Un richiamo ai sindaci a restare uniti, è quello che viene da Maurizio Mangialardi, presidente Anci Marche e coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci regionali, alla vigilia dell'Assemblea col Governo che, oltre ai presidenti Anci di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, vedrà riuniti a Roma i primi cittadini del cratere delle 4 regioni terremotate.
La riunione nella Capitale, è in programma per le ore 10 di mercoledì 15 gennaio nella sala convegni del Pio Sodalizio dei Piceni e sarà presieduta da Maurizio Mangialardi nel suo ruolo di coordinatore nazionale dei Presidenti delle Anci regionali. Nel ricordare che si deve all'azione dell'Anci l'approdo al nuovo decreto, Mangialardi ha sottolineato come esso sia da considerarsi un punto di partenza, seppur" ridimensionato rispetto alle nostre aspettative e giuste rivendicazioni. Continuiamo a lavorarci contando di poter incidere con i decreti attuativi”.
Anci nazionale
Cercare una sintesi per proseguire il confronto col governo, è quanto auspicano i presidenti ANCI delle 4 Regioni che saranno presenti all'Assemblea. 
Mangialardi ha tenuto a precisare che, pur partendo dal positivo presupposto di un dialogo aperto col Governo, resta comunque viva la necessità che tutti i parlamentari delle 4 regioni terremotate, indipendentemente dall’appartenenza politica, facciano pressione sul Governo, nell’interesse delle proprie comunità e dei cittadini
Tra i nodi al centro dell’Assemblea, la questione del Commissario oggi in regime di prorogatio, figura che, a detta del Presidente Anci Marche, oltre alla competenza tecnica sarà necessario abbia una visione politica ed amministrativa in maniera tale che le norme previste nella legge sul sisma del Centro Italia, producano i giusti decreti attuativi.
Non è il momento di dividersi – ha concluso Mangialardi – e se gli animi sono esasperati, le menti devono restare lucide perché le manifestazioni eclatanti il giorno dopo sono già dimenticate. Occorre il lavoro della politica, dell’Anci, nell’interesse delle nostre comunità”.
C.C.
Maurizio Mangialardi

Il restauro della Macchina processionale del Santuario di Santa Maria in Via a Camerino è stato condotto dai restauratori calabresi Sante Guido e Giuseppe Mantella. Giunge a conclusione il Progetto Arte salvata: un restauro per Camerino, promosso nel giugno 2018 dall’Arcidiocesi di Reggio-Bova attraverso il Museo diocesano di Reggio Calabria. Il restauro della settecentesca Macchina processionale in argento (detta Nuvola) proveniente dal Santuario di Santa Maria in Via a Camerino, condotto a titolo gratuito dai restauratori calabresi Sante Guido e Giuseppe Mantella, ha inteso esprimere un gesto di solidarietà concreta verso le comunità dell’Italia centrale colpite dal terremoto del 2016. Mercoledì 3 aprile alle 11 nel Salone prospiciente il cortile dell’Arcivescovado la preziosa opera sarà formalmente riconsegnata, a restauro concluso, a mons.Francesco Massara, Arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, per poi rimanere esposta a Reggio nel Museo diocesano fino a Pasqua ed esser subito dopo trasferita a Camerino, restituendola alla comunità camerte. 
 
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L’evento del 3 aprile vedrà la partecipazione di Sua Eccellenza mons. Massara, del nostro Arcivescovo mons. Giuseppe Fiorini Morosini e, tra gli altri, dei rappresentanti degli enti che hanno patrocinato e/o sponsorizzato il Progetto (Regione Calabria, Città metropolitana di Reggio Calabria, Ministero Beni e Attività Culturali, Ufficio beni culturali CEI, Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, ANCI Marche, Fondazione Nazionale delle Comunicazioni, Rotary Reggio Calabria Distretto 2100). I lavori di restauro sono stati condotti con la direzione delle dott.sse Lucia Lojacono, direttrice del Museo diocesano di Reggio Calabria, e Barbara Mastrocola, direttrice Museo diocesano di Camerino, e l'Alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Reggio Calabria (dott.ssa Daniela Vinci) coordinata con la SABAP Marche (dott. Pierluigi Moriconi). 
 
