Polverina in festa nella ricorrenza della SS. Madonna Addolorata. Molto partecipato il tradizionale momento di fede che nel ridente paese alle porte di Camerino, si rinnova ogni anno richiamando un bel numero di persone. In mattinata, l’arrivo della processione partita dalla frazione di Fiastra di S. Lorenzo in Colpolina e accompagnata dalla banda, alla quale sono seguite la benedizione del borgo e la celebrazione della Santa Messa presieduta dall’arcivescovo Francesco Massara con l’animazione della Cappella Musicale del Duomo.
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Un clima di amicizia è regnato per tutta la giornata e in tutti i momenti successivi della festa che, tra giochi e musica, come di consueto si protrae  fino a tarda sera. 
Unite nella ricorrenza le due comunità di Fiastra e Camerino, rappresentate per l’occasione dai rispettivi sindaci Sauro Scaficchia e Sandro Sborgia. Tra i presenti anche la vicesindaco Lucia Jajani e l’assessore Marco Fanelli.
“ Una festa che da sempre ha unito due territori e un’unica comunità religiosa ricadente nei due comuni - ha affermato il sindaco di Fiastra – Un appuntamento davvero unificante che tiene insieme sia nella fede, sia in tutto lo sviluppo della sua parte più ludica. Felici dunque di rinnovare anche i forti sentimenti di un territorio che si sente unito nel testimoniare i suoi valori religiosi e di amicizia”. Dello stesso tenore il commento del primo cittadino di Camerino: “ Nel segno della fede, due comunità che testimoniano del forte legame che c’è e che ci dice che dobbiamo andare avanti su questa strada. Insieme- ha aggiunto Sborgia- condividiamo problemi e difficoltà, insieme condividiamo la vita di comunità. Bellissima e molto sentita la festa, bellissimo il segnale della grande partecipazione”.
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nella foto il parroco don Franco Gregori guida la processione
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A Camerino, altre famiglie possono tornare nella loro casa.  Il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, ha firmato la revoca delle ordinanze con le quali erano stati dichiarati inagibili tre edifici; si tratta di un condominio di  viale Giacomo Leopardi, di un’abitazione della località San Marcello e di un altro immobile della località Polverina. Oggetto di interventi definitivi di rafforzamento locale e riparazione danni, con la revoca dell'inagibilità disposta dal sindaco, possono tornare perfettamente fruibili dalle 5 famiglie che vi abitavano prima del sisma.

Procede, intanto, l’iter per la realizzazione della nuova sede temporanea degli uffici comunali. Nell'area di Vallicelle B, individuata per la realizzazione della struttura  e occupata finora dai containers a noleggio che ultimamente ospitavano studenti, si sta procedendo alla rimozione dei moduli.  Per gli  studenti universitari che li occupavano, sono stati messi a disposizione altri alloggi di proprietà dell’Ateneo.
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Nella foto, l'area dove sorgerà la nuova sede temporanea degli uffici comunali
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Come già anticipato dal settimanale “Appennino Camerte” nel numero in edicola da oggi, un incontro informale tra il sindaco Sandro Sborgia e l’architetto Mario Cucinella è avvenuto in mattinata presso la sede provvisoria del comune di Camerino. Presenti anche il vice sindaco Lucia Jajani, il consigliere delegato alla ricostruzione Luca Marassi e l’assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori, il cordiale incontro con l’architetto ha rappresentato un ‘occasione di confronto e aggiornamento sui progetti riferiti alla ricostruzione della città.
Discussa la possibilità di approfondire alcuni aspetti delle linee strategiche che erano state costruite attraverso il laboratorio di progettazione partecipata WSR tenutosi nell’estate 2017 e che, elaborate dallo staff Cucinella, erano poi confluite nel Piano Strategico per Camerino. Alla luce dei cambiamenti comunque avvenuti nel corso di due anni, non è escluso che alcune delle indicazioni possano in qualche modo ancora applicarsi per talune zone della città e in particolare per il centro storico.
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Lo ha definito un incontro cordiale e molto positivo il sindaco Sandro Sborgia, fiducioso che nel processo di ricostruzione da avviarsi e nella nuova configurazione della città, possano attuarsi alcune delle proposte del grande architetto.
Piccolo sogno dell’archistar fin da quando vide per la prima volta Camerino, quello di segnare una ripartenza dalla cultura; più volte si era pronunciato sulla possibilità di riaprire il teatro comunale considerandolo come un passo significativo per tutta la comunità convinto che, riappropriarsi di luoghi di cultura, di qualche chiesa o di una piazza, perché no rivisitata, voglia dire riconquistare aggregazione, quotidianità e una normalità, a lungo attese da tutta la collettività.
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A tre anni dalle scosse dell'agosto 2016, i temi della ricostruzione, delle difficoltà normative e in primo luogo, della necessità di sviluppo  e di riaccendere il faro sulle zone devastate, hanno animato la serie di interventi che lo scorso sabato, si sono succeduti dalla piazza del Sottocorte village di Camerino. L' incrocio tra tradizione gastronomica e musica, grazie agli esperti del Museo delle Scienze di Unicam, ha lanciato anche un messaggio a favore di una maggiore consapevolezza civica su “eventi geologici tra passato e futuro”.
