Notizie di cronaca nelle Marche

Succede a Montecosaro dove i carabinieri della locale stazione hanno denunciato a piede libero un pakistano di 29 anni, una donna di 46 anni indiana e un 40enne di Porto San Giorgio. I tre soggetti, a febbraio, avevano offerto il loro aiuto ad un pakistano di 36 anni, coltivatore e residente a Porto Recanati. L'uomo era alla ricerca di un appartamento in affitto e i tre gliene hanno mostrato uno a Montecosaro. Il 36enne ha quindi pagato 1.500 euro di caparra e una mensilità e il giorno stabilito per occupare l'appartamento si è presentato a Montecosaro. Tuttavia nessuno dei tre si era presentato e i loro telefoni erano staccati, così il giovane aveva compreso di esser stato truffato. A ricostruire quanto accaduto sono stati i Carabinieri della locale stazione: la donna indiana lavorava come badante proprio nell'abitazione che era stata mostrata al giovane. Pertanto ne aveva le chiavi e, in assenza della proprietaria, ha deciso di mostrare l'appartamento alla vittima. Il pakistano è stato il procacciatore del malcapitato mentre l'italiano si è finto il proprietario della casa. Per tutti e tre l'accusa è di truffa e la donna indiana anche di violazione di domicilio.
Gaia Gennaretti 

 

 

 

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Qualche giorno fa è stata divulgata la notizia che 51 opere danneggiate dal sisma sono state restaurate e saranno riportate nei loro luoghi d'origine. Questo grazie alla Fondazione Pio Sodalizio dei Piceni e di Anci Marche che hanno messo a disposizione 200mila euro dopo la stipula di una convenzione in accordo con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Ma prima di essere riportate nei loro luoghi, saranno esposte in due mostre, a Senigallia e Roma. Tutto molto bello, al di là che non è chiaro come si intendano aiutare le terre colpite dal sisma se le mostre saranno allestite fuori cratere e addirittura fuori Regione, se non fosse che secondo l'architetto Luca Maria Cristini, non tutte le opere sarebbero effettivamente state lesionate dal sisma: "Basta con questa bufala - dice - non è vero assolutamente che le 51 opere scelte sono danneggiate. Questa è un'operazione di finta carità verso le zone colpite dal terremoto. Di beni veramente colpiti e danneggiati ce ne saranno al massimo una decina. Andatevi a vedere l'elenco - aggiunge - e vi accorgerete. Gli altri sono stati scelti in base ad altri criteri. Le opere danneggiate sono alla Mole di Ancona, se qualcuno le volesse vedere. Per non parlare delle sedi della mostra: Senigallia e Roma. Tutto pensato per il rilancio del turismo nel cosiddetto cratere, ovviamente. Bisogna farla finita - conclude - di prendersi gioco di chi ha subito veramente il terremoto. Tutto ha un limite, è una cosa vergognosa".

g.g.

   

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Si illuminavano gratuitamente rubando energia da quella generale. Per quattro anni, quattro soggetti di origine marocchina (dai 22 agli 80 anni) residenti nel cingolano, hanno rubato elettricità per illuminare la propria abitazione.  

I carabinieri di Cingoli, appresa la notizia hanno contratto la società distributrice che ha effettuato un sopralluogo congiunto con i tecnici e ha riscontrato che il contatore era stato effettivamente manomesso per dirottare la corrente dalla linea generale a quella della casa. questo, sin dal 2015. I quattro “specialisti” dell’illuminazione hanno asportato energia per quasi 30mila kw. Tutto ora è stato ripristinato e i soggetti marocchini sono stati denunciati per furto in concorso.
g.g.

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Ancora un incidente stradale, questa volta fortunatamente senza tragiche conseguenze, nel territorio di Corridonia, lungo la strada comunale de Le Grazie. Per cause in corso di accertamento due vetture, due Opel Meriva, si sono scontrate. Ad innescare l’incidente una delle due auto che si è capovolta urtando la fiancata dell’altro mezzo. Feriti i due conducenti che sono stati trasportati dalle ambulanze del 118 all’ospedale di Macerata. Sul posto anche i vigili del fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza delle vetture alimentate una a Gpl e l’altra a metano.

 

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Giovedì, 21 Marzo 2019 09:43

Beccato in sella ad una bici rubata

Giovanissimo denunciato per ricettazione. Si tratta di un minorenne, di quasi 18 anni. Dopo aver ricevuto la denuncia di furto di una mountain bike del valore di quasi 500 euro, i militari della stazione di Corridonia si sono messi subito all’opera e nel giro di poco tempo uno dei Carabinieri, non in servizio in quel momento ma che sapeva del furto, girando per il paese ha notato un giovane in sella proprio a quella bici. Il mezzo è stato recuperato e riconsegnato al proprietario e il giovane denunciato.
g.g.

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Denunciato un 40enne del maceratese. Già noto alle forze dell’ordine, è stato autore di tentate rapine e atti osceni.

