Notizie di cronaca nelle Marche
Un incendio di vaste proporzioni è divampato lungo diversi punti della linea ferroviaria nella tratta compresa tra Serra San Quirico e Genga Stazione nel territorio del comune di Genga. Sul posto, oltre alle squadre dei vigili del fuoco, anche i Carabinieri Forestali della locale stazione, che hanno lanciato l’allarme e richiesto l’intervento di mezzi aerei per evitare il propagarsi dei numerosi focolai presenti.

I carabinieri forestali hanno anche avviato le indagini per determinare le cause dei roghi che per la dinamica e la dislocazione dell'incendio lasciano ritenere si tratti di focolai prodotti dalle scintille scaturite dai freni del treno che percorre la tratta in questione.

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f.u.
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Tutto pronto a Camerino per l’evento atteso da quattro anni e mezzo. Sarà inaugurata domani (venerdì 25 giugno) a Palazzo Castelli la prima mostra del cratere: “Camerino fuori le mura, prospettive d’arte dal Quattrocento al Settecento”.

L’estate della ripartenza, dopo il Covid e dopo il sisma, è all’insegna di un’esposizione che metterà al centro nuove prospettive d’arte valorizzando le opere recuperate nel territorio camerte e salvate dal sisma, provenienti da chiese e musei inagibili, ma non solo. Alcune di esse tornano in esposizione per il pubblico per la prima volta da quella triste data, altre dopo il restauro, per altre si tratta di riviverle attraverso le nuove tecnologie.

La novità scientifica è costituita dal fatto che le opere sono state oggetto di indagini diagnostiche curate dallo spin off dell’Università di Camerino“Art & Co srl e di valorizzazione attraverso una digitalizzazione eseguita dall'azienda Haltadefinizione i cui risultati saranno a disposizione del pubblico attraverso appositi strumenti multimediali.

Bernini, Tiepolo, Dosso Dossi sono solo alcuni degli artisti tra il Quattrocento e il Settecento che furono protagonisti a Camerino ieri, come oggi permettendo di riappropriarsi di un patrimonio straordinario mai dimenticato. Una mostra che diventerà ambasciatrice del patrimonio culturale di Camerino e del suo territorio. 

Sarà presente al taglio del nastro il senatore Francesco Verducci, vicepresidente alla Commissione Cultura in Senato.

f.u.
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Giovedì, 24 Giugno 2021 15:00

Fugge dopo un incidente: denunciato

Si dà alla fuga dopo un incidente stradale, ma i Carabinieri lo rintracciano. È quanto successo a Tolentino, dove i militari del Nucleo Operativo locale hanno denunciato a piede libero un cittadino albanese, cinquantenne, residente da anni in Italia.

Lo scorso 16 giugno l’uomo, a bordo della sua Ford Fiesta, aveva avuto un incidente a San Severino in cui era rimasta coinvolta una Volkswagen Polo. Dopo gli accertamenti seguiti al sinistro era emerso che l’uomo, non avendo rispettato la precedenza, aveva causato lo scontro. Il conducente dell’altra vettura, lievemente ferito, era stato portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di San Severino, mentre l’albanese al volante della Fiesta si era dato alla fuga a piedi. Dopo gli accertamenti del caso, che hanno appurato come fosse effettivamente lui il conducente della Fiesta e responsabile dell’incidente, i Carabinieri lo hanno denunciato per fuga in caso di incidente con danno a persona. Oltre a questo è stato accertato anche come l’uomo fosse in possesso di una patente di guida conseguita in Albania: non essendo possibile circolare con una patente estera se residenti in Italia da più di un anno, il documento gli è stato ritirato.

