Comitati dal sottosegretario Crimi: "Ecco le necessità dei terremotati"

Venerdì, 09 Novembre 2018 12:04 | Letto 1461 volte   Clicca per ascolare il testo Comitati dal sottosegretario Crimi: "Ecco le necessità dei terremotati" Il Coordinamento dei comitati del centro Italia incontrano il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vito Crimi. È successo ieri mattina, presenti i rappresentanti dei comitati di Amatrice, Accumoli, Castelluccio, Montemonaco, Tolentino e Pieve Torina, nonché dello studio legale Alterego (ideatore vademecum legale per i terremotati Oissa). Oltre ad aver spiegato quali siano le condizioni dei comuni colpiti dal terremoto di due anni fa, sul tavolo sono stati portati alcuni argomenti ritenuti fondamentali e rimasti ancora inascoltati. Primo fra tutti, quello riguardante la divisione del cratere in base ai danni subiti, “senza far mancare - sottolinea il coordinamento - assistenza a nessun paese terremotato”. Su questo argomento il neo commissario Piero Farabollini si sarebbe già espresso dicendosi contrario; il recupero dei posti di lavoro perduti, con una zona franca urbana da estendere per almeno 5 anni (incluse Sas, Srl e Snc), sgravi fiscali ad aziende che assumono terremotati e incentivando il turismo; necessario anche accelerare la lavorazione delle pratiche per la ricostruzione, “verificando la congruità dei progetti basandosi dalle certificazioni ed asseverazioni dei professionisti che saranno comunque responsabili, riducendo così in maniera esponenziale i tempi di evasione delle pratiche. Nel ‘97 fu questo il metodo e non ci risultano indagati o arrestati”. Segnalata poi la necessità che il Governo intervenga affinché: il Cas venga erogato con puntualità e le rendicontazioni vengano effettuate nel mese successivo; venga supportato il rientro immediato dei proprietari delle seconde case, “vero motore dei nostri paesi. A queste persone dovrebbe essere permessa la realizzazione di edifici temporanei per poter tornare e contribuire alla ripartenza degli esercizi commerciali ed alla rinascita dei paesi”. In ultimo, l’effettuazione di un test del reddito di cittadinanza, inserendo il reddito di cratere sulla base di criteri oggettivi.  “Il sottosegretario - racconta il coordinamento in una nota - ha subito chiarito che le proposte provenienti dai territori sono quelle che considerano maggiormente la quotidianità, e che pertanto vanno tenute in massima considerazione. Ci ha posto mole domande, come ad esempio cosa non funzioni secondo noi, oppure dove si blocchino le lavorazioni e noi abbiamo espresso il nostro parere. Crimi - aggiungono - ci ha poi chiesto il prospetto della divisione del cratere in base ai danni subiti e gli emendamenti presentati in occasione della nostra audizione al Senato”. Il coordinamento aveva anche posto delle domande a Luigi Di Maio e Matteo Salvini in periodo pre-elettorale le cui risposte lascerebbero ben sperare “ma devono rapidamente trovare conferma nei fatti. Ci aspettiamo che il contratto con i terremotati sia rispettato dai rappresentanti del Governo, sottosegretario e commissario in testa. L’incontro - concludono - è stato molto costruttivo e la prima impressione appare molto buona. Siamo “montanari” e se le parole non saranno seguite dai fatti, ci comporteremo di conseguenza”. g.g.

Il Coordinamento dei comitati del centro Italia incontrano il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vito Crimi. È successo ieri mattina, presenti i rappresentanti dei comitati di Amatrice, Accumoli, Castelluccio, Montemonaco, Tolentino e Pieve Torina, nonché dello studio legale Alterego (ideatore vademecum legale per i terremotati Oissa).

Oltre ad aver spiegato quali siano le condizioni dei comuni colpiti dal terremoto di due anni fa, sul tavolo sono stati portati alcuni argomenti ritenuti fondamentali e rimasti ancora inascoltati. Primo fra tutti, quello riguardante la divisione del cratere in base ai danni subiti, “senza far mancare - sottolinea il coordinamento - assistenza a nessun paese terremotato”. Su questo argomento il neo commissario Piero Farabollini si sarebbe già espresso dicendosi contrario; il recupero dei posti di lavoro perduti, con una zona franca urbana da estendere per almeno 5 anni (incluse Sas, Srl e Snc), sgravi fiscali ad aziende che assumono terremotati e incentivando il turismo; necessario anche accelerare la lavorazione delle pratiche per la ricostruzione, “verificando la congruità dei progetti basandosi dalle certificazioni ed asseverazioni dei professionisti che saranno comunque responsabili, riducendo così in maniera esponenziale i tempi di evasione delle pratiche. Nel ‘97 fu questo il metodo e non ci risultano indagati o arrestati”.

Vito Crimi

Segnalata poi la necessità che il Governo intervenga affinché: il Cas venga erogato con puntualità e le rendicontazioni vengano effettuate nel mese successivo; venga supportato il rientro immediato dei proprietari delle seconde case, “vero motore dei nostri paesi. A queste persone dovrebbe essere permessa la realizzazione di edifici temporanei per poter tornare e contribuire alla ripartenza degli esercizi commerciali ed alla rinascita dei paesi”.

In ultimo, l’effettuazione di un test del reddito di cittadinanza, inserendo il reddito di cratere sulla base di criteri oggettivi. 

“Il sottosegretario - racconta il coordinamento in una nota - ha subito chiarito che le proposte provenienti dai territori sono quelle che considerano maggiormente la quotidianità, e che pertanto vanno tenute in massima considerazione. Ci ha posto mole domande, come ad esempio cosa non funzioni secondo noi, oppure dove si blocchino le lavorazioni e noi abbiamo espresso il nostro parere. Crimi - aggiungono - ci ha poi chiesto il prospetto della divisione del cratere in base ai danni subiti e gli emendamenti presentati in occasione della nostra audizione al Senato”.

Il coordinamento aveva anche posto delle domande a Luigi Di Maio e Matteo Salvini in periodo pre-elettorale le cui risposte lascerebbero ben sperare “ma devono rapidamente trovare conferma nei fatti. Ci aspettiamo che il contratto con i terremotati sia rispettato dai rappresentanti del Governo, sottosegretario e commissario in testa. L’incontro - concludono - è stato molto costruttivo e la prima impressione appare molto buona. Siamo “montanari” e se le parole non saranno seguite dai fatti, ci comporteremo di conseguenza”.

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