La speranza si costruisce solo se si vede che dietro c’è una progettualità - ha detto il rettore Claudio Pettinari – In un momento così difficile per tutto il Centro Italia, incredibile che nessun parlamentare abbia pronunciato la parola terremoto, né mai citato il nostro territorio. Il tema è che dobbiamo far sì che i riflettori non si spengano. La scienza aperta a tutti ci rende più consapevoli e, compito dell’università, è cercare di essere quello che è stato in 700 anni, fornendo le conoscenze che sono state messe a frutto e continuando a farlo, in un lavoro fatto insieme al territorio e alle comunità”.
Convinto della necessità di tenere vivo il problema e di rappresentarlo, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, le cui parole hanno invitato a non rassegnarsi, ad impegnarsi fattivamente, rimboccandosi le maniche, ognuno facendo per la sua parte.“ Il passato è l’insegnamento, per scrivere una nuova pagina per il futuro- ha affermato il primo cittadino-. Abbiamo l’obbligo di non dimenticare, ma anche di guardare al domani con una speranza in più; tutto dipende da ognuno di noi”.
Quella di essere comunità resilienti e reattive, capaci di riprendersi subito e di vivere la sofferenza in maniera dignitosa, sobria e concreta, è caratteristica delle popolazioni dell’Appennino. Lo ha evidenziato Daniele Salvi, capo Gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale, sottolineando l’insospettata e inaspettata capacità reattiva della comunità di Camerino nel percorrere una via di cambiamento con tutte le sue istituzioni immediatamente all’opera, dalla diocesi al comune, dall'azienda Contram all'ospedale e col primario ruolo svolto dall’ateneo, subito al lavoro nel ristabilire l'ordinario, diventando fulcro di una serie di attività a supporto del territorio.
“Si poteva fare di più, molto è mancato ma non dimentichiamoci del tanto che è stato fatto. I vuoti ci sono ma - ha detto Salvi- in questi tre anni tanti movimenti si sono innescati, segno di una vitalità che non va smaltita e che ci dà la forza per conquistare alcune cose. Tema di fondo, è che dobbiamo tornare nell’agenda nazionale, assolutamente riconquistare la scena ed essere messi in cima alle priorità di questo Paese. Quanto al come- ha continuato – insieme alla mobilitazione che deve esserci, sono necessari un ruolo più incisivo delle istituzioni e una capacità ancora più alta di fare squadra tra di noi. Spero che il tema rientri nelle priorità programmatiche del governo che si va a ricostituire; in particolare, due i terreni sui quali la Regione è reattiva e che richiedono di fare squadra: il primo riguarda il pacchetto di emendamenti che l’ente regionale torna a proporre, chiedendo che vengano adottati:riguardano lo snellimento delle procedure, l'estensione del sisma bonus, il pagamento dei professionisti: misure tutte definite e che debbono seriamente essere prese in considerazione. Altro terreno - ha concluso-  è che non c’è ricostruzione senza sviluppo, soprattutto in aree che provengono da precedenti eventi disastrosi e già in declino, dove i tentativi fatti hanno solo drenato senza invertire. Qui  non ci può essere una logica dei due tempi che anteponga la ricostruzione allo sviluppo; necessari sono segnali forti subito, sul terreno delle opportunità, del lavoro, delle occasioni per i giovani, di mettere su famiglia, rimanere e  ritornare in queste zone. A due anni dal sisma, la Regione Marche è stata in grado di mettere in piedi un piano di ricostruzione e sviluppo che conta una rassegna di progetti cantierabili per un importo di 1 miliardo e settecento milioni e per un impatto di 10 mila nuovi occupati. Il piano è pronto con proposte concrete. Attendono solo un tavolo istituzionale, dove potersi sedere e parlarne”.


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Accolti dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione i decreti attuativi delle perimetrazioni, approvate dal Comune di Camerino nella seduta consiliare dello scorso 15 luglio. Riguardano il centro storico, le frazioni di Arnano, Calcina, Nibbiano, Piegusciano, Sant’Erasmo, il quartiere di Vallicelle- Borgo San Giorgio.
I dettagli sono consultabili nella pubblicazione dell’estratto sul Bollettino Unico Regionale n.67 del 22 agosto 2019 o sulla pubblicazione nel sito della Regione Marche, avvenuta il 26 agosto 2019.
La procedura prevede che entro 10 giorni dalla pubblicazione sul sito istituzionale dell’ente regionale, gli atti di perimetrazione vengano definitivamente approvati dal presidente della Regione, Vice commissario della ricostruzione.
Come anche di recente annunciato dal sindaco della città ducale, è volontà dell’amministrazione comunale organizzare per i prossimi giorni del mese di settembre un’assemblea pubblica per parlare di ricostruzione e, in particolare, per informare e spiegare ai cittadini gli strumenti degli aggregati e dei consorzi.
Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia 1
Esprime soddisfazione per il risultato raggiunto il sindaco Sandro Sborgia: “ Si è arrivati finalmente all’approvazione definitiva del piano delle perimetrazioni- afferma- un piano che vede notevolmente ridotta la zona perimetrata rispetto a quella indicata dalla precedente amministrazione e questo, per far sì che si velocizzi il percorso per arrivare alla presentazione dei progetti e quindi all’autorizzazione alla spesa che dà luogo di seguito all’avvio dei lavori di ricostruzione.
E’ soltanto l’inizio- conclude il primo cittadino- Prossimamente ci sarà una riunione pubblica in quanto l’amministrazione comunale ha intenzione di coinvolgere la popolazione su quelli che saranno i prossimi passi e in considerazione della  necessità che il processo di ricostruzione sia partecipato e possa anche avvalersi della costituzione dei consorzi, in modo tale che gli interventi siano adeguati al tipo di strutture che dovranno essere ricostruite. A breve faremo sapere quale sarà la data e il luogo dell’incontro pubblico, in maniera tale che la cittadinanza possa avere le informazioni necessarie per poter procedere alle attività amministrative conseguenti”.

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Entro 5 giorni partiranno i lavori di messa in sicurezza di tre edifici in via Camillo Lili, nel centro storico di Camerino. Si riparte dunque con opere che negli ultimi mesi avevano subito un forte rallentamento, tanto da essere interrotte nell’aprile scorso. Conferiti gli incarichi di affidamento alla ditta aquilana risultata aggiudicataria per un importo di circa 125 mila euro con un ribasso del 25 per cento. Esprimono soddisfazione il sindaco Sandro Sborgia e tutta l’amministrazione comunale il cui obiettivo è quello di mettere in sicurezza il cuore storico della città e di restituirlo nel più breve tempo possibile alla comunità. “ “Speriamo – afferma il sindaco Sborgia- di poter andare spediti in questo percorso che ci consentirà man mano di riappropriarci di una zona rossa a lungo interdetta e di potervi rientrare “.
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A Camerino, pubblico numeroso nella piazza del Sottocorte village per una serata che ha abbinato con successo il gusto della tradizione gastronomica locale, l’informazione su temi scientifici e il brillante avvio dell’iniziativa “Il Jazz italiano per le terre del sisma”, quest’anno in edizione rinnovata e ancora più solidale nei confronti dei centri più duramente colpiti dal terremoto.
Inaugurata dall'inno alla tradizione dei vincisgrassi, grazie alla conferenza organizzata dal Museo delle Scienze di Unicam in collaborazione con l’amministrazione comunale e il patrocinio del Consiglio regionale delle Marche, l’appuntamento di sabato ha offerto anche interessanti spunti di conoscenza e riflessione su eventi calamitosi che, purtroppo da secoli, interessano le nostre montagne.
Nella triste ricorrenza del terzo anniversario dall’inizio della sequenza sismica che nel 2016 ha duramente colpito il territorio dell’Appennino, su input della governance dell’ateneo, gli esperti del Museo delle Scienze dell’università di Camerino hanno messo insieme più informazioni con l'intento di aumentare la coesione e la coscienza cittadina, su tematiche scientifiche di primaria importanza.
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Introdotta dal direttore del Sistema Museale di Ateneo Gilberto Pambianchi, la conferenza è proseguita con i saluti del rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari, del sindaco di Camerino Sandro Sborgia e del Capo Gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche Daniele Salvi.
Divisa in tre passaggi, l’esposizione a cura del dott. Giuseppe Crocetti, geologo del Museo delle Scienze di Unicam, ha anzitutto attraversato una serie di eventi sismici, avvenuti nel nostro Appennino tra il 1200 e il 1700.
Si è così potuto apprendere di terremoti, in alcuni periodi raggruppatisi nel tempo, come di grandi eventi sismici di frequente preceduti da sciami o da scosse minori. Nel viaggio tra disastri antichi e recenti riferito alle zone appenniniche, il geologo ha spiegato di una storia sismica ricca di episodi che talvolta si sono concentrati nel tempo; confortante è stato sapere che, seppur messe a dura prova, le popolazioni che ci hanno preceduto hanno sempre trovato il modo di superare le avversità.
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"Se la sismologia storica aiuta a capire meglio quello che è accaduto-ha sottolineato Giuseppe Crocetti-l’unico modo per difenderci è costruire in modo sicuro e soprattutto non dimenticare di farlo".
Ultimo passaggio della conferenza, particolarmente apprezzato dal pubblico, la proiezione del corto metraggioCamerino città aperta”, con l’intento di offrire a tutti la possibilità di una passeggiata all’interno della ‘zona rossa’ della città ducale, preclusa dal dopo sisma a coloro che non risiedono in centro storico. Liberati in pochi minuti gli spazi, la piazza del Sottocorte Village è stata riempita dall’energia della P Funking Band che con la sua trascinante e coinvolgente ‘Street Parade” ha inaugurato la prima tappa dell’evento “Il jazz italiano per le terre del sisma”. IMG 20190824 230557
Dopo il successo delle passate edizioni, la novità è quest'anno rappresentata dalla Marcia solidale. Il cammino a passo lento è
già partito questa mattina dal piazzale Oberdan di Camerino, per raggiungere la prima tappa di Fiastra e, nell'arco di sette giorni, tutte le successive fino a L’Aquila il 31 Agosto. L’idea di fondo è quella di un percorso di musica e trekking, un viaggio a piedi alla scoperta dell’entroterra di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, per esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma, sostenere la micro-economia locale e, uniti dalla passione e dall’amore per il linguaggio universale della musica, mantenere alta l’attenzione su quello che è accaduto.