Il conducente della Polo, d’altro canto, è stato multato. Infatti è emerso come, nonostante non avesse colpe dirette nello scontro, nell’occasione procedeva a una velocità oltre il limite.

l.c.
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Si sente male mentre guida, l'auto sbanda e si ferma sulla corsia di sorpasso.
Attimi di paura intorno alle 13 lungo la superstrada Valdichienti, all'altezza dell'uscita Tolentino Ovest. Un automobilista, a bordo di una Volkswagen, ha accusato un malore mentre viaggiava insieme ad un suo collega in direzione mare. 
L'auto ha sbandato ed il passeggero è riuscito a fermare il mezzo sulla corsia di sorpasso.
Nel frattempo, le altre auto sono riuscite ad evitare lo scontro ed alcuni automobilisti si sono fermati per prestare i primi soccorsi.
Immediatamente è stato allertato il 118, ma in attesa dell'arrivo dei sanitari sono stati gli automobilisti a tirare fuori dall'auto il guidatore e a stenderlo a terra.
I sanitari del 118 lo hanno trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.

GS


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“Vedremo”. Una risposta che può essere definita possibilista quella del sindaco di Muccia Mario Baroni, interpellato su una sua eventuale candidatura alle prossime elezioni amministrative in programma ad ottobre.

Tra i Comuni chiamati a rinnovare il consiglio in autunno, infatti, c’è anche il centro dell’entroterra maceratese colpito dal sisma che, negli ultimi trent’anni, ha visto alternarsi la fascia tra il sindaco uscente e Fabio Barboni.

Un avvicendarsi che comincia nel 1993, quando i due facevano parte della Democrazia Cristiana e, mentre uno veniva eletto sindaco, l’altro non era un avversario, bensì il braccio destro.

Una collaborazione andata avanti fino alle consultazioni elettorali del 2016 quando non nacque la solita lista unica, ma due civiche divise che hanno visto rompere un sodalizio durato anni.

Ora che il sindaco uscente ha le carte in regola per ricandidarsi, visto che sarebbe il suo secondo mandato consecutivo, tutto lascia presagire che possa decidere di ritentare.

D’altronde, gli ultimi cinque anni di legislatura hanno coinciso con l’emergenza sismica e Baroni stesso ammette di essere consapevole che qualcuno debba pur portare avanti la ricostruzione avviata.

Solo ipotesi al momento, avvalorate dal fatto che, a poco tempo dalla formazione delle liste, Baroni non nega una sua possibile candidatura. Del resto si sa, quando ci sono le elezioni in vista, gli incontri cominciano molto tempo prima e, se il primo cittadino non smentisce né conferma la sua corsa, tutto sa di strategia e movimenti studiati prima di uscire allo scoperto e annunciare qualcosa che, in fondo, potrebbe essere già certo.

GS
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Un arresto e l’allontanamento di un uomo dal Comune di Macerata. Questi i risultati delle operazioni dei Carabinieri di Montecassiano e Macerata negli ultimi giorni.

A Montecassiano, i Carabinieri della stazione locale, dopo una specifica indagine, hanno rintracciato un uomo, ricercato dalla giustizia e gravato da un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica maceratese. L’uomo, un pakistano di 34 anni, era stato condannato in via definitiva a due anni e tre mesi di reclusione per il reato di spaccio: dopo l’arresto è stato trasferito nel carcere di Fermo.

Nel capoluogo, invece, i Carabinieri hanno fermato un uomo che vagava nella frazione di Piediripa. I controlli hanno accertato come l’uomo, gravato da diversi precedenti, fosse destinatario del foglio di via dal Comune di Macerata. Come già avvenuto altre volte, l’uomo stava violando il provvedimento ed è stato quindi accompagnato alla stazione di Macerata per far sì che rientrasse nel proprio Comune di residenza. Come negli episodi precedenti è stato inoltre denunciato all’Autorità Giudiziaria.

l.c.
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Quando la tradizione si unisce all'esigenza della modernità dettata dalla pandemia, e anche l'acqua di San Giovanni diventa, sì, un modo per stare insieme e un elemento di condivisione, ma assolutamente monodose.
La luce dell'alba di questa mattina, il sole sorto sul giorno di san Giovanni Battista, hanno illuminato il perfetto equilibrio tra il passato, che non vuole e non deve essere dimenticato, ed il futuro che irrompe sempre con la tenacia di chi decide di tramandare i modi di fare più antichi.
Era questo l'obiettivo del Comitato di contrada Bura di Tolentino che ha ideato la prima edizione delle celebrazioni per san Giovanni Battista con una messa all'alba celebrata da don Ariel e la distribuzione dell'acqua del santo.

