Notizie di cronaca nelle Marche

Approvata all’unanimità la proposta del nuovo piano d’ambito per la gestione dei rifiuti: niente produzione di combustibile derivante da rifiuti indifferenziati (Css) e si alla realizzazione di un impianto per il biometano. 

Si tratta di un documento preliminare che ora dovrà essere sottoposto a valutazione ambientale e poi inviato alla Regione che dovrà esprimersi sulla congruità con il piano regionale per la gestione dei rifiuti. Poi si potrà procedere all’approvazione del piano definitivo.

Lo scorso gennaio la Oikos Progetti aveva presentato ai sindaci dell’Ata 3 la bozza del piano che aveva come obiettivi quelli di incentivare la riduzione della produzione di rifiuti e il conferimento in discarica. E poi proponeva la valorizzazione dell’indifferenziata (producendo al Cosmari il Css) e del cosiddetto “umido” (digestore anaerobico, ovvero un impianto per il biometano). L’argomento Css aveva provocato non poche polemiche e non era piaciuto a svariati sindaci e consiglieri regionali. Uno su tutti, Sandro Bisonni, che aveva presentato una proposta di legge per vietare la combustione dei rifiuti e di tutti i suoi sottoprodotti. 

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Così ieri è stata presentata tutta una serie di modifiche della bozza iniziale: innanzitutto fra le priorità sarà il miglioramento delle condizioni ambientali nei pressi del Cosmari di Tolentino, con la conseguente riduzione dei disagi per chi abita in quel territorio. Si appresta a divenire una criticità la discarica di Cingoli, che è quasi piena. Le opzioni sono due: o si individua un altro sito da adibire a discarica nel maceratese, oppure si chiederà ad altri territori.

È stato confermato l’attuale impianto del Cosmari, esclusa la possibilità di produrre Css, e approvata l’ipotesi di realizzare un impianto per il biometano di dimensioni tali da trattare i rifiuti organici del maceratese e di altri contesti (ipotesi dell’ascolano e del fermano). Si anche ad un impianto per il trattamento dei rifiuti da spazzamento stradale al Cosmari “da destinare anche agli altri contesti territoriali; presso il polo sono oggi presenti strutture che potrebbero in un prossimo futuro ospitare nuove realizzazioni impiantistiche”.

“Dobbiamo essere consapevoli - ha detto il presidente della provincia Antonio Pettinari presentando la bozza - degli ottimi risultati ottenuti fin ora. Per questo documento è stato fatto un lavoro molto serio e approfondito”. 

Nonostante l’approvazione all’unanimità, qualche critica al documento non è mancata, ad esempio quella di Rosalba Ubaldi, vicesindaco di Porto Recanati: “Mi aspettavo un documento più coraggioso. Portare i rifiuti fuori dal territorio costa tanto e nell’epoca in cui viviamo oggi dobbiamo saper proporre soluzioni innovative, purché fatte, ovviamente in scienza e coscienza. Tanti territori hanno un loro termovalorizzatore - ha aggiunto - e non hanno problemi. Noi invece no, scartiamo questa ipotesi. Oltretutto, servirà una nuova discarica ma mi pare che nessuno la voglia in casa propria. Voterò a favore per rispetto dei colleghi che ci hanno lavorato, ma è una soluzione senza coraggio”.

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Secondo il sindaco di Montecosaro, Reano Malaisi, mancherebbero delle soluzioni proiettate al futuro: “L’idea dei rifiuti zero non esiste più? Serve un percorso sulla riduzione dei rifiuti, abbiamo fatto tanti passi avanti nell’organizzazione e ne dobbiamo essere orgogliosi, ma produciamo ancora tanti rifiuti. C’è da dire ai cittadini che o si aprono discariche, o si fanno inceneritori oppure decidiamo di produrre meno rifiuti”.

