Notizie di cronaca nelle Marche
Il comune di Caldarola riconquista un altro pezzo del centro storico.

Dopo i lavori di messa in sicurezza e bonifica delle macerie causate delle terribili scosse dell’agosto e dell’ottobre 2016, anche le vie a ridosso del Castello Pallotta sono state riaperte e le case non gravemente danneggiate sono nuovamente accessibili dai proprietari.

Secondo una ordinanza saranno riaperte via Mazzini e l’intera zona compresa tra via del Cassero e Colcù, sotto le facciate del Monstero e della chiesa di Santa Caterina, della Torre del Cassero e il tratto nord ovest delle mura del Castello Pallotta.

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Riaperture che avverranno dopo l’ultimazione degli interventi di bonifica delle coperture e di messa in sicurezza dei fabbricati.
Lavori che si aggiungono alla volontà di ridurre la Zona Rossa "rimasta relegata solo a pochissime vie - come si legge nella nota del Comune - , nuove opere di bonifica nelle prossime settimane saranno dirette all’ulteriore riduzione delle aree interdette in attesa della fine dell’emergenza e all’emissione di ulteriori provvedimenti di riperimetrazione o revoca".

GS
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“Tre ingredienti hanno reso magica e indimenticabile la serata di giovedì sera: la città, un luogo simbolo come lo Sferisterio, e l’Arma”.

Una serata unica e memorabile che difficilmente la provincia potrà dimenticare. Lo confermano le parole del sindaco di Macerata Romano Carancini, quelle del colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei Carabinieri, e dei main sponsor della serata di giovedì sera, Rosaria Del Balzo Ruiti, della Fondazione Carima, e Sandro Parcaroli, del gruppo Med Store. Importante è stato anche l’impegno della diocesi di Macerata, dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa e dell’Apm. 

“Ci piace raccontare una serata di feste - afferma il primo cittadino -. Perché le feste fanno la comunità e la comunità fa la qualità della vita. Son stati tre gli ingredienti importanti della serata: l’Arma, la comunità che ha partecipato in massa e lo Sferisterio. Ci è piaciuto il sentimento popolare delle persone che ancora oggi ci fermano perché felici per la bellissima serata”. Uno dei momenti più suggestivi è stato senz’altro la sfilata dei 100 elementi della Banda dell’Arma dei Carabinieri in Corso Cairoli. 

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“Per lo Sferisterio poi - torna a dire - è stato un anno indimenticabile e il concerto è stato la degna chiusura per chiudere l’anno in cui ricorrono 190 anni dall’apertura di questo tempio della lirica. L’Arma, la città e un luogo simbolo non solo di Macerata ma dell’intero territorio, rafforzano il senso di comunità. Crediamo di aver fatto il nostro dovere, di aver servito le persone”.

Il sindaco Carancini ha rivolto il suo ringraziamento agli sponsor della serata, i volontari al colonnello Roberti e al tenente colonnello Walter Fava, e allo staff del sindaco che ha lavorato a stretto contatto con i Carabinieri per l’organizzazione della serata. Alle sue parole si è unito il comandante provinciale, colonnello Roberti: “E’ stata una serata in cui sulle parole e sui pensieri hanno preso il sopravvento i sentimenti. I tre protagonisti citati dal sindaco hanno reso la serata emozionante e quella serata sarà sempre nei miei ricordi, non solo professionali ma di vita. Più di una volta il sindaco mi aveva chiesto di celebrare l’annuale Festa dell’Arma in piazza per permettere a tutti i cittadini di partecipare - ha spiegato - ma rigide regole ministeriali ce lo impediscono. Per questo abbiamo voluto creare questo momento di incontro tra l’Arma e i cittadini”.

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(Il colonnello Roberti e il sindaco Carancini)

Per Rosaria Del Balzo Ruiti, un sogno che si avvera, commozione invece negli occhi e nelle espressioni di Sandro Parcaroli. 

