Valfornace ha dato il suo ultimo commosso addio a Raul Lucarini, storico calzolaio di Pievebovigliana, spentosi lo scorso lunedì all’età di 105 anni. Un’intera comunità si è stretta intorno ai familiari del 'nonnino del paese', sempre pronto a scambiare parole con tutti e lucidissimo fino alla fine dei suoi giorni.
Lo scorso aprile, nella ricorrenza del suo speciale compleanno, in segno d’affetto e di stima da parte dell'intera collettività, l'omaggio di una targa gli era stato tributato dal sindaco e dall’amministrazione comunale.
E’ un pezzo di storia di Valfornace e, di Pievebovigliana in particolare, che se ne va. Raul è davvero nel cuore di tutti”.
Parole toccanti e affettuose quelle del sindaco Massimo Citracca che lo ricorda seduto su una panchina del paese. “E’ lì che negli ultimi anni era solito sostare ma, come vedeva passare qualcuno, era subito pronto ad alzarsi per far vedere come fosse ancora in perfetta forma. Teneva molto a far notare dell’essere autosufficiente senza gravare sulla famiglia”.
Dimostrazione concreta della formidabile tempra di Raul Lucarini anche l’essere rimasto al lavoro dalla sua bottega di calzolaio, fino all’età di 95 anni.
Una figura attivissima che trasmetteva grande positività. In tutta la sua lunga vita ha sempre lavorato - ricorda il sindaco di Valfornace-  All'inizio faceva il taxista e, con la sua Fiat 1100, riportava a destinazione le persone che dai paesi limitrofi arrivavano a Pieve con il pullman. Intrapreso anche il lavoro di ciabattino, ricordo che sin da bambino passavo davanti alla sua bottega per andare a scuola. Sempre sorridente e cordiale con tutti, non mancava mai di fare una battuta, anche su quello che lui faceva, distribuendo consigli sulle calzature e su come conservarle al meglio. Una persona a me particolarmente cara e che ho molto apprezzato, anche per questo insieme agli altri amministratori, abbiamo voluto festeggiare con un omaggio i suoi 105 anni”.
Al raggiungimento di un invidiabile traguardo, dopo aver vissuto per parecchi mesi in affitto a Matelica insieme ad alcuni familiari, Raul Lucarini aveva aggiunto anche quello di poter tornare nel borgo che aveva sempre amato, Sapeva di non poter riuscire a rivedere la sua casa d’origine danneggiata dal terrremoto, eppure non si è arreso. Giusto poco più di un anno fa, c’era anche lui in fila con gli altri cittadini ad attendere le chiavi della sua Sae di Pievebovigliana.
Lucarini Paola De Micheli
“ Presente anche l’onorevole Paola De Micheli, all’epoca Commissario straordinario – dice Citracca- proprio in quella occasione Raul le raccomandò di essere presente alla data del suo compleanno perchè si sarebbe fatta grande festa. Ho bene in mente anche il suo desiderio di tutto il tempo che ha preceduto la consegna delle casette ‘fammi morire a Pievebovigliana, non mi far stare lontano dal mio paese’, mi diceva. Voleva tornare qui e, anche in questo – conclude il sindaco-  la sua figura è da esempio della forza e della tenacia dei marchigiani e delle persone di montagna che, magari silenziosamente, sono prontissimi a rimboccarsi le maniche per cercare di ripartire, ma sempre dai luoghi dove sono stati e dove sono vissuti”.
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Si è svolta ieri sera la riunione dell’Unione Montana Marca di Camerino. Fra gli argomenti all’ordine del giorno, l’elezione del Presidente, vicepresidente e del direttivo che è stato confermato così com’era quello precedente. È stata infatti avanzata una mozione programmatica dal Comune di Fiastra che conteneva l’indicazione di un voto che fosse nel segno della continuità per quanto riguarda il rinnovo della figura del presidente: confermato quindi il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, alla guida dell’ente. La vicepresidenza è rimasta al sindaco Claudio Castelletti, di Fiastra.

