Grazie alla sezione di San Severino Marche dell’Archeoclub d’Italia la manifestazione nazionale “Chiese aperte” domenica scorsa ha permesso di fare visita, in località Gaglianvecchio, alla chiesa rurale di Santa Maria delle Vaccarecce, luogo di culto costruito intorno ad un edicola sacra all’interno del quale è ancora custodito un prezioso affresco del XVI secolo opera di Bernardino di Mariotto.
Guida d’eccezione, per un pomeriggio seguito da molti appassionati, l’architetto settempedano Marcello Muzzi, grande conoscitore di storia locale e autore del libro “Dodici castelli”.
Si dice che la chiesa fosse stata frequentata, in pasasto, da persone che qui vi pascolavano le vacche: da qui la sua curiosa denominazione, appunto, di Vaccarecce. Questa e altre cuoriosità sono state raccontate ai fortunati visitatori che hanno preso parte all’iniziativa dell’Archeoclub settempedano.
Guida d’eccezione, per un pomeriggio seguito da molti appassionati, l’architetto settempedano Marcello Muzzi, grande conoscitore di storia locale e autore del libro “Dodici castelli”.
Si dice che la chiesa fosse stata frequentata, in pasasto, da persone che qui vi pascolavano le vacche: da qui la sua curiosa denominazione, appunto, di Vaccarecce. Questa e altre cuoriosità sono state raccontate ai fortunati visitatori che hanno preso parte all’iniziativa dell’Archeoclub settempedano.