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Il "lavoro" è cominciato al tramonto di ieri, tra le campagne della zona, quando gli abitanti, avvolti dalla gioia dei bambini che hanno partecipato con entusiasmo, hanno raccolto i fiori e le erbe da immergere nell'acqua.
Il preparato, durante la notte, è stato lasciato davanti alla chiesa della Bura, illuminato dal chiarore della luna piena ed accarezzato dalla rugiada che ha permesso all'acqua di essere pronta per il lavaggio del mattino. Ogni partecipante ha potuto prenderne un po' per sé e portarla a casa nelle confezioni monodose.

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In tanti si sono ritrovati all'alba per vivere insieme un momento che rappresenta la tradizione, ma in questo anno particolare diventa anche un segnale di rinascita e di speranza.
Da ieri sera le pagine social sono state invase da foto di ciotole con l'acqua di san Giovanni, sintomo che anche in un'epoca di cambiamento e di modernità si tenta di conservare tradizioni che servono a mantenere viva l'identità.

GS


(Foto di Barbara Olmai)
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Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l'assessore alla Ricostruzione Guido Castelli hanno incontrato ieri nella splendida cornice del Teatro “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno il ministro Mara Carfagna insieme ai sindaci dei Comuni terremotati, prima della riunione del Tavolo Istituzionale del CIS Sisma.

“Ringrazio il ministro Mara Carfagna per l’attenzione e la disponibilità dimostrata nel mettere sin da subito a disposizione i suoi uffici nell’interloquire con la Regione e i sindaci marchigiani sul tema del Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) e della Zes (Zona economica speciale). Dobbiamo superare l’impatto della ricostruzione appesantito anche dalla pandemia in un territorio che già soffriva in termini infrastrutturali e di abbandono delle aree interne. Oggi ci troviamo davanti a un bivio che è quello di restituire alla nostra regione una visione e affermare un sistema competitivo attraverso il rilancio dell’occupazione per essere centrali nelle dinamiche nazionali. Non possiamo sprecare questa opportunità e queste risorse perché ci troviamo di fronte a sfide determinanti per i territori delle Marche", ha riferito Acquaroli.

Le Marche – ha aggiunto Castelli – rappresentano il 62% dell’area del cratere colpito dal sisma e il 40% della nostra regione è stato lesionato. Ci troviamo in una regione che ha subito un doppio stress che è quello del sisma, ma anche del ritardo dello sviluppo tanto è vero che dalla prossima programmazione comunitaria le Marche saranno inserite nella regione di transizione”.

Il Cis Sisma – spiega il ministro Carfagna – è uno strumento molto valido perché consente di accelerare gli investimenti e di concentrarli su territori bisognosi, è il primo tavolo che ho voluto avviare dopo essere stata nominata ministro. Vogliamo ribaltare lo stereotipo dei territori che non sanno spendere bene i soldi e con il Cis sima dimostreremo l’esatto contrario ovvero che i sindaci sanno spendere bene i soldi che vengono messi a disposizione. I 160 milioni di euro disponibili saranno distribuiti nelle regioni colpite dal sisma attraverso criteri di riparto che tengono in considerazione l’estensione delle aree che hanno subito danni maggiori”.

Al centro del confronto la possibilità di riconoscere la Zes (zona economica speciale) per le Marche a sostegno delle aree industriali che insistono nelle zone colpite dal sisma del 2016 per garantire un rilancio economico ed occupazionale attraverso l’introduzione della franchigia fiscale e tramite dei provvedimenti per favorire la sburocratizzazione. 

Nell'occasione, il Commissario Straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, ha annunciato l'arrivo di altre ordinanze speciali. Superata la quota 10 mila decreti di concessione contributi in tutto il cratere del terremoto del 2016.


