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Una rosa per Norma Cossetto, “simbolo del martirio delle foibe e della violenza sulle donne”

Mercoledì, 09 Ottobre 2019 08:46 | Letto 1024 volte   Clicca per ascolare il testo Una rosa per Norma Cossetto, “simbolo del martirio delle foibe e della violenza sulle donne” “Così abbiamo ricordato degnamente il sacrificio di Norma Cossetto”. Alcuni giorni fa a San Severino è stata ricordata questa giovane studentessa istriana che nel lontano 1943 venne sequestrata, stuprata e gettata, il 5 ottobre del ‘43, ancora viva in una foiba dai partigiani comunisti slavi. Ogni partecipante ha deposto in silenzio una rosa rossa ai piedi del monumento ai caduti, disponendosi poi all’ascolto di un’allocuzione con cui è stata ricordata la sua vita e l’eroica fine. La manifestazione, a cui ha preso parte il vicesindaco Vanna Bianconi insieme a numerosi cittadini, è stata promossa in tutta Italia dal Comitato 10 Febbraio e dall’associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. “Nel corso della commemorazione abbiamo deposto delle rose rosse ai piedi del monumento dei caduti di San Severino - spiega Emanuele Piloni - rappresentante del comitato 10 febbraio e dell’associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - e poi abbiamo ricordato la sua storia. Al vicesindaco Vanna Bianconi abbiamo proposto di intitolare alla memoria di questa giovane o una via, una piazza, un giardino o una scuola e siamo pronti a supportare questa iniziativa attraverso una raccolta firme”.  Norma Cossetto nel 2005 è stata anche insignita della medaglia d’oro al merito civile dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. In generale del martirio perpetrato dai comunisti slavi si parla ancora troppo poco: “Negli ultimi anni la situazione è andata migliorando, ci sono state molte manifestazioni - spiega Piloni - prese di coscienza anche da parte della cittadinanza che ignorava queste vicende tuttavia a questa progressiva presa di coscienza ha fatto da contraltare un muro di negazionismo organizzato che ancora oggi nega, appunto, o addirittura giustifica la vicenda delle Foibe, compresa la storia di Norma Cossetto che è il simbolo del martirio ma anche, a mio modo di vedere, della violenza sulle donne che continuare ad essere un tragico fenomeno”.Gaia Gennaretti 
“Così abbiamo ricordato degnamente il sacrificio di Norma Cossetto”. Alcuni giorni fa a San Severino è stata ricordata questa giovane studentessa istriana che nel lontano 1943 venne sequestrata, stuprata e gettata, il 5 ottobre del ‘43, ancora viva in una foiba dai partigiani comunisti slavi. Ogni partecipante ha deposto in silenzio una rosa rossa ai piedi del monumento ai caduti, disponendosi poi all’ascolto di un’allocuzione con cui è stata ricordata la sua vita e l’eroica fine. La manifestazione, a cui ha preso parte il vicesindaco Vanna Bianconi insieme a numerosi cittadini, è stata promossa in tutta Italia dal Comitato 10 Febbraio e dall’associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

“Nel corso della commemorazione abbiamo deposto delle rose rosse ai piedi del monumento dei caduti di San Severino - spiega Emanuele Piloni - rappresentante del comitato 10 febbraio e dell’associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - e poi abbiamo ricordato la sua storia. Al vicesindaco Vanna Bianconi abbiamo proposto di intitolare alla memoria di questa giovane o una via, una piazza, un giardino o una scuola e siamo pronti a supportare questa iniziativa attraverso una raccolta firme”. 

Norma Cossetto nel 2005 è stata anche insignita della medaglia d’oro al merito civile dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

In generale del martirio perpetrato dai comunisti slavi si parla ancora troppo poco: “Negli ultimi anni la situazione è andata migliorando, ci sono state molte manifestazioni - spiega Piloni - prese di coscienza anche da parte della cittadinanza che ignorava queste vicende tuttavia a questa progressiva presa di coscienza ha fatto da contraltare un muro di negazionismo organizzato che ancora oggi nega, appunto, o addirittura giustifica la vicenda delle Foibe, compresa la storia di Norma Cossetto che è il simbolo del martirio ma anche, a mio modo di vedere, della violenza sulle donne che continuare ad essere un tragico fenomeno”.
Gaia Gennaretti 


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