Notizie di cronaca nelle Marche
L’Amministrazione Comunale di San Ginesio di concerto con l’Associazione Tradizioni Sanginesine ha deciso quest’anno di rievocare l’appuntamento lo scorso anno annullato a causa della pandemia con la prestigiosa rievocazione storica de “Il Ritorno degli Esuli” che sarà in programma per domenica 20 giugno.

Si chiamerà “Il Nuovo Inizio”, così da conferirgli subito una connotazione speciale: sarà l’edizione della “ripartenza”, sarà il pretesto di rinsaldare il legame profondo che già lega Siena e San Ginesio e sarà l’occasione per pianificare molteplici iniziative in entrambe le realtà.

La rievocazione storica del Ritorno degli Esuli è uno degli eventi fra i più antichi e prestigiosi della Regione non tanto e non solo per le sue radici storiche, quanto e soprattutto per la presenza della municipalità di Siena nel corteo, che rende la manifestazione un unicum di assoluto rilievo in campo nazionale. La vicenda narra dei trecento ginesini che tra l’anno 1450 e l’anno 1460 furono esiliati con l’accusa di sedizione, per aver tentato di riportare San Ginesio sotto il governo dei Duchi da Varano, Signori di Camerino, dal cui tirannico dominio la città si era liberata nel 1434. Gli esuli trovarono rifugio a Siena; lì si arruolarono nella guardia civica, si distinsero per diligenza e per fedeltà a tal punto che furono inviati a San Ginesio ambasciatori senesi, che perorassero la causa degli Esuli e ne ottenessero il rimpatrio. La causa fu vinta per l’eloquenza degli oratori senesi e per lo spirito civico mostrato dai ginesini. I trecento poterono così far ritorno in patria.

Domani, domenica 20 giugno alle ore 16:00 un corteo storico in forma ridotta composto da rappresentanti della municipalità senese e ginesina, partirà da Porta Picena alla volta dell’Auditorium Sant’Agostino dove avverrà “l’abbraccio” tra le due Comunità e verrà presentato e sottoscritto il “Patto di Amicizia tra i Comuni di Siena e San Ginesio”.

Il documento che il Sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco e il Vice Sindaco di Siena, Andrea Corsi, firmeranno pubblicamente si porrà l’obiettivo di rafforzare la promozione di scambi di natura turistica, culturale, economica, professionali, di amicizia e di collaborazione tra i due Comuni nel nome degli ideali di pace e di democrazia, nonché per una maggiore integrazione tra gli stessi.



Terminata la cerimonia all’Auditorium di Sant’Agostino, il corteo raggiungerà la piazza principale del borgo, Piazza A. Gentili dove, per l’occasione, sarà allestita e inaugurata una mostra celebrativa presso la Sala delle Carrozze di Palazzo Onofri.


Sempre nell’ambito delle iniziative organizzate in forma congiunta tra le due Municipalità, domenica 27 giugno la Comunità ginesina sarà ospite a Siena nella splendida cornice della Fortezza Medicea per la rappresentazione della pièce teatrale della Strana Compagnia di Macerata, in collaborazione con la Scuola Danza "El Duende", dal titolo “Il messo e il Savio”, tratta da un racconto scritto da Giuseppe Porzi, edito dall’editore senese Betti , il racconto, che rievoca lo storico momento de Il Ritorno degli esuli, immagina un dialogo tra un consigliere dei Savi senese e un messo ginesino la notte prima del rientro. E' un confronto sulla nostalgia della terra natale, la tolleranza, la giustizia, il potere, la religione e l'istruzione, sola arma che può riparare dalla barbarie. Il ricavato sarà devoluto all’Associazione Tradizione Sanginesine.







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Taglio del nastro per il rinnovato Circolo Acli di Pievefavera, frazione di Caldarola. Una struttura che riunisce da 28 anni tutti gli abitanti della giovane e vivace frazione e che durante l’estate accoglie anche numerosi turisti e pellegrini. Il Circolo cittadino è situato in un luogo caratteristico, sopra al lago di Caccamo, in un paese che sembra appoggiato ad uno sperone roccioso e proteso sulla valle del Chienti. Un borgo medievale costruito con blocchi di roccia. Il nome “Pieve” deriva dalla parola “plebs” che indicava, nei primi anni del cristianesimo, il popolo di Dio: cioè’ coloro che avevano il dono della fede ed avevano ricevuto il battesimo. Un popolo giovane e molto credente che ha ispirato l’ex parroco don Mariano Blanchi, invitato per la benedizione, a intonare il canto di preghiera della Madonna della Pietà con tutti i presenti che hanno cantato e seguito la preghiera per sottolineare la “comunione” e la voglia di ritrovarsi insieme e fare festa.