Da sempre favorevole a stralciare il punto riguardante il Css, il sindaco di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni che parla di un atto di coerenza rispetto alle decisioni prese in passato dall’ente: “Siamo ad un ottimo livello per cui è normale che facciamo difficoltà a migliorare ancora di più, e paradossalmente in questi casi si rischia di far peggio. Anni fa facemmo una scelta forte, di puntare sempre più in alto e oggi approviamo una bozza che è migliorativa, ad esempio grazie alla gestione anaerobica. Abbiamo dato seguito - ha sottolineato - alla decisione presa di non incenerire, anche se era la soluzione più semplice. Siamo stati coerenti”.

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A vedere positivamente il documento anche Alberto Muccichini di Montelupone: “La gestione anaerobica è un punto molto interessante e da perseguire in maniera forte. Il trattamento dei soli rifiuti della nostra provincia non è vantaggioso quindi è giusto allargarci ad altri territori. La parte più debole è quella che riguarda i rifiuti indifferenziati e mi sembra che la Regione su questo non abbia le idee chiare. Non vedo ricerche nel settore”.  

Gaia Gennaretti

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Alternanza scuola lavoro come grande occasione di formazione per un gruppo di studenti toscani,  in trasferta nelle zone terremotate della Provincia di Macerata. Il gruppo è composto da 15 ragazzi e resteranno sul territorio fino a sabato 23 giugno; dormono in tenda in un camping di Fiastra con vista lago e Sibillini e pranzano nelle aziende dove sono destinati. Apprendono lavorando ma anche dando una mano alle aziende di un territorio che cerca di rialzarsi. Un'iniziativa organizzata dall'Istituto tecnico agrario di Firenze, in collaborazione con Coldiretti Macerata, che ha segnalato cinque aziende di Valfornace e Pieve Torina (dalle Sorelle Girolami, Maccario Aureli, all'agriturismo Roccamaia, all'azienda agricola Rivelli, all'allevamento di galline ovaiole bio di Alba Alessandri) ed elaborato insieme alla scuola i progetti di cooperative learning, guidati dai loro docenti Michele Cencini e Rosa Dimilta In questi giorni stanno affrontando dal vivo sia la gestione di mucche, pecore e galline ma anche l'aspetto della ristorazione nelle aziende che hanno ampliato la loro attività con l'agriturismo. Ieri, hanno incontrato i vertici provinciali di Coldiretti. Il presidente Francesco Fucili, la delegata dei Giovani Alba Alessandri e il direttore Giordano Nasini,  hanno parlato ai ragazzi di biologico, cucina, gestione dei pascoli ma soprattutto del modello agricolo maceratese messo a confronto con quello toscano, dei mercati di Campagna Amica e di tutte le battaglie di Coldiretti sull'etichettatura obbligatoria, sulla difesa della qualità del nostro Made in Italy. L'ha definita un'esperienza di crescita reciproca il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco  Fucili: " L’ esperienza degli studenti toscani in provincia di Macerata – spiega- è già al secondo anno. Lo stesso Istituto,  vuoi per solidarietà vuoi per vicinanza alle nostre popolazioni colpite dal sisma, l'anno scorso aveva infatti mandato nelle nostre zone alcuni studenti per un primo progetto di alternanza scuola lavoro ancora un po’ embrionale. Visto l'andamento positivo dell'iniziativa-- continua Fucili-   grazie anche a fondi Por comunitari, hanno deciso di realizzare un nuovo progetto per avvicinare gli studenti dell'Istituto a quello che è il mondo rurale vero e proprio. Dalle stesse testimonianze dei ragazzi che abbiamo incontrato, si è infatti capito che, a differenza degli istituti agrari delle Marche, essendo la loro scuola incastonata nel centro storico di Firenze e non avendo un’azienda agraria vera e propria, dotata di serre, stalle, vigneti e terreni, il loro può essere solo un apprendimento terorico.   L' Essere arrivati  a fare pratica qui da noi nell'entroterra, in mezzo alle montagne più sperdute dove hanno trovato delle aziende agricole molto ben strutturate, li ha colpiti moltissimo e hanno intuito loro stessi che  a partire dai loro studi e applicandoli con serietà anche con delle attività agricole, si può dare un contributo alla crescita di un territorio come il nostro entroterra. Per i giovani toscani- conclude il presidente -  dunque due settimane intense durante le quali  hannopotuto  toccare con mano la vera agricoltura Maceratese; di sicuro torneranno entusiasti nella loro Firenze e,  insieme  ai docenti che li hanno accompagnati e sono stati i loro tutor non mancheranno di proporre nei prossimi anni per i ragazzi  del quarto anno dell'Istituto, il ripetersi di un’esperienza che è stata molto formativa per loro e, oltretutto,  abbiamo ricevuto dei 'feeddback' di riscontro positivo anche da parte dei nostri imprenditori , rimasti stupiti dalla serietà e dalla voglia di fare di questi giovani”.

