I sindaci dei Comuni di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Serravalle di Chienti e Valfornace, non parteciperanno alla riunione convocata dal Sindaco Maurizio Mangialardi Presidente Anci Marche e prevista per domani a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni.
In un comunicato stampa a loro firma, precisano che non parteciperanno alla riunione "in quanto la ritengono tardiva, insignificante e dal tono pre elettorale.
Tardiva perché iniziative collettive andavano fatte molto prima e anziché essere convocate a mezzo e-mail dovevano essere preventivamente concertate con incontri “veri” tra tutti i Sindaci coinvolti.
Insignificante - prosegue la nota- perché ANCI Nazionale e Regionale, le Regioni e alcuni Sindaci sono stati auditi dalle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato prima delle trasformazioni in Legge dei Decreti e fiumi di inchiostro in testi di revisioni elaborati dalla stessa ANCI, dalle Regioni e dai Sindaci sono rimasti totalmente inascoltati.

Le popolazioni terremotate - scrivono i sindaci- si sentono completamente dimenticate e offese per le promesse ricevute che sono rimaste totalmente disattese anche dopo la visita del Presidente Conte a Castelsantangelo sul Nera.

Il perdurare di questa situazione di stallo - conclude il comunicato - non può più essere sopportata e comporterà, se non si registrerà una significativa e tempestiva inversione normativa, iniziative forti che potrebbero anche sfociare con la consegna delle fasce tricolori al Presidente del Consiglio perché i Sindaci non vogliono essere correi della totale incapacità della politica per le oggettive insufficienti misure approvate per la ricostruzione con il conseguente abbandono della montagna da parte della popolazione".
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Non importa dove, l'importante è vivere il teatro per riunire una comunità ferita. E' un messaggio che Caldarola ha dimostrato dopo il terremoto con Dialettiamoci prima e Il gusto del teatro poi.
Dopo il successo della rassegna di teatro dialettale, infatti, torna per la quinta edizione il cartellone che unisce, invece, il piacere culinario a quello dello spettacolo.
E' stata presentata questa mattina, in conferenza stampa, nei nuovi uffici del Comune di Caldarola, la rassegna che partirà dal prossimo 18 gennaio e proseguirà, con 5 appuntamenti in totale, fino al 15 febbraio. Ad organizzarla, come ogni anno, la Compagnia Fabiano Valenti di Treia, con il sostegno del Comune di Caldarola, l'Unione Montana, la Uilt, la Pro Caldarola e la Regione Marche, insieme al sostegno di tante realtà imprenditoriali del territorio e la direzione artistica di Francesco Facciolli.
”Abbiamo cominciato con il teatro storico - dice Fabio Macedoni, presidente della Compagnia Valenti - . È la rassegna che ha debuttato con il primo mandato di Giuseppetti che era già un assiduo spettatore di Dialettiamoci. Spesso accade che cambiano le amministrazioni e si butta tutto all’aria mentre con Luca Giuseppetti quello che ha funzionato ha proseguito e così è nata questa rassegna. Una scelta nata prima del sisma come motivazione di fare qualcosa di brillante e di qualità, abbinato alla qualità dei prodotti. Una rassegna che ha dato il via a tante altre iniziative con l’apericena ma il copyright lo detiene Caldarola per la cura, l’attenzione e l’orgoglio con cui sono stati organizzati gli aperitivi“.
Si comincia il 18 alle 21.30, nella sala Tonelli con "L'inganno in maschera" portato in scena dall'ormai celebre, a Caldarola e non solo, compagnia Il teatro dei Picari di Macerata.
Pomeridiano, invece, l'appuntamento del 26 gennaio alle 17.15 con "...E fuori nevica" rappresentato dalla Cooperativa Ci Credo di Macerata.
Arriva da Castignano, poi, la Compagnia Nuovo Teatro Piceno che il primo febbraio alle 21.30 porterà in scena "Il libertino".
Aempre di sera l'appuntamento dell'8 febbraio con Il teatro dei Dioscuri di Salerno che porteranno la risata di Eduardo De Filippo intitolata "Uomo e galantuomo".
A chiudere il cartellone 2020 sarà l'associazione Teatro Claet di Ancona, il 15 febbraio alle 21.30 con "Oh Dio mio".
”Penso a quando questa rassegna è stata ideata la prima volta - dice il sindaco - e a come siamo andati avanti sempre, cercando di migliorarci nonostante il successo già ottenuto. Ora siamo arrivati ad un livello in cui questi appuntamenti vengono apprezzati sia per il livello delle compagnie partecipanti, sia per l’enogastronomia. Aperitivi migliorati di anno in anno sia per la qualità delle cantine che partecipano, che per i prodotti cucinati magistralmente dalla cuoca della nostra scuola. Novità di quest’anno - annuncia Giuseppetti - l’impegno di ogni borgo di Caldarola con i rispettivi prodotti tipici. Mi fa piacere perché questo è un momento di aggregazione per la nostra comunità, grazie ai vari sponsor che ancora ci assistono grazie al successo degli anni passati”.
La particolarità di questa rassegna, infatti, come si evince anche dal nome, è che prima degli spettacoli serali e dopo quello pomeridiano, ad allietare il palato del pubblico saranno i sapori della tradizione locale, grazie a tante realtà che ogni anno contribuiscono alla realizzazione degli apericena.
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”Come teatro amatoriale - dice il presidente della Uilt Marche, Quinto Romagnoli - ringrazio gli organizzatori per questo evento che raccoglie una importante produzione di teatro amatoriale sui quali non ci sono dubbi per l’anno qualità“.
Il teatro è già di per sé, momento di aggregazione sociale, la buona tavola unisce ancora di più. E se questa trovata era già vincente prima del sisma, ora più che mai questa iniziativa servirà a ricostruire la società e alleggerire gli animi.

