Scoperti 99 lavoratori irregolari nella ristorazione. Tre denunciati

Lunedì, 08 Aprile 2019 11:40 | Letto 1146 volte   Clicca per ascolare il testo Scoperti 99 lavoratori irregolari nella ristorazione. Tre denunciati Verifica fiscale nei confronti di un ristorante. Aveva ben 99 lavoratori irregolari. Questo è il risultato del lavoro svolto di recente dalla guardia di finanza Compagnia di Civitanova. Il titolare della ditta, insieme ad altri due soggetti, ritenuti amministratori di fatto, sono stati denunciati a piede libero.  Nel corso delle attività ispettive, i militari hanno riscontrato reiterate violazioni alle norme giuslavoristiche, arrivando a scoprire fenomeni di sfruttamento dei lavoratori di cui si sono resi responsabili il titolare del ristorante e altri due soggetti, per aver impiegato, nel corso degli ultimi anni, in maniera irregolare, 99 lavoratori. Attraverso l’indagine di polizia economico-finanziaria, è stato possibile constatare che i responsabili avevano impiantato, nel corso degli anni, un vero e proprio “sistema” basato nel reclutamento di manodopera in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, risultati tutti stranieri.  A questi ultimi, infatti, veniva corrisposto un salario palesemente difforme da quanto previsto dai contratti collettivi nazionali, comunque sproporzionatamente basso rispetto alle ore di lavoro prestato. Infatti, i dipendenti del ristorante, impiegati in varie mansioni (camerieri, aiuto cuoco, lavapiatti, etc.), pur sottoscrivendo contratti a tempo determinato per 20 ore settimanali in realtà erano in realtà impiegati per oltre 11 ore al giorno, per sei giorni alla settimana; percepivano un salario medio di circa 750 euro al mese, in alcuni casi restituendo in contanti la differenza tra la busta paga dichiarata e quella effettivamente incassata; non fruivano di ferie, anche se i congedi e le quote di TFR risultavano comunque inseriti nelle buste paga; in caso di assenza per malattia, subivano una significativa riduzione del salario; in molti casi, al momento dell’assunzione, venivano obbligati a firmare fogli in bianco, successivamente utilizzati per far risultare, in modo fittizio, le loro dimissioni. Al termine delle attività ispettive, i finanzieri civitanovesi hanno constatato violazioni fiscali alle Imposte Dirette e all’Iva per circa 500mila, rilevato un imponibile previdenziale non dichiarato per oltre 480mila euro e denunciato i tre responsabili alla Procura della Repubblica di Macerata.  La condotta delittuosa posta in essere, permetteva, ai titolari del ristorante, di abbattere i costi del lavoro riducendo notevolmente l’imponibile previdenziale, a seguito della omessa registrazione di circa il 60 per cento delle ore di lavoro svolte dal personale dipendente. Gaia Gennaretti 

Verifica fiscale nei confronti di un ristorante. Aveva ben 99 lavoratori irregolari. Questo è il risultato del lavoro svolto di recente dalla guardia di finanza Compagnia di Civitanova. Il titolare della ditta, insieme ad altri due soggetti, ritenuti amministratori di fatto, sono stati denunciati a piede libero. 

Nel corso delle attività ispettive, i militari hanno riscontrato reiterate violazioni alle norme giuslavoristiche, arrivando a scoprire fenomeni di sfruttamento dei lavoratori di cui si sono resi responsabili il titolare del ristorante e altri due soggetti, per aver impiegato, nel corso degli ultimi anni, in maniera irregolare, 99 lavoratori.

Attraverso l’indagine di polizia economico-finanziaria, è stato possibile constatare che i responsabili avevano impiantato, nel corso degli anni, un vero e proprio “sistema” basato nel reclutamento di manodopera in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, risultati tutti stranieri. 

A questi ultimi, infatti, veniva corrisposto un salario palesemente difforme da quanto previsto dai contratti collettivi nazionali, comunque sproporzionatamente basso rispetto alle ore di lavoro prestato.

Infatti, i dipendenti del ristorante, impiegati in varie mansioni (camerieri, aiuto cuoco, lavapiatti, etc.), pur sottoscrivendo contratti a tempo determinato per 20 ore settimanali in realtà erano in realtà impiegati per oltre 11 ore al giorno, per sei giorni alla settimana; percepivano un salario medio di circa 750 euro al mese, in alcuni casi restituendo in contanti la differenza tra la busta paga dichiarata e quella effettivamente incassata; non fruivano di ferie, anche se i congedi e le quote di TFR risultavano comunque inseriti nelle buste paga; in caso di assenza per malattia, subivano una significativa riduzione del salario; in molti casi, al momento dell’assunzione, venivano obbligati a firmare fogli in bianco, successivamente utilizzati per far risultare, in modo fittizio, le loro dimissioni.

Al termine delle attività ispettive, i finanzieri civitanovesi hanno constatato violazioni fiscali alle Imposte Dirette e all’Iva per circa 500mila, rilevato un imponibile previdenziale non dichiarato per oltre 480mila euro e denunciato i tre responsabili alla Procura della Repubblica di Macerata. 

La condotta delittuosa posta in essere, permetteva, ai titolari del ristorante, di abbattere i costi del lavoro riducendo notevolmente l’imponibile previdenziale, a seguito della omessa registrazione di circa il 60 per cento delle ore di lavoro svolte dal personale dipendente. 
Gaia Gennaretti 

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