Giulia da Varano ha fatto ritorno a Camerino. Ricca di emozioni e molto partecipata la cerimonia di riconsegna dell'opera del 1524, rubata  39 anni fa dalla allora pinacoteca dell'ex chiesa di san Francesco. A Palazzo Sabbieti, uno dei primi edifici del centro storico riaperti dopo il sisma, il Tenente colonnello Antonio Quarta, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio culturale dei Carabinieri di Genova, ha restituito al sindaco di Camerino Sandro Sborgia il dipinto attribuito al pittore Dosso Dossi, e raffigurante "Giulia da Varano Bambina", trafugato nel luglio del 1980 insieme ad altri 12 quadri della dinastia dei da Varano.
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Storia tormentata quella del recupero dell'olio su tela al quale, come spiegato dal Colonnello Quarta, si è giunti a conclusione di attività investigativa. Le indagini sono iniziate nel febbraio 2018, allorchè il proprietario del quadro, stimato collezionista genovese, ha chiamato i Carabinieri per segnalare che il dipinto che lui aveva e che aveva intenzione di vendere, poteva essere proprio quello rubato a Camerino nel1980. Il collezionista aveva trovato un acquirente e insieme si erano accordati  per farlo restaurare e stabilirne il valore. Spedito in Veneto presso un laboratorio di restauro, durante le opere di pulizia, la scritta Giulia Varano duchessa di Urbino aveva fatto emergere i primi sospetti. Contattata per l'esame la professoressa Alessandra Pattanaro dell'università di Padova, la docente ha identificato l'iscrizione riconducendo l'opera alla Corte di Camerino. Le ricerche compiute dalla studiosa, presente alla cerimonia per illustrarne tutti i dettagli, hanno chiarito che il dipinto poteva proprio identificarsi in uno dei quadri rubati dalla Pinacoteca civica della città ducale. A certificarne la provenienza ha contribuito poi il riconoscimento da parte dell'attuale curatrice delle collezioni della Pinacoteca di Camerino Barbara Mastrocola. E il risultato finale è che il prezioso dipinto è tornato finalmente nella sua città per essere restituito alla pubblica fruizione. Già da domenica 24 novembre  e fino al 6 gennaio si potrà ammirarlo nel deposito attrezzato "Venanzina Pennesi" del Seminario di Camerino, all'interno della mostra "Dalla polvere alla luce" e del più ampio progetto "La bellezza ritrovata" ideato dall'assessorato alla cultura per la stagione invernale camerte. 
IMG 20191123 180440  Emozionate le parole pronunciate dall'assesore alla cultura e turismo Giovanna Sartori per una riconsegna il cui valore non è solo artistico culturale e di arricchimento per il patrimonio cittadino:"In un momento così delicato per il percorso che stiamo attraversando, si carica di un significato nuovo - ha sottolineato- Ci emoziona l'idea di questa duchessa da Varano che torna a casa  quasi ad abbracciare la collettività e il territorio, a darci forza e coraggio e a farci riscoprire la volontà di non mollare".
Grato al Comando del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova il primo cittadino Sandro Sborgia che ha colto anche l'occasione per evidenziare tutto l'impegno profuso da Carmelo Grasso Comandante dello stesso Nucleo di Ancona per le regioni Marche e Abruzzo, per il recupero e la messa in sicurezza  del patrimonio dei beni nell'immediato post sisma. " Il ritrovamento è un tassello di un mosaico ben più ampio che è quello della ricostruzione della città e della nostra storia".
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Alla cerimonia in rappresentanza del Mibac nazionale è intervenuto Corrado Azzolini, direttore del segretariato regionale Mibac della Regione Marche ed Emilia Romagna, il quale ha portato il saluto del Ministro Dario Franceschini.
"La storia di Giulia da Varano- ha detto - ci riporta proprio al legame tra le due regioni dell'Emila e delle Marche. E un altro legame che non posso dimenticare è quello del sisma che noi abbiamo subito nel 2012. Camminare nella desolazione del centro storico di Camerino, mi ha riportato in quello che noi stessi abbiamo vissuto in Emilia appena quattro anni prima. Il recupero di un bene della città è il segno del ritorno di qualcosa che gli appartiene e che gli è stato rubato tanti anni fa. Spero che questo ritorno a casa sia di buon augurio. affinché in questa comunità possano tornare la tranquillità e la vitalità di prima".  Ai ringraziamenti generali rivolti ai Carabinieri per un'operato svolto con dedizione, serietà, competenza e grande impegno, si è unito anche il messaggio dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti, convinto che il rilancio dei territori feriti, passi anche dalla valorizzazione dei beni culturali, delle bellezze naturali e artistiche. "Quello di oggi è un altro tassello che aggiungiamo al grande puzzle della ripartenza".
Dello stesso tenore le parole pronunciate dal rettore di Unicam Claudio Pettinari. "Il significato è che noi siamo ancora qua. La cerimonia in uno dei palazzi storici dell'università  tra i primi ad essere restituiti nel centro storico. Da qui noi siamo ripartiti e Giulia da Varano può indicarci la strada, affinchè  ancora una volta, dalla cultura la città riparta".
Lo ha definito un rientro inaspettato che riempie di gioia la curatrice della Pinacoteca Civica e musei diocesani Barbara Mastrocola: "Giulia è una camerte che torna. Se ne è dovuta andare  contro la sua volontà e torna grazie alla tenacia di chi non l'ha dimenticata e non si è arreso e torna perché lo Stato, nel caso specifico attraverso l'arma dei Carabinieri, ha saputo essere presente. Certo, parliamo di un'opera d'arte, ma il valore simbolico di questa giornata prende dimensioni enormi". Oltre alla scritta cancellata sul dorso della tela che riconduce alla città di Camerino, come illustrato dalla professoressa Alessandra Pattanaro, c'è un particolare a riportare alla città ducale e che la docente  vede rappresentato nel cane-marino che la piccola Giulia tiene in mano. Cane marino, figura chimerica presa a simbolo identificativo dai da Varano. 
Il dipinto necessiterà di restauro e intanto, il Colonnello Quarta ha fatto sapere che gli sforzi dei Carabinieri saranno ora rivolti al recupero delle altre dodici opere sottratte alla città quella notte tra il 12 e 13 luglio di 39 anni fa. 
cc 

Prosegue ormai dal 24 agosto scorso, quando sono cominciate le prime scosse di terremoto, l'opera quotidiana dei Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Ancona di messa in sicurezza delle opere a rischio negli edifici, chiese e musei, lesionati o distrutti dal sisma.
   Mercoledi 9 novembre non è stato portato a termine, per la complessità dell'operazione, il recupero di una statua di Urbano VIII del Bernini, ospitata nel Palazzo comunale di Camerino. In corso interventi a Sarnano e nei giorni scorsi i carabinieri, con vigili del fuoco e esperti della Soprintendenza, sono intervenuti a Visso, dove sono stati portati in salvo i capolavori custoditi nel Museo diocesano, tra cui il Trittico in legno della scuola Paolo da Visso (XV-XVI secolo).
   

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