Marco Morosini


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Si è svolta presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata, alla presenza del Prefetto di Macerata, dei Comandanti dei Reparti dipendenti e di una rappresentanza delle Sezione A.N.F.I. di Macerata e Civitanova Marche nonché del personale alla sede, la cerimonia celebrativa della ricorrenza del 247°Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

Il Colonnello Ferdinando Falco, Comandante Provinciale, ha dapprima accompagnato il Prefetto di Macerata Flavio Ferdani davanti alla lapide commemorativa dei fatti d’arma risalenti alla 2^ Guerra Mondiale, che hanno visto protagonista l’allievo finanziere Livio Cicalè, a cui è intitolata la caserma maceratese, deponendovi una corona d’alloro con l’esecuzione del silenzio d’ordinanza.

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Quindi la cerimonia è proseguita con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, dell’Ordine del Giorno del Comandante Generale della Guardia di Finanza ,Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, e della Preghiera del Finanziere.

Per l’occasione, il Colonnello  Ferdinando Falco ha fornito una breve sintesi del bilancio dell’attività svolta dalle Fiamme Gialle maceratesi nel corso dell’anno 2020.


CONTRO LA CRIMINALITÀ ECONOMICA E ORGANIZZATA

Nel corso dell’anno 2020 la Guardia di Finanza di Macerata ha eseguito 31.823 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 3.512interventi ispettivi e 484 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale:un impegno “a tutto campo”a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.

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LOTTA ALL’EVASIONE E ALLE FRODI FISCALI

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dai Reparti dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Nel 2020 sono stati scoperti 84 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria e 100 lavoratori in “nero” o irregolari, con la verbalizzazione di 11 datori di lavoro.

Sono state eseguite, inoltre,114 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 100 soggetti per reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione).

Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 2.470.759euro, mentre le proposte di sequestro tutt’oraal vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a 16.810.258euro.

Scoperto 1 caso rilevante di evasione fiscale internazionale, riconducibile ad una stabile organizzazione occulta.


CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di circa 175.000 euro a seguito di 10 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 7 sono le persone denunciate. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato oltre 1.650.000 euro.

Con riguardo alla prevenzione, i Reparti hanno proceduto all’analisi di 206 segnalazioni di operazioni sospette.

Nel campo dei reati fallimentari sono state concluse 9 deleghe di indagini pervenute dall’Autorità Giudiziaria.

Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono state effettuate 193 segnalazioni alla competente Autorità Giudiziaria, per la spendita di banconote false, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 11.000 euro.

In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 8 soggetti, mentre ammonta a circa 500.000 euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.

Sono stati eseguiti, poi, 1.911accertamentiaseguitodirichieste pervenute, per la quasi totalità, dal Prefetto di Macerata,riferitealle verifiche funzionalial rilascio della documentazione antimafia.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

In tale contesto, sono stati denunciati 11 soggetti per frode in commercio e sottoposti a sequestro 285.053 mascherine e dispositivi di protezione individuale e720 litri di igienizzanti (venduti come disinfettanti).



CONTROLLO DEL TERRITORIO

Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le diverse componenti territoriale, investigativa, aeronavale e speciale del Corpo. In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti diretti verso le coste nazionali, quindi, dell’Unione europea. Al Corpo sono state, infatti, attribuite rilevanti ed esclusive funzioni nell’ambito del comparto di specialità della sicurezza del mare e della sicurezza delle frontiere, che si traducono nell’attuazione delle direttive dell’Autorità di Pubblica Sicurezza per il mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica a mare e nella responsabilità operativa ai fini del contrasto all’immigrazione irregolare via mare anche con riferimento all’attività svolta sotto l’egida dell’Agenzia della Guardia di frontiera e costiera europea - Frontex.

L’attività eseguita su tutto il territorio della Provincia è stata orientata non solo a finalità repressive, ma anche alla ricerca ed acquisizione di elementi informativi utili per i successivi sviluppi investigativi, ed ha visto l’impiego diuturno di pattuglie automontate, con l’ausilio delle unità cinofile antidroga, in servizi di appostamento, perlustrazione, osservazione e attuazione di posti di controllo.

