Una app e stampe 3D e poi un gioco per i più piccoli: la tecnologia per conoscere la storia di San Severino. In occasione della Notte dei Musei di San Severino, sabato alle 17 il cinema Italia ospiterà il convegno su "Archeolgia a San Severino Marche", voluto dall'amministrazione comunale, l'università di Macerata, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e l’Associazione Museale della provincia di Macerata. L'obiettivo è quello di illustrare i risultati dei numerosi progetti che, negli ultimi anni, hanno riguardato le ricerche, la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico settempedano. Un patrimonio di inestimabile valore che, oltre ad essere tutelato, merita di essere reso fruibile e che va fatto conoscere.
“La ricerca è evidentemente il tema principale dell’opera svolta - sottolinea Roberto Perna di Unimc -. Senza lo studio e l’approfondita conoscenza dei beni culturali, in questo caso archeologici, qualunque processo di tutela e valorizzazione, infatti, risulterebbe lacunoso in partenza. È per questo che le ricerche condotte a San Severino Marche, che ci hanno consentito di individuare strutture dedicate all’immagazzinamento della ceramica, di analizzare la distribuzione dei siti nel territorio, di indagare la città ed alcuni dei suoi monumenti principali, sono state inquadrate in progetti di valorizzazione, condivisi con la Soprintendenza il Comune e la Regione Marche, finalizzati alla crescita economica del territorio”.
Nel corso del convegno verranno presentati, oltre ai risultati delle ricerche archeologiche, anche la carta archeologica del territorio, lo schema direttore del piano di gestione dell’area archeologica, gli interventi svolti dalla Soprintendenza a tutela del territorio insieme alle stampe 3D dei principali monumenti e alla App con il gioco dedicato alle antichità romane dell’antica Septempeda, strumenti legati al progetto Dce PlayMarche.
“La realizzazione della carta archeologica e quella dello schema direttore del Piano del Parco - ricorda il Soprintendente, Carlo Birrozzi - sono strumenti fondamentali per la gestione e la programmazione del territorio attraverso i quali i diversi interessi che si confrontano nell’ambito dei processi di sviluppo possono trovare una loro sintesi che tiene al centro l’obbligo della tutela”.
Proprio tale aspetto tendono ad evidenziare Stefano Finocchi e Tommaso Casci Ceccacci, funzionari archeologi per la zona: “I numerosi e continui interventi a tutela del territorio condotti dalla Soprintendenza, mirano a salvaguardare il ricco patrimonio archeologico della città di San Severino che, se conservato e valorizzato nella giusta maniera, può costituire una ricchezza per la comunità. Tale attività ha però consentito anche di acquisire preziosissime informazioni sulla storia dell’insediamento romano che è importante vengano condivise sia con la comunità scientifica sia con un pubblico più vasto”. Secondo il sindaco Rosa Piermattei, la valorizzazione del patrimonio culturale è la più importante occasione di crescita economica non solo per San Severino ma per tutta la zona colpita dal sisma, "non a caso poniamo particolari speranze nell'implementazione ed attuazione del piano di gestione del parco che ci ha consentito di metter al centro dello sviluppo del territorio proprio una delle principali emergenze culturali che ci identifica ed intorno alla quale, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza e con Unimc, abbiamo ipotizzato un nuovo scenario di sviluppo”. Quello che è stato fatto, ha sottolineato il rettore Francesco Adornato, è solo un esempio di ciò che la ricerca può fare, tenendo presente che l'approfondimento sui temi di natura storica e archeologica "possono portare alla crescita del territoro,
ma solo se poniamo solide premesse umanistiche ai processi di gestione e valorizzazione, anteponendo la condivisione consapevole di scelte ed obiettivi anche alle opportunità che le nuove tecnologie ci offrono”.
g.g.