pasquie giuseppetti scoprono la targa

“I fondi per rinnovare e mettere a norma tutto l’edificio, come ha sottolineato il sindaco Giuseppetti, sono frutto di un bando della regione Marche che, tramite un fondo destinato dalla regione Toscana, ha permesso di rendere molto più accogliente e sicuro l’intero edificio. Grazie all’interessamento del consigliere comunale Marco Pontoni – ha precisato Giuseppetti - abbiamo pensato di dirottare questo importo alla Frazione di Pievefavera e in particolare al circolo Acli, che da anni è punto di ritrovo per tutti”.

scoppa Pasqui Giuseppetti Blanchi e Pontoni

Fra i presenti anche Roberta Scoppa, presidente provinciale delle Acli che ha voluto esprime la sua gioia: “Sono molto contenta di essere qui per vedere come questa comunità riprende vita con questa struttura che, come giustamente è stato detto, non si è mai fermata ed è un punto di ritrovo per un paese intero. Tutti condividono questo spazio che permette loro di crescere e di essere una vera comunità, dove il passaggio generazionale non esiste perché si cresce insieme con l’affiatamento e con partecipazione. Ringrazio – conclude la Scoppa - chi ha ristrutturato questi locali e chi ha contribuito a partire dalla regione Marche e il comune. Ma un ringraziamento va a tutti gli abitanti di Pievefavera per quello che fanno e che continueranno a fare in questi spazi così accoglienti”.

il circolo Acli

“Abbiamo avuto una particolare attenzione nella ristrutturazione dei locali – ha detto Marco Pontoni nella doppia veste di consigliere comunale e presidente dell’associazione Turistica – in particolare nell’abbattimento delle barriere architettoniche. I fondi ottenuti dalla regione e il contributo aggiuntivo dell’Associazione turistica Pievefavera, hanno reso possibile un restyling completo e reso più sicuro tutto l’immobile mettendo in sicurezza anche tutta la parte sismica della struttura.

gli abitanti del borgo

La frazione ha un continuo ricambio generazionale e vantiamo un record che è quello di avere l'età media tra le più basse della Provincia. Famiglie giovani e tanti bambini che animano il paese e saranno loro che daranno continuità e vivacità. Tutti ci adoperiamo, anche in base alle proprie caratteristiche, ad apportare delle innovazioni e dei miglioramenti per avere cura della nostra frazione”.

il momento della benedizione

Maurizio Pinzi, uno degli abitanti i più attivi del paese, ci racconta come nello specifico ogni residente contribuisca al miglioramento della struttura: “Il presidente Sergio è un artigiano – ci confida Maurizio - fa il falegname e ha realizzato il bancone del bar.  
Zio Fabio ci ha fatto i lampadari, abbiamo anche dei bravi muratori, Marcello e Piero che hanno realizzato varie strutture. Ognuno sa fare e fa qualcosa e negli anni, ormai sono circa 28 anni che gestiamo questo locale, che è diventato un punto di incontro per il paese e adesso che abbiamo anche un bagno accessibile per gli anziani portatori di handicap, ospitiamo anche i tanti turisti o chi passa come Pellegrino per la via Lauretana, dando un semplice punto di ristoro”.

Pasqui visita la struttura rinnovata

Anche il vice presidente del consiglio regionale ha portato il saluto istituzionale affermando: “In questi borghi splendidi della nostra regione, ma io dico della nostra provincia, nonostante le difficoltà dovute al sisma prima e alla pandemia poi, il turismo culturale permetterà di vivere e ripartire bene per tornare ad essere luce e riferimento per un’intera nazione.