C.C.

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Al via gli esami di maturità. Costituzione italiana, De Gasperi e Moro, Leggi razziali e persecuzioni, tra le tracce della prova scritta d’italiano, molte delle quali si ispiravano all’educazione civica. Argomento intrigante quello della solitudine nell’arte e nella letteratura suggerito dal saggio breve. Ansia ed emozione hanno preceduto le ore trascorse a testa china, elaborando pensieri e concetti da esprimere. Ultime raccomandazioni dei docenti  e poi il via alla concentrazione; tra le differenti tracce proposte, sei in tutto le ore a disposizione per mettere su carta idee e conoscenze della maturità.  Tra i primi ad uscire dai Licei di Camerino alcune ragazze e ragazzi dei Licei Sportivo e Classico. Affrontato senza grosse difficoltà il primo giorno, si preparano ora alle prove successive. Storico politica la traccia scelta da Irene di Serravalle del Chienti “ Massa e propaganda” che dichiara di essere riuscita a stemperare l’ansia, svolgendo serenamente la sua prova. “ Tutto sommato è stato semplice lo svolgimento del lavoro con argomenti che hanno incontrato il mio interesse ”. Saggio breve in ambito artistico letterario per Milena di Matelica che ha trovato la traccia abbordabile e ben contestualizzata nell’attualità: “ Lo sviluppo della tematica della solitudine nell’arte e nella letteratura- dice Milena- mi ha suggerito diversi spunti di riflessione partendo dall’adolescenza in generale e affrontando anche le problematiche del mondo Social”. Idee già chiare sui percorsi di studio futuri che saranno Economia per Milena e Scienze Motorie per Irene. Entrambe soddisfatte del capitolo che si chiude, tanto che rifarebbero il Liceo Sportivo , percorso sperimentale che si sentono di consigliare a tutti i ragazzi che amano lo sport. Saggio breve riguardante creatività e immaginazione la traccia seguita senza difficoltà da Alessio di Camerino che aspira a frequentare ed iscriversi ad un ateneo inglese, scegliendo un percorso filosofico. L’analisi del testo, scelta invece da Giorgia di Castelraimondo che ne ha trovata abbastanza semplice la comprensione anche grazie all’utilizzo del dizionario. “ Ho trovato interessante approfondire il testo di Giorgio Bassani “ Il giardino dei Finzi Contini” che tratta della discriminazione contro gli ebrei e in cui il narratore è lo stesso protagonista. Racconta un fatto in cui è stato espulso da una biblioteca. perché era ebreo e lui all'inizio ha accolto con negatività questa cosa perché comunque sia la sua famiglia,  o almeno il padre, era stato volontario nella guerra con i fascisti; lui stesso  faceva parte di gruppi universitari fascisti e aveva collaborato con loro e, alla fine, il fatto di essere ebreo lo ha portato ad essere discriminato. Il testo prendeva in considerazione comunque l’emarginazione riferita a più aspetti, e, anche alle persone che, non rientrando nei parametri del prototipo, possono ritrovarsi in questa situazione di esclusione ”. Sono le materie letterarie le preferite da Giorgia che punta a diventare una docente d’italiano : “ Mi piace stare a contatto con le persone e trasmettere il mio sapere agli altri. Spero di riuscire in quella che considero un po’ una missione e mi auguro di poter metterla in pratica nel mio lavoro.”. "Solitudine" e traccia Artistico letteraria quella prescelta da Tommaso del Liceo Classico “ Varano”, dettosi soddisfatto del lavoro svolto:  “L'ho scelta perché gli stessi argomenti, bene o male,li avevo trattati anche nella mia tesina e dunque, sono stato capace di inserire anche dei collegamenti che magari non erano così scontati o comunque tra quelli specificamente proposti dal Ministero; sono partito dal tema della solitudine per parlare dapprima del suo carattere negativo e delle problematiche della società moderna, nella quale l'uomo è sempre più solo e isolato ; sono poi passato a valutare gli aspetti di una solitudine invece dal carattere molto più positivo quale può essere quella che comunque riguarda il contatto tra uomo e natura”. “ E mentre Tommaso sembra avere già deciso per quello che sarà il suo percorso di studi successivo, sulle orme della mamma magistrato e augurandosi di ricoprire un giorno quello stesso incarico, l’apprensione dei maturandi è ora  rivolta all’incognita della seconda prova scritta che, se per il Liceo Sportivo sarà la Matematica, per il  Classico si presenterà sotto forma di una versione di greco. “ Speriamo perlomeno non sia difficile- dice Tommaso- perché davvero la sentiamo come la più complicata dell’esame. E’ di sicuro la prova che si affronta con maggiore preoccupazione nell’intera mia classe ".

