Area container di Tolentino, il comune presenta il conto agli occupanti che, a decorrere dal mese di gennaio, dovranno corrispondere un canone mensile di 540.64 euro per il recupero dei costi di gestione della struttura.

Tenuti al pagamento sono quei cittadini, tra i 58 presenti nell’unica area rimasta dopo la chiusura delle altre due esistenti disposta dall’amministrazione comunale, che non possiedono i requisiti per l’ottenimento di alloggi sostitutivi delle Sae o per il Cas.

Gli utenti in difficoltà economico/sociale si potranno rivolgere ai servizi sociali comunali per la necessaria assistenza.

“I primi di dicembre – ricorda l’Assessore al Sisma Flavia Giombetti - abbiamo comunicato ai non aventi diritto, che avrebbero dovuto pagare una cifra che coprisse le spese per l'occupazione sostenute dal Comune e lo abbiamo fatto. Chi non provvederà al pagamento sarà sottoposto allo sfratto esecutivo”.
Chiusa a Tolentino l’area 3 del villaggio container, lo spazio che ospitava “provvisoriamente” dal maggio 2022 gli sfollati a causa del terremoto del 2016. Resta, così, operativa una sola area del villaggio con il sindaco Mauro Sclavi che continua a lavorare insieme all’assessore alla ricostruzione Flavia Giombetti e all’assessore alle politiche sociali Elena Lucaroni per fare in modo che coloro che ne hanno diritto continuino a essere assistiti, “mentre per coloro che non hanno diritto dobbiamo prevedere il pagamento della loro quota parte perché quelle che sosteniamo sono spese a carico del Comune e quindi a carico di tutti i cittadini i quali sono tassati e questi soldi dobbiamo gestirli al meglio, mentre invece ci sembra che fino ad ora ci sia stata una gestione iniqua e quindi vogliamo far rispettare una reale equità sociale. Pertanto ne deriva che chi avrà diritto continuerà ad essere assistito al contrario di chi non ha alcun diritto che sarà chiamato a fare la sua parte – precisa in una nota il sindaco Sclavi che prosegue - Oggi abbiamo anche avuto un momento di difficoltà, facilmente comprensibile, anche perché i ragazzi che hanno dovuto lasciare l’area n. 3 e che occupavano i container da maggio 2022, erano stati informati preventivamente della chiusura così come il loro datore di lavoro, il Prefetto e il Questore. Nonostante abbiamo concesso proroghe in quanto ci è stato richiesto di aiutare chi era senza collocazione, venendo anche incontro alla ditta per cui lavorano queste persone, qualcuno ha fatto difficoltà per andarsene, però tutto ha un limite. Il termine ultimo era stato fissato per lunedì scorso 9 gennaio, abbiamo dato due giorni di proroga e oggi giovedì 12 gennaio abbiamo provveduto alla riconsegna dei beni personali e alla chiusura, come era stato stabilito e come era normale accadesse. Ringrazio per il loro operato gli agenti delle forze dell’ordine intervenuti. Come programmato dalla nostra Amministrazione comunale stiamo andando verso una progressiva chiusura dei container intesi come soluzioni abitative di emergenza, la quale sta volgendo al temine. L’area container ha tre moduli: il primo a servizio della Protezione Civile, il secondo dove sono allocate le persone e il terzo modulo è quello che è stato chiuso oggi. Un’area container che andrà ad essere adibita solo ed esclusivamente agli usi della Protezione Civile per le eventuali situazioni emergenziali e non più a disposizione dei terremotatiche non hanno un appartamento, limitando l’uso per situazioni di emergenza abitative, case che stiamo cercando di mettere a disposizione, malgrado le tante difficoltà incontrate”.

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