Verifica fiscale nei confronti di un ristorante. Aveva ben 99 lavoratori irregolari. Questo è il risultato del lavoro svolto di recente dalla guardia di finanza Compagnia di Civitanova. Il titolare della ditta, insieme ad altri due soggetti, ritenuti amministratori di fatto, sono stati denunciati a piede libero.
Nel corso delle attività ispettive, i militari hanno riscontrato reiterate violazioni alle norme giuslavoristiche, arrivando a scoprire fenomeni di sfruttamento dei lavoratori di cui si sono resi responsabili il titolare del ristorante e altri due soggetti, per aver impiegato, nel corso degli ultimi anni, in maniera irregolare, 99 lavoratori.
Attraverso l’indagine di polizia economico-finanziaria, è stato possibile constatare che i responsabili avevano impiantato, nel corso degli anni, un vero e proprio “sistema” basato nel reclutamento di manodopera in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, risultati tutti stranieri.
A questi ultimi, infatti, veniva corrisposto un salario palesemente difforme da quanto previsto dai contratti collettivi nazionali, comunque sproporzionatamente basso rispetto alle ore di lavoro prestato.
Infatti, i dipendenti del ristorante, impiegati in varie mansioni (camerieri, aiuto cuoco, lavapiatti, etc.), pur sottoscrivendo contratti a tempo determinato per 20 ore settimanali in realtà erano in realtà impiegati per oltre 11 ore al giorno, per sei giorni alla settimana; percepivano un salario medio di circa 750 euro al mese, in alcuni casi restituendo in contanti la differenza tra la busta paga dichiarata e quella effettivamente incassata; non fruivano di ferie, anche se i congedi e le quote di TFR risultavano comunque inseriti nelle buste paga; in caso di assenza per malattia, subivano una significativa riduzione del salario; in molti casi, al momento dell’assunzione, venivano obbligati a firmare fogli in bianco, successivamente utilizzati per far risultare, in modo fittizio, le loro dimissioni.
Al termine delle attività ispettive, i finanzieri civitanovesi hanno constatato violazioni fiscali alle Imposte Dirette e all’Iva per circa 500mila, rilevato un imponibile previdenziale non dichiarato per oltre 480mila euro e denunciato i tre responsabili alla Procura della Repubblica di Macerata.
La condotta delittuosa posta in essere, permetteva, ai titolari del ristorante, di abbattere i costi del lavoro riducendo notevolmente l’imponibile previdenziale, a seguito della omessa registrazione di circa il 60 per cento delle ore di lavoro svolte dal personale dipendente.
Gaia Gennaretti