C.C.

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Oggi pomeriggio, dalle 16:30, i sindaci dell'ambito territoriale 3 (Ato 3) maceratese, torneranno a riunirsi per discutere e approvare il piano d'ambito per la gestione dei rifiuti. Un argomento molto delicato che diversi mesi fa aveva già fatto discutere e che a qualche sindaco e comitato locale non era affatto piaciuto. Il documento preliminare era stato elaborato da Oikos Progetti (una società che si occupa di progetti ambientali) e illustrato ai primi cittadini e al presidente della Provincia Antonio Pettinari a gennaio da Fausto Brevi, rappresentante della società.

All'epoca, stando alla relazione dell'esperto, l'impegno già esemplare della Provincia andava incrementato verso la prevenzione dei rifiuti e la tarriffazione puntuale per premiare i cittadini che producevano meno rifiuti. Poi erano stati illustrati diversi scenari per ridurre il conferimento in discarica e monetizzare in qualche modo i rifiuti: ed ecco che era comparsa l'opzione di produrre Css (combustibile solido prodotto dal trattamento dei rifiuti indifferenziati e da smaltire tramite incenerimento da utilizzatori industriali) al Cosmari e quella di realizzare ex novo un impianto per il biometano in cui smaltire i rifiuti organici.

Nei mesi, fino a oggi, i sindaci hanno messo mano al documento e apportato alcune modifiche e stasera verrà approvato definitivamente. Da alcune indiscrezioni sembra che abbia prevalso la posizione di chi rifiutava la produzione di Css al Cosmari ma solo dopo la discussione di oggi si saprà con certezza cosa prevede il nuovo piano d'ambito per la gestione dei rifiuti.

L'Ato 3 si riunirà alle 16:30 nella sala del consiglio provinciale, in Corso della Repubblica a Macerata.  
g.g.

 

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Un'evasione di circa 47milioni di euro e 14 persone denunciate. Si è conclusa l'indagine della Guardia di Finanza di Civitanova volta a disarticolare una maxi frode fiscale i cui attori protagonisti erano delle società operanti nel settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio di calzature e accessori. Le indagini, coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio, sono state avviate due anni fa e hanno riguardato un gruppo di imprese locali legate l'una all'altra da stretti rapporti commerciali.

Avvalendosi di una serie di prestanome e della collaborazione di imprenditori e imprese compiacenti, anche residenti all'estero, si sono avvalse di fatture relative ad operazioni inesistenti al fine di evadere e/o di consentire di evadere le imposte.