dal giornale Avvenire di Calabria
 
giuseppe mantella
Giuseppe Mantella
 

Qualche giorno fa è stata divulgata la notizia che 51 opere danneggiate dal sisma sono state restaurate e saranno riportate nei loro luoghi d'origine. Questo grazie alla Fondazione Pio Sodalizio dei Piceni e di Anci Marche che hanno messo a disposizione 200mila euro dopo la stipula di una convenzione in accordo con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Ma prima di essere riportate nei loro luoghi, saranno esposte in due mostre, a Senigallia e Roma. Tutto molto bello, al di là che non è chiaro come si intendano aiutare le terre colpite dal sisma se le mostre saranno allestite fuori cratere e addirittura fuori Regione, se non fosse che secondo l'architetto Luca Maria Cristini, non tutte le opere sarebbero effettivamente state lesionate dal sisma: "Basta con questa bufala - dice - non è vero assolutamente che le 51 opere scelte sono danneggiate. Questa è un'operazione di finta carità verso le zone colpite dal terremoto. Di beni veramente colpiti e danneggiati ce ne saranno al massimo una decina. Andatevi a vedere l'elenco - aggiunge - e vi accorgerete. Gli altri sono stati scelti in base ad altri criteri. Le opere danneggiate sono alla Mole di Ancona, se qualcuno le volesse vedere. Per non parlare delle sedi della mostra: Senigallia e Roma. Tutto pensato per il rilancio del turismo nel cosiddetto cratere, ovviamente. Bisogna farla finita - conclude - di prendersi gioco di chi ha subito veramente il terremoto. Tutto ha un limite, è una cosa vergognosa".

g.g.

   

Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui replica alle recenti esternazioni del presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi e nell’occasione, chiarisce anche alcune questioni relative al Comitato dei sindaci del cratere. Nel corso della conferenza stampa  appositamente convocata,  Pasqui  ha anche consegnato dei documenti ufficiali nelle mani degli operatori dell’informazione. Al centro del suo intervento, le argomentazioni in risposta alle critiche fatte dal presidente Anci Marche, all'indomani dell’istituzione del Comitato dei sindaci, arrivata dopo che il sindaco di Camerino ha rinunciato al ruolo di coordinatore dei comuni del cratere, affidatogli dall’Anci nazionale nel 2017

Tra le righe, lo stesso Mangialardi ha anche fatto notare che il primo cittadino di Camerino  non si sarebbe speso molto per il ruolo che gli era stato attribuito. “ A testimonianza che le mie non sono solo parole- dice Pasqui- ho voluto consegnare i documenti ufficiali di questa vicenda e la corrispondenza intercorsa con l’Anci nazionale. Da uomo delle istituzioni qual è un primo cittadino, ho lavorato in silenzio per non dover dire cose molto spiacevoli nei confronti dell’istituzione ANCI, che rispetto moltissimo e che mi rappresenta.. E’ chiaro che le istituzioni sono fatte da uomini ma evidentemente, chi oggi le guida non sta facendo un percorso tale da dare reale dignità e rappresentanza a questi territori".  Pasqui ha poi raccontato i particolari della vicenda iniziata con l'incarico attribuitogli attraverso   un documento che riportava a chiare lettere, che non avrebbe potuto godere di poteri assoluti, dovendo sempre far riferimento alla sede centrale e agli organi preposti. 

