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Presentato il progetto Unicam- Comune di Camerino, finanziato dall’Unione Europea

Giovedì, 14 Marzo 2019 14:07 | Letto 1385 volte   Clicca per ascolare il testo Presentato il progetto Unicam- Comune di Camerino, finanziato dall’Unione Europea Presentato nel corso di una conferenza stampa congiunta, il progetto che vede insieme Unicam e Comune di Camerino quali due dei 15 partner coinvolti a livello europeo, con capofila un ente di ricerca tedesco. Finanziato per un totale di 6 milioni di euro dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon2020, (in particolare nel pilastro “Societal Challenges), quale tema di studio e di lavoro avrà “ La capacità di resilienza delle aree storiche innanzi ad eventi climatici o comunque catastrofici”. Al tavolo di presentazione, il rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui e il coordinatore del progetto prof. Andrea Dall’Asta della Scuola di Architettura e design di Unicam. Al centro degli interventi l’illustrazione del percorso e delle azioni che coinvolgono in simbiosi i due enti, con l’obiettivo dei benefici che potranno scaturire soprattutto in riferimento alla prevenzione sulla capacità di resistenza e salvaguardia dei beni architettonici e culturali, patrimonio di ricchezza da preservare del territorio . Prendendo la parola per primo, il rettore Pettinari ha evidenziato come il vedersi riconosciuto un progetto del genere nell’ambito di Horizon 2020, proietti l’ateneo verso obiettivi che trascendono la pura sfera accademica ereferenziale, riverberando effetti sulla città e sul territorio circostante. Fondamentale in tutto il gruppo di ricerca, il ruolo svolto dalle Scuole di Architettura e delle Scienze e tecnologie di Unicam che, in sinergia con i professionisti tecnici del Comune di Camerino, hanno scritto il progetto e ne gestiranno tutte le attività di ricerca. Il modello si avvale dunque dell’utilizzo di più competenze e più spunti interdisciplinari, atti a sperimentare una serie di tecnologie innovative per l’applicazione pratica degli interventi di miglioramento, al fine di una maggiore capacità di resilienza dei beni in caso di rischio sismico o di altri eventi naturali dalla forza distruttrice. L’essere riusciti a rientrare tra i beneficiari delle risorse da parte dell’Unione Europea, è stato possibile grazie all’apporto dell’ufficio di Ricerca di Unicam che, coordinato dal dott. Riccardo Strina, grazie all’intenso lavoro dei suoi collaboratori ha dettagliatamente individuato i vari tasselli necessari e mirati ad ottenere un importante punto di partenza che, come sottolineato dal rettore, assicurerà alla città di Camerino la fruizione dei beni culturali e la garanzia della loro conservazione. “ Essere dentro questo progetto- ha detto il sindaco Pasqui- significa essere capaci di guardare al futuro. Lo dobbiamo al nostro ateneo che non è da considerarsi come proprietà esclusiva della città ma come patrimonio di tutto il territorio”. Il primo cittadino ha colto comunque l’occasione per ringraziare il rettore per la sua lungimiranza nel voler contestualizzare l’ateneo nella città, percorso che immette in uno sguardo diverso verso il domani e “ il lavorare insieme a vantaggio di un piccolo centro come Camerino, non potrà che significare futuro per i cittadini e per i giovani della comunità”. In evidenza nell’intervento del prof. Andrea Dall’Asta, l’importanza di preservare la risorsa dei beni culturali, dal rischio dei sempre più frequenti disastri naturali. “ In questo campo – ha sottolineato- la ricerca richiede delle competenze specifiche che non possono essere improvvisate. Nel gruppo di lavoro che racchiude l’interazione tra diverse discipline, occorre trovare una sintesi e, nel nostro contributo come Scuola di Architettura al grande progetto, siamo stati individuati per le conoscenze specifiche che abbiamo sui materiali, sul restauro e sulle costruzioni in generale”. Più parti interconnesse della progettualità sono dunque volte a trovare una sintesi finale concreta e operativa, volta ad individuare, anzitutto strumenti di valutazione del rischio e sistemi innovativi per ottenere il miglioramento della resistenza dei beni ad eventi calamitosi. Le risorse totali del finanziamento europeo ammontano a 6 milioni di euro, dei quali il 33% di spettanza italiana. Per il progetto congiunto Unicam – Comune di Camerino, la somma disponibile è di circa 500 mila euro, distribuite in risorse di personale e attività di studio. Nel progetto che avrà durata triennale, interessante sarà lo scambio di competenze e conoscenze e soprattutto, la condivisone di metodologie da mettere a fattore comune tra tutti i partner europei , collegando tra loro città eterogene, anche sotto il profilo del rischio. C.C.