“Sette giorni di cammino costellato di altrettante tappe, ognuna delle quali prevede un concerto gratuito in magnifiche location - ricorda
Daniele Massimi di Musicamdo- Sette i comuni coinvolti: Camerino, Fiastra, Ussita, Castelluccio di Norcia, Norcia, Amatrice, Accumoli e L’aquila. Attraversati dal cammino e coinvolti nel progetto di rete sono due Parchi nazionali e quattro regioni. Oltre sessanta le iscrizioni di persone provenienti da ogni parte d’Italia che hanno deciso di incamminarsi in questo progetto solidale che permette la conoscenza di posti naturali bellissimi, lasciando passo dopo passo anche una piccola economia, utile a risollevare queste terre ferite”.
C.C.
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Camerino protagonista a Lajatico al "Teatro del Silenzio". Hanno suonato sul palco accanto ad Andrea Bocelli, otto ragazzi dell’Istituto Nelio Biondi di Camerino, diretto dal maestro Vincenzo Correnti. Dopo il rinvio a causa del maltempo dello spettacolo “Ali di libertà”, che era in programma sabato 27 luglio, lo show è tornato in scena lunedì, proponendo una serata di grande coinvolgimento.
Con il maestro Correnti,è tornato in Toscana anche ilsindaco Sandro Sborgia, sottolineando l’ospitalità e la gentilezza con cui è stato accolto dal Maestro Andrea Bocelli e, dai numerosi artisti presenti nella sua tenuta. La fondazione che porta il nome del celebre tenore, costruirà la Scuola della 
Musica di Camerino, struttura  che sarà punto di riferimento per l’intero territorio. Proprio a questa causa, la fondazione ha deciso di dedicare la raccolta fondi. Tanti i video che stanno circolando in questi giorni e diversi i personaggi dello spettacolo che si sono fatti portavoce della campagna solidale.
“Nonostante lo spettacolo sia stato rimandato,  sabato 
per i ragazzi è stata un’occasione di crescita umana e professionale perché hanno vissuto un ambiente a loro completamente estraneo – ha detto il maestro Correnti – Il fatto poi di essere sul palco lunedì sera ed esibirsi direttamente dalla scena, è stata una grande emozione. La musica è un patrimonio a disposizione di tutti e la nuova scuola che sarà costruita a Camerino sarà un dono prezioso per l’intero l’entroterra. Per questo invito tutti a contribuire con un sms o da rete fissa, donando al numero 45580. La campagna solidale sarà attiva fino al 3 agosto”.

Lo spettacolo sarà trasmesso su Rai1 il 14 settembre quando si vedrà anche il video che la Fondazione ha girato a Camerino insieme ad Andrea Bocelli e alcuni ragazzi dell’istituto Nelio Biondi.
E’ stato l’ultimo punto all’ordine del giorno, ad infuocare la seduta dell’ultimo consiglio comunale di Camerino. Licenziati serenamente una lunga serie di argomenti, si è passati alla votazione per l'approvazione delle linee programmatiche di mandato. 
E’ proprio in relazione alle azioni e alla programmazione del mandato dell’attuale amministrazione che, anticipando il voto contrario dell’opposizione, il capogruppo di “Radici al futuro” e sindaco uscente Gianluca Pasqui si è fatto portavoce di aspre critiche, alimentando risposte altrettanto forti da parte del primo cittadino Sandro Sborgia.

Vuote, secondo Pasqui, le linee programmatiche dell'amministrazione Sborgia

Linee programmatiche vuote e prive di contenuto – le ha definite Pasqui- Portano un cappello che non conosce vergogna e, fortemente offensivo nei confronti di un territorio e di 1820 persone che hanno sostenuto la mia lista e l’amministrazione uscente che, aldilà della condivisione o meno di quello che è stato fatto, ha lavorato in maniera incessante ed instancabile con grande spirito di appartenenza e volontà di risolvere problemi”. A detta di Pasqui le affermazioni che introducono le linee di programma, rappresentano un’offesa gratuita e sono inutili al percorso che ci si appresta a fare.
 “ Lei – ha detto- vuole fare un percorso partecipato, talmente aperto e partecipato che, nel ringraziare il presidente uscente della Fondazione Casa amica, per la prima volta, ci troviamo a vedere un gruppo di opposizione non interpellato nella nomina dei membri in seno al suo consiglio di amministrazione. So benissimo che il regolamento non lo prevede, ma è stato sempre fatto. In linea con la legge si è reputato di non farlo ma è perfettamente irrispettoso e irriverente nei confronti di una comunità. Questo è il mio e il pensiero e credo sia anche il pensiero di molti. Io da sindaco e i miei predecessori, non abbiamo avuta questa difficoltà”.
Altro punto criticato quello delle demolizioni, partite per le frazioni di Strada e di Valle Vegenana sulle quali è stato sottolineato l’avvio da parte dell’amministrazione uscente.
