Incenerimento dei rifiuti. Bisonni e Sciapichetti: "Il Governo sia coerente, non impugni la nostra legge"

Sabato, 01 Settembre 2018 16:30 | Letto 1009 volte   Clicca per ascolare il testo Incenerimento dei rifiuti. Bisonni e Sciapichetti: "Il Governo sia coerente, non impugni la nostra legge" “Siamo stupefatti dall’atteggiamento del Ministro per l’Ambiente. Facciamo appello al Governo perché siano coerenti e non impugnino la nostra legge. Ci batteremo in ogni sede”.  La pensano così l’assessore regionale all’Ambiente Angelo Sciapichetti e il consigliere regionale Sandro Bisonni che stamattina hanno incontrato la stampa al Cosmari di Tolentino. L’occasione è valsa per ribadire la volontà di difendere e valorizzare la politica regionale nella gestione dei rifiuti, che rifiuta qualsiasi ipotesi di nuovi inceneritori nelle territorio. È stata scelta proprio la sede del Cosmari perché li era ubicato l’ex impianto di combustione ormai in disuso. “Oggi siamo simbolicamente qui - ha detto Sciapichetti - dove da tempo un inceneritore ha smesso felicemente di fumare, per dire a gran voce che non vogliamo inceneritori nelle Marche. Il Ministero dell’Ambiente intende proporre in consiglio dei ministri l’impugnativa della legge 22 del 2018 approvata all’unanimità dal consiglio regionale lo scorso giugno, che esclude la combustione dei rifiuti ad eccezione del biometano”. Secondo il Ministero la legge evidenzierebbe profili di incostituzionalità ma l’assessore ha fatto sapere che la Regione non ha nessuna intenzione di modificarla perché “quella legge si inserisce in un percorso chiaro, che portiamo avanti da anni. Abbiamo infatti da tempo impugnato al Tar Lazio il decreto del 2016 che prevedeva la realizzazione di un inceneritore nelle Marche. I nostri atti di programmazione - ha sottolineato - non prevedono termovalorizzatori perché nocivi e perché non ne abbiamo bisogno. Con i numeri presenti nelle Marche, qualsiasi impianto non sarebbe economico. La nostra Regione con il 65,56% di raccolta differenziata è tra le più virtuose in Italia. Vogliamo aumentare la differenziate, promuoviamo il riuso dei prodotti tramite appositi centri del riuso tra i primi nel Paese. Abbiamo inoltre approvato norme per la tariffazione puntuale in modo che meno se ne producono meno tasse si pagano”. Per questo è stato ribadito un no deciso a qualsiasi ipotesi di nuovi inceneritori nelle Marche ed è stata rivendicata la prerogativa nella gestione dei rifiuti nel territorio marchigiano.  “Sarebbe singolare - ha concluso Sciapichetti - che un governo composto da forze che si dicono contrarie agli inceneritori e a favore delle autonomie locali e dell’autodeterminazione, impugnasse la nostra legge”. Da parte sua, il consigliere Bisonni, primo firmatario della legge regionale, ha sottolineato nuovamente la posizione della Regione in materia di rifiuti sostenendo che “bruciarli è una pratica inquinante oltre che assurda sotto molteplici punti di vista. Le Marche hanno voltato pagina, si sono candidate ad essere la terra delle armonie e della sostenibilità ambientale. La costituzione non obbliga il governo ad impugnare una legge regionale così come sottolineato anche dai costituzionalisti di riferimento del Movimento 5 Stelle. Dire pertanto che la nostra legge è incostituzionale perché la materia ambientale è di competenza dello Stato, da un lato non tiene conto della giurisprudenza della corte costituzionale - conclude - che sin dal 2002 afferma la possibilità da parte delle regioni di migliorare gli standard di tutela, dall’altro rivela l’ipocrisia del governo”. g.g.  

“Siamo stupefatti dall’atteggiamento del Ministro per l’Ambiente. Facciamo appello al Governo perché siano coerenti e non impugnino la nostra legge. Ci batteremo in ogni sede”. 

La pensano così l’assessore regionale all’Ambiente Angelo Sciapichetti e il consigliere regionale Sandro Bisonni che stamattina hanno incontrato la stampa al Cosmari di Tolentino. L’occasione è valsa per ribadire la volontà di difendere e valorizzare la politica regionale nella gestione dei rifiuti, che rifiuta qualsiasi ipotesi di nuovi inceneritori nelle territorio. È stata scelta proprio la sede del Cosmari perché li era ubicato l’ex impianto di combustione ormai in disuso.

“Oggi siamo simbolicamente qui - ha detto Sciapichetti - dove da tempo un inceneritore ha smesso felicemente di fumare, per dire a gran voce che non vogliamo inceneritori nelle Marche. Il Ministero dell’Ambiente intende proporre in consiglio dei ministri l’impugnativa della legge 22 del 2018 approvata all’unanimità dal consiglio regionale lo scorso giugno, che esclude la combustione dei rifiuti ad eccezione del biometano”. Secondo il Ministero la legge evidenzierebbe profili di incostituzionalità ma l’assessore ha fatto sapere che la Regione non ha nessuna intenzione di modificarla perché “quella legge si inserisce in un percorso chiaro, che portiamo avanti da anni. Abbiamo infatti da tempo impugnato al Tar Lazio il decreto del 2016 che prevedeva la realizzazione di un inceneritore nelle Marche. I nostri atti di programmazione - ha sottolineato - non prevedono termovalorizzatori perché nocivi e perché non ne abbiamo bisogno. Con i numeri presenti nelle Marche, qualsiasi impianto non sarebbe economico. La nostra Regione con il 65,56% di raccolta differenziata è tra le più virtuose in Italia. Vogliamo aumentare la differenziate, promuoviamo il riuso dei prodotti tramite appositi centri del riuso tra i primi nel Paese. Abbiamo inoltre approvato norme per la tariffazione puntuale in modo che meno se ne producono meno tasse si pagano”.

Per questo è stato ribadito un no deciso a qualsiasi ipotesi di nuovi inceneritori nelle Marche ed è stata rivendicata la prerogativa nella gestione dei rifiuti nel territorio marchigiano. 

“Sarebbe singolare - ha concluso Sciapichetti - che un governo composto da forze che si dicono contrarie agli inceneritori e a favore delle autonomie locali e dell’autodeterminazione, impugnasse la nostra legge”.

Da parte sua, il consigliere Bisonni, primo firmatario della legge regionale, ha sottolineato nuovamente la posizione della Regione in materia di rifiuti sostenendo che “bruciarli è una pratica inquinante oltre che assurda sotto molteplici punti di vista. Le Marche hanno voltato pagina, si sono candidate ad essere la terra delle armonie e della sostenibilità ambientale. La costituzione non obbliga il governo ad impugnare una legge regionale così come sottolineato anche dai costituzionalisti di riferimento del Movimento 5 Stelle. Dire pertanto che la nostra legge è incostituzionale perché la materia ambientale è di competenza dello Stato, da un lato non tiene conto della giurisprudenza della corte costituzionale - conclude - che sin dal 2002 afferma la possibilità da parte delle regioni di migliorare gli standard di tutela, dall’altro rivela l’ipocrisia del governo”.

g.g.

 

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