Notizie di cronaca nelle Marche
Assegnato ieri sera alla Rocca Borgesca di Camerino il premio Camerte dell’anno relativo agli anni 2019 e 2020. La cerimonia di conferimento, svoltasi nell’ambito del Premio Internazionale Massimo Urbani, è stata organizzata dalla Pro Loco Camerino in collaborazione con l’Amministrazione comunale della città ducale.

Vincitore del premio Camerte dell’anno 2019, è Daniele Massimi presidente dell’associazione MusiCamDo. "Nonostante le difficoltà seguite al sisma che ha colpito la nostra città, è riuscito a continuare a promuovere la cultura e a portare qualche attimo di spensieratezza con musica di qualità. Il suo amore per Camerino è tangibile”, si legge nella motivazione.

“Per me è stato un grande onore, un piacere e, soprattutto, una vera sorpresa – racconta Massimi –. La motivazione che è stata espressa credo sia significativa. Questo premio non lo considero mio, ma assegnato a MusiCamDo, realtà che dal 2002 svolge un’attività importante a Camerino e non solo, con proposte di grande qualità. Appena dopo il terremoto ci siamo messi subito al lavoro per organizzare eventi musicali che permettessero di alleviare quelle che erano le difficoltà vissute della comunità. Ricordo i primi concerti organizzati all’auditorium Benedetto XIII a pochi mesi dal sisma grazie alla disponibilità di artisti di grande rilievo come Gino Paoli, Raphael Gualazzi, Francesco Cafiso e Linda Valori. La nostra presenza è stata simbolo di forza e di socialità, fattori fondamentali per la comunità, donando qualche ora di spensieratezza ai nostri spettatori. Nonostante tutto, la nostra associazione non si è mai fermata”.

Ed è stata l’esperienza della pandemia ad evidenziare il ruolo essenziale ricoperto dagli operatori sanitari del presidio ospedaliero di Camerino cui è stato conferito il premio Camerte dell’anno 2020 “per aver affrontato con coraggio, abnegazione, sacrificio e grande professionalità questo periodo così difficile, con un impegno senza precedenti. Oltre al dramma della morte, infatti, avete dovuto fare i conti con la solitudine e la sofferenza dei malati dando sollievo e speranza a tutti”, reca la motivazione.

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“I sanitari del nostro nosocomio hanno affrontato l’emergenza con estrema competenza, facendo sentire a casa tutte le persone che sono state colpite dal Covid. A loro il profondo ringraziamento di tutta la città”, riferisce Delfina Benedetti, organizzatrice eventi della Pro Loco Camerino. A ricevere il premio una delegazione proveniente dal locale ospedale insieme al Direttore dell’Area Vasta 3 Carlo Di Falco.

Marco Morosini
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Lorenzo Bisogno è il vincitore della XXV edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani di Camerino. Al sassofonista classe 1992 va il prestigioso riconoscimento per solisti jazz per la “grande maturità, profonda conoscenza dello strumento e tanto lavoro di studio e ricerca”, come affermato dal presidente di Giuria Stefano Di Battista. «Non me lo aspettavo perché il livello dei concorrenti era davvero alto – racconta il vincitore - Sono molto contento della mia esibizione. Cosa cambia dopo il Premio? Questo è un grande trampolino di lancio, una nuova partenza e sto già ricevendo molte proposte nuove, devo iniziare a ragionare al mio disco che registrerò grazie al Premio presso il Tube Records di Enrico Moccia. Poi il 2022 spero sarà ricco di concerti e di opportunità».

Il sax alto di Lorenzo Bisogno ha conquistato anche il Premio Nuovo IMAIE che vedrà l’artista assisiano impegnato in un tour di 8 concerti nei prossimi 12 mesi. Sul palco allestito ai giardini della Rocca Borgesca, si sono succeduti domenica i 9 finalisti accompagnati dal trio composto da Massimo Moriconi al contrabbasso, Massimo Manzi alla batteria e Andrea Rea al pianoforte.