L'argomento sarà approfondito nella prossima edizione del settimanale L'Appennino Camerte.

GS
Aveva già destato interesse la casa dell'acqua installata con tanto di insegna nella zona della sala Tonelli di Caldarola. Questa mattina è arrivato l'annuncio della prossima inaugurazione in programma il 25 gennaio, alle 11.
"La pensilina Blupura - scrive il Comune in una nota - è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale di concerto con l’ASSM SpA, ente gestore del servizio idrico. Lo scopo è quello di sensibilizzare la cittadinanza al corretto uso dell’acqua dell’acquedotto cittadino, evitando gli sprechi e un eccessivo utilizzo delle bottiglie di plastica usa e getta fortemente inquinanti, proprio a sottolineare la direzione ambientalista che l’amministrazione comunale sta intraprendendo ormai da diversi mesi volta a debellare definitivamente l’utilizzo di plastiche non riciclabili.

L’intento - spiegano - è quello di educare i cittadini e le giovani generazioni all’uso dell’acqua pubblica a km zero, economica e di alta qualità, contribuendo fattivamente alla preservazione dell’ambiente. Nel nuovo distributore si può imbottigliare acqua da bere ad un costo quasi simbolico di pochi centesimi al litro, si potrà scegliere la temperatura e, a seconda delle preferenze, aggiungere le bollicine. Si tratta di un moderno impianto di erogazione, in grado di fornire un servizio che rappresenta una sorta di valore aggiunto all’acqua distribuita tramite l’acquedotto".

Per permettere a tutti di provare il distributore, per i primi due mesi sarà possibile prelevarla gratuitamente. Successivamente per riempire le proprie bottiglie basterà ricaricare una card, acquistabile agli Uffici Comunali oppure negli esercizi commerciali convenzionati, al costo iniziale di 5 euro una tantum.

GS


Un gemellaggio tra il Comitato Csi di Milano e la società sportiva Nicolò  Ceselli, le popolazioni del territorio dei 5 comuni colpite dal sisma con un fine di vicinanza e solidarietà che avrà il suo culmine nei fine settimana del 1 maggio e del 2 giugno quando atleti, dirigenti, arbitri del Csi milanese faranno visita alle zone del terremoto. Sarà un’esperienza nella quale i giovani proveranno quanto la popolazione è stata costretta a vivere dormendo nei container e consumando i pasti nella mensa comune, per poi dare spazio al gioco con i tornei di pallavolo e calcio.
Il tutto reso possibile grazie anche all’impegno di Francesco Dell’Erba, oggi allenatore della Giovanile Nicolò Ceselli, che ha vissuto, grazie al Centro Sportivo Italiano, le esperienze ad Haiti e che ha conosciuto gli appartenenti al Comitato Csi Milano. Nell’imminenza delle festività natalizie le referenti del progetto, Vanessa e Valentina, hanno voluto condividere insieme agli amici dei 5 comuni una serata per presentare il nuovo progetto di Csi per il mondo e la futura esperienza nelle nostre terre. “Abbiamo imparato che l’essenziale è invisibile agli occhi – le parole di Vanessa – perché molte volte si può e si deve guardare solo con il cuore”. “A Milano abbiamo una grande realtà – fa eco Valentina – e cerchiamo, in collaborazione con altri comitati d’Italia, di unire le forze così che chi vuole può partire in aiuto delle popolazioni del mondo meno fortunate. Purtroppo non è facile coinvolgere altre persone, ma bisogna accettare una sfida, prendere un aereo, andare in un’altra terra e spogliarsi di tutto decidendo di trascorrere 3 settimane con il modo di vivere di chi è meno fortunato di noi”.

