Dall'entroterra alla costa.
A pochi giorni dalla riconversione dell'ospedale di Camerino a Covid-Hospital arriva la decisione della giunta regionale di convertire a questo scopo tutti gli ospedali della Regione che contano la terapia intensiva, tranne quelli di Urbino, Fano, Fabriano, Ascoli Piceno, Macerata e Torrette.
Una decisione che arriva dalla volontà di essere preparati all'aumento di contagi, come già spiegava ieri il governatore Luca Ceriscioli: ""Le curve epidemiologiche ci indicano la direzione dei prossimi giorni - ha detto - stiamo andando verso il raddoppio dei casi. Sarà una settimana di trincea e noi continuiamo a lavorare perché la sanità sia pronta".
"Gli ospedali non saranno evacuati tutti insieme - spiega l'assessore Angelo Sciapichetti - ma in base alla richiesta dettatata dalla crescita dei contagi".


GS

Mentre il premier Conte, in diretta televisiva e social, annunciava che i servizi postali e bancari sarebbero stati garantiti, a San Ginesio il primo cittadino pubblicava l'annuncio con cui Poste Italiane ha deciso di chiudere gli uffici in centro storico.
"Ci siamo arrabiati - ha detto Giuliano Ciabocco - perchè la comunicazione è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri e non avremmo potuto vederla se non stamattina.
Io credo che uan decisione come questa, in una situazione di emergenza, debbano essere concertate almeno con l'amministrazione comunale.
Se dobbiamo evitare spostamenti - aggiunge - io credo che una turnazione anche al centro storico dove ci sono ancora cittadini, doveva e poteva essere mantenuta. Capisco il disagio all'interno di un container come quello degli uffici in centro, ma avrebbero potuto trovare soluzioni alternative e pagare l'affitto in altri locali.
Sono liberi di scegliere dove poter lavorare, ma credo che non debbano essere penalizzati i cittadini".

Il sindaco analizza la situazione anche sulla base degli accordi presi nel corso della riunione di qualche mese fa a Roma con i vertici di Poste Italiane e i sindaci del territorio: "Dissero che non solo gli uffici dei piccoli centri non sarebbero stati chiusi, ma che anzi sarebbero stati potenziati.
Ho trovato fuori luogo, ora, questa scelta, soprattutto perchè non concertata, e che costringe chi vive a San Ginesio a spostarsi con l'auto e creare disagio in un altro ufficio".

Il primo cittadino ha già mobilitato il legale dell'ente per valutare gli estremi di "Interruzione di pubblico servizio".

GS
#escosoloperdonare è il nuovo hashtag dell’Avis di Camerino per invitare tutti a donare senza paura.
E' il 20enne Fabio Cardona, consigliere e addetto dei giovani dell’Avis Comunale della città ducale a spiegare come donare al tempo del Coronavirus.

“In questo momento di estrema difficoltà a causa del COVID19 - dice - dobbiamo essere uniti e pensare che il sangue deve essere sempre garantito a chi ne ha bisogno ed è per questo che faccio un appello a tutti e soprattutto ai miei coetanei invitandoli, se sono nelle condizioni di poter donare, a non avere paura e di prendere quanto prima un appuntamento sia per donare che per diventare donatori. Per il resto mi allineo alle direttive nazionali invitando tutti a restare a casa ed uscire solo ed esclusivamente per necessità, ad oggi non abbiamo bisogno di eroi ma di consapevolezza della gravità di questa situazione che stiamo affrontando. Ognuno dia il proprio contributo.  #Restateacasa”

Insieme a Cardona c’è anche Massimiliano Monari, attuale presidente dell’Avis Comunale di Camerino: “Abbiamo deciso di chiudere per questo mese l’UDR di Camerino - spiega - , le sedute di giovedì e del lunedì verranno delocalizzate a San Severino. Mi sono sentito in dovere di prendere questa decisione, insieme al Presidente Provinciale e il responsabile del centro trasfusionale di Macerata Rebichini, per salvaguardare la salute dei nostri donatori, visto che il distretto sarà adibito ai vari servizi da parte dell'Asur, che già ci ha chiesto la disponibilità dei locali Avis. Credo che questa situazione di disagio terminerà solo una volta ritornati alla normalità. Se vi capita di incontrare altri donatori, fate opera di rassicurazione, il principio della donazione rimane sempre quello con un piccolo sacrifico momentaneo. Mi hanno anche detto di una maggiore necessita di sangue quindi facciamoci portavoce.”