“Grazie e regalo sono le due parole che uso ricordando questa serata - dice la Del Balzo -. Sono stata inondata di chiamate di ringraziamento per questa meravigliosa serata. Si è creato uno straordinario sentimento di pacificazione e collaborazione. Questo è stato il messaggio più bello per questa stagione e per l’autunno che ci aspetta”. L’imprenditore deve vivere e sostenere il territorio, lo pensa Sandro Parcaroli: “L’imprenditore vive nel territorio e ottiene risultati grazie ad esso. Rimanere chiuso in azienda non porta vantaggi. Per me è stato un sogno da condividere, e l’imprenditore deve fare proprio questo, amare, sognare e vivere il territorio”.

Gaia Gennaretti

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Furto al benzinaio. Per la fuga i malviventi rubano anche l’auto. È questo il caso a cui stanotte hanno lavorato i militari del nucleo operativo e radiomobile di Macerata, intervenuti a Mogliano dove alcuni ladri hanno scardinato la colonnina della benzina di un distributore. Volto parzialmente travisato, come si è potuto verificare dalla videosorveglianza, hanno usato come ariete un furgone risultato essere rubato. Per darsi alla fuga avevano ancorato la colonnina al mezzo ma poi l’hanno persa per strada e per darsi alla fuga hanno desistito abbandonando tutto per strada. Poco dopo, in zona è sparita una macchina probabilmente utilizzata dai malviventi per scappare. I carabinieri stanno vagliando le immagini della videosorveglianza .
g.g.


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Il consigliere comunale di Monte San Martino, Raffaele Anselmi, ha ufficializzato ieri sera, nelle sale di Palazzo Urbani, gioiello del suo paese, il suo ingresso in Fratelli D'Italia. 
Al suo fianco, per la presentazione, l'onorevole Francesco Acquaroli, il consigliere regionale, Elena Leonardi, e il coordinatore provincale, Massimo Belvederesi.
"La mia scelta è stata dettata da lungimiranza politica - commenta Anselmi ai microfoni di Radio C1 InBlu - . Nell'ultimo periodo, con le vicissitudini che hanno interessato la crisi di Governo, ho condiviso l'idea politica della leader di Fratelli D'Italia, ritenendo giusto che bisognasse andare al voto per una questione democratica.
Questa scelta per me è una prova importante. Ho conosciuto l'onorevole Acquaroli e il consigliere Leonardi, ci siamo scambiati delle idee sul futuro di questi territori.
Credo che questo partito debba crescere soprattutto nell'Alto Maceratese, nei piccoli Comuni, perchè c'è bisogno di gente nuova e di riportare la politica tra i giovani".
Al centro del pensiero di Anselmi anche Monte San Martino, Comune di cui è consigliere di minoranza: "Ora il gruppo sarà di Fratelli d'Italia - dice - . Concludo dicendo che ho sempre messo la faccia e continuo a farlo perchè in questi territori c'è bisogno di lavorare molto, soprattutto nelle aree più colpite dal sisma. Zone dimenticate dagli ultimi Governi a causa di scelte sbagliate".

