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Busta paga pesante: la restituzione dal 15 ottobre. Comitati: "Una follia"

Giovedì, 03 Ottobre 2019 11:57 | Letto 1819 volte   Clicca per ascolare il testo Busta paga pesante: la restituzione dal 15 ottobre. Comitati: "Una follia" Cinque rate sospese in un’unica soluzione. “Una follia”, così la definisce il coordinamento dei Comitati del Terremoto Centro Italia la decisione di far restituire ai cittadini del cratere la busta paga pesante senza rateizzazioni. Il pasticcio si è generato a maggio con il provvedimento “Sblocca Cantieri” approvato dal precedente Governo anche se “il premier Giuseppe Conte aveva garantito, nel corso di un incontro a Nocia con i comitati - racconta il coordinamento - che avrebbe decurtato la restituzione dellordine del 40%. Ricordiamo che ‘busta paga pesante’ significa aver usufruito di 12 mesi di sospensione Irpef e contributi previdenziali da restituire successivamente. La ratio della sospensione era consentire di posticipare il pagamento delle tasse alla ripresa del tessuto economico delle zone colpite dal sisma spalmandolo con una rateizzazione decennale”. E non si comprende come mai la decisione di riprendere i pagamenti proprio ora, visto che “a tutti è evidente che nel cratere non vi è né ricostruzione né ripresa economica”. Il coordinamento chiede quindi al Presidente Conte un tavolo risolutivo su questa problematica auspicando di poter affrontare  anche quella relativa alla restituzione dei versamenti per la moratoria sisma. “Abbiamo interloquito con i più illustri Commercialisti locali in merito ai vari aspetti tecnici della questione. Abbiamo seguito con interesse le dichiarazioni delle parti sociali sullo stesso tema. Vivere di proroghe in costante incertezza normativa è un danno morale pesante da sopportare quanto quello materiale ed economico”. Roberto Micheli, di Pieve Torina e membro del coordinamento illustra quindi le richieste al Governo: “A Norcia avevo parlato direttamente con Conte che ci rassicurò sulla proroga della scadenza con rateizzazione e ci disse che voleva ridurre gli importi al 40 per cento come fatto nei terremoti precedenti. Questo non è avvenuto e oggi ci troviamo a pagare in un’unica soluzione nonostante l’economia non sia ripresa. Chiediamo quindi che mantenga tutti questi impegni presi”. Fra le richieste anche la creazione di una vera Zona Franca che utilizzi lo strumento fiscale per il rilancio delleconomia e che contemporaneamente si attivi uno strumento di sostegno al reddito che i comitato hanno chiamato “Reddito di Cratere”.
Cinque rate sospese in un’unica soluzione. “Una follia”, così la definisce il coordinamento dei Comitati del Terremoto Centro Italia la decisione di far restituire ai cittadini del cratere la busta paga pesante senza rateizzazioni. Il pasticcio si è generato a maggio con il provvedimento “Sblocca Cantieri” approvato dal precedente Governo anche se “il premier Giuseppe Conte aveva garantito, nel corso di un incontro a Nocia con i comitati - racconta il coordinamento - che avrebbe decurtato la restituzione dell'ordine del 40%. Ricordiamo che ‘busta paga pesante’ significa aver usufruito di 12 mesi di sospensione Irpef e contributi previdenziali da restituire successivamente. La ratio della sospensione era consentire di posticipare il pagamento delle tasse alla ripresa del tessuto economico delle zone colpite dal sisma spalmandolo con una rateizzazione decennale”.

E non si comprende come mai la decisione di riprendere i pagamenti proprio ora, visto che “a tutti è evidente che nel cratere non vi è né ricostruzione né ripresa economica”. Il coordinamento chiede quindi al Presidente Conte un tavolo risolutivo su questa problematica auspicando di poter affrontare 

anche quella relativa alla restituzione dei versamenti per la moratoria sisma. “Abbiamo interloquito con i più illustri Commercialisti locali in merito ai vari aspetti tecnici della questione. Abbiamo seguito con interesse le dichiarazioni delle parti sociali sullo stesso tema. Vivere di proroghe in costante incertezza normativa è un danno morale pesante da sopportare quanto quello materiale ed economico”.

Roberto Micheli, di Pieve Torina e membro del coordinamento illustra quindi le richieste al Governo: “A Norcia avevo parlato direttamente con Conte che ci rassicurò sulla proroga della scadenza con rateizzazione e ci disse che voleva ridurre gli importi al 40 per cento come fatto nei terremoti precedenti. Questo non è avvenuto e oggi ci troviamo a pagare in un’unica soluzione nonostante l’economia non sia ripresa. Chiediamo quindi che mantenga tutti questi impegni presi”. Fra le richieste anche la creazione di una vera Zona Franca che utilizzi lo strumento fiscale per il rilancio dell'economia e che contemporaneamente si attivi uno strumento di sostegno al reddito che i comitato hanno chiamato “Reddito di Cratere”.


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