Il secondo posto, in ex aequo, è stato conquistato da due sassofonisti: il 23enne lituano Karolis Šarkus e il fiorentino di 26 anni Giulio Ottanelli cui è stato assegnato il Premio della Critica. Il terzo posto è andato al chitarrista sardo Simone Faedda. A completare il palmarès dei premiati, il sassofonista Lorenzo Bisogno, per il premio social; la cantante Ada Flocco per il premio Fara Music; il sassofonista Vincenzo Di Gioia vincitore della borsa di studio Nuoro Jazz.


Marco Morosini
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Una lista civica allargata. Probabilmente questi i connotati che assumerà “Fabbricasanseverino” alle prossime elezioni amministrative, previste per l’autunno 2021. Una coalizione che, stando alle indiscrezioni, oltre al Movimento 5Stelle e a Centrosinistra per San Severino dovrebbe includere anche il Partito Democratico.

La posizione dei dem è però ancora piuttosto sfumata. Questo stando almeno alle parole di Angelo Sciapichetti, ex assessore regionale alla sanità, che non si sbilancia e non rilascia dichiarazioni, visto che il partito “non ha ancora una posizione ufficiale”. Dovrebbe comunque essere forte la vicinanza del Partito Democratico alla nuova coalizione progressista nata dall’iniziativa di Mauro Bompadre e Francesco Borioni.

Se per affinità ideologiche il percorso di queste fazioni potrà molto probabilmente trovare punti di contatto, questa alleanza rimane ancora “sottotraccia”. Intanto, partendo dalle associazioni sportive cittadine, la Fabbrica ha già iniziato la sua “campagna di ascolto” nei confronti dei principali attori sociali e politici della città settempedana. Dubbi ancora da sciogliere, dunque, sulla posizione del PD alla prossima tornata elettorale.

l.c.
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Lo spettacolo naturale della Fioritura di Castelluccio, ma soprattutto la presa di posizione di Legambiente Marche e Umbria, che parla “di enti marchigiani che, con il loro disimpegno, hanno fatto perdere a tutto il territorio la grande occasione di avviare subito un percorso condiviso non solo a tutela della natura e dell’ambiente, ma soprattutto per la ripartenza di un territorio pesantemente provato dal sisma e dall’emergenza sanitaria”, ha provocato la reazione dei sindaci di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, Visso, Luigi Spiganti Maurizi, Arquata del Tronto, Michele Franchi, Montegallo, Sergio Fabiani, Montemonaco, Francesca Grilli, che attraverso una nota congiunta intendono fare chiarezza sulla vicenda e nello stesso tempo tutelare i propri diritti.

“Premesso che le sentenze vanno rispettate e che su tale problema ci siamo sempre confrontati nelle riunioni che sono iniziate sin dal novembre 2020, abbiamo più volte ribadito l’impossibilità di individuare aree di parcheggio idonee sia per l’orografia del territorio, sia per i vincoli imposti dalla sentenza che sono pari anche nei nostri territori- dichiarano all’unisono i 5 primi cittadini dei comuni interessati - Abbiamo sempre avanzato la proposta di non interrompere in nessuna maniera la possibilità di transito, o al massimo limitandolo solo verso Norcia per ragioni di parcheggio, ma mantenere la percorribilità verso l’altro versante marchigiano dell’ascolano. In sostanza si chiedeva al Comune di Norcia di organizzare una viabilità di solo scorrimento considerato che l’evento avviene nel suo territorio. Tale proposta, illustrata per nostro conto, perché non invitati, nell’ultima riunione del 22 giugno presso la Prefettura di Perugia dai Prefetti di Macerata e Ascoli Piceno, purtroppo, non ha trovato accoglimento. Ribadiamo che interdire e chiudere al transito l’unica strada di interconnessione tra due Regioni e tra due Province marchigiane, specialmente nel periodo di massima affluenza turistica nelle nostre zone, significa infliggere un ulteriore colpo mortale all’economia dei nostri territori che hanno dovuto subire sofferenze derivanti prima dal Sisma 2016, poi dalla pandemia Covid19 e oggi, paradossalmente, anche dalla Fioritura di Castelluccio 2021".