GS
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Aperta a Sefro dalla suggestiva cerimonia di riconoscimento come “Opera di Pace delle Marche” della chiesa di San Tossano di Agolla, la settima edizione di “Se vuoi la pace prepara la pace”, manifestazione organizzata dall'Università per la Pace, con il sostegno del Consiglio regionale.
L’iniziativa ha quest’anno deciso di focalizzare l'attenzione su territori feriti del maceratese e del fermano, scegliendo i comuni di Sefro e Amandola come luoghi simbolo del sisma.
Toccante e significativa la cerimonia nella frazione di Agolla alla quale sono intervenuti Mario Busti - Presidente Università per la Pace, Stefania Penna - assessore di Sefro, Maria Giannatiempo Lopez – già funzionario Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle Marche.
Le indagini frutto della ricerca condotta dalla studiosa dell’arte hanno condotto ad enucleare l’ipotesi che la Chiesa di San Tossano di Agolla, ospiti la più antica immagine di San Francesco realizzata su affresco nel territorio marchigiano. Questa la motivazione che ha spinto a tributarle il riconoscimento come “Opera di pace delle Marche”. L’ex chiesa parrocchiale di Agolla risale alla fine del XIII secolo e quel dipinto raffigurante in origine la Crocifissione con alcune figure di santi ai lati della Croce, sarebbe stato realizzato presumibilmente tra i sessanta e i cento anni dopo la morte di San Francesco, avvenuta nel 1226.  I riscontri con altri dipinti del tardo Duecento e il confronto con analoghe raffigurazioni di san Francesco presenti nell'entroterra maceratese, hanno portato la professoressa Giannatiempo a sostenere la sua tesi. In aggiunta anche il fatto storico legato al francescanesimo nell’Appennino marchigiano per il quale avrebbe avuto un ruolo il Beato Bernardo di Quintavalle, primo seguace del santo ritiratosi  per alcuni anni in eremitaggio sui monti di Sefro e che avrebbe diffuso  la venerazione del poverello d’Assisi tra la popolazione e ispirato  la sua raffigurazione nell’affresco realizzato all’interno della chiesetta di Agolla.
Durante la cerimonia è stata anche scoperta la targa che attesta il riconoscimento della chiesa come “Opera di Pace delle Marche”.

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Dopo Sefro la manifestazione proseguirà nel pomeriggio ad Amandola. Qui all’Auditorium “Vittorio Virgili”, in programma un incontro pubblico su “L'economia del bene e del Male” nel corso del quale verrà presentato il progetto pluriennale “Non tremare...non temere”. Sempre ad Amandola in serata, piazza Risorgimento sarà il palcoscenico dello spettacolo teatrale “Il racconto del poema dei monti naviganti”, con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani, tratto dal libro “La leggenda dei monti naviganti” di Paolo Rumiz. Domenica 8 settembre la giornata si aprirà con una passeggiata curata dal Cai di Amandola. Nel pomeriggio, a partire alle 16.30, ancora un incontro pubblico nell'auditorium “Vittorio Virgili” Protagonisti Asmae Dachan e Amedeo Ricucci con “Cronache dal fronte: parole e immagini”. 
Secondo il Presidente dell'Università per la Pace, Mario Busti, il terremoto può essere visto come un paradigma esistenziale più ampio: “ Se la terra trema, allo stesso modo l'umanità trema in balia di ben altri scossoni, le guerre, il terrorismo, le migrazioni, le crisi finanziarie e politiche”.

(Nella foto la prof. Maria Gianna tiempo Lopez e ai lati Davide Guidi coordinatore università per la Pace e il presidente Mario Busti)


L'argomento sarà approfondito con foto ed interviste nella prossima edizione de L'Appennino Canerte.
cc
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Sabato, 07 Settembre 2019 08:44

Incidente tra ciclisti, uno grave a Torrette

Incidente tra ciclisti questa mattina, lungo la strada statale Civitanovese, tra Civitanova e Porto Potenza.
Erano circa le 7 quando un gruppo di appassionati di bike stava percorrendo la strada quando si sono urtati tra loro.
Uno, in particolare, ha avuto la peggio e, viste le condizioni apparse subito gravi ai sanitari del 118, è stata allertata l'eliambulanza che lo ha trasportato all'ospedale di Torrette.
L'altro, invece, è stato trasferito in ambulanza al pronto soccorso per gli accertamenti del caso.