Due donne si erano rivolte ai Carabinieri raccontando di essere state vittime, all’uscita di una discoteca di Corridonia, di tentata rapina. Nel parcheggio del locale erano state avvicinate da un soggetto che, dopo averle minacciate verbalmente, aveva chiesto loro del denaro. Poi aveva desistito molto probabilmente disturbato dalla presenza di altre persone. I militari si sono immediatamente messi all’opera, mettendo in atto una serie di servizi mirati nei pressi del locale che era già sotto controllo. Nel corso del pattugliamento è stato notato un soggetto che poteva corrispondere alle descrizioni delle due donne e nei giorni successivi, durante ulteriori accertamenti, due ragazze hanno sporto denuncia raccontando che, sempre all’uscita del medesimo locale, erano state avvicinate da un uomo che si era abbassato i pantaloni e si era masturbato.

Il personale dell’Arma non ha fatto altro che effettuare i dovuti collegamenti individuando il soggetto nell’uomo che avevano osservato nel piazzale antistante il locale.
g.g.

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Una causa milionaria quella intentata dal consorzio Arcale contro tu gli enti coinvolti nel terremoto del Centro Italia: Regione Marche, Erap, Presidenza del Consiglio e Protezione Civile.
Ben 65milioni è l’ammontare del risarcimento che Arcale chiederà per tutti i ritardi accumulati nella realizzazione e consegna di 1.600 Sae. 
"Non è una decisione presa a cuor leggero né, da parte dei proponenti, si è mai pensato alla ricerca di un qualsiasi pretesto per sottrarsi alle proprie responsabilità - sostengono in una nota i membri del Consorzio -. Responsabilità, va ricordato, che sono state assunte ogni volta senza riserve. Anche quando, come nel più recente caso dei pozzetti installati non ad opera d’arte, il Consorzio si è fatto carico delle responsabilità di altri soggetti. L’immagine del Consorzio Arcale ha ricevuto danni notevoli dalle decisioni dei soggetti istituzionali coinvolti nella gestione del post-sisma”. 
Arcale difende la sua storia fatta anche di casette realizzate in condizioni quanto mai avverse ma sempre apprezzate dai committenti ma la Regione ha rovinato tutto: “Questa immagine è stata ferita dalle iniziative di soggetti come la Regione Marche, nonostante la disponibilità incondizionata del Consorzio a risolvere le poche problematiche emerse, quasi tutte risolvibili e risolte con soddisfazione degli utenti. Alla nostra proposta di un accordo bonario - proseguono - la Regione ha replicato scegliendo lei stessa la via della contestazione legale chiudendo così la porta alla composizione pacifica della controversia. La causa civile da noi intrapresa è dunque un atto dovuto che ha fondate ragioni di fronte a interlocutori indisponibili che continuano a ledere la reputazione del Consorzio per ragioni che sfuggono al buon senso comune ma, forse, sono più comprensibili in chiave politica. La disponibilità del Consorzio per un accordo rimane intatta. Restiamo in attesa di un’interlocuzione sobria ed equilibrata".
g.g.
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Dopo lunga malattia, si è spento stamani all’età di 63 anni il dott.Alessandro Iacoboni, attuale presidente del Tribunale di Teramo. La notizia che le sue condizioni di salute erano sensibilmente peggiorate, si era già diffusa da alcune ore anche a Camerino, città nella quale il magistrato, nato a Roma il 23 febbraio 1956, ha vissuto per oltre 35 anni e dove ha ricoperto per lungo tempo i ruoli di Giudice Istruttore e Giudice Civile presso il Tribunale locale. Solo in seguito al terremoto, la sua famiglia aveva dovuto lasciare l’abitazione inagibile della città, dove sono cresciuti i suoi figli e dove ha continuato ad abitare fino al 2016. Magistrato di lunga esperienza e competenza, grande studioso del diritto, il dott. Iacoboni si era insediato a Teramo il 5 aprile del 2017, lasciando l’incarico di presidente del Tribunale di Macerata che aveva mantenuto per 7 anni. Da magistrato presso il Tribunale di Camerino dove era arrivato all'età di 26 anni nel 1982, a lui si deve la prima rogatoria internazionale riferita al giallo inglese del caso De Rothschild e alle misteriose morti dell’ex baronessa Janette May e della sua governante Gabriella Guerin;, scomparse da Sarnano alla fine del 1980,  i loro resti erano stati rinvenuti due anni dopo a Podalla di Fiastra. Nel 1988 il dottor Iacoboni si era trovato davanti ad un altro caso che lasciò il suo segno sulla tranquilla Camerino: quello dell’ efferato omicidio di Portaiano, nel quale persero la vita i due giovanissimi carabinieri Donato Chiarelli e Giovanni Liberto Corinto. Persona molto riservata e professionalmente preparatissima, lascia un ricordo di grande serietà, attaccamento al lavoro, stima incondizionata in tutta la classe forense. Parole d’affetto, gratitudine, rispetto e ammirazione, si rincorrono in ognuno degli avvocati e degli operatori dei palazzi di Giustizia in cui ha operato. Lascia i due figli Anna e Donato e la moglie professoressa Laura D'Ovidio, molto conosciuta a Camerino per essere stata per molti anni, docente di Storia e Filosofia al Liceo scientifico Varano. I funerali si svolgeranno domani nella cattedrale di Teramo alle ore 12.00. La redazione dell'Appennino Camerte, partecipando il dolore dei familiari, porge le più sentite condoglianze.

