Operazione solidarietà condotta da Coldiretti Macerata in vista della Pasqua con la consegna dei pacchi alimentari alle famiglie bisognose. Il segretario di zona Federico Francioni è stato a Penna San Giovanni dove, accompagnato dalla vicesindaco Stefania Cardinali e dalla polizia municipale, ha consegnato i pacchi a un paio di famiglie. Una terza famiglia è stata raggiunta a Sarnano

Ogni pacco contiene oltre 50 chili con prodotti 100% Made in Italy come pasta e riso, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, biscotti, sughi, salsa di pomodoro, tonno sott’olio, dolci e colombe pasquali, stinchi, cotechini e prosciutti, carne, latte, panna da cucina, zucchero, olio extra vergine di oliva, legumi e formaggi fra caciotte e pecorino.

L’iniziativa di Pasqua è stata resa possibile dalla partecipazione di numerose aziende che hanno voluto fornire il loro contributo a sostegno dei più bisognosi.
“Abbiamo, come Marche, tutte le carte in regola per essere la prima regione Italiana per il biologico, giusto quindi andare avanti uniti e più competitivi sui mercati”.

Sono queste le parole con le quali il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili, ha commentato l'annuncio del vicepresidente regionale Mirco Carloni che ha presentato i nuovi criteri per il riconoscimento dei Distretti del cibo annunciando un sistema unico per il biologico, chiamato a valorizzare al massimo questo comparto che caratterizza la nostra regione, ai vertici italiani per incidenza sulle superfici agricole.

In tutti i nostri territori – prosegue Fucili - dalla costa all'entroterra ci sono molte imprese che già da decenni operano in regime bio, dalla coltivazione di cereali e foraggi, alla gestione dei pascoli. Nella zona di Matelica abbiamo molte aziende vitivinicole e anche lungo le aste fluviali del Potenza e del Chienti anche diverse aziende orticole fanno vendita diretta di prodotti biologici. La stessa zootecnia, compresa la filiera avicola sia da carne che da uova, che può già contare su una larga diffusione di produzioni dedicate di cereali e leguminose per mangimi, potrebbe trarne giovamento distinguendosi dal convenzionale, valorizzandosi così sul mercato. Il Distretto unico potrebbe avere anche questa finalità”.






















Dalla richiesta dell’Unione Europea di orientarsi sempre più verso la sostenibilità ambientale, alle scelte quotidiane dei maceratesi anche su ciò che mettere in tavola.
La Coldiretti di Macerata sta portando avanti, insieme ai produttori del territorio, progetti che mirano a far aumentare la consapevolezza dei cittadini anche nelle scelte alimentari.
“Come coldiretti stiamo dando il nostro piccolo ma significativo contributo”- dichiara Giordano Nasini, Direttore Coldiretti della provincia di Macerata - “Lo stiamo facendo attraverso una realtà che ormai si è consolidata e si sta sempre più consolidando, che è quella del Mercato Coperto di Campagna Amica, dove i nostri i produttori agricoli provenienti dalla provincia di Macerata e in special modo dall’entroterra, in uno spazio a loro dedicato possono mettere nella disponibilità di tutti i cittadini Maceratesi il vero km 0. Questo per noi significa dare sostegno ai territori, alla biodiversità e all'ambiente.
È ovvio che la filiera corta e il km 0, è una parte di quello che è il nostro progetto Coldiretti, perché la pandemia ha messo in evidenza quelle che sono le criticità del sistema, un sistema fragile, dove diventa centrare la sovranità alimentare che vogliamo garantire con il km 0 e con dei progetti di filiera che si contrappongono allo strapotere delle grandi multinazionali”.

Barbara Olmai
E' scomparso all'età di 86 anni Franco Latini, ex presidente della federazione regionale di Coldiretti e della federazione provinciale di Macerata.
Originario di Montecassiano è stato da sempre in prima linea per migliorare le condizioni di vita degli agricoltori. Oltre all'impegno nell'associazione
degli agricoltori Latini è stato anche impegnato in politica nelle fila della Democrazia Cristiana, ricoprendo la carica di consigliere regionale dal 1985 al 1990.
Il funerale sarà celebrato domani, martedì 6 ottobre, alle 10 alla chiesa di Sambucheto.

f.u.
La pioggia tanto attesa è arrivata, insieme alla grandine, con potenza distruttiva. Campi bombardati e danni ingenti nella notte a causa dell’ondata di maltempo che ha investito anche la provincia di Macerata. Una perturbazione che, in alcuni casi, ha praticamente azzerato il lavoro di un anno. Danni ingenti tra Corridonia, Mogliano e Monte San Giusto dove alcuni campi di grano sono stati rasi al suolo.