“Nutro una grande soddisfazione per il lavoro fatto in questi cinque anni - afferma Gentilucci -. Abbiamo preso in mano una Unione in cui nessuno voleva entrare perché c’erano delle condizioni economiche non favorevoli. Abbiamo dato un senso di rispetto a questi territori, abbiamo avuto la forza e la voglia di credere in questa istituzione rischiando anche personalmente, la sfida è stata vinta: abbiamo garantito e stiamo garantendo gli stessi servizi che l’Unione ha storicamente garantito a tutti, anche a quei Comuni i cui sindaci avevano fatto scelte differenti uscendo dall’ente. Il senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinto ieri è stato confermato”. L’ente ha peraltro chiuso con un avanzo primario di 80mila euro, altro motivo di soddisfazione per il presidente che lo definisce un traguardo incredibile. “Offrire gli stessi servizi con quattro dipendenti mentre prima ce n’erano più di dieci è qualcosa che non tutti riescono a fare”.

Relativamente ai Comuni che si erano staccati, su cui anche la Regione è intervenuta e il 4 settembre si svolgerà una riunione con l’assessore Angelo Sciapichetti, Gentilucci chiarisce che la loro condizione patrimoniale non potrà essere la stessa dei cinque Comuni che oggi fanno parte dell’Unione: “Ci siamo dati delle regole uno statuto - spiega - la loro condizione non potrà essere la stessa dei cinque Comuni che hanno lottato per avere questa opportunità. Ma soprattutto c’è una linea politica. Abbiamo un percorso e dei punti di riferimento come il Contram, le politiche dei cittadini per l’acqua, mi riferisco anche alla condivisione delle tematiche relative alla ricostruzione. Tutti questi percorsi sostanziano la possibilità di stare insieme in funzione della crescita del territorio”. Secondo Gentilucci l’Unione Montana Marca di Camerino deve guardare e aprirsi agli altri territori e quindi è imprescindibile un percorso congiunto anche con i presidenti delle vicine Unioni Montane. “Vogliamo unire la montagna in un percorso che ha una forza incredibile. Questi sono i temi che io metto sul piano della bilancia”. È cercando una sinergia sulle linee guida e sullo statuto dell’Ente, senza cercare di rientrare a gamba tesa, secondo il presidente, che si potranno ottenere risultati e si potrà fare ancora qualcosa di buono: “E’ in questo spirito che abbiamo potuto garantire la sede della Compagnia Carabinieri di Camerino. Se le cose non fossero andate come sono andate, oggi staremmo parlando di un edificio completato, in disponibilità della Regione che non si sa che uso ne avrebbe potuto fare, e non avremmo potuto metterlo nella disponibilità dell’Arma. Questi sono argomenti fondamentali. Il territorio montano - conclude - deve fare sinergia ma questo non con le poltrone bensì sulle tematiche e sulle politiche”.    