I sindaci dei suddetti comuni avevano anche individuato nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini l’Ente che poteva, essendo un Istituzione sovracomunale che vede tutti territori nel proprio perimetro, coordinare questo spettacolo che ogni anno offre la natura, ma anche questa possibile soluzione non è stata presa in considerazione. senza però trovarne disponibilità e riscontro.

"Quanto accaduto, con le varie comunicazione al riguardo, spesso non aderenti alla verità, potrebbe già aver originato un ripensamento sul venire nei nostri territori con un danno nei confronti delle attività economiche che eroicamente resistono in un comprensorio che aspetta da anni di poter ripartire - conclude la nota - Ci appelliamo alla Comunità marchigiana e non solo affinché questo possibile disagio non si rifletta su chi ha la sola colpa di essere confinante con un magnifico territorio che, come già detto, offre uno spettacolo naturale unico grazie all’opera dell’uomo. In attesa delle determinazioni ufficiali che verranno intraprese dagli Enti competenti, nel rinnovare fiducia per un ripensamento ma, laddove non sin dovesse verificare, saremo estremamente attenti far valere i nostri diritti”.
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Un consiglio comunale straordinario per conferire la cittadinanza onoraria di Caldarola a Giorgia Rossi, titolare insieme al figlio Alessio della ditta FolVez di Campagnola Emilia (RE).

Giorgia Rossi subito dopo il terremoto del 2016 si è immediatamente messa a disposizione della popolazione caldarolese, in ginocchio per le devastanti scosse sismiche, non limitandosi ad una semplice donazione, ma continuando ad essere vicina ai cittadini, soprattutto i più vulnerabili, anziani e bambini, proseguendo nella consegna delle donazioni fino a qualche mese fa. Quando la pandemia ha colpito tutti la FolVez ha donato, infatti, migliaia di mascherine chirurgiche distribuite tra i cittadini e nelle scuole. Proprio alla scuola è arrivata la prima donazione, una tensostruttura per ospitare la mensa della sede improvvisata all’interno del capannone “Millecolori”

"Tornando indietro con il pensiero - le parole del sindaco Luca Maria Giuseppetti - mi viene in mente la scuola provvisoria, le difficoltà di un paese disorientato che si apprestava ad affrontare la stagione invernale e la telefonata di Giorgia Rossi che ci chiedeva di cosa avessimo bisogno. Praticamente di tutto, ma non sapevamo quanto potevamo spingerci nell’elencare le necessità. E’ stata proprio lei, e continua ancora oggi, a stimolarci nel formulare richieste importanti. Non si è mai tirata indietro, donando ai nostri ragazzi anche bellissimi momenti di spensieratezza con una stupenda gita sul Po e al Museo della Ferrari. Una fantastica famiglia, quella di Giorgia, del marito Antonio e del figlio Alessio, che merita tutto il nostro affetto e ringraziamento. La cittadinanza onoraria è il minimo che possiamo fare perché con lei ci sentiamo accolti proprio come una grande famiglia.”

Anche la dirigente scolastica dell’Istituto De Magistris, Fabiola Scagnetti, ha voluto consegnare una foto ricordo con una dedica speciale e un vaso in maiolica realizzato dalla talentuosa insegnante-artista Daniela Teodori, raffigurante una scena della stupenda “stanza del Paradiso” di Palazzo Pallotta. “Hai saputo insegnarci il significato dell’Amore per gli altri, felice della felicità del prossimo! Caldarola ci parla di te e tu sei una di noi”.