GS
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Una giornata di formazione tutta dedicata alla robotica educativa come strumento di sviluppo. Recanati polo di riferimento per l'uso del coding nei processi di apprendimento dei bambini della primaria. "Siamo molto fieri dei risultati che abbiamo ottenuto". E' l'assessore alla cultura e all'istruzione Rita Soccio che parla con soddisfazione del progetto Coderdojo e del corso di formazione, dedicato a docenti, dirigenti e agli animatori digitali in programma per il 12 settembre al teatro Persiani. La giornata di studi organizzata nell’ambito della programmazione nazionale del Ministero dell'Istruzione è stata supportata dall’Ufficio Scolastico Regionale in accordo con il Comune di Recanati, il comprensivo Gigli di Recanati e le quattro università marchigiane di Ancona, Camerino, Macerata e Urbino e richiamerà oltre 250 iscritti da tutta la Regione. "Siamo molto fieri di questa giornata - afferma Soccio - perché grazie alla collaborazione delle scuole della nostra città, e in particolare dell’Istituto comprensivo Gigli e della Clementoni, è nato questo progetto insieme alle quattro università che è iniziato nel 2015 con il Coderdojo. Si tratta di usare le nuove tecnologie per la didattica dei più piccoli, iniziare con la programmazione dei computer attraverso giochi specifici per i bambini della primaria". Con questi ultimi i bambini possono sviluppare abilità logiche e matematiche. Dal 2015 ad oggi il Coderdojo è cresciuto e si è sviluppato grazie a un team di docenti che hanno lavorato in maniera volontaria.
Nella prima sessione del seminario sarà ripercorso, attraverso gli interventi dei tecnologi dell’Indire e dei docenti dei quattro Atenei, il repertorio degli sviluppi educativi della robotica. Nel pomeriggio invece si parlerà delle migliori pratiche delle scuole con il supporto dei progetti realizzati e presentati dagli istituti e selezionati da una apposita commissione. Sempre nel pomeriggio, inoltre, i partecipanti potranno sperimentare direttamente la robotica educativa partecipando ai laboratori guidati da insegnanti ed esperti allestiti con la supervisione scientifica delle Università.
g.g. 



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Lutto a Camerino.  Si è spento, dopo lunga malattia, il prof. Roberto Marassi. Professore Emerito dell’Università di Camerino e da molti anni residente con la sua famiglia in città, il prof. Marassi  era originario del mantovano. Lascia la moglie Licia Previdi, a sua volta docente scolastico e a lungo presidente dell'Avulls e, i figli Monica e Luca, da poco consigliere comunale. Al dolore della famiglia e all'unanime cordoglio della comunità camerte, si uniscono il sindaco di  Sandro Sborgia e tutti i componenti l'amministrazione comunale di Camerino.
I funerali si svolgeranno domani alle ore 15.00 nella chiesetta del Monastero di Santa Chiara. Toccante il ricordo che ne ha tratteggiato il Rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari che, insieme alll’intera comunità universitaria, si stringe intorno alla famiglia del professore, partecipandone il dolore.
Senso di appartenenza all’Ateneo che ha sempre considerato un tutt'uno con città e territorio, hanno quotidianamente ispirato le scelte del Prof. Roberto Marassi, il cui impegno civile rimarrà testimonianza di attaccamento ai valori fondamentali che sempre hanno guidato la sua vita di uomo e di docente.

" Per noi tutti è una grande perdita - ha detto il Rettore Pettinari -. Pur essendo in pensione, il prof. Marassi si è fatto sempre sentire vicino al suo ateneo col pensiero e con l'azione. Tanto quello che ha dato all'università di Camerino mettendo a disposizione dedizione e impegno per farla crescere, nel segno dell'eccellenza della didattica e della ricerca  a cui teneva in particolare. Significativo l'insegnamento che ci lascia che è quello di fare le cose, farle per bene, premiare il merito innanzitutto e, attraverso parametri il più possibile oggettivi, trovare sempre la maniera di gratificare chi ne ha diritto e chi può contribuire alla crescita dell'ateneo. A tutti i componenti la sua famiglia va il nostro sincero e affettuoso abbraccio; sarà nostro onore testimoniarne memoria e valore attraverso iniziative legate a quei temi per i quali tanto si è speso".    