Fra i presenti anche il sindaco di Camerino Sandro Sborgia che ha votato a favore di questa mozione e quindi del rinnovo del direttivo ma ha chiesto di far rientrare all’interno dell’Unione i comuni di Castelsantangelo, Montecavallo e Valfornace: “Ho presentato un documento contenente una dichiarazione di voto - racconta - favorevole alla proposta del Comune di Fiastra proprio per dare un segno di unione e di continuità, di una comunità che ha un percorso complesso da affrontare. Il mio voto però era condizionato da due fattori: che si definisca una volta per tutte la destinazione dello stabile dell’Unione Montana a comando Compagnia Carabinieri di Camerino perché, ricordiamole, da oltre un anno c’è un tavolo aperto per la definizione delle condizioni alle quali questo stabile deve essere ceduto e ormai mi pare un tempo più che sufficiente per prendere una decisione”. La caserma attualmente è ospitata in container allestiti in via Madonna delle Carceri e Sborgia ha chiesto, una volta per tutte, che la situazione si definisca anche perché l’agenzia del demanio ha impegnato 5 milioni di euro per la ristrutturazione dell’immobile e “più passa il tempo e più rischiamo che questi fondi siano destinati altrove con la conseguenza che non solo non potremo realizzare la caserma ma anche che lo stabile dell’Unione Montana rimarrà così, al grezzo, con un doppio danno”.
La seconda condizione era appunto quella di reintegrare i Comuni che erano usciti per questioni economiche: “Mi pare arrivato il momento che questo avvenga. Penso sia un argomento importantissimo e penso che se un’Unione Montana prima era composta da 13 comuni e oggi da 5, considerando gli accorpamenti che ci sono stati, è arrivato il momento di accogliere le richieste di chi chiede di rientrare. Se entro il 31 dicembre non ci saranno stati passi avanti - sottolinea Sborgia - dovremo capire verso quale direzione si vuole andare. Se vogliamo rimanere come gli ultimi 5 anni, lasciando che un intero territorio sia rappresentato solo da una minima parte di comuni penso sia dannoso per tutti. I problemi sono tanti e li dobbiamo affrontare tutti insieme iniziando a parlare di progetti, strategie, iniziative e non solo di poltrone”.

g.g.

L’Appennino camerte, il settimanale che leggi tutti i giorni, anticipa la distribuzione in occasione della Festa di Ognissanti.

Grazie, infatti, all’impegno e alla collaborazione di Poste Italiane, in particolare della responsabile dell’ufficio accettazione del Cnp di Ancona, Patrizia Paparelli, del responsabile dell’ufficio recapito per le Marche, Massimo Gagliardini e del direttore dell’ufficio distribuzione di Camerino, Antonio Montani, gli abbonati della zona di Camerino e dei centri limitrofi hanno potuto ricevere il giornale addirittura nella giornata di mercoledì 31 invece che venerdì 2 novembre.

Un servizio in più per i tanti affezionati lettori del nostro settimanale, che continuamente manifestano apprezzamento e stima per un settimanale che dà voce ad un territorio che, unito, cerca di rialzarsi dopo il dramma del terremoto.

Una redazione che, pronta a riservare ai propri lettori e abbonati ulteriori novità, come gli speciali a 40 pagine, intende ringraziare il lavoro di Poste Italiane, pronte a rispondere alle attese della popolazione che abita i più o meno piccoli centri dell’Appennino.

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Antonio Montani direttore Ufficio Distribuzione di Camerino ad una recente premiazione per la carriera

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la sede delle Poste di Camerino

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1° pagina di questa settimana 

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la pagina di Matelica di questa settimana 

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la 1° pagina Settempedana di questa settimana 

Valfornace, Camerino, San Severino, Visso e San Ginesio. Sono i Comuni del maceratese che ospiteranno gli appuntamenti durante i quali saranno illustrate le opportunità del Piano Sviluppo Rurale Marche 2014/2020 a sostegno del cratere

In totale nelle Marche saranno dieci i seminari per presentare, alle imprese e ai cittadini, i bandi in uscita del PSR destinati all’area colpita dal terremoto. Sono stati organizzati dalla Regione Marche, nell’ambito dell’iniziativa “L’Europa con noi per ripartire”. L’obiettivo, secondo la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura, è quello di “illustrare, direttamente sul territorio, le possibilità offerte con la rimodulazione dei fondi europei per favorire la rinascita post sisma. Grazie alla solidarietà delle altre Regioni italiane e dello Stato, sono stati assegnati alle Marche 159,25 milioni di euro. È importante conoscere le tante opportunità, pensate e confezionate, come un abito su misura, per le comunità terremotate, in modo da garantire che gli investimenti programmati trovino quella giusta e necessaria ricaduta sul territorio”. Secondo Casini, la rinascita parte anche dalla conoscenza delle occasioni esistenti per il mondo agricolo da cogliere per rilanciare un settore caratteristico delle aree interne. La presentazione dei bandi e delle modalità di accesso sarà a cura dei funzionari regionali che offriranno un focus su: Pacchetto giovani; Filiere agroalimentari, Corte e mercati locali, Legno – Energia – No food; Mitigazione conflitti allevatori-lupo; Sostegno alla forestazione e all’imboschimento (focus “tartuficoltura”); Miglioramento della viabilità rurale. Un accenno sarà comunque offerto su tutti i bandi in scadenza e di prossima uscita. Le sedi degli incontri sono state individuate cercando di raggiungere la maggior parte del territorio interessato.