Un grande plauso – dice Pasqui - va a tutta l'amministrazione al sindaco Giuseppetti che è riuscito a trovare nel suo primo mandato, e ancora oggi dopo la rielezione, la forza per rendere bello ciò che a tratti abbiamo pensato di perdere”.


gli amministratori allinterno del bar acli


autorità e cittadini


interno del circolo

M.S.
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Oltre 23.000 visualizzazioni nel primo giorno per lo spot web del Comune di Sarnano che vede come testimonial Cesare Bocci: un poetico e suggestivo invito che lo stesso attore, uno tra i più noti e apprezzati volti del mondo dello spettacolo e della fiction italiana, rivolge a tutti i potenziali visitatori, esortandoli a scoprire l’inaspettato.

«L’idea creativa per il video nasce dallo studio dei flussi turistici e dall’analisi della percezione che i visitatori hanno del territorio sarnanese» spiega il Sindaco Luca Piergentili. «A Sarnano accogliamo diversi target, ognuno spinto da una motivazione diversa: c’è chi viene per le Terme, chi per lo sport outdoor, chi per la montagna, chi per l’arte e l’enogastronomia. Analizzando i feedback ricevuti attraverso i nostri canali social, ci siamo resi conto che tutti questi gruppi di pubblicorimangono particolarmente colpiti dalla varietà della nostra offerta e, una volta qui, scoprono quante altre attività da fare e bellezza da scoprire ci sono. Insomma, è soprattutto ciò che non si aspettavano a farli innamorare del territorio e, spesso, a farli tornare. Scoprire che anche Cesare Bocci aveva ricordi legati a Sarnano e alle nostre montagne, ci ha spinto a chiedere la sua collaborazione per dare un volto e una voce al nostro spot. Siamo onorati che abbia accettato la nostra proposta e siamo molti soddisfatti del prodotto che ne è derivato: una campagna web che oltre a valorizzare i diversi aspetti del territorio, ne racconto lo spirito in modo originale».

Cesare Bocci cammina

«Ho ricordi meravigliosi legati a Sarnano» commenta CesareBocci «le escursioni in montagna tra il silenzio e i panorami sconfinati, le estati piene di eventi e di fermento culturale, gli inverni sulle piste da sci, la cucina che conquista il palato, ma soprattutto l’accoglienza, l’atmosfera così intima e vera di questo borgo.
Credo che, dopo l’esperienza della pandemia, abbiamo tutti bisogno di esperienze autentiche come quella che si può vivere a Sarnano».

Cesare Bocci cascatelle

Da questiinsight è nato il testo dello spot, scritto proprio come se fosse una lettera dello stesso Bocci a ogni possibile visitatore. Il voice over si configura come un invito dai toni suggestivi che evoca l’atmosfera accogliente del territorio, mentre le immagini raccontano la varietà di paesaggi e attività, fino ad arrivare al claim conclusivo: “le cose inaspettate sono quelle che ti restano nel cuore”. Le inquadrature si susseguono con un ritmo di montaggio che suggerisce allo stesso tempo un senso di pace e di dinamismo, mostrando le principali attrattive di Sarnano: la montagna con i suoi boschi e le sue cime, la suggestiva Via delle Cascate Perdute, gli itinerari bike nella natura, i cieli limpidi solcati dalle vele dei parapendii, le Terme, la fioritura dei Piani di Ragnolo, i vicoli più pittoreschi del centro storico e le opere della Pinacoteca.

cesare bocci sfondo

La produzione dello spot è stata affidata aVincenzo Fazio e Arturo Morano per Art Show, il testo è opera di Isabella Tomassucci, copywriter che cura i contenuti del portale web Sarnano Turismo, il video è stato realizzato dai filmmaker Stefano Monti, Fabio Michettoni e Stefano Merlini del collettivo Lunastorta Produzioni, mentre la colonna sonora originale è stata composta da Mattia Cingolani.

«Questo spot è frutto di un lavoro di squadra che ha visto la cooperazione di molti soggetti locali» aggiunge il Vicesindaco e Assessore al Turismo Franco Ceregioli «Abbiamo affidato l’ideazione e la realizzazione dello spot a giovani creativi del territorio con cui lavoriamo da tempo. Inoltre, abbiamo coinvolto nella realizzazione anche le Terme e le principali associazioni che si occupano di turismo outdoor. Quest’anno si è aggiunta la preziosa collaborazione con Art Show e con Cesare Bocciche, ne siamo certi, ci aiuterà a conquistare l’interesse di un pubblico molto ampio». 

Link spot: https://youtu.be/B19uenONTIs

M.S.