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Il gruppo del Csi di Milano e i dirigenti della Nicolò Ceselli

Emozionatissimo Francesco Dell’Erba nel vedere le immagini e nel ricordare la sua esperienza di Haiti. “Vedere questi bambini – le sue parole – che vivono in una realtà dove non c’è niente e correre dietro ad un pallone è sempre un’emozione particolare. Per loro non si fa mai abbastanza, ma nel mio piccolo ogni anno cerco di partire per questi luoghi per donare un sorriso a questi ragazzi”. Il progetto “Congo” è stato presentato nel corso della cena di Natale organizzata dalla Giovanile Nicolò Ceselli, società che oltre ad occuparsi dei giovani da questa stagione ha iscritto la propria squadra al campionato provinciale di Terza Categoria, cui hanno preso parte, oltre a dirigenti e atleti della società, anche il vice sindaco di Caldarola Giovanni Ciarlantini e l'assessore Giorgio  Di Tomassi in rappresentanza dell’amministrazione comunale.

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Bonus ai nuovi nati e niente tasse per leì famiglie che sceglieranno di vivere a Caldarola.
Sono questi i provvedimenti messi in campo per i prossimi anni dal Comune dell'entroterra per incentivari le nascite e le nuove famiglie in paese.
"La giunta comunale - scrive il Comune in una nota - ha recentemente adottato un atto di indirizzo che prevede due diverse forme di incentivo valide per i prossimi anni a decorrere dal 2020, vale a dire un bonus per i nuovi nati ed una serie di agevolazioni per i nuovi residenti. Ai nuovi nati da famiglie residenti a Caldarola negli anni 2020-2021-2022, infatti, sarà riconosciuto un indennizzo forfettario annuo di euro 300,00, c.d. “BONUS BEBE'”, mentre ai nuovi residenti che si insedieranno nel territorio Comunale nello stesso periodo, sarà assicurata per 4 anni l'esenzione dal pagamento della TARI e dall'addizionale IRPEF dei redditi familiari, ovviamente a condizione che per lo stesso tempo sia mantenuta la residenza nel Comune. Le due forme di agevolazione sono cumulabili e sarà possibile a breve ottenere ogni informazione sulle modalità di loro fruizione presso gli Uffici Comunali. Sono allo studio ulteriori forme di incentivazione per le imprese, che insieme a quelle varate attualmente per le famiglie, si auspica possano garantire lo sviluppo e l'agognata ripresa al territorio locale, nella certezza del suo grande potenziale economico, sociale e residenziale".

Il Comune di Caldarola, come molte altre piccole realtà locali, ha subìto un progressivo e costante calo del trend demografico, tanto da essere passato nell'ultimo decennio da 1900 abitanti circa agli attuali 1700. "Questo preoccupante fenomeno - spiegano gli amministratori - rischia di vanificare la forte vocazione residenziale del paese, dotato di tutti i servizi essenziali e commerciali, posto in posizione strategica alle porte dei Sibillini e nel contempo sito a pochi minuti di auto dalla costa, grazie al collegamento viario veloce offerto dalla superstrada e dall'uscita dedicata. E' per questo che si vuole promuovere con ogni risorsa le bellezze, le risorse artistico-culturali e l'accoglienza che la propria cittadina può offrire a chi deciderà di farne il suo centro di riferimento, favorendo l'insediarsi al suo interno di nuovi residenti anche attraverso incentivi di carattere economico".

GS 
Bilancio positivo per la nona edizione di Dialettiamoci che sabato scorso, a Caldarola, ha archiviato con successo il cartellone 2019, tirando le somme di questo anno che ha visto salire sul palco quattro compagnie che, per motivi differenti, sono state tutte all’altezza delle aspettative.
Se da quella settempedana del Teatro Club Gubinelli, con l’opera Questa è la vita non poteva esservi sorpresa, essendo rodata e da lungo tempo ai vertici delle performance delle compagnie amatoriali, ha continuato adestare grande ammirazione quella proveniente da Potenza Picena, Li Sfiguranti de Montesanto, che, ancora autoctoni nella loro produzione, hanno fatto ridere di gusto il pubblico presente con la nuova commedia Come se non emo ditto gnè. Bella prestazione anche per l’Associazione Sipario di Jesi con l’opera Chi pe' riffe chi pe' raffe; la commedia è stata anche premiata dal pubblico come la migliore opera della rassegna col punteggio di 9.30.  Il gruppo dell’Arco Fermano è ritornato a Caldarola con l’opera Cento misure e un taju: una commedia divertente, con diversi spunti comici interessanti, ma decisamente differente da altreche avevano addirittura vinto la rassegna. 