 Di seguito le istruzioni utili inviate dall’Avis Nazionale:

1) Gli spostamenti per i donatori di sangue sono consentiti. Occorre solamente compilare l'autocertificazione per recarsi a donare.

2) La donazione deve essere concordata con la sede o il centro dove si dona, in modo da non creare affollamenti. Occorre prenotare.

3) Durante la telefonata per prenotare la donazione verranno fatte delle domande per accertare l'idoneità alla donazione. 

4) All'appuntamento per la donazione, oltre alla consueta visita medica, verrà anche misurata la temperatura corporea.

5) L'attesa e la donazione sono regolamentati secondo le disposizioni di legge sulle distanze consentite tra le persone.

6) Una volta completata la donazione (o la non donazione in caso di mancata idoneità) verrà consegnata un'attestazione di avvenuta donazione. 

7) Se entro i 15 gg successivi si dovessero manifestare sintomi influenzali, raffreddore o febbre, il centro immediatamente avvertito si è donato deve esser subito avvertito.




 
Gli uffici postali di San Ginesio chiudono per il Coronavirus e il sindaco si indigna.
È bastato un foglio affisso fuori dall'ufficio postale per comunicare che da domani, 12 marzo, gli uffici resteranno chiusi e che sarà possibile ritirare la corrispondenza in giacenza quando saranno riaperti.
Indignato Giuliano Ciabocco annuncia di voler prendere provvedimenti: "Sono esterrefatto dal comportamento di Poste Italiane - dice - . Nessuno ha avvisato il Comune né il sottoscritto. Ritengo gravissimo e irrispettoso nei confronti dei cittadini ginesini tale comportamento, soprattutto in questo particolare momento in cui, oltre agli enormi disagi provocati dal sisma del 2016, si aggiungono quelli legati al coronavirus e tutto ciò che sta provocando

Ritengo questa scelta una "interruzione di pubblico servizio" e stiamo valutando le varie azioni da intraprendere".

GS
"Sapevamo che la richiesta di qualche giorno fa era solo un primo passo".
Così il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato ulteriori restrizioni per le prossime settimane.
Dopo aver trasformato l'Italia in una intera penisola protetta, oggi è stato accolto l'appello accorato dei migliaia di negozi che da giorni chiedono di chiudere tutto: "Sarà disposta la chiusura di tutte le attività comerciali - ha detto - escluse farmacie, parafarmacie e generi alimentari. Chiusi bar, pub e ristoranti e i servizi di mensa che non possono rispettare le distanze. Chiusi parrucchieri ed estetisti. Le aziende portanno continuare a lavorare, incentivando comunque le ferie e chiudendo i reparti che non sono indispensabili. Garantite le attività del settore agricolo e anche i servizi bancari".
Consapevole di chiedere agli italiani misure che fanno paura ma che sono necessarie per contenere i contagi, Conte ha detto: "I risultati di questi sacrifici li vedremo tra qualche settimana. Non possiamo pensare di vedere i primi miglioramenti già da domani".
Poi l'annuncio della nomina di un commissario per l'emergenza. Sarà Domenico Aruri, amministratore delagato di Invitalia: "A breve nominerò un commissario delegato per potenziare la risposta delle strutture ospedaliere a questa emergenza - ha detto Conte - . Avrà ampi poteri di deroga e lavorerà per rafforzare soprattutto la produzione e distribuzione di attrezzature. Avrà il potere di creare e impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature".
Infine l'invito a tener duro: "Una comunità di individui, rimaniamo distanti oggi, per abbracciarci con più calore e correre veloci domani".

GS
" Tu resta a Casa. La spesa te la Portiamo noi". E' il servizio gratuito attivato da QuiPoste Camerino per offrire il proprio contributo nella situazione che si è venuta a creare a  causa dell'emergenza Coronavirus. Dal lunedì al venerdì, la società di posta privata di Camerino di cui sono titolari i fratelli Francesco e Tiziano Siviglia, provvederà a consegnare gratuitamente gli acquisti che i camerinesi avranno ordinato ai commercianti della città.