Gli appuntamenti in territorio alto maceratese sono per il 22 a Valfornace alle 18, il 24 a Camerino alle 16:30, il 29 a San Severino alle 16:30, stesso orario per Visso, che si svolgerà il 5 novembre, e San Ginesio il 6 novembre.

Ai 159,25 milioni di euro aggiuntivi del Psr, per sostenere la ripartenza delle zone colpite dal sisma, si sommano agli altri fondi stanziati attraverso Fesr (Sviluppo regionale) e Fse (Lavoro). Un totale di oltre 400 milioni di euro di fondi ulteriori che l’Europa ha assegnato allo sviluppo dell’area del sisma, puntando sulla crescita rurale, sulla salvaguardia del territorio, sul sostegno alle imprese, sulle infrastrutture pubbliche. La programmazione di queste risorse ha tenuto conto del fatto che il territorio interessato ha una forte vocazione rurale. Ha quindi dedicato una grande percentuale alla competitività delle aziende agricole impegnate nel biologico, nella zootecnia e nel benessere animale. Ugualmente sono state fornite opportunità ai giovani di insediare nuove aziende e sostegno alla ripresa economica e sociale, riservando attenzione al miglioramento dei servizi alla popolazione, allo sviluppo turistico e al ripristino della viabilità minore.

“È fondamentale che tutti gli attori coinvolti, a vario titolo, in questo processo di rinascita, facciano rete e collaborino per orientare e sostenere cittadini e imprenditori alla migliore ed efficace utilizzazione di queste risorse”, conclude Casini. Ampio spazio verrà riservato anche al dibattito e alle domande dal pubblico, per favorire un confronto costruttivo e pratico, finalizzato a consentire agli interessati la predisposizione di progetti corretti e utili alla realizzazione di validi investimenti. La partecipazione è libera.

g.g.

Quinta e ultima tappa del progetto “Marche un'impresa che riparte” ideato dall’associazione di promozione sociale “Con in faccia un po’ di sole” in collaborazione con Legambiente Marche, allo scopo di promuovere, valorizzare e raccontare il territorio colpito dal sisma. Domenica 7 ottobre a Castelsantangelo sul Nera l’evento conclusivo. Partita il 13 luglio scorso, l’iniziativa ha già fatto tappa a Belforte del Chienti, San Severino Marche, Serrapetrona, Valfornace.

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“ Come appuntamento finale- spiega Lucia Paciaroni- abbiamo scelto il comune di Castelsantangelo sul Nera, uno dei centri dell’entroterra tra i più colpiti dal sisma, attraverso l’organizzazione di un programma molto ricco: la mattina faremo un'escursione con una guida ambientale e, a seguire, ci sarà il pranzo alla Norcineria Alto Nera. Nel pomeriggio, insieme a Barbara Olmai, si darà vita ad una serie di testimonianze che offriranno l’occasione per conoscere un po' di realtà del territorio e numerosi progetti che si occupano delle aree colpite dal sisma. Riteniamo che sia un modo per far rivivere un territorio e, del resto, gli eventi che abbiamo svolto fino a oggi hanno interessato con successo, diverse località della provincia di Macerata. L’intento è quello di far conoscere le persone e ciò che il territorio ha da offrire.

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Da parte nostra- conclude Lucia Paciaroni- c’è soddisfazione per quello che è stato fatto finora e, soprattutto, della partecipazione di tanta gente arrivata da tutta la regione e anche oltre. Domenica scorsa eravamo a Serrapetrona e siamo stati lieti di notare la presenza di molte persone giunte addirittura dalla Puglia, unitesi alle numerose del luogo che non conoscevano realtà a loro molto vicine. La cosa che ci ha colpito è che molti cittadini del posto, sono rimasti stupiti dal constatare che, a 2 anni dal sisma, il territorio ferito presenta ancora una lunga serie di problematiche che pensavano fossero oramai risolte”.