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Una forte spinta alle vaccinazioni arriva anche da Matelica.
Sono stati circa 200 i dipendenti delle aziende matelicesi Halley Informatica srl, Fidea spa e di altre venti imprese del territorio circostante che questa mattina si sono sottoposti alla campagna di vaccinazione “in azienda” effettuata presso l'ex Hotel Massi di Matelica.

L'età media di chi ha effettuato la vaccinazione è stata nettamente inferiore ai 40 anni, ma non sono mancati alcuni over 50 che non avevano ancora ricevuto la prima dose.

Tutte le vaccinazioni sono state fatte con efficienza e rapidità in un orario compreso tra le 8.30 e le 12, con la somministrazione della prima dose del siero Moderna da parte degli operatori sanitari della KOS care.
Al termine, a tutti i vaccinati sono stati rilasciati gli attestati validi per ottenere il Green pass e per la futura somministrazione della seconda dose.

SANIL FIDEA


I dipendenti che hanno partecipato all’iniziativa avevano aderito alla campagna di vaccinazione “in azienda”, dopo che lo scorso aprile la Halley Informatica e la Fidea avevano manifestato alla Regione Marche la propria volontà di allestire un punto vaccinale nella città di Matelica per agevolare le aziende del territorio e accelerare i tempi di somministrazione per i propri dipendenti.

«E’ stato fatto un lavoro di squadra che ha coinvolto molte persone – dichiara Roberta Vitagliano, responsabile COVID di Halley Informatica - Il primo impegno ha riguardato l’allestimento del punto vaccinale in tempi brevissimi, poi sono state coinvolte le altre aziende e raccolte le adesioni per gestire gli appuntamenti delle vaccinazioni».

Molto soddisfatti per la riuscita della giornata di vaccinazioni si sono dichiarati al termine i titolari della Halley Informatica, Francesco Ciccolini, e della Fidea, Mauro Canil. 

M.S.



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Contrasto dell’abusivismo commerciale e della vendita di prodotti contraffatti o non sicuri. Si intensifica l’attività di vigilanza in prossimità dell’inizio dell'estate. Il comando Provinciale della Guardia di Finanza ha attivato con le compagnie di Macerata e Civitanova Marche e la Tenenza di Porto Recanati, una serie di operazioni che hanno portato al sequestro di oltre 5.000 articoli.

Le attività illecite, collegate all’abusivismo commerciale, continuano a rifiorire, con particolare intensità lungo il litorale adriatico.
Il bilancio di questa prima settimana ha fatto registrare 6 interventi con il  sequestro di circa 300 articoli contraffatti (scarpe, occhiali da sole e costumi da bagno maschili) e oltre 5.000 prodotti non conformi alle norme dettate dal codice al consumo.

Denunciato un uomo per le violazionidi cui agli artt. 474 e 648 del Codice Penale, e per aver commercializzato prodotti contraffatti, tre persone sono state segnalate alla competente C.C.I.A.A. per aver posto in vendita prodotti non conformi alle norme contenute nel codice al consumo e altre due soggetti sono stati segnalati al Sindaco di Porto Recanati per aver esercitato l’attività di commercio itinerante nella spiaggia libera o in concessione, senza essere in possesso delle autorizzazioni commerciali.

Le posizioni dei responsabili saranno ulteriormente approfondite anche dal punto di vista fiscale. 
E’ bene ricordare che la produzione e la commercializzazione di prodotti contraffatti sono fonte di significative perdite di gettito fiscale, che si traducono in una diminuzione della crescita del Paese e in una riduzione dei servizi pubblici per i cittadini.

M.S.







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Presentata a Palazzo Raffaello in Ancona la Mostra Camerino fuori le mura, prospettive d’arte dal Quattrocento al Settecento” che verrà inaugurata la prossima settimana nelle sale di Palazzo Bruschetti- Castelli messe a disposizione dall'Università di Camerino.
La mostra, promossa e sostenuta dalla Regione Marche, intende  valorizzare le opere d’arte recuperate nel territorio camerte e salvate dal sisma, provenienti da chiese e musei inagibili e che,  per la prima volta da quella data - tornano in esposizione al pubblico restaurate. L’obiettivo è quello di riappropriarsi di un patrimonio straordinario mai dimenticato, una mostra che diventerà ambasciatrice del patrimonio culturale di Camerino e del suo territorio. 
Contenuti e significato della mostra sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sala Raffaello, con l’intervento dell’assessore alla cultura Regione Marche Giorgia Latini , del sindaco di Camerino Sandro Sborgia, dell’assessore alla Cultura Comune di Camerino Giovanna Sartori, del rettore di Unicam Claudio Pettinari e di Mons Francesco Massara Arcivescovo di Camerino San Severino Marche.
Presenti in sala anche i curatori, i componenti del Comitato scientifico e rappresentanti degli enti partners.

