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Di Tommasi: "Tribunale chiuso per neve, ma non per il terremoto"

Martedì, 27 Febbraio 2018 13:30 | Letto 1700 volte   Clicca per ascolare il testo Di Tommasi: "Tribunale chiuso per neve, ma non per il terremoto" La neve impaurisce più del terremoto, almeno per quanto riguarda lamministrazione della giustizia. Con larrivo del maltempo, infatti, come avvenuto per le scuole e per diversi uffici pubblici, al tribunale di Macerata è stata disposta la chiusura per almeno due giorni, con conseguente rinvio di tutte le udienze. Soluzione analoga, invece, non fu adottata dopo le violente scosse di terremoto dellottobre 2016, come segnalato dallavvocato Giorgio Di Tommasi che ha ripercorso, andando con la mente indietro nel tempo, quei difficili momenti. Non voglio assolutamente entrare in polemica – le sue parole - La mia è solo una costatazione. Ricordo, infatti, come nei giorni successivi al terremoto, oltre al problema di dovere uscire di casa e trovare una adeguata sistemazione, per noi avvocati coinvolti nellemergenza si presentava lulteriore incombenza di dover comunicare limpedimento a presentarsi in udienza perchè nessuna disposizione di rinvio delle udienze era stata emanata dal tribunale. Sinceramente non so chi in quel momento avrebbe potuto emanare tale decisione. Dico solo che, pur ritenendo giusta la chiusura del palazzo di giustizia a causa del maltempo, anche nel momento del terremoto la situazione si presentava difficile come ora, se non di più. Anche in quel caso, a mio avviso, si sarebbe dovuto adottare un provvedimento analogo. Insomma, una questione di buon senso, sia pure retroattivo.

La neve impaurisce più del terremoto, almeno per quanto riguarda l'amministrazione della giustizia. Con l'arrivo del maltempo, infatti, come avvenuto per le scuole e per diversi uffici pubblici, al tribunale di Macerata è stata disposta la chiusura per almeno due giorni, con conseguente rinvio di tutte le udienze.

Soluzione analoga, invece, non fu adottata dopo le violente scosse di terremoto dell'ottobre 2016, come segnalato dall'avvocato Giorgio Di Tommasi che ha ripercorso, andando con la mente indietro nel tempo, quei difficili momenti. "Non voglio assolutamente entrare in polemica – le sue parole - La mia è solo una costatazione.

Ricordo, infatti, come nei giorni successivi al terremoto, oltre al problema di dovere uscire di casa e trovare una adeguata sistemazione, per noi avvocati coinvolti nell'emergenza si presentava l'ulteriore incombenza di dover comunicare l'impedimento a presentarsi in udienza perchè nessuna disposizione di rinvio delle udienze era stata emanata dal tribunale. Sinceramente non so chi in quel momento avrebbe potuto emanare tale decisione. Dico solo che, pur ritenendo giusta la chiusura del palazzo di giustizia a causa del maltempo, anche nel momento del terremoto la situazione si presentava difficile come ora, se non di più. Anche in quel caso, a mio avviso, si sarebbe dovuto adottare un provvedimento analogo". Insomma, una questione di buon senso, sia pure retroattivo.

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