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Una commossa Giorgia Rossi, accompagnata dal marito Antonio, ha ringraziato tutti per le belle parole affermando che “la sola risorsa sono i fatti. Sono arrivata a Caldarola casualmente, grazie alla maleducazione e ignoranza di altri comuni che, alla mia offerta di aiuto, mi hanno scaricato con fretta e supponenza. Ma la solidarietà non si deve fermare con l'emergenza, abbiamo conosciuto nel tempo gente speciale, che vive la comunità, un senso di aggregazione che nel tempo in molti paesi si è perso. La missione dell’azienda di cui sono titolare insieme al mio socio, mio figlio Alessio, è dividere con gli altri ciò che con lavoro e tenacia siamo riusciti a creare. E voi per noi siete diventati una seconda famiglia, soprattutto i bambini che mi accolgono ogni volta con tanto affetto”.

Giorgia Rossi
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Un'inaugurazione "collettiva" quella che si è svolta nella sala riunioni della provincia di Macerata dove, alla presenza dell'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, del consigliere Elena Leonardi, presidente della Commissione Sanità della regione Marche, del consigliere regionale Anna Menghi, del direttore dell'Area Vasta 3 Daniela Corsi, è stato idealmente tagliato il nastro dei macchinari di ultima generazione (ecografi, risonanze magnetiche, sistemi di monitoraggio, letti elettrificati, sollevatori) donati ai presidi ospedalieri di Camerino, Civitanova, Macerata, San Severino, Recanati dalla Fondazione Carima nell'ambito del progetto "Carima Healthcare".

A ricevere "idealmente" la donazione dei macchinari già in funzione negli ospedali i primari delle Unità Operative di riferimento e i sindaci e gli amministratori delle città sede dei presidi.

"Un momento estremamente significativo per l'Asur, che ha ricevuto materialmente questi nuovi macchinari e per noi perchè si conclude un percorso iniziato 2 anni fa - afferma la presidente della Fondazione Rosaria Del Balzo Ruiti - Avremmo dovuto inaugurare ad ogni singola donazione il macchinario nella struttura ospedaliera cui è stato destinato, ma visto che la pandemia ce lo ha impedito abbiamo ugualmente voluto un'inaugurazione che comprendesse tutto. E' la conclusione di un percorso virtuoso perchè non si tratta di donazioni ed erogazioni fatte a pioggia sul territorio dietro semplice richiesta, ma il frutto di un attento lavoro di monitoraggio sulle esigenze del territorio, un sedersi insieme ai vertici Asur intorno ad un tavolo e un operare insieme perchè nessuna risorsa economica non andasse a buon fine. Una donazione di quasi 3 milioni di euro, a tanto ammonta il valore complessivo dei macchinari, per coprire le necessità degli ospedali dell'intero territorio e questo ci rende orgogliosi".

"Un momento per noi davvero prezioso per una sensibilità manifestata su tutto il territorio maceratese investendo tutti i presidi ospedalieri del territorio - fa eco la direttrice di Area Vasta 3 Daniela Corsi - Un gesto ammirevole che dimostra come lavorando di squadra, pubblico e privato insieme, si possono ottenere ottimi risultati. L'apporto di queste attrezzature rappresenta un valore aggiunto per tutti i nostri ospedali".

f.u.


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Tre denunce per guida in stato di ebbrezza e, di conseguenza, tre patenti ritirate. È quanto fanno sapere i Carabinieri della Compagnia di Macerata che, in collaborazione con quelli delle stazioni di Apiro e Montecassiano, stanno dando continuità ai controlli su strada per prevenire i reati connessi alla guida in stato di alterazione.

Nella fattispecie, i Carabinieri di Macerata hanno controllato nei giorni scorsi un 35enne di Montefano che transitava in Corso Cavour. Vista la sua guida scorretta, veniva sottoposto all’alcol test, risultando positivo con un tasso superiore a 1. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica per guida in stato di ebbrezza e la sua patente ritirata.

Ad Apiro un 60enne alla guida della sua auto è finito in un burrone. Illeso, è stato sottoposto agli accertamenti. L’alcol test è risultato positivo anche in questo caso, con il tasso di 2,34. Anche per l’uomo, originario di Apiro, è scattata la denuncia e il ritiro della patente.