"E' un servizio che abbiamo studiato e creato in brevissimo tempo- spiega Francesco Siviglia-; così come il virus è veloce anche i nostri pensieri richiedono velocità. Ci siamo sentiti in dovere di offrire il nostro contributo alla comunità camerte che già da diverso tempo è purtroppo vessata dai tanti problemi causati dal sisma. Con questo nostro servizio, basterà che il cittadino contatti il proprio commerciante di fiducia, dalla farmacia all'alimentari, per provvedere all'ordine della spesa che intende fare e saranno poi i commercianti a contattare noi di QuiPoste per dirci i prodotti da consegnare e il recapito della clientela da raggiungere. Quello che è importante dire- aggiunge Siviglia- è che il destinatario dovrà pagare in contanti perchè purtroppo siamo sprovvisti di Pos. Il nostro- sottolinea - vuole essere uno schiaffo al virus e nel contempo e sopratutto quello che vogliamo è che tutti i cittadini capiscano l'importanza di rimanere a casa. Ci tengo a rimarcarlo. Mi raccomando restate a casa. Noi che non possiamo farlo,ci adopereremo per far fronte alle vostre richieste".

Tanti i commercianti  di Camerino che, soprattutto nel settore della ristorazione e della confezione di cibi da asporto, si erano detti nell'immediato disponibili a dare il proprio contributo nella consegna di piatti e cibi pornti a fronte dell'ordine dei cittadini ma che, a tutela della proria salute e di quella dei propri familiari, vista la crescita esponenziale dei casi di coronavirus che si sta registrando, hanno deciso di sospendere l'attività e rispettare la regola dell'io resto a casa che è l'unica misura adatta al contrasto della diffusione.
C.C.




Ferma la risposta del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, sulla richiesta del Comitato 30 ottobre che "vengano presi dei provvedimenti per il villaggio container di via Colombo in questo momento di emergenza sanitaria".

Attacca il Comitato, il primo cittadino, ribadendo come "Un Comitato spontaneo, non eletto da nessunoo ci dica che ai container ci possano essere problemi. Lo ringraziamo, ma lo sappiamo già. Non abbiamo bisogno di chi lancia l'allarme e poi non fa nulla per darci una mano. Fare sciacallaggio sulle situazioni di pericolo lo facciamo fare a chi è specilizzato".

Poi la risposta sui provvedimenti presi per le strutture dove si trovano le famiglie terremotate con mensa e spazi in comune: "Da ieri abbiamo disposoto l'aumento di turni di sicurezza e sopralluoghi con carabinieri e vigili urbani - dice Pezzanesi - . Abbiamo sanificato come le norme sanitarie prevedono e predisposto la turnazione nei momenti della consumazione dei pasti e della fruizione degli spazi, per evitare assembramenti. Ci sono ferrei controlli per chi esce per andare a lavorare e abbiamo per questo disposto anche una recizione diversa per fare un solo ingresso e controllare le persone in entrata".

Il primo cittadino di Tolentino attacca anche sulla gestione nazionale dell'emergenza: "Noi abbiamo attivato subito il COC come facciamo nelle situazioni più difficili. Non abbiamo mai avuto bisogno di essere pungolati sotto questo aspetto perchè siamo sempre pronti a intervenire. Abbiamo messo in atto tutto quello che necessita. Lo stesso Governo ha avuto delle smagliature, al di là dell'opportunismo di chi è sempre pronto a dire cosa avrebbe fatto. Siamo consapevoli che è difficile gestire una emergenza come questa, ma dobbiamo ammettre che noi sindaci, generalmente, siamo l'ultima ruota del carro, non veniamo coinvolti abbastanza. Siamo abituati a fare da soli, ma non possiamo fare da soli quando c'è bisogno di fondi. Bisognerebbe sentire chi vive il territorio prima di prendere provvedimenti". 

GS




Il pensiero di tutti racchiuso in uno striscione che questa notte è comparso davanti alla centrale operativa del 118 dell'ospedale di Macerata.
Una immagine che sta facendo il giro dei social, pubblicata dagli operatori che in questa emergenza sanitaria lavorano senza sosta.
"In questo momento di difficoltà, onore agli operatori della sanità" è quello che si legge nel telo bianco affisso lungo il corrimano della strada che passa davanti all'ospedale della città.
"Un gesto che commuove - dice il direttore del 118 Ermanno Zamponi - . Ho girato questa immagine a tanti operatori della regione e la reazione è davvero emozionante per tutti. E' molto difficile - dice Zamponi commentando così, con poche parole, la situazione che gli operatori sanitari si trovano a vivere in questo momento - ".
In un periodo in cui le notizie sul Coronovarisu si rincorrono è doveroso accendere i riflettori su coloro che vivono il proprio lavoro come una missione, a volte poco riconosciuta.

