“Il 2021, nonostante le difficoltà dei nostri territori legate al sisma ed alla pandemia rappresenta l’anno dei ritorni”. Commenta così, la direttrice dei musei civici e diocesani di Camerino, Barbara Mastrocola, il ritorno di un’opera d’arte che presto sarà di nuovo custodita nel deposito dell’Arcidiocesi.

Il dipinto olio su tela, raffigurante “Diana e Atteone” e attribuito alla scuola veneta del XVI secolo era stato trafugato nella notte del 1 dicembre 1981 dal Castello di Lanciano di Castelraimondo della Fondazione Ma.So.Gi.Ba. di Camerino. L’allora direttore della Fondazione, Don Mario Cardona, lo riconobbe il 3 febbraio di dodici anni fa alla Stazione carabinieri di Camerino.

Dopo un’istanza di dissequestro, l’opera è tornata in un deposito dell’Arcidiocesi, con la Fondazione che se ne è assunta la custodia. “Finalmente, dopo tanti anni, ritorna la tela che raffigura Diana e Atteone – spiega Barbara Mastrocola - . Fondamentale è stato l’impegno del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Un dipinto attribuito alla scuola veneta che presto sarà depositato in uno spazio reso fruibile intorno alla metà di maggio: tutti potranno tornare a vederlo. È una tela che appartiene al Castello di Lanciano che attualmente è inagibile. La tela fu rubata il 1 dicembre del 1981 e questo è il secondo ritorno di opere trafugate negli anni ottanta: ricordiamo anche il quadro di Giulia da Varano, tornato a Camerino nel 2019 dopo un furto alla pinacoteca civica circa 40 anni fa. In questi anni così difficili possiamo almeno rallegrarci per il ritorno delle opere d’arte”.

Lorenzo Cervigni

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