Infine a Montecassiano, dopo un incidente che ha coinvolto due vetture, un 40enne è risultato anch’egli positivo all’alcool test con il tasso di 1,79. Stesso provvedimento: patente ritirata e denuncia.

l.c.
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I dati delle Marche mettono in evidenza il lavoro straordinario che è stato fatto dal territorio, con numeri che posizionano le Marche al di sopra della media nazionale, quindi con obiettivi di vaccinazione ampiamente raggiunti”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che, nel pomeriggio di ieri ad Ancona, ha incontrato il presidente Francesco Acquaroli, e gli assessori alla Sanità Filippo Saltamartini e al Bilancio Guido Castelli. “Dobbiamo assolutamente continuare sul piano vaccinale, nella consapevolezza che la vaccinazione sia l’unica via di uscita da questa pandemia". 

"Credo che anche nei confronti di eventuali varianti sappiamo ormai l’importanza di completare la vaccinazione”, ha detto Costa rispondendo a una domanda sulla necessità della terza dose, ha evidenziato che “siamo nelle condizioni di arrivare a fine settembre all’immunità di gregge del nostro Paese. Quindi a maggior ragione qui, nelle Marche, visto il ritmo a cui si sta vaccinando”.

 “Con il sottosegretario abbiamo fatto il punto sulla situazione della pandemia, sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sulle strutture ospedaliere e sulla capacità di rilancio delle nostre eccellenze – ha riferito Acquaroli – Un confronto costruttivo per gettare le basi su cui rilanciare la nostra regione, trovando nel sottosegretario attenzione alle nostre esigenze. Approfondiremo presto insieme quanto proposto, in un incontro che programmeremo”. 



Marco Morosini
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Sotto il sole caldo di fine giugno, piazza Cavour di Camerino ha abbracciato 250 motociclette con oltre 400 motociclisti in partenza per la seconda edizione della “Mille Curve Camerino – Ascoli Piceno”.

Rombo di motori ed occhi alzati per vedere le ferite del sisma: “Quello che abbiamo visto i primi tempi solo in tv – commentano alcuni partecipanti arrivati da tutta Italia – ora lo vediamo di persona e ci rendiamo conto di quanto tempo sia passato”.

Poi c’è chi nota la gru spuntare dietro al palazzo arcivescovile e, rispetto allo scorso anno, quando la città ducale è stata punto di arrivo della gara partita da Urbino, si rincuora e si sente di evidenziare come la speranza di un futuro di rinascita non debba spegnersi.

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Ma a ricordare che la speranza, in questi posti, è considerata il motore della ripartenza, è soprattutto l’arcivescovo Francesco Massara che, sotto gli occhi stupiti dei partecipanti e gli applausi di chi comprende che la fede debba essere concretamente tra la gente, dopo la benedizione delle moto e dei partecipanti, è salito in sella alla due ruote del sindaco Sandro Sborgia ed insieme a lui parteciperà alla gara.

Un viaggio attraverso il cratere che si snoderà nell'Appennino tra le Marche e l’Abruzzo per arrivare ad Ascoli Piceno, la città delle cento torri.

“È un modo per incontrare tanti motociclisti – dice Francesco Massara ai microfoni di Radio C1…inBlu - perché in fondo la vita è anche una corsa in moto. È un modo per trascorrere del tempo con gli amanti delle due ruote e fare qualcosa di diverso che, solitamente, un vescovo non fa”.



L’arcivescovo ha fatto, con i partecipanti, la preghiera del motociclista ed ha donato ad ognuno di loro un Tau, simbolo francescano di questa terra.

“Sarà un viaggio bellissimo – commenta il sindaco Sandro Sborgia - , una manifestazione bella ed emozionante. Questa gara riempie la città di vita, rumori, colori e permette a tanti amanti del viaggio di conoscere la nostra terra. Obiettivo – ammette sorridendo – è arrivare al traguardo”.

I partecipanti sono arrivati a Camerino ieri pomeriggio ed hanno alloggiato nelle strutture della zona, dimostrando come la manifestazione sia anche un segnale importante anche a livello economico per il territorio.