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"Purtroppo le tanto attese piogge si sono in alucne zone della provincia trasformate in eventi estremi - segnala il presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili - La grandine, caduta copiosamente, ha causato numerosi danni alle colture in atto, principalmente cereali, grano duro, orzo, foraggi, ma anche alle colture orticole. Un danno ancora da quantificare in una zona particolarmente estesa, ma purtroppo in alcuni casi è stato completamente vanificato il lavoro di un intero anno".  

f.u.

grandine macerata 1
Tra i settori maggiormente colpiti dalla chiusura imposta dall'emergenza Covid 19 c'è sicuramente quello della ristorazione e che comprende anche il mondo degli agriturismi. Un settore che, nelle zone del cratere sismico, puntava fortemente al rilancio attraverso il flusso del turismo e che oggi vede soltanto riconosciuta la possibilità, come come per i ristoranti, di poter effettuare consegne a domicilio. Una misura che, però, non viene ritenuta sufficiente dagli operatori del settore, come testimonia l'allarme lanciato da Coldiretti Marche. "Purtroppo nel settore degli agriturismi il danno che si registra è immenso - le parole del presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili - perchè la chiusura è avvenuta in primavera, il periodo di maggiore attività con le festività di Pasqua, del 25 aprile e del 1 maggio. Addirittura alcune attività avevano bloccato le prenotazioni per questo periodo già dal mese di dicembre". Così sono state chieste alla Regione misure urgenti per aiutare un settore che vive e lavora nell'entroterra maceratese già martoriato dal sisma. "Imprese che hanno il problema della liquidità - prosegue Fucili - per garantire lavoro e  occupazione anche nell'indotto. Per questo abbiamo chesto un sostegno straordinario anche con la possibilità di indennizzi a fondo perduto. Tutti hanno voglia di ripartire e di rilanciare, ma senza adeguata liquidità non si riesce a rimettere in moto una macchina che è stata ferma ormai per oltre due mesi".

f.u.
L’emergenza Coronavirus, sta mettendo in ginocchio le aziende agricole e in particolare quelle impegnate nel settore del florovivaismo in un periodo particolarmente favorevole per la vendita di piantine per la coltivazione degli orti ma anche il settore delle piante e fiori che il blocco della mobilità e il divieto delle cerimonie come matrimoni, battesimi, lauree o riti funebri sta letteralmente distruggendo.
Nasini Giordano
“Le nostre imprese florovivaistiche- spiega il direttore di Coldiretti Macerata Giordano Nasini- non rientrano purtroppo all’interno del Decreto ministeriale che autorizza la possibilità di continuare a commercializzare leproduzioni da un punto di vista agroalimentare. Ovvio che, in un momento come quello che stiamo vivendo, il materiale prodotto dai nostri florovivaisti potrebbe non considerarsi di prima necessità, ma il dato reale  è che si sta mettendo a dura prova un settore fondamentale e strategico anche per la nostra provincia e che ruota intorno a molte imprese e molti lavoratori. Il nostro appello è nei confronti delle pubbliche ammnistrazioni e, personalmente– aggiunge Nasini- ho inviato anche una comunicazione al Prefetto di Macerata affinchè, nel rispetto totale e assoluto delle norme di prevenzione e sicurezza ( lavaggio mani, mascherine, distanza superiore ad un metro)si possa dare la possibilità di tenere aperte queste tipologie di attività che in questo periodo dell'anno erano pronte con piantine da utilizzare per gli orti o con le coltivazioni floreali che rischiano di appassire “.

Nell’appello alle ammnistrazioni dei comuni, la richiesta ai sindaci di affidare alle aziende del florovivaismo, tramite assegnazione diretta e senza gara, lavori per la piantumazione di aree pubbliche, la sistemazione di giardini e parchi comunali, l’implementazione delle aree verdi e la manutenzione del verde urbano.
Colpiti dall’emergenza causata dal Covid-19, sono anche altri settori fondamentali per l'economia delle aziende agricole. 

“Con l’arrivo della Pasqua- conclude Nasini- siamo molto preoccupati anche per il settore dell'allevamento di agnelli e- sottolinea Nasini- qui l’appello lo facciamo alla grande distribuzione, ai negozi di vicinato e supermercati, affinchè si acquisti carne e prodotti locali, perché il rischio è che se arriva prodotto estero, la qualità straordinaria delle carni e delle produzioni delle nostre montagne, resterà invenduta”.
Messo a dura prova anche il settore vitivinicolo, a causa del blocco delle esportazioni e di tutto il canale della ristorazione e delle mense. Preoccupa molto anche il comparto del fresco, come latte e relativi prodotti di trasformazione che, in un periodo di estrema di difficoltà per tutti, rischia di andare perso.
C.C.
Ennesimo incidente stradale causato dalla fauna selvatica. E' avvenuto intorno alle 13  a Pieve Torina, all'altezza della frazione Casavecchia, coinvolgendo una giovane alla guida della sua auto. La ragazza di 28 anni, stava percorrendo la provinciale in direzione Visso quando non è riuscita ad evitare lo scontro con un grosso cinghiale spuntato improvvisamente dalla boscaglia  Rimasta sempre cosciente nonostante lo spavento, la giovane è riuscita a chiamare i soccorsi, sopraggiunti sul posto insieme alle forze dell'ordine.  La ragazza per precauzione è stata accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale. Il proliferare incontrollato della fauna selvatica e gli incontri quasi quotidiani in quel tratto di strada, confermano purtroppo uno stato di emergenza sulla problematica. 
“Oltre ai danni alle colture che denunciamo da anni, oltre al fatto di non poter scegliere quali colture mettere a dimora – segnala Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata - per chi vive nell’entroterra c’è anche questo rischio: nel migliore dei casi, quando non si tratta di incolumità personale, bisogna mettere in conto dei soldi per riparare o acquistare, a seconda dell’entità dei danni, i mezzi. L’equilibrio è saltato da tempo e per tornare ad avere il controllo della situazione occorre mettere in atto tutti gli strumenti ordinari e straordinari per abbassare il numero di capi, anche tramite abbattimenti”. 
E' di pochi giorni fa la notizia di un altro incidente causato da cinghiali a San Severino nei pressi dell’ospedale. Proprio per chiedere un intervento delle Istituzioni, Coldiretti ha manifestato lo scorso 7 novembre davanti a Montecitorio a Roma. Nella Capitale anche tanti esasperati agricoltori della provincia maceratese. 