Giulia Sancricca


Hanno combattuto dopo il sisma per tenere aperti i loro negozi nonostante le difficoltà e oggi, davanti all'emergenza sanitaria, fanno prevalere il buon senso.
Sono i commercianti di Tolentino, San Severino, Belforte del Chienti ed altri centri dell'entroterra.
Lo stanno annunciando sui social da ieri, dopo ore di riflessione e valutazioni: "Da presidente - dice Monica Fammilume a capo del Comitato Commercio Centro Storico di Tolentino - , domenica scorsa, ho scritto ai colleghi per valutare insieme la chiusura. Sabato è stato l'ultimo giorno in cui i clienti hanno girato, poi dopo le ultime misure di Conte abbiamo visto che la gente, finalmente, si è bloccata. Non c'è lo spirito per vendere cose che non sono di prima necessità. Ora bisogna pensare al bene degli altri ma anche a quello della nostra famiglia".
Una scelta sofferta per la quale ora sperano in un aiuto che arrivi dal Governo: "Ci dispiace che il Governo non abbia avuto il coraggio di chiudere tutto - dice - . Questo ci fa tanto arrabbiare perchè se avessero preso questa decisione avrebbero potuto prendere delle precauzioni nei nostri confronti. Noi abbiamo la scadenza dei titoli a fine mese della merce nuova che è già arrivata. Come li paghiamo - si chiede come tutti i suoi colleghi - . Ora il Governo ci deve aiutare con le banche, ci devono dare la liquidità. L'Italia ha aiutato le banche ora le banche devono aiutare l'Italia". 
Sono tanti i negozi in centro a Tolentino, ma anche più in periferia, che hanno deciso di chiudere: per l'abbigliamento e accessori sono Arte&Co, Moscati, Felicetti Due, N3, Roba da Pazzi, Bubbles Shoes, Calzedonia, J&J, Ivana Borse e Bobò Magazine. Chiuse le oreficerie Gazzellini e Tesei Valli; Tutto Arredo Up, il bar Biancolatte, la Rosticceria Don Bosco e Angolo Divino. Ha abbassato le saracinesche anche chi si occupa di bellezza come Ambra Estetica e Benessere, il centro estetico Stella e Il Tempio di Venere. Diversi i negozi chiusi anche nei centri commerciali.

"Noi ci auguriamo che la nostra scelta difficile sproni anche gli altri colleghi, di Tolentino e di tutte le altre città. Mi auguro, infine, che questo momento sia da esempio a tutti per far capire che i negozi sono un'anima importante per il centro storico".

Una scelta difficile, quella della chiusura, presa anche da diverse attività di Belforte del Chienti, sotto il plauso del sindaco. "Hanno deciso di sospendere la propria attività l'Agorà Wine Bar, la Taverna del Forte e la Barberia Nazionale - ha detto Alessio Vita - . Ma so che anche altri stanno valutando questa ipotesi".

Spera di ripartire il prima possibile anche Pino's bar di San Severino che, con un post su Facebook, ha annunciato la chiusura per qualche giorno con l'obiettivo di tutelare la salute di tutti, così come la gelateria L'antica Latteria dell'Appennino che ha condiviso la scelta di rinviare l'apertura in programma per sabato prossimo e sospendere momentaneamente l'attività. Stessa decisione anche per il bar Le Bocce e la gioielleria L'idea e la forma. L'osteria Junò, invece, ha deciso di chiudere fino a domani e, da venerdì, lavoreranno solo con asporto e consegne a domicilio. La riapertura, per loro, è prevista domenica a pranzo con le precauzioni dettate dal decreto.

L'ennesima dimostrazione, da parte dei commercianti, della passione che nutrono per il proprio lavoro e che ora vogliono dimostrare con scelte difficili ma cariche di responsabilità.

Giulia Sancricca

Dopo la notizia di un contagiato a Pioraco, confermata ieri dal primo cittadino Matteo Cicconi, è di queste ore quella che riguarda un medico di base di Morrovalle. Dopo aver riscontrato la presenza di sintomi riconducibili al Coronavirus, ha potuto effettuare il tampone faringeo che ha dato risultato positivo. Al momento si trova in isolamento fiduciario a casa.
g.g.

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