Dopo la partenza saranno chiamati a ritrovarsi, in orari prestabiliti, in diverse tappe prima di quella finale ad Ascoli. Ognuno è libero di scegliere il percorso da seguire, l’importante è essere presenti ad ogni fermata: chi realizza in tempo il percorso con più curve otterrà un maggior numero di voti.

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“Questa mostra rappresenta il secondo salotto di bellezza che abbiamo a Camerino”. Con questa citazione, molto apprezzata, l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche Francesco Massara ha messo in risalto la bellezza e il grande sforzo per realizzare la mostra “Camerino fuori le Mura”.

Molte le autorità presenti all’inaugurazione e al taglio del nastro con il sindaco Sborgia che ha voluto ringraziare la Regione Marche, rappresentata dall’assessore alla cultura Latini e dai consiglieri Marinelli, Pasqui e Carancini, una citazione particolare per il grande lavoro svolto dell’assessore alla cultura del comune di camerino Giovanna Sartori, e la gradita presenza del senatore Francesco Verducci, marchigiano doc e vicepresidente nella commissione Cultura in Senato.

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Le opere d'arte in esposizione, sono quelle recuperate e restaurate dopo gli eventi sismici del 2016.
Il comitato scientifico, guidato dal professor Orsolini, ha individuato tanti artisti di fama italiana ed europea che nell’arco di tre secoli, dal Quattrocento al Settecento, hanno dipinto e lavorato per la città di Camerino: Dosso Dossi, Tiepolo, Valentin de Boulogne e cioè esponenti tra i principali della loro epoca. Tre secoli di Storia fino a terminare con il genio indiscusso di Giambattista Tiepolo. La mostra si caratterizza anche nell'ambito multimediale. Chi la visiterà, avrà la possibilità di visionare e ingrandire ogni opera, scoprendone i più piccoli particolari che, altrimenti, sfuggirebbero al visitatore.

Fra le opere in esposizione anche una preziosa statua lignea di San Sebastiano, risalente alla fine del 1.400, data in prestito da un collezionista camerte, che ha voluto dare così un suo contributo all’iniziativa culturale.

“Appena un mese fa – ha dichiarato il vescovo Massara - abbiamo aperto un piccolo salotto, oggi ne  inauguriamo un'altro ancora più maestoso, speriamo che in futuro non solo in questa città, ma anche in tutto il nostro territorio montano nascano iniziative come questa.
Il 70% di tutte le opere d'arte delle Marche appartengono alla diocesi di Camerino - San Severino Marche. Ci tengo a ringraziare quanti negli anni scorsi, hanno compiuto un grande lavoro di recupero e salvaguardia delle opere danneggiate dal sisma, facendole anche rimanere nel nostro territorio. Un grazie particolare a Carmelo Grasso, comandante del nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale e a tutti coloro che hanno voluto fortemente salvare e conservare oltre 5000 opere che sono patrionio culturale delle nostre  chiese distrutte nel 2016.
Una citazione particolare va alla direttrice dei musei civici e diocesani, la dottoressa Barbara Mastrocola".

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Il magnifico rettore di Unicam Pettinari ha visitato in anteprima la mostra dichiarando: "Il palazzo Bruschetti – Castelli è sede dell’esposizione. Abbiamo fortemente voluto questo spazio, adatto per questa mostra. Ringrazio tutta la sezione di Botanica e tutti i ricercatori che si sono privati di alcuni spazi per metterli a disposizione della comunità e soprattutto per tutte quelle persone che potranno venire a vedere questa meravigliosa esposizione. Provo un’emozione particolare per queste opere, sono meravigliose, bellezze che devono essere viste da tutti e ci fanno capire quanta importanza ha avuto nella storia la città di Camerino.
Certo – conclude il rettore - sono solamente una parte, molte opere rimangono nei depositi e la speranza è quella di rivederle, prima possibile, nelle loro sedi naturali.

Nel prossimo numero dell’Appennino camerte, ampio spazio alla mostra e ad altre dichiarazioni.


Mario Staffolani
Pubblicato in Cultura e Spettacolo

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