"Subito dopo aver ricevuto l' incarico che sostanzialmente dice di essere un collaboratore, mentre le direttive le danno altri- ha spiegato Pasqui-  ho chiesto al presidente nazionale di dirmi quello che avrei dovuto fare, constatando giorno per giorno che il presidente nazionale non rispondeva al telefono e neppure alle mie lettere; addirittura avevo inviato lettera anche per il tramite del suo dirigente Ragonesi e per conoscenza al vicepresidente Pella, chiedendo una risposta scritta su quello che avrei dovuto fare, senza ricevere alcuna risposta.  La situazione è poi diventata anche più chiara quando attraverso la  mia segreteria,  ho chiesto che mi fossero inviati i nominativi e le mail  dei sindaci dei 138 comuni del cratere e, a tutt' oggi, ancora sto attendendo. Tutto questo - prosegue il sindaco- porta ad avere un quadro molto chiaro che dimostra la volontà di non far funzionare  un ruolo che invece reputo che sarebbe stato estremamente importante. Chi mi meraviglia - aggiunge il sindaco-  è il presidente dell'ANCI regionale Mangialardi che, anzi non mi meraviglia neppure tanto, perché nel  ruolo che svolge da presidente, ho sempre visto la sua grande incapacità di azione  e un'attenzione inesistente nei confronti dei nostri territori montani. Dalle nostre parti, tranne una visita molto veloce qualche ora dopo l'evento calamitoso, non l'ho più visto ed è molto difficile anche da rintracciare. Un presidente che oltretutto non non è stato sentinella al ”come e dove” sono stati utilizzati i fondi europei destinati credo anche con la volontà di darli a questi popoli terremotati, tanto che se non erro, parte di questi fondi  sono stati  approvati con la delibera di giunta regionale n. 20 e rivolti  anche su Senigallia, comune dove lui fa il sindaco; fondi utilizzati per Urbino, per Ancona, per Pesaro. Per carità- sottolinea Pasqui- se questo è accaduto sicuramente è perchè il tutto è stato fatto in termini di legge , ma in termini di  moralità e di giusta politica,  sollevano però dei grandi punti interrogativi.  Un presidente Anci che fa tutto questo e che nel corso di una riunione a Roma  presente anche il dottor Oreficini,  addirittura dice al sottoscritto che io avrei dovuto sostanzialmente interfacciarmi con i presidenti delle Anci regionali e non con i sindaci è tutto dire. Al presidente Mangialardi, sindaco di Senigallia tutta la mia comprensione per il suo disconoscere totalmente il tema terremoto; lo capisco fa il sindaco a Senigallia si sveglia la mattina e vede il mare e le belle strutture  mentre noi qui viviamo in una realtà ben diversa. E allora, così come ho fatto con il sindaco di Pesaro, invito anche lui a venire da queste parti, ad andare dai colleghi  sindaci di Castelsantangelo sul Nera, di Visso, di Ussita e  se vuole, magari posso anche fare da guida per evitare che si perda intorno a queste nostre strade tortuose. Non sono giochi questi; per rappresentare i comuni del cratere nell’ANCI regionale hanno dato incarico ad un bravissimo collega e ad una bravissima persona quale il  sindaco di Fermo, comune fuori cratere. Che altro aggiungere. Aggiungerei tanta compassione, se non si parlasse di problemi reali dei nostri cittadini.  Da qui è partita l'idea per la costituzione del comitato dei sindaci,  ad oggi composto da quelli che vi hanno aderito.  Racchiude tutti i sindaci dei comuni fortemente colpiti: Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, Pieve Torina, Castel Sant'Angelo, Ussita e tanti altri comuni delle varie regioni.  C'è la volontà di farci convocare e farci ricevere dal Presidente del Consiglio tutti e 138, perché comunque vanno tutelati anche quei cittadini di quei comuni i cui sindaci non hanno voluto aderire. Capisco chi, come il sindaco di Matelica, è contrario- conclude Gianluca Pasqui-  credo però che si debba garantire anche quel matelicese che ha un problema e che quindi deve essere sostenuto; per cui  la volontà è che questo comitato deve lavorare per tutti, sia per i presenti che per gli assenti con un ruolo istituzionale. Credo che la massima istituzione siano i sindaci  che in questo caso hanno la volontà di collaborare con un governo che ha raccolto la difficile eredità del precedente e che, deve iniziare a fare un percorso giusto per questi territori.  E nel  dover fare questo avrà tutto l'appoggio di coloro che in trincea tutti i giorni,  hanno capito tutti i problemi che gli sono stati riferiti dalla gente. Uniti lavoreremo  per la gente, per l'interesse di questa terra e soprattutto dei nostri figli". 

“Non si scaricano sugli altri le responsabilità di ciò che non si è stati in grado di fare”. Un commento che non lascia spazio a fraintendimenti quello di Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, nei confronti del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, fra i promotori del comitato dei sindaci del terremoto che si è costituito martedì a Roma fra una 70ina di sindaci delle quattro regioni colpite dal sisma del 2016.

Una iniziativa nata senza il coinvolgimento di Anci, del tutto spontanea, dopo che Pasqui ha anche rinunciato al ruolo di coordinatore dei sindaci del cratere offidatogli dall’Anci nazionale.

 

Mangialardi, martedì si è costituito il comitato dei sindaci del terremoto. Cosa ne pensa?

 

In un momento cosi complesso, legato a tante vicende che conosciamo, prime fra tutte le articolazioni normative, i sindaci devono rimanere il più compatti possibile e cercare di spronare il governo a trovare le soluzioni.

 

Il sindaco Pasqui da parte sua ha lamentato più volte ormai che Anci non lo avrebbe messo in alcun modo nella condizione di svolgere il suo ruolo di coordinatore dei sindaci del cratere. Che cosa risponde? 

