Partita la seconda fase per la realizzazione del Contratto di Fiume. Domani è in programma a San Severino, nella sala ex Giudice di Pace alle 17, un’assemblea pubblica per discutere e individuare le strategie e la formazione del quadro sinottico del Contratto di Fiume dell’Alto Potenza.

Nel corso dell’incontro si cercherà di capire gli interventi da fare in ambito locale coinvolgendo tutti gli attori locali (per questo la cittadinanza è caldamente invitata a partecipare) e considerando anche le programmazioni già predisposte dagli enti gestori. 

All’iniziativa seguirà una riunione della cabina di regia del Contratto di Fiume per concordare le modalità per giungere alla presentazione della bozza del primo Piano di azione.

La prima fase di questo progetto, che ha lo scopo di valorizzare i territori dell’Alto Potenza, ha portato alla stesura di un quadro conoscitivo con informazioni scientifiche ma anche con conoscenze desunte dalle diverse fasi della partecipazione civica, dai sopralluoghi aperti, dai questionari, dai laboratori, svolti durante un anno di incontri e discussioni. Il piano strategico che ora si andrà ad elaborare entro qualche mese, dovrà contenere un pacchetto di azioni da realizzare. Solo a titolo esemplificativo, per quanto riguarda il territorio di Fiuminata si è pensato di creare un comparto per la pesca qualificato su tutto l’ambito dell’Alto Potenza, un progetto relativo al dissesto idrogeologico da sviluppare con il Consorzio Bonifica per il riassetto della situazione del Potenza, un laboratorio integrato per la popolazione per la rivitalizzazione dei borghi montani, per riportare i giovani anche riavviando l’economia agricola (attraverso ovviamente l’ottenimento di fondi dai canali Psr e altro). Un’altra azione riguarda il discorso turistico e della sentieristica, con l’integrazione e completamento dei sentieri a lunga percorrenza, e individuazione di nuova ricettività con il recupero di edifici pubblici abbandonati. 

Per San Severino invece, andranno individuate azioni che potranno valorizzare sia la zona della Valle dei Grilli, sia quella di Taccoli e, infine, anche quella dopo la zona industriale nei dintorni del castello di Rocchetta. 

Tra i Comuni interessati, Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Muccia, Pioraco, San Severino, Sefro e Treia ma anche enti come la Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, il Consorzio di Bonifica, la Regione, le Province di Macerata e Ancona, le associazioni ambientaliste. 


(In foto, uno degli incontri avvenuti a Fiuminata) 

g.g.


Incontro pubblico, domani 27 settembre alle 17:30, per presentare il Contratto di Fiume. L’assemblea, a cui la cittadinanza è invitata a partecipare, si svolgerà nella sala Aleandri del teatro Feronia.

“Il Contratto di fiume – spiega il presidente dell’Unione, Matteo Cicconi - intende dare vita alla rigenerazione ambientale del bacino idrografico che fa riferimento a un territorio di oltre 400 chilometri quadrati. L’alta valle del Potenza è qualificata dalla presenza di ben quattro siti Natura 2000 e di due zone speciali di conservazione. L’area in questione è stata anche scelta per lo sviluppo di un progetto di monitoraggio e reintroduzione della trota autoctona appenninica nell’ambito del programma europeo Life Natura”.

Tra i Comuni interessati quelli di Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Muccia, Pioraco, San Severino Marche, Sefro e Treia ma anche enti come la Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, il Consorzio di Bonifica, la Regione Marche, le Province di Macerata e Ancona, le associazioni ambientaliste. 

Il Contratto di Fiume costituirebbe uno strumento di programmazione strategica per la riqualificazione ecologica, la mitigazione del rischio idraulico, la coesione e lo sviluppo sostenibile. Avrebbe l’obiettivo di tutelare e valorizzare i territori fluviali contribuendo allo sviluppo delle aree interessate. 

A sostegno, sarebbero disponibili i fondi comunitari del ciclo di programmazione 2014-2020 e il progetto per lo sviluppo “Aree Interne”, in sinergia con Regione e altri enti locali.

Si metterebbe in campo un efficiente sistema di monitoraggio, il rilancio della manutenzione e della cura del territorio, favorendo lo sviluppo di economie agricole che contribuiscano alla riqualificazione paesaggistica, alla messa in sicurezza del territorio e a caratterizzare e migliorare la qualità delle coltivazioni. 