Mostra simbolo l'ha subito definita l’assessore alla cultura Giorgia Latini che ha aperto gli interventi portando i saluti del presidente Francesco Acquaroli.
“Una mostra simbolo in quanto raccoglie delle opere che sono state danneggiate dal terremoto e che sono state restaurate con la collaborazione di più soggetti istituzionali che hanno voluto dare questo segnale di rinascita e di ripartenza. La collaborazione che c'è stata - secondo me è un esempio che deve esserci in tutte le occasioni perché poi i grandi progetti si riescono a portare a casa quando c'è un lavoro di rete e un lavoro di squadra” Nel ringraziare l’ Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, l'Università di Camerino, la Sovraintendenza, il Comune il comitato scientifico e tutti gli sponsor che hanno reso possibile il raggiungimento di un bellissimo obiettivo, l’assessore regionale Latini ha aggiunto ”attraverso queste opere che sono state restaurate abbiamo avuto anche l'opportunità e l'occasione di conoscerle anche più a fondo perché con il restauro si sono anche scandagliati e posti in risalto tanti particolari e, grazie allo spin-off dell'università di Camerino che ha curato il restauro, la storia del loro iter creativo e artistico. Quello di oggi è davvero un segnale di speranza; noi marchigiani abbiamo sempre dimostrato che nelle situazioni difficili ci sappiamo rialzare diventando ancora più forti proprio con questi atti simbolici. La testimonianza è nel percorso che sin qui ci ha aiutato a valorizzare queste opere che erano state danneggiate. È il segno che
dalle esperienze negative invece possono nascere delle opportunità e delle occasioni che mettono in risalto proprio la voglia di fare cultura e la cultura secondo me deve essere un po' il volano per rilanciare il nostro territorio che, un po' come la Fenice, risorge dalle ceneri. Secondo me – ha concluso Latini- è proprio questo il valore che deve avere la cultura nella nostra regione, perché siamo in un territorio pieno di ricchezze di bellezze sia da un punto di vista sappiamo pittorico con tutti i nostri big del Rinascimento ma soprattutto siamo una regione veramente ricchissima di arte e di cultura. Sono sicura che la mostra che si inaugura sarà un polo attrattivo per un territorio che ha tanto sofferto ma che dimostra sempre di potercela fare; grazie alla sinergia che si è potuta creare tra università, comune e diocesi in un ottimo lavoro di squadra, sappiate che la regione è al vostro fianco”.