Linee programmatiche che sanno di ‘libro Cuore” e rivolte, non ai bambini, ma ad una comunità fortemente in crisi per il terremoto e non  a motivo di una situazione economica difficoltosa pre-sisma, da lei citata. Siamo in crisi oggi, prima non lo eravamo- ha continuato Pasqui- Noi eravamo la Camerino del Palazzo della musica, dell’università che stava investendo nel centro storico e la Camerino che nei primi anni del mio mandato, si trovava a garantire con grande successo la guida di tutto un territorio ed era da esempio non solo ad un territorio montano che secondo lei è stato da Camerino abbandonato.  Linee programmatiche che giustamente parlano di ricostruzione, senza che il sindaco indichi nelle sue linee programmatiche come vuole ricostruire, quali sono le tempistiche, quale la metodologia, quale l’indicazione e la strada da seguire; se poi la strada è quella delle perimetrazioni che avete presentato, credo che qualche problema questa città potrebbe averlo. Se la strada da seguire sono i livelli di danno, i problemi sono ancora maggiori, perché secondo me appartengono alla volontà dei privati e non al sindaco. Le linee sono piene di cose che non si riescono e non riuscirete a fare e quelle che arriveranno in porto sono tutte cose ben avviate dall’amministrazione Pasqui”.
A tal proposito sono stati ricordati i finanziamenti già pronti per le aree cimiteriali o la realizzazione della nuova Scuola della musica che vede in prima linea la fondazione ABS e il maestro Bocelli che Pasqui ha ricordato di aver ricevuto e accolto in visita nel centro storico grazie al contatto trovato dalla badessa delle Clarisse e al contributo di Vincenzo Correnti e di tutto il suo gruppo. “ Anche in quel caso lei parla nelle sue linee programmatiche di cose che sono state ben avviate; così è per i percorsi lauretani o per le opere d’arte che, sempre la mia amministrazione ha garantito restassero a Camerino, quando tutti ci indicavano la strada fuori le mura cittadine. Se sono qui, tutto il percorso è partito insieme all’arcivescovo Brugnaro e al suo successore. La crisi economica precedente al sisma dunque non esiste, se non riferita a difficoltà contingenti all’essere un territorio montano” . Quanto all’unione con la diocesi o l’università, il consigliere Pasqui ha detto che, anche se sempre si può migliorare, non c’è niente da unire di più rispetto a quanto fatto. "Nel tavolo di concertazione abbiamo definito le perimetrazioni e portato avanti tutto un percorso che ha gestito l’emergenza vera che ha garantito alla comunità di esistere oggi e che trova nei percorsi già avviati le sue linee programmatiche”. Sull’unione con le altre istituzioni, la critica è stata mossa alla votazione contraria del sindaco in seno al consiglio dell’ente montano che, a detta di Pasqui, “ ha isolato completamente in soli due mesi, una città . L’Unione montana è stata voluta anche dal comune di Camerino; è stata salvata una massima istituzione, e la città per la prima volta, senza volere la poltrona, si è messa a disposizione del suo territorio, portando importanti risultati”.
Poi, richieste di chiarimento sul percorso avviato per la sede della Compagnia dei Carabinieri e sulla possibilità negoziata dal sindaco di rivedere Camerino rappresentata con la vicepresidenza all’ATO.
“ Spero che il suo programma non siano queste linee programmatiche; pur utilizzando ‘competenze molto significative', lei è stato l’ultimo a creare la Giunta lasciando fuori la rappresentanza più importante della dottoressa Ortenzi. Credo che facendo qualche assestamento forse possiamo sperare in un futuro che non sia quello di crisi che lei ha sottolineato, ma un futuro reale e non di parole”.