È il sindaco di Caldarola che traccia il bilancio consuntivo: “Quattro serate magnifiche con la sala sempre gremita – commenta Luca Maria Giuseppetti  – che ci hanno fatto ritrovare momenti di serenità e di comunità; siamo veramente soddisfatti di come sia andata questa edizione e ci prepariamo a vivere con curiosa attesa la quinta rassegna de Il gusto del teatro, nel mese di gennaio; sono convinto che sarà un altro successo, stando anche al numero già molto elevato degli abbonamenti sottoscritti. Come al solito non lesineremo l’impegno sulla preparazione dell’aperitivo cena, come ormai è consuetudine acclarata”.

Applauditissimo, come sempre, il geniale cantastorie Adriano Marchi, ospite d’onore, che ha concluso la serata raccontando le sue esilaranti storie.

La rassegna è stata organizzata dalla compagnia teatrale Valenti, con la collaborazione dei 5Comuni (Caldarola, Belforte del Chienti, Cessapalombo, Camporotondo di Fiastrone e Serrapetrona) ed il sostegno di Banca di Macerata, Oro della Terra e ASSM-Terme di S. Luciadi Tolentino.

GS
La Via dei Presepi di Cessapalombo e Caldarola è stata al centro dell'edizione 2019 della Transubike lungo questo percorso.

Grande soddisfazione per il direttivo dell'Asd Bike Team Monti Azzurri per la giornata di domenica, baciata dal sole, con temperature primaverili.
E' stato questo lo sfondo della chiusura del circuito Transubike 2019.
Una passegiata in bici che ha visto anche la particolarità del pranzo al contrario, partendo da orzo e dolce a Croce nel primo ristoro, secondo e vin brulé nel Ristoro Pericoloso e pasta party finale, tutto allietato dalla musica de Lu Trainana, con canti popolari.


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Una giornata in cui lo sport si è unito alla bellezza delle frazioni di Cessapalombo e Caldarola e allo spirito del Natale profuso dai presepi realizzati sulla via.

Sono arrivati bikers anche da fuori regione, oltre 300 in totale, per chiudere un anno di iniziative all'insegna del successo.

A vincere il premio per i gruppi più numerosi: L'associazione Giuliodori Montecassiano, Il Bike zone di San Severino Marche, la Subasioepyc di Spello, il Moto club Tolentino.
Una conclusione di grande soddisfazione che lascia ben sperare nell'edizione del prossimo anno in cui l'Asd Bike Team Monti Azzurri compirà 10 anni.

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A poco più di 3 anni dal terremoto dell'ottobre 2016 Caldarola ha la nuova sede comunale.
Una struttura in acciaio e legno, di circa 400 metri quadrati, che ospiterà i nuovi uffici municipali grazie alla solidarietà dell’Emilia-Romagna, che ha stanziato 525mila euro, mentre la parte rimanente è stata messa a disposizione dalla Regione Marche. La realizzazione della nuova struttura è stata in gran parte finanziata con le donazioni di 1.600 tra cittadini, imprese e associazioni versate sul conto corrente attivato dalla Regione in segno di vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto. 
Come detto, l’edificio, costruito in una zona più vicina al centro storico e alla piazza dove prima del terremoto il Palazzo dei cardinali Pallotta ospitava gli uffici comunali, sarà sede di tutti gli uffici municipali finora accolti in container ed è stato realizzato su un terreno acquisito con i fondi statali.  

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“Non posso che ringraziare gli amministratori dell'Emilia Romagna - così il sindaco Luca Giuseppetti - per aver dimostrato ancora una volta di essere vicini alla comunità caldarolese. Dal primo giorno successivo al terremoto ad oggi ci hanno donato affetto e vicinanza in tutti i modi possibili, con i soccorsi, gli aiuti, il sostegno e l'affetto di una vera famiglia". Un altro tassello fondamentale per la comunità caldarolese che va a disegnare un importante mosaico. Il nuovo municipio, idealmente la casa di ogni cittadino, permette a tutta la comunità di guardare al futuro con più ottimismo.