 

Se devo dire la verità, quando ad una persona viene assegnato un ruolo di carattere nazionale non può sicuramente lamentare di non poterlo svolgere. Chi ce l’ha, fa di tutto per portare a casa i risultati. Forse è stato un po’ latitante come lo è in tutte le iniziative che avvengono col commissario o con il governatore. Un ruolo bisogna che lo eserciti, non è chi te lo ha assegnato che te lo impedisce. Tant’è che le sue dimissioni non sono arrivate dopo sei mesi ma dopo quasi due anni.

 

Martedì diversi primi cittadini hanno rivolto una critica all’associazione che Lei presiede: che Anci Marche sarebbe troppo politicizzata.

 

La respingo nella sua interezza. L’Anci con difficoltà, lo devo dire, in questo fase così complicata comunque mette sempre al centro gli interessi dei sindaci e dei cittadini senza badare mai agli orientamenti politici. Capisco invece che avvicinandosi le elezioni qualcuno stia pensando di ‘mettersi in proprio’ per avere maggior evidenza pubblica e dico pure che questo non è corretto negli interessi dei cittadini e dei terremotati. Non si scaricano sugli altri le responsabilità di ciò che non si è stati in grado di fare e in ogni caso l’Anci continuerà a lavorare a testa basa al di là del comitato.

 

g.g.

Con le ultime scene girate nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si sono chiuse le riprese del docufilm “La Vulnerabilità della Bellezza”, del documentarista Manuele Mandolesi, presidente dell’Associazione “Respiro Produzioni”. Il “Camper della bellezza” ha attraversato i comuni di Ussita, Visso e Arquata del Tronto dove vivono i protagonisti del documentario, per raccontare la loro nuova quotidianità, quella vissuta dopo i terremoti. Le telecamere per più di dodici mesi hanno seguito i momenti più significativi delle vite di Michela e Sara e delle loro famiglie e quelli dei giovani ragazzi dell’associazione “Chiedi alla polvere/Ask the Dust”. Tutti loro e le comunità dove risiedono, sono i protagonisti del film. Ora il progetto si prepara a vivere nuove e impegnative fasi come il montaggio, la composizione, l’esecuzione e la registrazione della colonna sonora e tutte le azioni di promozione che consentiranno al film di essere distribuito tra tv e sale cinematografiche. Per realizzare tutto questo la “Respiro Produzioni” promuove una raccolta fondi, un crowdfunding che ha preso il via dalla piattaforma “Produzioni dal basso” (questo è lo shortlink della campagna crowdfunding http://sostieni.link/18549 iniziata il 16 luglio, proseguirà altri 44 giorni). Si potrà contribuire versando dai 10 euro fino a cifre più importanti. Per ogni donazione sono previste “ricompense”: dai ringraziamenti sulla pagina social, alle magliette e DVD del film, a tipicità come caciotta, guanciale, ciauscolo, frutto delle produzioni locali. Immancabile l’assaggio di Varnelli…previste anche visite nelle aziende agricole con degustazioni. I sostenitori che doneranno cifre più rilevanti, verranno ringraziati anche nei titoli di coda del docufilm e potranno trascorrere un week end nelle Marche, alla scoperta delle bellezze naturalistiche e delle tradizioni dei suoi abitati. Questa campagna di crowdfunding ha dunque più di un valore: permette ai cittadini di concorrere alle spese del docufilm sostenendo gli obiettivi che si prefigge; promuove le aziende agricole e produttive dei territori maggiormente coinvolti dal sisma; contribuisce alla conoscenza del territorio.

Partecipare esprimendo la propria solidarietà al progetto e farlo in periodi come questi dove l’eco mediatica si è ormai spenta, rappresenta un sostegno tangibile e importante al progetto, ai luoghi e alle persone che lì vogliono continuare a vivere e lavorare. Mentre prosegue l’impegno del gruppo di professionisti coinvolti nel docufilm, degli Enti che hanno dato il loro patrocinio gratuito, di Neri Marcorè che presterà la sua voce alle immagini di bellezza, delle aziende che hanno contribuito alle riprese, ora c’è bisogno del sostegno della società civile, quella che crede che la ricostruzione delle comunità ferite, debba andare di pari passo alla ricostruzione delle case, delle economie e di un territorio che ha necessità di vedere un futuro.

Enti che hanno concesso il patrocinio gratuito: Anci Marche, Comune di Arquata del Tronto Comune di Ussita Comune di Visso

Aziende sostenitrici Faber, XL Extralight, Electri, Nerea.

sito web: www.respiroproduzioni.it

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