L’attività investigativa ha peraltro permesso di individuare quattro società “cartiere”, risultate avere sede una all’estero e tre in altre regioni italiane.

Complessivamente, la frode fiscale accertata ammonta a circa 47 milioni di euro ai fini delle imposte sui redditi, con un’imposta sul valore aggiunto evasa pari ad oltre 15 milioni di euro. 

Sono 14 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria la quale ha disposto il sequestro per equivalente di beni e disponibilità finanziarie, per un importo fino a concorrenza delle imposte evase.

La lotta all’evasione fiscale e soprattutto alle grandi frodi costituisce un obiettivo prioritario per la Guardia di Finanza, teso a tutelare non solo le entrate per i bilanci dello Stato e degli Enti locali, ma anche imprese e professionisti che operano nella piena e completa osservanza delle leggi.

Gaia Gennaretti

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Mercoledì, 20 Giugno 2018 10:26

Ruba il braccialetto ad un'anziana, denunciata

I carabinieri di Cingoli hanno denunciato per furto con destrezza una 27enne, residente nel milanese, già nota alle forze dell'ordine.

Qualche giorno fa un’anziana di Cingoli, mentre si trovava nell’orto di casa, era stata avvicinata da una sconosciuta che, col pretesto di chiederle informazioni, le aveva abilmente sfilato il braccialetto. Immediata la denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini. I militari hanno visionato le immagini delle telecamere cittadine, individuando una macchina che, per tipologia, colore, orari e circostanze, poteva essere quella con la quale era fuggita la malfattrice. Così, assemblati alcuni tasselli, i carabinieri sono arrivati alla 27enne che, come detto, è stata denunciata. Non si escludono ulteriori sviluppi per verificare la presenza di eventuali complici.

f.u.

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“Una rinfrescata al giardino pubblico. Ora però va mantenuto pulito”. Commenta così, l’assessore alle manutenzioni di San Severino, Paolo Paoloni, il restyling del parco comunale Giuseppe Coletti. L’intervento, che c’era già l’intenzione di realizzare e di cui il giardino aveva estremamente bisogno, è arrivato in occasione della posa e dell’inaugurazione di una altalena per disabili in sedia a rotelle, donata da tre club tifosi del Parma calcio e dall’associazione di San Severino “108-Una scuola per la vita”. Infatti il polmone verde della città da qualche anno era lasciato all’incuria, ad eccezione di qualche piccolo intervento sporadico, e a lasciare il segno anche diversi atti di inciviltà.

L’amministrazione ha così deciso di rimetterlo in ordine avvalendosi dell’ufficio manutenzioni e degli operai del Comune: “Abbiamo dato una rinfrescata - dice Paoloni - spuntato gli alberi che ne avevano bisogno, tagliato l’erba, rimesso la ghiaia, e sistemato aiuole e siepi. Inoltre, abbiamo messo mano alla fontana. È stata svuotata, pulita e rivestita con una guaina, e ritinteggiata”.

Il Comune ha anche acquistato un altro gioco, una piccola arrampicata con la sua pavimentazione. “L’ufficio manutenzioni e gli operai hanno svolto proprio un bel lavoro - conclude - e li voglio ringraziare. Ora però dobbiamo impegnarci tutti per mantenere bello e pulito il giardino”.

g.g.

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Il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, tranquillizza sulla possibile chiusura della superstrada Valdichienti nel tratto tra Caccamo di Serrapetrona e Belforte.