Ruoli strategici quelli ricoperti nel corso degli anni dal prof. Roberto Marassi  all'Università di Camerino, ognuno dei quali svolto con assoluta dedizione e impegno:  Prorettore vicario nel corso del mandato rettorale del prof. Ignazio Buti, delegato alla Ricerca e ai Rapporti internazionali, Direttore del Dipartimento di Scienze Chimiche, Coordinatore del dottorato di ricerca in Scienze Chimiche, Direttore del Centro Interdipartimentale Grandi Apparecchiature d'Ateneo e Presidente della sezione Marche della Società Chimica Italiana. A tali incarichi, il prof. Marassi ha sempre affiancato l’attività didattica e l’attività di ricerca presso il Dipartimento di Chimica, in un lavoro fatto con passione, competenza, professionalità, attenzione agli studenti ed ai giovani ricercatori,  che hanno visto in lui un importante punto di riferimento. Come scienziato, docente e ricercatore, il suo valore è stato costantemente riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale; ne sono dimostrazione  le sue numerose pubblicazioni, le partecipazioni a congressi internazionali, le collaborazioni con aziende e centri di ricerca prestigiosi. L’intera comunità scientifica è dunque in lutto nell’apprendere la triste notizia della sua scomparsa.

CC
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Conto alla rovescia per il taglio del nastro dell'Orto sul Colle dell'Infinito. La cerimonia è in programma per il 26 settembre alle 16, una delle tante iniziative per celebrare la ricorrenza dei 200 anni dell'Infinito e restituire alla cittadinanza un luogo magico ed evocativo. 
Infatti i lavori per l'Orto sono frutto di un accordo fra il Comune di Recanati, il Fondo Ambiente Italiano, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura ‘Giacomo Leopardi’. Al Fai è stata affidata la valorizzazione e la gestione di una parte del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e di quella porzione del Colle conosciuta come Orto delle Monache. "Il progetto è di grande rilievo anche a livello nazionale - spiega il sindaco Antonio Bravi - ed è consistito nella ristrutturazione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani che diventerà museo, con sale immersive e altre novità importanti, e la valorizzazione dell'Orto delle Monache, da sempre usato in sporadiche occasioni e che in questo modo diventerà luogo di visita e darà la possibilità ai turisti e alla comunità di soffermarsi nel silenzio e ritrovare quell'ambiente che consentiva a Leopardi di creare quei versi tanto amati e conosciuti". L'obiettivo del Fai infatti è proprio questo: sommare l'aspetto paesaggistico e
 quello filosofico e poetico.

g.g.

(foto tratta dal sito del Fai, ph Katia Campione)
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"Non protestiamo semplicemente contro un Governo ma contro un'operazione di palazzo studiata da tempo". La pensa così Tiziana Gazzellini, presidente del circolo settempedano di Fratelli d'Italia che sta collaborando con la direzione provinciale per l'organizzazione dei pullman che partiranno alla volta di Roma, lunedì mattino. Direzione Montecitorio per prendere parte alla protesta indetta dall'onorevole Giorgia Meloni. Domani i membri del circolo di San Severino saranno nella loro sede, in via Giacomo Matteotti, per dare tutte le informazioni utili a chi voglia prendere parte alla trasferta.
"Deve essere chiaro - afferma Gazzellini - che non sarà una manifestazione di partito. Tutti i partecipanti sono invitati a portare un tricolore e non vessilli di partito perché non si sta protestando semplicemente contro un governo di centrosinistra ma contro un'operazione di palazzo che è stata organizzata da tempo dalle cancellerie europee, in barba alla volontà popolare. Il Pd e i 5 Stelle si sono venduti alle potenze europee: i primi per accaparrarsi qualche poltrona ora e nei prossimi mesi, compresa quella del Presidente della Repubblica, i secondi per non perdere quelle conquistate e per mantenersi gli stipendi".
g.g.

(In foto, Tiziana Gazzellini, a destra, e il consigliere regionale Elena Leonardi, al centro, con alcuni membri del circolo FdI di San Severino) 
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