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"Sono tutti segni molto importanti - commenta il governatore Luca Ceriscioli - . Rocordo la bella festa per l'inaugurazione della scuola, il municipio è il secondo punto di riferimento importante. Si tratta di una struttura fondamentale non solo per i cittadini ma anche per dare al comune gli spazi idonei per poter seguire tutto il percorso di ricostruzione. Sono ancora molte le persone di Caldarola che devono tornare a casa, ma ogni inaugurazione diventa un motivo in più per continuare a sperare nel ritorno alla normalità".

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Un tassello importante anche per il territorio come dice il presidente dell'unione Montana, Giampiero Feliciotti: "Sono piccole cose che riempiono il cuore perchè si torna alla normalità. Il Comune è la casa di tutti i cittadini, dove ci si ritrova per la burocrazia più spicciola. Oggi risorge un pezzo di Caldarola e quindi di tutto il territorio. Manca lo Stato e questo è dimostrato dal fatto che il municipio sia frutto di donazioni e di privati. Questo lo affermo con molta tristezza. Il territorio è umile, sa sacrificarsi, ha reagito nella maniera giusta, ovviamente il territorio montano non è litigioso, ma laborioso: non urla, non sbraita ma a maggior ragione credo che vada rispettato".

"Si riparte anche da questa bellissima casa - commenta l'arcivescovo Francesco Massara - che è un punto di ascolto e accoglienza dei cittadini. Credo che sia un grande momenti di gioia e felicità per la città di Caldarola".
In rappresentanza dell'Emilia Romagna, l'assessore Paola Gazzolo: "Un nuovo edifcio, uno dei più importanti presidi per un Comune ferito dal sisma che è reso possibile anche grazie a 1600 cittadini dell'Emilia Romagna. A Caldarola siamo venuti il 29 ottobre e inizialmente dovevamo assistere la popolazione poi ci siamo ritrovati negli effetti e nelle ferite della grande scossa del 30 ottobre. Da lì la nostra colonna mobile è rimasta e ha conosciuto tutta la comunità che ci ha aperto le porte del loro cuore ed è stato un incontro che rende i nostri legami indissolubili nel tempo".

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Dopo la riapertura della chiesa di Pievefavera, frazione caldarolese, siamo andati a conoscere la situazione di altre due chiese del paese. 
Il santuario della Madonna del Monte e la collegiata di San Martino a Caldarola.

Servizio a cura di Giulia Sancricca e Mario Staffolani
Dopo tre anni per Vincenzo e la sua famiglia si torna alla normalità.
È la storia dei primi caldarolesi che nel fine settimana scorso sono tornati a vivere nel centro storico, fino a qualche mese fa zona rossa. Si tratta di Vincenzo, della moglie Maria e del figlio che hanno potuto riabilitare la loro casa non danneggiata dal sisma ma comunque chiusa per tre anni in attesa della messa in sicurezza delle abitazioni vicine. 

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Vincenzo attendeva da tempo il rientro a casa dopo aver vissuto in appartamenti in affitto prima a Civitanova e poi a Tolentino e dopo essersi visto assegnare una SAE. 

"Resta l'amaro in bocca per il tempo perso e per i soldi pubblici spes - si legge in una nota del Comune - i. Tre anni durante i quali sono state fatte poche cose a causa delle lungaggini burocratiche, i muri pericolanti sono stati messi in sicurezza ma le pietre e calcinacci caduti quel terribile 30 ottobre 2016 sono ancora lì. Il comune di Caldarola sta atttendendo la risposta da parte della Protezione civile in merito all’apertura di un capitolo di spesa che riguarda personalmente il caso di Vincenzo perché a sue spese ha dovuto sostenere alcuni lavori interni per danni causati da infiltrazioni provenienti dell'abitazione a fianco".

Certo, la gioia di essere tornati a casa propria non ha prezzo, ma resta l’amarezza per la sensazione che si sarebbe potuto fare di più e la comprensibile insicurezza nell’essere circondati da case gravemente compromesse dal terremoto.

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In ogni modo soddisfatto il sindaco Luca Maria Guseppetti dice: “Sono dei primi, importantissimi, passi verso il centro storico, molti altri ancora da fare ma se si fossero scelte altre procedure con meno paletti e meno “carte” forse saremmo più avanti. Noi malgrado questo stiamo lavorando sodo per la zona perimetrata, piani attuativi e aggregati volontari”.

GS

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