Presentato nel corso di una conferenza stampa congiunta, il progetto che vede insieme Unicam e Comune di Camerino quali due dei 15 partner coinvolti a livello europeo, con capofila un ente di ricerca tedesco. Finanziato per un totale di 6 milioni di euro dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon2020, (in particolare nel pilastro “Societal Challenges"), quale tema di studio e di lavoro avrà “ La capacità di resilienza delle aree storiche innanzi ad eventi climatici o comunque catastrofici”.

Al tavolo di presentazione, il rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui e il coordinatore del progetto prof. Andrea Dall’Asta della Scuola di Architettura e design di Unicam. Al centro degli interventi l’illustrazione del percorso e delle azioni che coinvolgono in simbiosi i due enti, con l’obiettivo dei benefici che potranno scaturire soprattutto in riferimento alla prevenzione sulla capacità di resistenza e salvaguardia dei beni architettonici e culturali, patrimonio di ricchezza da preservare del territorio . Prendendo la parola per primo, il rettore Pettinari ha evidenziato come il vedersi riconosciuto un progetto del genere nell’ambito di Horizon 2020, proietti l’ateneo verso obiettivi che trascendono la pura sfera accademica ereferenziale, riverberando effetti sulla città e sul territorio circostante. Fondamentale in tutto il gruppo di ricerca, il ruolo svolto dalle Scuole di Architettura e delle Scienze e tecnologie di Unicam che, in sinergia con i professionisti tecnici del Comune di Camerino, hanno scritto il progetto e ne gestiranno tutte le attività di ricerca.

Il modello si avvale dunque dell’utilizzo di più competenze e più spunti interdisciplinari, atti a sperimentare una serie di tecnologie innovative per l’applicazione pratica degli interventi di miglioramento, al fine di una maggiore capacità di resilienza dei beni in caso di rischio sismico o di altri eventi naturali dalla forza distruttrice. L’essere riusciti a rientrare tra i beneficiari delle risorse da parte dell’Unione Europea, è stato possibile grazie all’apporto dell’ufficio di Ricerca di Unicam che, coordinato dal dott. Riccardo Strina, grazie all’intenso lavoro dei suoi collaboratori ha dettagliatamente individuato i vari tasselli necessari e mirati ad ottenere un importante punto di partenza che, come sottolineato dal rettore, assicurerà alla città di Camerino la fruizione dei beni culturali e la garanzia della loro conservazione.

“ Essere dentro questo progetto- ha detto il sindaco Pasqui- significa essere capaci di guardare al futuro. Lo dobbiamo al nostro ateneo che non è da considerarsi come proprietà esclusiva della città ma come patrimonio di tutto il territorio”. Il primo cittadino ha colto comunque l’occasione per ringraziare il rettore per la sua lungimiranza nel voler contestualizzare l’ateneo nella città, percorso che immette in uno sguardo diverso verso il domani e “ il lavorare insieme a vantaggio di un piccolo centro come Camerino, non potrà che significare futuro per i cittadini e per i giovani della comunità”.

In evidenza nell’intervento del prof. Andrea Dall’Asta, l’importanza di preservare la risorsa dei beni culturali, dal rischio dei sempre più frequenti disastri naturali. “ In questo campo – ha sottolineato- la ricerca richiede delle competenze specifiche che non possono essere improvvisate. Nel gruppo di lavoro che racchiude l’interazione tra diverse discipline, occorre trovare una sintesi e, nel nostro contributo come Scuola di Architettura al grande progetto, siamo stati individuati per le conoscenze specifiche che abbiamo sui materiali, sul restauro e sulle costruzioni in generale”. Più parti interconnesse della progettualità sono dunque volte a trovare una sintesi finale concreta e operativa, volta ad individuare, anzitutto strumenti di valutazione del rischio e sistemi innovativi per ottenere il miglioramento della resistenza dei beni ad eventi calamitosi.

Le risorse totali del finanziamento europeo ammontano a 6 milioni di euro, dei quali il 33% di spettanza italiana. Per il progetto congiunto Unicam – Comune di Camerino, la somma disponibile è di circa 500 mila euro, distribuite in risorse di personale e attività di studio. Nel progetto che avrà durata triennale, interessante sarà lo scambio di competenze e conoscenze e soprattutto, la condivisone di metodologie da mettere a fattore comune tra tutti i partner europei , collegando tra loro città eterogene, anche sotto il profilo del rischio.

C.C.

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