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Grato alla Regione che ha supportato il Comune consentendo che le opere potessero essere recuperate e restituite in una mostra, il sindaco Sandro Sborgia che nel fare sue le parole dell’assessore Latini ha voluto rimarcare il valore ineludibile del fare squadra tra istituzioni: “questa è la dimostrazione che quando le istituzioni nel senso più alto del termine sono unite e condividono gli stessi obiettivi, allora una possibilità di rinascita si può percorrere e si può realizzare. In questa mostra- ha continuato Sborgia- sono presenti due significati fondamentali; c'è sicuramente quello di rendere possibile una rinascita dal punto di vista anche sociale economico culturale ma, un altro significato ben più importante e che va oltre quello materiale è quello di far sì che un patrimonio che è della nostra città con tutto quello che essa contiene, viene non solo restituito ma diventa allo stesso tempo un tesoro a disposizione della collettività. La mostra ha questo significato, quello di rappresentare, di tramandare e trasmettere ai cittadini, che cos'è il significato di quello che è stata questa nostra città, di quello che è e, di quello che continuerà ad essere patrimonio di tutti, patrimonio di cultura, patrimonio di sapere e patrimonio di crescita".
Una grande emozione personale quella riferita dall'assessore alla cultura Giovanna Sartori: "Dal 2019, in seguito alla nostra elezione, insieme all'ufficio cultura e alla dottoressa Mastrocola abbiamo partecipato a questo bando credendo fortissimamente che si dovesse fare del turismo e della cultura nei comuni del Cratere, che non si dovesse mai abbassare quell'asticella  che è la vocazione di Camerino, città d'arte e di cultura, e che mentre la terra tremava la sovrintendenza ci aiutava a recuperare".
Dalla Sartori una sottolineatura sui luoghi dell'allestimento a Palazzo Castelli: "I luoghi della passeggiata di fuori le mura,  fino al 2016 probabilmente venivano considerati non propriamente centro storico. non dunque il vero cuore  della città. Indubbiamente, grazie alla vicinanza della Basilica di San Venanzio da poco restituita grazie alla donazione del benefattore della fondazione Arvedi, oggi diventano invece il centro storico della città di Camerino, dalla quale la ricostruzione  in realtà sta partendo.
Questo fuori le mura è un po' un messaggio di grande speranza per la nostra città, che non si chiude nel campanile ma si apre al territorio, si apre alla regione e, veramente azzarderei ma senza troppo azzardo, che si apre all'Italia intera.
Se da un lato infatti il fil rouge di questa esposizione è indubbiamente l'opera d'arte salvata dal sisma recuperata e restaurata che torna fruibile al grande pubblico, c'è tuttavia  un altro filo conduttore: il comitato scientifico ha individuato tanti artisti di fama italiana ed europea che nell'arco di tre secoli, dal Quattrocento al Settecento, hanno pitturato e  lavorato per la città di Camerino: Dosso Dossi,  Tiepolo, Valentin de Boulogne e cioè esponenti tra i principali della loro epoca. Attraversiamo davvero Tre secoli di Storia fino a terminare con il genio indiscusso di Giambattista Tiepolo: una mostra che si caratterizza anche a livello multimediale per dare a chi ci verrà a trovare  la possibilità di poter zoomare fisicamente queste opere, scoprendone davvero i più piccoli dettagli".
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Una mostra tanto attesa l'ha definita il rettore di Unicam Claudio Pettinari: "Da quei terribili giorni, fino al recupero ad opera dei Vigili del Fuoco e dei carabinieri, non eravamo sicuri che quelle opere sarebbero un giorno tornate e quindi riuscire a viverle. Tornano in mostra  ora nel centro storico di Camerino e siamo felici di dire che l'allestimento sarà ospitato in un edificio che secondo me è a sua volta un'opera d'arte; questo è l'altro valore aggiunto. Siamo riusciti a recuperare questo palazzo grazie al contributo della Fondazione Carima nell'immediato dopo sisma, restituirlo al suo utilizzo che è quello della sezione di botanica, che affonda le sue radici proprio nella storia dell'Ateneo e della città". 
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Significative e piene di stimoli le parole conclusive dell'Arcivescovo Francesco Massara: "Credo che questa occasione diventa per ognuno di noi l'espressione per ribadire l'importanza di quando le istituzioni lavorano insieme; l’aver lavorato sia con il comune che con la sovrintendenza con l'università e anche con la Regione, dà un grande messaggio di speranza e un messaggio anche di bellezza perché il patrimonio culturale di questa regione è un patrimonio importante che ci aiuta ad andare non fuori le mura, ma oltre le mura, ad aprirlo al mondo intero e diventa una grande risorsa. Questo è il secondo Salotto della Bellezza che apriamo nel giro di un mese su Camerino; il mese scorso ne abbiamo aperto un altro e darà veramente l'occasione intanto ai nostri giovani di scoprire la bellezza dell'arte la bellezza di tante opere che sono rimaste nascoste dopo il terremoto e nel contempo sarà anche opportunità di un grande volano di cultura per la stessa regione Marche nel mondo. Le Marche hanno tante bellezze e credo che quella dell'arte sia una delle più profonde e più belle che noi abbiamo. Abbiamo quindi una grande occasione per portarle nel mondo, anche attraverso vari strumenti informatici e daremo la possibilità anche a tanta gente che viene a visitare le bellezze ambientali di questo territorio di godersi qualcosa di unico e direi anche a volte irripetibile che noi abbiamo".
Nel rivolgersi all'assessore Regionale Latini, mons. Massara ha quindi ringraziato per la vicinanza e "per la sua presenza e ci accompagna anche in questo territorio; attraverso l'arte aiutiamo anche queste terre così provate a rinascere.  Oggi abbiamo dunque testimonianza di un segno veramente bello che ci permette di dire che questo territorio a volte è stato provato ma è un territorio forte che ogni volta si rialza e trasmette al mondo qualcosa di bello. È la bellezza che ci aiuta a uscire da noi stessi; è la bellezza che ci aiuta ad essere positivi, è la bellezza che ci aiuta a rinascere. Questo nuovo salotto - ha detto Massara- prende vita da una collaborazione e ringrazio tutti, dal comitato scientifico all'assessore Sartori, dalla dottoressa Mastrocola a chiunque nel proprio piccolo ha collaborato perché questo sogno si potesse realizzare. Credo che debba essere uno dei tanti sogni e che si debba continuare perché non ci fermiamo al secondo salotto.  Bisogna aprire tanti salotti e tanti musei, avere la capacità di far lavorare in rete perché questo ci aiuta anche a mettere le varie bellezze dei territori della regione Marche a disposizione dei tanti turisti che vengono da fuori e di valorizzare quindi le potenzialità che abbiamo. Sono convinto che questa nostra collaborazione sicuramente ci aiuterà a fare cose belle,  perché con la bellezza si possono superare tanti campanilismi e tante criticità".
C.C.
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Oltre nove milioni e mezzo per più di 300 piccole e medie imprese del cratere. È quanto è stato messo a disposizione dal commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, per le attività presenti nei territori dei comuni delle regioni interessate dal sisma del 2016.

