre rimasti fedeli. Siamo cresciuti col nostro lavoro che è cresciuto con noi. Oggi facciamo i conti con il rincaro dei costi dell’energia elettrica; le celle frigorifere sono essenziali per il tipo di prodotto che vendiamo e, per noi che abitiamo fuori città, non è trascurabile neppure la spesa dei carburanti, aumentati vertiginosamente anche quelli». Quello che dispiace di più – dice Gilberto - è che tiriamo giù la saracinesca di un’attività che sta andando molto bene, ma l’età comincia a pesare insieme ad  altre incombenze familiari. Da qualche tempo stiamo cercando persone interessate a rilevare il nostro negozio e continueremo a farlo. Ci piacerebbe che questa storia potesse conoscere un seguito e siamo convinti che, modificando anche qualche piccola cosa, possa continuare ad essere una storia di successo».
E di questa storia circondata di affetto e stima, Gilberto e Maria aprono adesso un nuovo capitolo. L'augurio dei tanti affezionati clienti, di tutti i colleghi del Sottocorte village, è che possa essere ricolmo di serenità e di meritato riposo.

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