Continua il rapporto che lega Caldarola e l’Emilia Romagna sul tema solidarietà: dopo gli aiuti nell’immediato post sisma 2016, ora arrivano aiuti anche per contrastare il Covid.

Mascherine chirurgiche per la cittadinanza e per gli studenti sono state infatti donate da un’azienda emiliana al comune amministrato da Luca Giuseppetti, che ha commentato: “Certo, la pandemia, dopo il sisma ci mette a dura prova, per questo siamo molto felici di questo rapporto di amicizia e solidarietà che ci lega con questa azienda di Campagnola Emilia. Un rapporto che dura dalla fine del 2016, quando già per il sisma eravamo stati aiutati. Ora riceviamo un’altra importante donazione: grazie all’aiuto di questa azienda potremo distribuire le mascherine che ci sono state donate a tutti i nuclei familiari del comune. Sono mascherine realizzate molto bene, oltre che esteticamente apprezzabili. Oltre a questi pacchetti da venti che daremo alle famiglie, ne potremo distribuire altre, di taglia più piccola, per gli studenti delle nostre scuole elementari e medie. Ne siamo felici e soddisfatti”.

Red.
Un legame nato nella difficoltà del sisma e che prosegue negli anni quello tra Caldarola e l'Emilia Romagna. La vicinanza della regione continua a farsi sentire nei confronti del Comune dell'entroterra e lo testimonia la donazione che la ditta Fol Vez di campagnola Emilia ha rivolto in questi giorni permettendo al paese di distribuire un cofanetto con 20 mascherine ad ogni famiglia.
"L'amicizia con questa ditta - dice il sindaco Luca Maria Giuseppetti - è nata nel periodo del sisma, ma è proseguita nel tempo tanto che ogni anno i titolari ci contattano per sapere se abbiamo bisogno di aiuto. In questo caso ci hanno donato le mascherine prodotte dalla THD di Correggio, che consegneremo ad ogni famiglia di Caldarola a partire da sabato prossimo".
Ma la ditta emiliana non si è fermata alle famiglie: "Ci hanno donato anche mascherine adatte ai bambini che che destineremo agli alunni della scuola primaria di primo e secondo grado".

GS
A poco più di 3 anni dal terremoto dell'ottobre 2016 Caldarola ha la nuova sede comunale.
Una struttura in acciaio e legno, di circa 400 metri quadrati, che ospiterà i nuovi uffici municipali grazie alla solidarietà dell’Emilia-Romagna, che ha stanziato 525mila euro, mentre la parte rimanente è stata messa a disposizione dalla Regione Marche. La realizzazione della nuova struttura è stata in gran parte finanziata con le donazioni di 1.600 tra cittadini, imprese e associazioni versate sul conto corrente attivato dalla Regione in segno di vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto. 
Come detto, l’edificio, costruito in una zona più vicina al centro storico e alla piazza dove prima del terremoto il Palazzo dei cardinali Pallotta ospitava gli uffici comunali, sarà sede di tutti gli uffici municipali finora accolti in container ed è stato realizzato su un terreno acquisito con i fondi statali.  

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“Non posso che ringraziare gli amministratori dell'Emilia Romagna - così il sindaco Luca Giuseppetti - per aver dimostrato ancora una volta di essere vicini alla comunità caldarolese. Dal primo giorno successivo al terremoto ad oggi ci hanno donato affetto e vicinanza in tutti i modi possibili, con i soccorsi, gli aiuti, il sostegno e l'affetto di una vera famiglia". Un altro tassello fondamentale per la comunità caldarolese che va a disegnare un importante mosaico. Il nuovo municipio, idealmente la casa di ogni cittadino, permette a tutta la comunità di guardare al futuro con più ottimismo.

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"Sono tutti segni molto importanti - commenta il governatore Luca Ceriscioli - . Rocordo la bella festa per l'inaugurazione della scuola, il municipio è il secondo punto di riferimento importante. Si tratta di una struttura fondamentale non solo per i cittadini ma anche per dare al comune gli spazi idonei per poter seguire tutto il percorso di ricostruzione. Sono ancora molte le persone di Caldarola che devono tornare a casa, ma ogni inaugurazione diventa un motivo in più per continuare a sperare nel ritorno alla normalità".

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Un tassello importante anche per il territorio come dice il presidente dell'unione Montana, Giampiero Feliciotti: "Sono piccole cose che riempiono il cuore perchè si torna alla normalità. Il Comune è la casa di tutti i cittadini, dove ci si ritrova per la burocrazia più spicciola. Oggi risorge un pezzo di Caldarola e quindi di tutto il territorio. Manca lo Stato e questo è dimostrato dal fatto che il municipio sia frutto di donazioni e di privati. Questo lo affermo con molta tristezza. Il territorio è umile, sa sacrificarsi, ha reagito nella maniera giusta, ovviamente il territorio montano non è litigioso, ma laborioso: non urla, non sbraita ma a maggior ragione credo che vada rispettato".

"Si riparte anche da questa bellissima casa - commenta l'arcivescovo Francesco Massara - che è un punto di ascolto e accoglienza dei cittadini. Credo che sia un grande momenti di gioia e felicità per la città di Caldarola".
In rappresentanza dell'Emilia Romagna, l'assessore Paola Gazzolo: "Un nuovo edifcio, uno dei più importanti presidi per un Comune ferito dal sisma che è reso possibile anche grazie a 1600 cittadini dell'Emilia Romagna. A Caldarola siamo venuti il 29 ottobre e inizialmente dovevamo assistere la popolazione poi ci siamo ritrovati negli effetti e nelle ferite della grande scossa del 30 ottobre. Da lì la nostra colonna mobile è rimasta e ha conosciuto tutta la comunità che ci ha aperto le porte del loro cuore ed è stato un incontro che rende i nostri legami indissolubili nel tempo".

FU
GS


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