Da lunedì scorso è aperto lo sportello per presentare la domanda, esclusivamente online sulla piattaforma di Invitalia, per ottenere le agevolazioni previste da “Rilancio PMI Cratere Sismico”.

Si tratta di uno strumento che sostiene il ripristino e il riavvio delle attività economiche danneggiate in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Le risorse finanziarie complessivamente disponibili e gli eventuali nuovi stanziamenti destinati all’intervento, sono ripartiti su base regionale e le Marche sono quelle che ne beneficeranno maggiormente con il 62%, mentre per l’Abruzzo è 10%, Lazio 14% ed Umbria 14%.

Le iniziative imprenditoriali finanziabili riguardano tutti i settori: industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, fornitura di servizi, commercio, turismo, produzione agricola, pesca e acquacoltura.

Riguarda esclusivamente le realtà produttive già costituite e attive al momento in cui si sono verificati i terremoti e le cui sedi siano state dichiarate inagibili a causa degli eventi sismici stessi.

Sono stati messi a disposizione delle imprese beneficiarie 9.512.000 euro per la concessione di mutui a tasso zero e senza garanzie, a copertura del 100% degli investimenti da realizzare.

Ne potranno fruire più di 300 PMI di ogni settore e forma giuridica a fronte della realizzazione di investimenti di modesto ammontare e di varia natura: ammodernamento, ampliamento, incremento/diversificazione della capacità produttiva, adeguamento delle attrezzature e degli arredi. I programmi di spesa agevolabili non possono superare l’importo complessivo di 30.000 euro. Nel caso l’importo complessivo delle spese da realizzare fosse superiore a 10.000 euro, una parte potrà essere costituita da costi di gestione, in misura non superiore al 50% delle spese di investimento. I progetti ammissibili alle agevolazioni devono inoltre essere stati avviati successivamente alla presentazione della domanda e realizzati entro i 18 mesi successivi alla concessione delle agevolazioni.

Il finanziamento agevolato, senza alcuna forma di garanzia ed erogato in anticipo in un’unica soluzione, dovrà essere restituito secondo un piano di ammortamento di massimo 10 anni, con un periodo di preammortamento di 3 anni.



GS



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L’Amministrazione Comunale di San Ginesio insieme all’Associazione Tradizioni Sanginesine ripropongono la prestigiosa rievocazione storica de “Il ritorno degli Esuli”. Dopo lo stop nel 2020 a causa della pandemia, quest’anno si profila un’edizione di vera ripartenza, tanto da chiamarsi “Il Nuovo Inizio”. Domenica 20 giugno, alle ore 16:00, un corteo storico in forma ridotta composto da rappresentanti della municipalità senese e ginesina partiranno da Porta Picena alla volta dell’Auditorium Sant’Agostino dove avverrà “l’abbraccio” tra le due Comunità e verrà presentato e sottoscritto il “Patto di Amicizia tra i Comuni di Siena e San Ginesio”. Il corteo raggiungerà quindi Piazza A. Gentili dove, per l’occasione, sarà allestita e inaugurata una mostra celebrativa presso la Sala delle Carrozze di Palazzo Onofri.