Lareplica del sindaco Sandro Sborgia

Non si è sottratto alla replica il primo cittadino che, in riferimento alla paventata offesa nei confronti di chi ha votato la lista alternativa ha detto che il suo discorso programmatico, non contiene"una sola parola irrispettosa nei confronti di quelle persone, anzi, nel giorno dell’elezione la mia prima dichiarazione è stata di profondo rispetto per coloro che avevano scelto di votare per l’altra parte ,perché convinti che fosse quella la parte giusta. Semmai è lei che dovrebbe chiedere scusa a quella parte che l’ha votata e che probabilmente ha pensato che più di quello che lei ha fatto, non si potesse fare. La sua campagna elettorale è iniziata molto prima;,per mesi, lei ha detto che tutto quello che era stato fatto era il massimo che si potesse fare e, quelle persone l’hanno creduta. Ma così non è stato; molto più facile e semplice è stato chiudere il centro storico e uscirne negli attimi successivi alle prime scosse quando a Camerino c’era la presenza delle massime istituzioni e delle massime forze, protezione civile, Carabinieri, Guardia di Finanza. Quello era il momento fondamentale affinchè quella Camerino che oggi noi vediamo chiusa, potesse essere messa in sicurezza e, ce n’erano le possibilità. E’ stato molto più facile per lei chiudere e uscire fuori e adesso ci troviamo con una città abbandonata. E’ lei che deve chiedere scusa e, non solo alle 1800 persone che l’hanno votata, perché illuse dal fatto che si potesse fare solo quello. Noi dimostreremo che si poteva fare di più; quello era il momento, e , a tre anni di distanza, noi tutto quello che c’era in quel momento non l’abbiamo più e, ogni santo giorno, facciamo fatica a far sì che la città di Camerino sia tenuta in considerazione e che abbia una corsia preferenziale. Eppure lo abbiamo detto e lo faremo”. Sulle demolizioni il primo cittadino ha inoltre sostenuto che si sarebbero potute fare: “ Su 118 immobili oggetto di sopralluogo da parte del Gruppo Tecnico di Supporto dei Vigili del fuoco, ben 20 erano stati dichiarati da demolire e l’unica demolizione ha riguardato il palazzo ‘Toffee’ grazie al ricorso al tar deii proprietari. Demolizioni dunque avviate e, purtroppo per lei , mai attuate; oggi noi le attuiamo nel rispetto della legge. Lei diceva che la legge non glielo consentiva e non è vero : questo avrebbe dovuto dire alla gente e alle 1800 persone che l’hanno votata, che non era vero che la legge non glielo consentiva. Il gruppo GTS era stato creato apposta e le demolizioni venivano fatte anche dai Vigili del fuoco e dall’esercito che al momento era lì disponibile; lei non ha sfruttato e non è stato capace di sfruttare quella possibilità”. In riferimento alla definizione da libro cuore delle linee programmatiche, Sborgia ha risposto che nelle sue parole“ c’ è sicuramente del sentimento, quello che lei non ha mai messo nella sua attività amministrativa che, direttamente o indirettamente, l’ha vista al governo di questa città per 15 anni “. E sul fatto che la città prima del sisma non fosse in crisi “ forse lei dimentica o le sfugge che lo spopolamento di questo territorio è iniziato nel 2011, quando lei era nel governo di questa città. Lei dice che Camerino è la guida di un territorio quando la presidenza dell’ente è retta dal comune di Pieve Torina; una guida del territorio che negli scorsi mandati ha visto l’allora comunità montana andata in frantumi. Dovrebbe ricordare ai cittadini di Camerino che quella che è stata la prima comunità montana a nascere, oggi non c’è più. Oggi c’è l’Unione montana che è cosa diversa: oggi l'ente non è più costituito, come prevedeva la legge, per numero di comuni, bensì per popolazione. L’escamotage che ha consentito di costtuire l’Unione è dipeso dal numero di abitanti di Camerino che ha consentito alla struttura di esistere, altrimenti non sarebbe esistita. Lo ha permesso un provvedimento di legge regionale proprio per far fronte alla crisi che si era venuta a creare nella ex Comunità montana “. A Pasqui, Sborgia ha criticaro di non aver mai spiegato né resi noti i motivi di quella frattura "quando nel 2014 le era stato dato mandato dai comuni che sono fuoriusciti, di farsi garante di condizioni che avrebbero consentito a tutti di poter rimanere insieme”.
Quanto al voto contrario espresso nella prima riunione dell'Unione, Sborgia ha spiegato che le sue motivazioni sono contenute nella delibera: “ "Ho votato contro in quanto alla richiesta ormai da tempo avanzata dai comuni fuoriusciti di Castelsantangelo sul Nera, Valfornace, Montecavallo ed altri, viene loro detto che possono entrare alle condizioni previste dallo statuto votato dal consigliere Pasqui e dagli altri componenti, statuto che prevede che il presidente e la Giunta siano nominati dai sindaci dei comuni fondatori dell’unione montana . Si dice ai comuni di poter entrare ma senza riconoscere loro diritto di voto. Il diritto è solo a partecipare e l’ex sindaco Pasqui non lo dice perché gli conviene non dirlo; principio ispiratore contenuto nella legge per l’istituzione delle comunità montane, è il far sì che i comuni dell’entroterra più svantaggiati potessero unirsi e condividere servizi ed è quello che stanno facendo le unioni dell’Esino e dei Monti Azzurri che sono cresciute e continuano a offrire servizi, cosa che non è successa da questa parte. Quello che doveva essere lo spirito di creare un’unione di comuni che iniziassero a dialogare tra loro e a condividere i problemi della montagna, a causa dello statuto votato all’epoca da Pasqui, invece di diventare soggetto inclusivo si è trasformato in un ‘club’: si entra se si soggiace alle condizioni dettate, senza poter votare la presidenza né la Giunta, limitandosi unicamente a prendere atto delle decisioni prese dai comuni fondatori Questa