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Dell'Erba: "Non strumentalizziamo i disabili che fanno sport"

Venerdì, 31 Marzo 2017 10:35 | Letto 3394 volte   Clicca per ascolare il testo Dell'Erba: "Non strumentalizziamo i disabili che fanno sport" Ha ricevuto linvito a raccontare la sua vicenda ai microfoni di Rai 3 nel corso della trasmissione mattutina Agorà, appuntamento quotidiano con il racconto della politica e le notizie di attualità condotto da Gerardo Greco, Francesco DellErba, appassionato di calcio e attualmente allenatore nel settore giovanile del Caldarola. Argomento della trasmissione quello dei falsi invalidi. E come tale DellErba è stato etichettato nel 2013, finendo sulle pagine dei giornali e di alcuni siti on line con una serie di accuse, che si sono poi rivelate infondate. Unica sua colpa, come lo stesso DellErba racconta, quella di essere un grande appassionato di calcio e di trascorrere parte del suo tempo ad insegnarlo ai più giovani. Questa mia triste vicenda – continua Francesco DellErba – è iniziata nel 2013 quando sono stato accusato ingiustamente di essere un falso invalido, di percepire pensioni, di aver falsificato certificati medici e via dicendo. Ho avuto così, grazie a questo invito, la possibilità di proclamare ancora una volta la mia innocenza per riscattarmi e pulire il mio nome da un marchio che mi hanno messo addosso in quei giorni del luglio 2013. Purtroppo una volta che ti dipingono come colpevole non è facile, anche se sei innocente, far cambiare idea alla gente. Francesco DellErba ha dalla nascita un handicap ad una gamba, operata successivamente con limpianto di una protesi allanca, e ad un braccio. Effettivamente – continua il suo racconto DellErba – sono stato riconosciuto invalido, ma non al 100 per cento, come poi è uscito fuori, e non ho mai percepito un soldo di pensione. Lunico beneficio riconosciutomi dalla legge è quello di potermi assentare dal lavoro per due ore il pomeriggio, che utilizzo per insegnare calcio ai giovani. Ho sempre amato questo sport e nella mia infanzia ho sofferto perchè avendo problemi alla gamba e al braccio non riuscivo a svolgere come tutti gli altri questa attività. Ora che mi è stata data la possibilità cerco di trascorrere il mio tempo con i ragazzi facendo io stesso dello sport e, nello stesso tempo, insegnandolo ai ragazzi. La cosa più assurda che era uscita da questa vicenda era che un portare di handicap non potesse fare lallenatore. Personalmente, invece, credo che praticare sport sia la cosa più bella e non vedo perchè ciò non debba essere permesso ai ragazzi portatori di handicap. Fortunatamente nella gran parte dei casi questo non avviene.

Ha ricevuto l'invito a raccontare la sua vicenda ai microfoni di Rai 3 nel corso della trasmissione mattutina "Agorà", appuntamento quotidiano con il racconto della politica e le notizie di attualità condotto da Gerardo Greco, Francesco Dell'Erba, appassionato di calcio e attualmente allenatore nel settore giovanile del Caldarola. Argomento della trasmissione quello dei falsi invalidi. E come tale Dell'Erba è stato etichettato nel 2013, finendo sulle pagine dei giornali e di alcuni siti on line con una serie di accuse, che si sono poi rivelate infondate. Unica sua "colpa", come lo stesso Dell'Erba racconta, quella di "essere un grande appassionato di calcio e di trascorrere parte del suo tempo ad insegnarlo ai più giovani. Questa mia triste vicenda – continua Francesco Dell'Erba – è iniziata nel 2013 quando sono stato accusato ingiustamente di essere un falso invalido, di percepire pensioni, di aver falsificato certificati medici e via dicendo. Ho avuto così, grazie a questo invito, la possibilità di proclamare ancora una volta la mia innocenza per riscattarmi e pulire il mio nome da un marchio che mi hanno messo addosso in quei giorni del luglio 2013. Purtroppo una volta che ti dipingono come colpevole non è facile, anche se sei innocente, far cambiare idea alla gente". Francesco Dell'Erba ha dalla nascita un handicap ad una gamba, operata successivamente con l'impianto di una protesi all'anca, e ad un braccio. "Effettivamente – continua il suo racconto Dell'Erba – sono stato riconosciuto invalido, ma non al 100 per cento, come poi è uscito fuori, e non ho mai percepito un soldo di pensione. L'unico beneficio riconosciutomi dalla legge è quello di potermi assentare dal lavoro per due ore il pomeriggio, che utilizzo per insegnare calcio ai giovani. Ho sempre amato questo sport e nella mia infanzia ho sofferto perchè avendo problemi alla gamba e al braccio non riuscivo a svolgere come tutti gli altri questa attività. Ora che mi è stata data la possibilità cerco di trascorrere il mio tempo con i ragazzi facendo io stesso dello sport e, nello stesso tempo, insegnandolo ai ragazzi. La cosa più assurda che era uscita da questa vicenda era che un portare di handicap non potesse fare l'allenatore. Personalmente, invece, credo che praticare sport sia la cosa più bella e non vedo perchè ciò non debba essere permesso ai ragazzi portatori di handicap. Fortunatamente nella gran parte dei casi questo non avviene.

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