Carla Campetella  

 

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Materiale didattico per i bambini della scuola dell'infanzia di Valfornace è stato donato nei giorni scorsi, grazie agli aiuti raccolti dall'Associazione 108 Una Scuola per la vita di San Severino, attiva da tempo nella raccolta di aiuti di solidarietà i bambini dei centri colpiti dal terremoto. Due stampanti, carta, cartucce, cornici, leggio, tanti contenitori e scaffalature metalliche, una macchina fotografica Polaroid sono arrivati per permettere ai piccoli alunni di realizzare tante attività legate alla scoperta della natura, al riciclo degli oggetti, all'osservazione ed allo sviluppo della creatività, costruendo racconti fatti di immagini, canzoni e parole. Il direttivo dell'associazione settempedana è venuto a conoscenza di questo progetto dall'insegnante Paola Gerini, attiva presso la scuola di Valfornace, e come volontaria nell'entroterra da diverso tempo, per aiutare i compaesani colpiti dal terremoto.

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L'Associazione 108 Una scuola per la vita ha già realizzato diversi progetti di solidarietà per le scuole dei paesi colpiti dal terremoto, avendo come obiettivo prioritario quello di aiutare i bambini, sensibilizzando su temi quali la sicurezza scolastica e la qualità della vita dei più piccoli. A Valfornace grazie alla struttura provvisoria donata da Salini Impregilo, i bambini della scuola dell'infanzia, della primaria e della secondaria hanno a disposizione una struttura dignitosa dove trascorrere le ore di lezione, che ha permesso loro di tornare alla normalità, dopo i mesi difficili trascorsi sotto le tensostrutture, realizzate da ministero dell'Interno e Croce Rossa subito dopo le scosse. Consegnati anche alcuni giubbini e tute donati dalla società calcistica Settempeda. 

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Prime demolizioni di edifici gravemente lesionati a Valfornace. Iniziate questa mattina le operazioni di abbattimento di un'abitazione vicina alla piazza.

Come per moltissimi altri paesi in cui la forza distruttrice del terremoto ha gravemente compromesso gli stabili, a seguito di ordinanza, si sta procedendo alle operazioni.

"E' una situazione che accomuna purtoppo molti centri dell'alto maceratese - dichiara il sindaco Massimo Citracca-; colpiti pesantemente dall'evento sismico, non saranno più quelli di prima. E' un dramma, eppure bisogna andare avanti. La demolizione si rende necessaria - spiega Citracca - anche per un ritorno alla regolare viabilità e per consentire l'accesso alla piazza principale del capoluogo di Pievebovigliana; la scena dell'abbattimento provoca sempre tristezza e dispiacere da parte di tutta la popolazione. L'immobile che viene demolito, tra l'altro è di proprietà del vicesindaco e coinvolti sono i suoi ricordi e il suo legame affettivo. Eppure bisognava farlo". 

demolizioni a Valfornace

Intanto, sul fronte delle casette per gli sfollati che a Valfornace occupano quattro aree per un totale di 151 Soluzioni Abitative Emergenziali da 40, 60, 80 metri quadrati, il primo cittadino auspica una celere consegna. "Abbiamo atteso pazientemente più date; ottobre, novembre, dicembre - osserva Citracca- ma adesso, credo che sia giunto il momento di arrivare a delle conclusioni e garantire il rientro meritato ed effettivo delle famiglie; tutti vogliono tornare dove sono nati e cresciuti. Ad un anno e mezzo dall'evento sismico, sollecitare la consegna delle casette, non ci è sembrata una eccessiva pretesa. Parliamo del rientro di 151 nuclei familiari, con vantaggi per le attività commerciali e soprattutto per il ritorno alla normalità di un'intera comunità. Attendiamo con ansia dunque questa consegna che dal 5 febbraio in poi, con cadenza quindicinale, dovrebbe portare ad ultimare il percorso. Aspettavamo la consegna delle prime Sae per Natale, speriamo adesso che per le festività pasquali, si possa aprire l'uovo contenente una bella sorpresa per tutti. L'augurio è che ci sia la buona volontà di tutti per permettere il ritorno a casa delle persone".