è l’espressione massima di quel tipo di democrazia intesa dal consigliere Pasqui e da altri soggetti che fanno parte dell’ente. Ebbene ho votato contrario e rivendico con tutta la mia forza quel voto contrario perché penso che laddove c’è un raggruppamento di enti e di comunità, debbano essere garantiti gli stessi diritti e le stesse condizioni per tutte le comunità che ne fanno parte. Non ambisco io a quella poltrona anche se ritengo che sia ora che Camerino giochi un ruolo di primaria importanza all’interno di questo territorio così come è sempre stato e da tempo ce se ne è dimenticati. Penso anche che la partecipazione democratica all’espressione della governance di quell’ente, debba essere fatta e concessa a chi ne fa parte e con gli stessi diritti e le stesse garanzie. Quella è democrazia, non il club esclusivo”. Sborgia ha anche detto che la perdita della caserma dei Carabinieri per l’allora sindaco non era un problema. Oggetto di un accordo tra l’Unione Montana ( in qualità di ente proprietario dello stabile dove si è pensato di allocare la sede), Agenzia del demanio, Comune di Camerino e Comando Generale dell’Arma, dell’intesa che porterà la caserma nello stabile di Vallicelle se ne parla dal 2018 e, “ finora si è discusso se concedere lo stabile all’Agenzia del demanio per 90 anni, a fronte di un investimento di 5 milioni di euro . “ Alcuni termini dell’accordo sono stati oggetto di discussione e , alla fine si era convenuto in 60 anni la concessione della disponibilità della struttura , ritenuto l’arco di tempo congruo; 60 anni sono stati stimati equi con l’ammortamento dell’investimento del demanio per la ristrutturazione. “ Sembrava che l’accordo fosse fatto ma si dice cha la direttrice dell’unione abbia sollevato eccezioni in ordine ad un possibile danno erariale qualora l’accordo fosse sottoscritto e siglato in quei termini.  Premesso che non si tratta  di contratto di cessione ma di un accordo che tra l’altro consente all’Agenzia del demanio che quei 5 milioni di euro, non vadano persi e siano destinati esclusivamente alla ristrutturazione di quei locali, è evidente che più si attende, più c’è il rischio che le risorse prendano la strada di altri comuni che hanno le medesime esigenze. Guarda caso il problema è stato sollevato nel momento del cambio dell’amministrazione comunale che ha sicuramente delle vedute diverse in relazione a quello che è il governo del territorio di tutto l’entroterra camerte”. Il sindaco ha fatto presente e ricordato che piuttosto che erigere barriere per impedire l’ingresso nell’unione ai comuni che sono fuoriusciti , magari sarebbe il caso di sedersi tutti intorno ad un tavolo e cominciare a ragionare “perché la situazione non è più la stessa del 2014; tutti i comuni dell’entroterra, abbiamo vissuto un terremoto e questo, probabilmente, a qualcuno sfugge; più passa il tempo e più aumenta il rischio che questi territori non si risollevino dalla grave crisi che lei non vede, ma che invece e molti colleghi toccano in prima persona. Non sappiamo cosa significhi stare dentro una Sae, essere lontani dalla propria casa o attendere anni perché la nostra abitazione sia ricostruita, ma c’è gente che è lì ed aspetta una risposta da noi.  E’ forse il caso che prendiamo atto che abbiamo una situazione di crisi e, anziché erigere muri, che si cominci a parlare, a studiare che cosa si può fare non solo per il bene di Camerino, ma di tutta la comunità dell’entroterra”.
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Delle cose buone avviate dalla precedente amministrazione, il sindaco ha poi ricordato il finanziamento dal 2017 del mattatoio che nel 2019 aspetta ancora di essere ristrutturato “ e nel frattempo chi vive del lavoro duro dell’allevamento, è lì che aspetta e per poter macellare è costretto ad andare altrove. Sfugge a qualcuno che Matelica ha un mattatoio avanzato e che se non riusciamo al più presto a mettere a posto il nostro, riuscirà probabilmente ad assorbire il numero di allevatori che abbiamo nel nostro territorio”. Sulle opere d’arte salavate il sindaco ha detto di conoscere bene chi se ne è preso cura, impedendo che fossero portate via .” E’ lei che non deve appropriarsi di cose che non le appartengono ed è ora che cominci a dire la verità su tante cose. Questa è una di quelle”. In ordine all’affermazione di essere stati gli ultimi a formare la giunta, tenendo fuori la dottoressa Ortenzi, Sborgia ha riconosciuto che è vero ma che una giunta così non c’è mai stata e ne è orgoglioso. “ Possiamo andare avanti e presentarci a testa alta. Profonda ammirazione per la dottoressa Ortenzi, per la disponibilità concessa e per quello che fa con enormi sacrifici personali  Pur abitando ad Ascoli, viene a Camerino ed è impegnata da mattina a sera presso l’ufficio tecnico; insieme al sottoscritto e agli altri assessori e consiglieri, è lei che si occupa della gestione della ricostruzione , delle messe in sicurezza, dell’affidamento di appalti”.

L'intervento di Lucarelli 

Prima della votazione, è intervenuto con parole forti anche il consigliere ed ex vice sindaco Lucarelli, sottolineando che in quelle ore il sindaco Sborgia non c’era e, non sa cosa abbia vissuto e patito la città. Nessuna chiusura, anzi,l'unica città ad avere un centro commerciale, unica ad avere opere di urbanizzazione che si stanno aprendo adesso, unica città che può vantare una scuola, primo vero edificio scolastico che si deve alla ricostruzione. “ Prima di parlare di cose che non sa perché solo raccontate, la invito sindaco a documentarsi meglio. Quanto all’esercito che lei ha citato, quando nel 2017 è venuto a spalare la neve abbiamo dovuto pagargli il gasolio e quando abbiamo chiesto al Gts di demolire il palazzo di via Macario Muzio, ci hanno risposto di non avere le attrezzature “.