La vicenda storica narra dei trecento cittadini che tra l’anno 1450 e l’anno 1460 furono
esiliati da San Ginesio con l’accusa di sedizione, per aver tentato di riportare la città sotto il governo dei Duchi da Varano, Signori di Camerino, dopo un dominio tirannico conclusosi nel 1434. Gli esuli trovarono rifugio a Siena, città nella quale questi si distinsero per diligenza e fedeltà, tantoché gli oratori senesi vinsero la causa per ottenere il rimpatrio dei trecento.

Sempre nell’ambito delle iniziative organizzate in forma congiunta tra le due Municipalità,
domenica 27 giugno la Comunità ginesina sarà ospite a Siena nella splendida cornice della Fortezza
Medicea per la rappresentazione della pièce teatrale della Strana Compagnia di Macerata, in collaborazione con la Scuola Danza “El Duende” dal titolo “Il messo e il Savio”, che rievoca lo storico momento de Il Ritorno degli esuli. Il ricavato sarà devoluto all’Associazione Tradizione Sanginesine.


Marco Morosini
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Unire centro e periferia per conoscere e valorizzare al meglio le opportunità messe a disposizione dall’Unione Europa. È questo l’obiettivo degli Europe Direct: centri di informazione promossi e finanziati dalla Commissione europea. Domani, a partire dalle 10:15 e per tutta la mattinata il Parco Rodari di Pieve Torina - struttura Rubner ospiterà il Convegno “Le Marche: filo diretto con l’Europa. Centro d’informazione e disseminazione delle politiche e opportunità europee per cittadini, Enti ed imprese”, nel corso del quale verranno presentati i due centri presenti nel territorio regionale: il nuovo Europe Direct Unione Marca di Camerino e lo Europe Direct Regione Marche, già attivo dal 2018.

Gli Europe Direct agiranno come antenne tra l’UE e i cittadini offrendo assistenza a domande sulle Istituzioni, la legislazione, i programmi, le priorità, i finanziamenti. In questo, lo sportello dello Europe Direct Unione Marca di Camerino rappresenta l’interfaccia diretta delle aree interne marchigiane con le istituzioni europee e ha l’obiettivo di intercettare importanti finanziamenti, per ricostruire il volto e l’anima di luoghi incantevoli progettandone il futuro.

“Il nostro obiettivo – sottolinea il Presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci - era portare l’Europa nei territori. Qui non siamo periferia, qui siamo cuore, motore, sviluppo: queste terre sono uno scrigno di ricchezze sotto tanti punti di vista, da quello ambientale a quello culturale, storico, turistico, agricolo. Dobbiamo avere la capacità di saper mettere insieme questo straordinario patrimonio per valorizzarlo e creare opportunità di lavoro”.


Marco Morosini
Pubblicato in Cronaca
Nel centro storico di Cingoli, i carabinieri della locale stazione hanno scoperto un arsenale da guerra risalente al secondo conflitto mondiale all'interno di un garage.
Ad allertare i militari è stato il proprietario di un'abitazione privata del centro storico cittadino il quale, nel corso della ristrutturazione dell'immobile ha rinvenuto una cassa metallica celata proprio sotto il pavimento del garage. Da una prima verifica i miltari hanno accertato che all’interno della stessa era custodito materiale bellico risalente al secondo conflitto mondiale. Tutta l’area è stata dunque isolata e sottoposta a vigilanza.
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Per l'intera giornata di ieri, fino a tarda serata, i carabinieri del Nucleo Artificieri e Antisabotaggio del Comando provinciale di Ancona hanno lavorato per mettere in sicurezza il materiale bellico rinvenuto provvedendo anche  a bonificare tutta la zona.
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Al termine dell'operazione, sono state rinvenute 8 bombe a mano che sono state fatte esplodere in un campo isolato; due mitragliatrici Thompson di fabbricazione americana con 6 caricatori; un mitragliatore b.a.r. di fabbricazione americana; una mitragliatrice mp 40 di fabbricazione tedesca con tre caricatori; 2 caricatori a banana e numerosissimo munizionamento vario cal. 9; 45 e 7.62 Nato.
Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro e messo a disposizione della Procura della Repubblica di Macerata.

C.C. 

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