In tale ambito sono state impiegate 1.835pattuglie, controllate 3.050 autovetture ed identificate 3.403 persone.

Più in generale, nel corso del 2020, i Reparti hanno sequestrato, complessivamente, oltre 78 Kg. di sostanze stupefacenti di cui oltre 77 Kg. di hashish e marijuana, circa 400 gr. di cocaina e circa 400 gr. di altre droghe, nonché 2 mezzi utilizzati per i traffici illeciti della specie, denunciando 83 spacciatori, di cui 17 tratti in arresto.

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Grande soddisfazione per il percorso universitario e pronto inserimento nel mondo del lavoro: si conferma il profilo dei laureati dell’Università di Camerino, che emerge dal XXIII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati presentato lo scorso 18 giugno dal Consorzio AlmaLaurea.

La percentuale di laureati stranieri di UNICAM (10,9) si mantiene su un livello molto superiore alla media sia regionale (4,4) che nazionale (3,9). La percentuale di laureati stranieri nelle lauree Magistrali supera il 22%.

La percentuale di laureati che non risiedono nella Regione Marche (33,2) supera di 10 punti quella nazionale mentre le provenienze scolastiche dei laureati evidenziano la capacità di UNICAM di accogliere e supportare al meglio anche gli studenti che provengono da istituti con orientamento tecnico.

UNICAM si distingue per un’alta percentuale di laureati, il 76%, che hanno svolto tirocini/stage riconosciuti durante il proprio percorso di studio (la media nazionale è del 57,6%). Anche la media di studio all’estero (14,1%) è più alta di quella complessiva degli atenei italiani, particolarmente accentuata è la percentuale di chi studia all’estero durante la laurea magistrale.

Il 74,1% dei laureati di primo livello, dopo il conseguimento del titolo, decide di proseguire il percorso formativo con un corso di secondo livello

Molto positivi sono anche i dati relativi all’occupabilità dei laureati dell’Università di Camerino. Il tasso di occupazione dei laureati di primo livello che, dopo la conquista del titolo, hanno scelto di non proseguire gli studi universitari e di immettersi direttamente nel mercato del lavoro, è pari al 64,4%.

Ad un anno dal conseguimento del titolo, il 73%, percentuale superiore sia al dato regionale che a quello nazionale, dei laureati magistrali biennali Unicam è occupato e le performance occupazionali migliorano con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo: l’84,7% dei laureati intervistati a cinque anni dal titolo è occupato.

Particolarmente positivo è invece il dato relativo alla efficacia della laurea, che mette a fuoco l’effettiva utilità e spendibilità del titolo nell’ambiente di lavoro, con una media di risposte positive pari all’81,8%, che supera ampiamente quella nazionale pari al 66%.

“L’indagine AlmaLaurea – ha dichiarato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – conferma la qualità dell’offerta formativa di Unicam, premiando gli sforzi e l’impegno dell’Ateneo. Da tempo infatti stiamo lavorando affinché la formazione dei nostri laureati sia incentrata sulle esigenze del mercato del lavoro, con confronti a tutto campo con il mondo imprenditoriale, sia nel nostro territorio che in ambito nazionale, nella progettazione e definizione dell’offerta formativa, che dal prossimo anno accademico avrà anche una attenzione particolare alla comunicazione con l’attivazione del nuovo corso di studi in Informatica per la comunicazione digitale. I dati testimoniano ancora una volta che la laurea rappresenta un grande investimento per il proprio futuro, specialmente in questo particolare e difficile momento che tutti noi e la nostra società stiamo attraversando”.

Estremamente positivi sono anche i risultati sulla valutazione dell’esperienza universitaria e sulla soddisfazione espressa dai laureati.

Il 94% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente, il 90,3% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso ed il 92% dei laureati che le ha utilizzate ritiene le aule adeguate. Più in generale, il 95,6% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso.

E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? L’80,5% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo.

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