Pettinari interviene dopo il post del sindaco di Belforte, Roberto Paoloni, e dice: “La necessità di eseguire gli ultimi lavori del viadotto va accolta in senso favorevole. Quello che non è possibile, ovviamente, è di favorire la richiesta di chiusura totale di quel tratto in entrambi i sensi di marcia e il successivo dirottamento di quel traffico consistente sulla Provinciale 77 che, tra l’altro, attraversa anche il centro abitato di Belforte. Siamo nel periodo più intenso dal punto di vista del traffico – spiega - , si avvicinano le vacanze, quindi il tratto di strada è molto frequentato dai perugini. E’ chiaro che tutto questo avrebbe ulteriormente aggravato una situazione già abbastanza critica e anche il traffico pesante sarebbe stato dirottato sulla Provinciale mettendo in crisi non solo il traffico cittadino, ma anche dal punto di vista statico quello dei ponti. C’è stata una interlocuzione a cui ho detto immediatamente che non era possibile e ho invitato il capo dipartimento, Paolo Testaguzza, e il direttore dei lavori dell’Anas, Pasquini, a rivalutare la possibilità di eseguire i lavori contemporaneamente alla permanenza del traffico o quantomeno su una corsia in entrambi i sensi di marcia. Ora l’Anas ha trovato la soluzione tecnica: nel breve saranno eseguiti questi lavori, ma senza creare ulteriori gravi disagi per le comunità locali. Anche perché ci sono altri lavori lungo la superstrada che, secondo me, dovevano essere eseguiti in primavera o in autunno e non ora che è il momento peggiore.

Abbiamo evitato così una ulteriore penalizzazione di questa arteria – conclude Pettinari - così importante del nostro territorio che non può essere sottoposta ad ulteriori pressioni, così come sta avvenendo”.

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Una rosa, fiorita all’ombra di un albero. Ma fiorita anche di fronte ad una casa distrutta dal terremoto. Un sisma, quello delle Marche, che ha portato distruzione ma anche un senso di rabbia perché quando ci sono la voglia, i progetti e anche i soldi per ricostruire, la burocrazia frena. Ma in questo panorama, il libro di Giammario Borri, professore universitario di San Severino, dal titolo "La rosa del mio giardino" , parte dal terremoto del 2016 per raccontare come lui, la moglie e i loro tre figli hanno reagito, investendo sul futuro, avendo avuto la casa semidistrutta. Racconta di come è possibile uscire dal tunnel della disperazione. Fiducia, lavoro, capacità di progettare e di saper trasmettere ai giovani questi valori. E tutto ciò è quanto Borri ha saputo trasferire a Venezia, nel patronato della chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, al corso formativo di tre giorni per capi scout dell’Agesci, sul tema della Protezione civile. Hanno partecipato 50 capi da Veneto, Lombardia, Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia e Marche. Proprio il settore Protezione civile dell'Agesci Veneto, tra l'altro, guidato dall’incaricato regionale Enrico Bonato, due anni fa portò aiuti, insieme a volontari e professionisti, a San Severino e a Montemonaco. Da queste spedizioni ne è nato un profondo legame, una forte amicizia e un indissolubile legame con le persone. 

E Borri, in una sessione del corso incentrato appunto sulle persone, dal titolo “Donne e Uomini…non solo gente! I volti umani”, ha saputo trasmettere la sua visione del post-sisma, con un pensiero anzitutto alle vittime e uno rivolto a chi è rimasto, per cercare di risalire la china della disperazione. "Ognuno di noi  - ha detto Borri - nella vita ha avuto un terremoto, anche esistenziale, ma la vita ci riserva e ci riserverà in futuro tanto di bello. Basta credere nella capacità di ripartire, certo anche aiutati da altre persone, come hanno fatto gli scout nelle Marche”. I ricavi della vendita del suo libro andranno ad un centro per disabili di San Severino, per l’acquisto di un nuovo pulmino.