C.C.

Foto d'archivio dal settimanale Appennino Camerte del 24 giugno 2000

Foto darchivio dal settimanale Appennino Camerte

Archivio Appennino Camerte articolo apparso sul settimanale il 24 giugno 2000 a due mesi dal suo insediamento al Tribunale di Macerata

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Pediatri cercasi. Sì, ma intanto pediatria tagliasi. E' il paradosso messo in atto dalla Regione all'ospedale di Fabriano dove, dopo la chiusura definitiva del punto nascite, sono stati ridotti anche i servizi di Pediatria. Ad una nota della Regione che dichiara di essere alla costante ricerca di nuovi pediatri, la Cisl risponde con un affondo.

"Ogni giorno cerchiamo disponibilità per le pediatrie e i pronto soccorso di tutta la regione - dice la Regione -. Sono note le carenze di pediatri sia a livello regionale che nazionale e per far fronte a questa criticità è stato bandito l’ennesimo concorso per pediatri a tempo indeterminato compreso di medici in formazione per 10 professionisti. Il 19 aprile è previsto lo svolgimento del colloquio per pediatri già specializzati da poter inserire subito. Nell’attesa della riorganizzazione per garantire la sicurezza dei piccoli pazienti e del personale verrà assicurata l’attività diurna ambulatoriale. Qualora sia necessario il ricovero, i pazienti verranno trasferiti presso le altre pediatrie dell’area vasta 2". 

La Regione pare abbia messo in piedi tutti i percorsi e le azioni possibili, "ogni strumentalizzazione può creare solo allarmismo inutile nella parte più sensibile della popolazione, genitori e bambini". Dura però la risposta della Cisl FP e Cisl Fabriano: "Si era cominciato con il ritardo nel restituire agibilità a molte aree dell’ospedale di Fabriano colpite dal sisma, poi si è continuato con la vicenda del punto nascita, ora chiuso, e adesso si procede a ridurre al lumicino la Pediatria. Fino a dove arriverà il ridimensionamento dell’Ospedale di Fabriano? Ci sono gravi lacune nel processo di riduzione dei servizi offerti del nosocomio fabrianese. Tutti questi interventi stanno avvenendo senza il minimo coinvolgimento dei sindacati,  anche se implicano non solo l’erogazione dei servizi ma anche la collocazione lavorativa di molti operatori. - continuano  -  Vi è poi una evidente mancanza di visione politica in quanto sta avvenendo: a fronte delle riduzioni attuate, quali servizi si propongono ad un territorio interno e montuoso su cui gravano specifici problemi sanitari, infrastrutturali e sociali? Nessun piano di riorganizzazione è stato presentato ai sindacati, nessuna visione sanitaria o socio-sanitaria da proporre alla popolazione". Inaccettabile, per i sindacati, quello che definisco lo scientifico smantellamento delle strutture sanitarie di Fabriano aggravato dalla richiesta che era stata avanzata di tenere un occhio di riguardo per le strutture delle zone interne e montane. "Quanto sta accadendo a Fabriano è gravissimo, si tenta di far passare senza clamore il progressivo smantellamento di una struttura che con circa 150 posti letto assiste una popolazione di quasi 50 mila persone su 540 km quadrati di territorio. - concludono - E’ fondamentale che si apra una fase di confronto aperto tra Regione, Istituzioni e soggetti sociali ed economici del territorio che riporti l’attenzione sulla sanità fabrianese e che si inserisca nella vertenza sanità che le Organizzazioni sindacali, a livello unitario, stanno aprendo in queste ore nei confronti della Regione".

g.g.

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Vogliono incontrare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, o non sbloccheranno la ripresa dei lavori per la Quadrilatero. Sono le imprese creditrici di Astaldi, l'azienda che doveva occuparsi di concludere la Pedemontana e il raddoppio della SS76 che ha accumulato circa una 40ina di milioni di euro di debiti nei confronti delle subappaltatrici. Hanno inviato una richiesta formale per incontrare il premier Conte insieme al Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e al vicepremier Luigi Di Maio. Ciò che le imprese vogliono, sarebbero delle misure straordinarie per districare la matassa relativa ai debiti senza le quali non sarebbe assolutamente possibile portare a termine l'opera. "L'Anas, la Quadrilatero, il Governo e le Regioni devono tutti assumersi delle responsabilità. Non è possibile che a pagarne siano solo le imprese e i lavoratori". Nei giorni scorsi i rappresentanti delle imprese crditrici hanno anche avuto modo di confrontarsi con alcuni parlamentari marchigiani: Patrizia Terzoni per il M5S, Francesco Acquaroli per FdI e Tullio Patassini per la Lega dai quali pare sia emersa la volontà di trovare tutte le soluzioni affinché si sblocchi la situazione. Dunque se prima la ripresa delle opere era prevista entro marzo e poi entro aprile, quel che è certo è che fintanto che non ci sarà una svolta seria per le imprese, nulla si muoverà.
g.g.

 

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