Una bugia è stata definita poi quella della rilevazione preventiva dei livelli di danno che, a detta di Lucarelli, non può essere fatta dal comune in quanto non ne ha titolarità. Unico a poterlo fare è il proprietario mentre il comune può solo raccogliere i dati. Il consigliere ha anche detto che con le perimetrazioni l’attuale amministrazione ha stravolto completamente il piano Cucinella e quanto al programma di rifunzionalizzazione di grossi contenitori edilizi vuoti ha detto che senza perimetrazione è impossibile; se si volessero fare cambi di destinazione d’uso, sarebbero necessarie le varianti di ogni singolo edificio, perdendo le eventuali risorse economiche che quello strumento poteva dare.
“ Voi avete fatto questo con una delibera che non trova spiegazione in nessuno dei suoi punti". Da ultimo, un appunto sul potenziamento della linea ferroviaria; il Contram è l'ente che sostituisce quelle corse e deve essere la Regione Marche a riconoscere il contributo tot a chilometro, ad un consorzio che è da considerarsi l’azienda più importante del comune di Camerino. “ Preoccupiamoci invece della stazione ferroviaria che dalla Regione Marche viene costruita a Macerata dentro all’università nel quartiere ‘Vergini’ e, di vedere come l’ente regionale si comporta con l’ateneo di Camerino”. Sul mattatoio di Matelica il consigliere ha detto che la sua riapertura avviene grazie ad un contributo regionale, mentre quello di Camerino è fermo al Suam; da più di un anno bloccato senza che la Regione si occupi di fare la gara. Non si è potuta finanziare l’opera con i fondi dell’emergenza perché per il mattatoio non c’era la linea di finanziamento.

Nella sua breve replica, Sborgia ha rammentato che nelle ore immediate al sisma del 24 agosto, seppure in licenza, si è subito recato nelle zone dell’ascolano colpite e, come tutti i sindaci dell’entroterra, Pasqui dovrebbe ricordare che in quei momenti successivi alle scosse dell'ottobre, per le questioni sanitarie della popolazione, non solo a Camerino, ma su un vasto territorio, c'era lui stesso presente. In disaccordo poi il sindaco  sul fatto che il comune non possa fare nulla per le rivelazioni di danno.“ Il comune può fare anche su questo. L’amministrazione, il sindaco e gli assessori e consiglieri devono parlare con la popolazione e far capire dell’importanza di presentare progetti . “ E’ quello che stiamo facendo, dialogando con i tecnici. Con la gente bisogna parlare, probabilmente, voi non avevate questa abitudine di relazionarvi; semmai eravate abituati a dire che la colpa era sempre di qualcun altro”. Con quale coraggio poi si parla ancora del piano Cucinella quando ,consegnato nel 2018, si è scoperto solo un anno dopo e, grazie ad una richiesta agli atti, che chiusa in un cassetto c’era la versione integrale".
C.C.
Tutto pronto nell’anfiteatro naturale delle colline di Lajatico per lo spettacolo “Ali di libertà”. Rinviato lo scorso sabato a causa di un violento nubifragio, risistemate scenografie e sofisticate strumentazioni, dal paese natale di Andrea Bocelli e nella stessa spettacolare location  del "Teatro del silenzio”, ci si appresta ad immergersi nella preziosa occasione di un’esclusiva serata dal vivo per la quale si prevede un pubblico di almeno 10 mila presenze.
Protagonista assoluto dello spettacolo, il padrone di casa Andrea Bocelli e sul palco, vicini al tenore più amato del mondo, saranno anche
gli 8 ragazzi dell’Istituto Nelio Biondi di Camerino, partiti di nuovo alla volta del paese toscano, accompagnati dal direttore Vincenzo Correnti e dal presidente Gilberto Spurio. A rappresentare l’intera comunità di Camerino sarà il primo cittadino Sandro Sborgia, riuscito a ritagliarsi uno spazio dai numerosi impegni e di nuovo presente al cospetto del grande Maestro per rinnovare il suo grazie per tanta amicizia e solidarietà. Come noto, la Fondatione ABS ha scelto quest'anno di dedicare la sua raccolta fondi alla costruzione della nuova Scuola della musica di Camerino, dopo l'inagibilità della sede originaria conseguente al sisma. “ Proprio la notte scorsa- riferisce Vincenzo Correnti- è arrivata comunicazione dalla produzione dello show a confermarci per questa sera il programma originariamente previsto il 27 luglio. Siamo in partenza con i nostri ragazzi per ritrovarci in Teatro per la prova finale di messa a punto. Si rinnova per loro questa grande emozione di essere dunque protagonisti all’interno del grande show. Nel frattempo è partita la campagna solidale per la costruzione della nostra nuova scuola della musica e, l’appello che faccio dal profondo del cuore è a tutti gli amici e alle persone del territorio, per aiutare il Maestro Andrea Bocelli a realizzare questo nostro grande sogno. Per contribuire con sms o da rete fissa, il numero da ricordare è il 45580". 
C.C.

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