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Alberi abbattuti, capannoni distrutti, serre scoperchiate, danni ingenti alla colture di mais e girasole, all'ortofrutta. L’uragano che ieri pomeriggio si è abbattuto all’improvviso sulle Marche ha attraversato la regione da nord a sud lasciando dietro di sé una scia di devastazione nelle campagne. Soprattutto sulla costa, ma danni ingenti sono stati registrati anche nelle aree collinari. Più contenuti i disagi nell’area montana.

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A lanciare l'allarme è la Coldiretti: "Dall’inizio dell’anno - scrive in una nota - , in Italia, sono stati registrati oltre 2 eventi meteorologici straordinari e distruttivi al giorno tra grandinate, trombe d’aria, nubifragi e tempeste di neve. Fenomeni in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo una rielaborazione di Coldiretti Marche su dati Eswd. L’evento di ieri arriva al termine di un giugno dal caldo record che ha registrato temperature di due gradi superiore rispetto alla media degli ultimi 20 anni, a sua volta anticipato dal maggio freddo e piovoso. Una situazione disastrosa soprattutto nelle province di Ancona e Macerata".

“Siamo in piena fase emergenziale – denuncia Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche - poiché nelle campagne della nostra regione lo scenario è apocalittico. I danni riscontrati sono ingenti e hanno colpito in maniera trasversale tutte le province e ogni tipologia di realtà produttiva, dai frutteti agli oliveti, dalle aziende zootecniche a quelle a seminativi, senza risparmiare le strutture di vivai ed agriturismi. La nostra agricoltura sta vivendo delle ore di indicibile difficoltà con la compromissione non solo del raccolto di stagione ma di tutte le attività future. È necessario che venga richiesto lo stato di calamità e che ogni organo di competenza si adoperi affinché nessuno degli imprenditori e dei cittadini colpiti rimanga solo”.

L’area più colpita è quella del Conero dove tra Osimo, Numana, Castelfidardo e Camerano si sono registrati danni ingenti alle colture da orto come meloni e pomodori (già in ritardo per via del freddo di maggio) ma anche alberi abbattuti. In zona Coppo, a Sirolo, sono rimasti a terra olivi secolari e querce. A Filottrano la furia del vento ha scoperchiato diverse serre. In Vallesina danni negli orti, ad albicocchi e peschi. A Monte San Vito la caduta di alberi ha danneggiate le coperture di serre. Nel Maceratese, tra Recanati e Porto Recanati, interi campi di mais e girasole sono rimasti allettati dopo il passaggio della burrasca che ha anche distrutto un capannone agricolo.

GS

L’imprenditrice agricola Alba Alessandri di Pieve Torina entra a far parte dell’esecutivo nazionale di Coldiretti Giovani Impresa. La nomina è avvenuta nel corso dell’assemblea nazionale di Roma che ha eletto Veronica Barbati a nuova leader del movimento giovanile di Coldiretti.  L'incarico alla ventottenne Alba Alessandri, alla guida di Coldiretti Giovani Impresa della provincia di Macerata e titolare dell’omonima azienda  che alleva galline bio per la produzione di uova a Pieve Torina , è è stato attribuito dall'assemblea elettiva che ha riunito "colleghi d'impresa" provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentanza di oltre 70mila giovani. "Un onore e soprattutto un onere far parte della giunta nazionale- ha commentato Alba Alessandri- Nel rappresentare tutta l'agricoltura green italiana, ognuno di noi dell'esecutivo sente la responsabilità di doversi far portavoce di un numero consistente di giovani che come noi hanno deciso di scommetere in agricoltura , non solo come fonte lavorativa e di guadagno ma sopratutto come fonte di vita". Soddisfazione è stata espressa dal presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili, fiducioso che questa nomina che giunge in un momento di particolare difficoltà, possa rappresentare un ulteriore impulso per tutte le Marche, regione che sta registrando nel settore un ritorno epocale come non avveniva dalla rivoluzione industriale.  Altri componenti della giunta sono Danilo Merlo (Piemonte), Carlo Maria Recchia ( Lombardia), Alex Vantini (Veneto) Francesca Lombardi (Toscana) Francesco Panella (Umbria), Benedetta Liberace ( Puglia) e Massimo Piacentino (Sicilia). 

 C.C.

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