I firmatari del Contratto si impegnerebbero anche a rendere fruibile il fiume alla popolazione dal punto di vista naturalistico, ricreativo, sportivo e culturale. Inoltre, verrà promossa la mobilità cosiddetta sostenibile, ovvero a piedi, in bicicletta o a cavallo. 

g.g.

Con la firma del presidente dell’Unione Montana Potenza, Esino e Musone di San Severino Marche, Matteo Cicconi, e dei sindaci di Castelraimondo,Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Muccia, Pioraco, San Severino Marche, Sefro e Treia, è stato ufficialmente sottoscritto, nella sala Aleandri del teatro Feronia, il protocollo d’intesa relativo al Contratto di fiume del bacino idrografico dell’Alto Potenza.

Insieme alla ratifica del documento è stata data adesione anche ad un Manifesto di intenticon la sottoscrizione in questo caso oltre che dei firmatari del protocollo d’intesa anche dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste, della Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, del Consorzio di Bonifica, della Regione Marche, delle Province di Macerata e Ancona. Come finalità primaria il Manifesto ha quella di dare avvio ad un Comitato promotore funzionale all’attivazione del processo partecipativo chehacome obiettivola rigenerazione ambientale dello stesso bacino idrografico.

All’incontro dei primi cittadini del territorio hanno preso parte anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il funzionario della segreteria tecnica dell’Autorità di Bacino regionale, Anna Gloria Sordoni, e Carlo Brunelli che ha illustrato le linee guida e le finalità dell’accordo che - ha sottolineato il presidente dell’Unione Montana, Matteo Cicconi - “offrirà d’ora in avanti una corretta programmazione e gestione dell’ambito fluviale in grado di tenere nel dovuto conto la fragilità e la vulnerabilità di un patrimonio ambientale così prezioso e irrinunciabile”. 

Al professor Brunelli l’ente comunitario ha affidato la predisposizione di una prima proposta di struttura organizzativa del contratto che porterà presto alla nascita di un’assemblea di bacino, di una cabina di regia ma anche di una segreteria tecnica. Successivamente sarà elaborata un’analisi conoscitiva preliminare integrata e da ultimo si giungerà alla definizione di una proposta di documento strategico partecipatoIn quella che si può considerare come una fase preliminare l’Unione Montana Potenza, Esino e Musone avrà ruolo di ente coordinatore.

“Siamo alla fase di partenza di un percorso molto virtuoso – ha sottolineato l’assessore regionale Angelo Sciapichetti – Il Contratto di fiume è uno strumento molto importante che si inserisce nel discorso più ampio del rilancio turistico e ambiente del territorio. Sono convinto che nei prossimi dieci anni questo stesso territorio, oggi duramente colpito dal sisma, si ricostruirà ed evolverà in modo positivo”.

Quello sottoscritto è l’ottavo Contratto di fiume della Regione Marche. “Con esso – ha spiegato Carlo Brunelli – si avvia un vero e proprio processo culturale che permetterà di dialogare, avviare tavoli e, soprattutto, una politica integrata per il bene del territorio. Nel discorso saranno coinvolti, infatti, enti pubblici ma anche privati, associazioni, istituzioni e tutti coloro i quali sono interessati alla salvaguardia ambientale”.

Il fiume Potenza è tra i più importanti fiumi delle Marche e del versante adriatico centrale. L’ambito territoriale individuato dal Contratto di fiume è l’alto bacino idrografico del fiume Potenza e fa riferimento a un territorio di 432,57 chilometri quadrati. L’ambito interessato è connotato da un contesto culturale, ambientale e socioeconomico sostanzialmente uniforme e da una coerenza territoriale, sebbene al suo interno siano distinguibili due settori a monte e a valle delle gole di Pioraco.

L’alta valle del Potenza è qualificata dalla presenza di ben quattro siti Natura 2000 e di due zone speciali di conservazione. L’area in questione è stata anche scelta per lo sviluppo di un progetto di monitoraggio e reintroduzione della trota autoctona appenninica nell’ambito del programma europeo Life Natura.
g.g.

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