Alla serata di formazione a Venezia ha preso parte anche il giornalista de L’Arena, Enrico Giardini, con oltre vent'anni di scautismo alle spalle nell'Agesci, che ha presentato il suo libro "Gli scout nell'emergenza. Verona e la nascita della Protezione civile in Italia", edito dal Centro studi sul metodo scout Luigi Brentegani, presieduto da Luca Antonioli, anche lui presente e attivo nella Protezione civile Agesci Veneto. È la declinazione veronese di una storia di solidarietà italiana forse poco conosciuta, appunto la Protezione civile, che nacque nella metà degli anni '60 da un'intesa tra il ministero dell'Interno, con le prefetture e i Vigili del Fuoco, sul territorio, e le associazioni scout. Si formarono volontari ausiliari, tra gli scout e altri giovani, pronti e intervenire nelle emergenze. Gli scout, però, con altre mansioni, sia operative sia di assistenza alle persone, sono ancora in prima linea. Lo ha testimoniato, intervenendo al telefono durante la serata, il sindaco di Montemonaco, Onorato Corbelli, ricordando con grande affetto il lavoro degli scout veneti, intervenuti dopo il sisma da novembre 2016 a febbraio 2017, ma sottolineando anche la difficoltà della ricostruzione, in larga parte per problemi legati alla burocrazia. "Ma Montemonaco non dimenticherà mai gli scout Veneti giunti da noi per stare vicino alle nostre famiglie, ai nostri bambini, per trascorre momenti di felicità dopo un grande tragedia".

g.g.

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“La vera piaga del nostro Paese è la cultura dell’illegalità. Dobbiamo tutti farci carico del compito di costruire una società più pulita, giusta e trasparente”. Questo è il commento di Daniel Taddei, segretario generale di Cgil Macerata che fa seguito alla notizia sui 120 “furbetti” del Cas (contributo per l’autonoma sistemazione) scoperti dalla guardia di finanza di Camerino. In totale, circa 500mila euro il denaro sottratto indebitamente alle casse dello Stato.

Il problema, secondo Taddei, è la cultura diffusa dell’illegalità che va combattuta per far risollevare il territorio e tutto il Paese: “ Non si possono mettere sullo stesso piano le infiltrazioni della criminalità organizzata nei cantieri post sisma e l'ultima truffa scoperta dalla Finanza sulle illecite erogazioni del Cas - dice - ma c'è una sottile linea nera che lega questi crimini: lo sfregio dei diritti per  il tornaconto personale. Lo sfruttamento del lavoro, la corruzione, le mafie, si nutrono del sottobosco quotidiano di meschinità che vengono perpetrate con la connivenza omertosa dei cittadini”. Chi chiede raccomandazioni, chi evade le tasse, chi chiede o concede favori, chi propone o accetta condizioni illecite o chi affitta appartamenti ai clandestini: questi sono solo alcuni degli atteggiamenti tipici della società alimentati da leggi e pratiche attuate dai governi e dalle classi dirigenti: “Le responsabilità schiaccianti sono da attribuirsi ai governi ed alle classi dirigenti - continua - che hanno permesso, in alcuni casi sostenuto, con leggi e con pratiche il dilagare di questi comportamenti, sottraendo risorse e demotivando le Autorità preposte alla prevenzione,  controllo e repressione”. È per questo, incalza Taddei, che la preoccupazione aumenta quando viene messa in discussione tutta la normativa del Codice Appalti, della legge sul Caporalato, proponendo condoni e sanatorie: “si depotenzia il quadro normativo ma soprattutto si incentiva la cultura dell’illegalità”.

Allora la ricetta per salvare il Paese o il territorio o persino una singola comunità è soltanto una, ovvero che tutti si assumano la responsabilità e il compito di lavorare, giorno dopo giorno, per una società più pulita, più giusta e più trasparente “contro le connivenze, l’illegalità, i clientelismi, contro chi minimizza la portata del fenomeno. L'azione costante di chi si oppone, di chi pretende chiarezza e rispetto delle regole, è il mezzo più efficace che si possa utilizzare dal basso. Un rinnovato senso di legalità - sottolinea - agganciato alla ricostruzione della responsabilità civile, politica e morale di questo Paese, a tutti i livelli della società, in cui soprattutto la politica ha l'obbligo di impegnarsi, mostrando anche più spirito di servizio, più rispetto verso i cittadini”.
Gaia Gennaretti

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