Carla Campetella

 

"Una festa organizzata principalmente per i bambini e le loro famiglie che hanno vissuto momenti di autentico dramma a causa del terremoto". Così il sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, ha commentato l'inaugurazione della nuova scuola in uno dei comuni più colpiti dal sisma dell'ottobre 2016 avvenuta nella mattinata di mercoledì 6 settembre. "Vogliamo assolutamente ripartire dalla scuola - ha continuato il primo cittadino, dopo la cerimonia del taglio del nastro alla presenza di diverse autorità tra cui l'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro - Un ringraziamento che va in particolare al dott. Salini della ditta Impregilo, una delle più grandi società a livello internazionale per quanto riguarda la costruzione di opere complesse. Non vedevamo l'ora di ripartire mettendo a disposizione dei nostri ragazzi una splendida struttura, sicura, funzionale ed accogliente. Insieme al dott. Salini ci sono state tante altre società che hanno voluto contribuire a questa scuola donando arredi e quant'altro necessario. L'intera comunità di Valfornace, con la sua presenza, ha voluto dimostrare il proprio senso di gratitudine per il dono ricevuto".  

 

(Il momento del taglio del nastro)

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(La firma dell'atto di donazione davanti al notaio)

 

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 (L'interno della scuola)

 

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(Il dott. Salini e l'arcivescovo Brugnaro)

 

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Sorpresa a Pievebovigliana. Due pesciolini rossi sono stati trovati vivi dal parroco don Roberto Rafaiani. nella casa parrocchiale annessa alla chiesa di Santa Maria Assunta. Danneggiata e inagibile come le case del circondario la casa parrocchiale era stata lasciata da don Roberto dopo le scosse di ottobre.

“Di tanto in tanto – afferma il parroco- mi sono recato a recuperare degli oggetti e le cose più importanti, inclusi i registri della chiesa. All’interno della casa avevo dimenticato una vaschetta con dentro due pesciolini rossi, e viste anche le esperienze precedenti di pesciolini che, sebbene accuditi, non erano vissuti a lungo, pensavo di trovare soltanto dei reperti fossili., Mai avrei pensato di ritrovarli vivi e guizzanti nei pochi centimetri d'acqua rimasti nella vaschetta e senza cibo. Quelle creature mi hanno sorpreso perché a distanza di quasi quattro mesi erano sopravvissute; mi è sembrato un segno molto bello e così- racconta don Roberto- ho detto ai vigili del fuoco che avevo intenzione di portarli via. Li abbiamo messi in un barattolo e adesso hanno il posto d’onore nel container dove diciamo messa. Sono oggetto di grande ammirazione da parte di tutti; è un forte segno di vita che va oltre ogni contrarietà. Segno che con la determinazione e la tenacia si può sopravvivere anche con poco. Un segnale di speranza per tutti noi e i bambini della parrocchia non appena hanno saputo di questa presenza si sono subito presi cura di loro Passano nel container –chiesa che è vicino alla tenda della loro scuola e vanno a sincerarsi sulle condizioni dei due pesciolini che hanno voluto ribattezzare con i nomi dei due comuni da cui nasce Valfornace, Fiordimonte e Pievebovigliana

Speriamo che vivano insieme a lungo- conclude sorridendo don Roberto.-; venisse a mancare uno dei due, si potrebbe creare anche qualche incidente diplomatico. E’ bello e significativo che un fatto così povero e così semplice sia riuscito ad avere una grande eco, perché vuol dire che c’è bisogno di forti segnali di speranza”.

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