Il TAR delle Marche ha pubblicato questa mattina l'esito dell'udienza in camera di consiglio che si è svolta ieri ad Ancona.
Il collegio giudicante ha accolto le difese della Regione Marche, dell'ATC AN2 e delle Associazioni Venatorie (Enalcaccia, Federcaccia e Libera caccia) che erano intervenute ad opponendum.
Via libera quindi al calendario venatorio 2019/2020 nella sua interezza, ad eccezione della caccia al Moriglione ed alla Pavoncella, per i quali invece il Collegio ha disposto la sospensione del prelievo venatorio, anche in conseguenza di una nota giunta dal Ministero dell'ambiente. L'udienza per la definitiva discussione nel merito è fissata al 6 maggio 2020.
L' Enalcaccia Marche, per il tramite del proprio legale, Giorgio Salustri, tra l'altro anche Presidente della Sezione Provinciale di Macerata, esprime tutta la propria soddisfazione per il risultato conseguito.
"E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta - commenta - , quella di ieri è stata un'udienza molto serrata durante la quale si sono succedute le relazioni dei ricorrenti, la puntuale replica tecnica del legale della regione e l'accorato appello dei legali delle associazioni venatorie. Per quanto mi riguarda - continua Salustri - , nella mia discussione ho cercato di portare all'attenzione del Collegio le criticità del nostro territorio ed i pregiudizievoli effetti che sarebbero potuti derivare dalla sospensione della caccia nelle zone ZPS e SIC, sopratutto con riferimento al problema del sovrannumero di cinghiali. Ho chiesto una pronuncia più di buon senso che in punto diritto, così come invece chiedevano i ricorrenti".
GS
Il collegio giudicante ha accolto le difese della Regione Marche, dell'ATC AN2 e delle Associazioni Venatorie (Enalcaccia, Federcaccia e Libera caccia) che erano intervenute ad opponendum.
Via libera quindi al calendario venatorio 2019/2020 nella sua interezza, ad eccezione della caccia al Moriglione ed alla Pavoncella, per i quali invece il Collegio ha disposto la sospensione del prelievo venatorio, anche in conseguenza di una nota giunta dal Ministero dell'ambiente. L'udienza per la definitiva discussione nel merito è fissata al 6 maggio 2020.
L' Enalcaccia Marche, per il tramite del proprio legale, Giorgio Salustri, tra l'altro anche Presidente della Sezione Provinciale di Macerata, esprime tutta la propria soddisfazione per il risultato conseguito.
"E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta - commenta - , quella di ieri è stata un'udienza molto serrata durante la quale si sono succedute le relazioni dei ricorrenti, la puntuale replica tecnica del legale della regione e l'accorato appello dei legali delle associazioni venatorie. Per quanto mi riguarda - continua Salustri - , nella mia discussione ho cercato di portare all'attenzione del Collegio le criticità del nostro territorio ed i pregiudizievoli effetti che sarebbero potuti derivare dalla sospensione della caccia nelle zone ZPS e SIC, sopratutto con riferimento al problema del sovrannumero di cinghiali. Ho chiesto una pronuncia più di buon senso che in punto diritto, così come invece chiedevano i ricorrenti".
GS
L'Enalcaccia Marche si è costituita in giudizio al TAR, nell'ambito del ricorso che vede tutte le associazioni ambientaliste ed animaliste schierate nell'intento di bloccare l'esercizio venatorio per la stagione appena iniziata.
La delegazione regionale dell'associazione venatoria, con l'avvocato Giorgio Salustri, del Foro di Macerata, appassionato cacciatore ed anche Presidente della sezione Provinciale di Macerata, ha depositato un atto di intervento, ponendosi quindi a difesa del calendario venatorio ed a sostegno della sua validità.
"All'udienza, in camera di consiglio, che si terrà questa mattina - spiega Salustri - , ci si auspica che il collegio, non venga influenzato dall'ondata animalista che imperversa nel nostro Paese, sappia valutare saggiamente le difese delle controparti ed emetta un provvedimento, innanzitutto di buon senso. La situazione attuale è anche figlia di una situazione di empasse coincisa con la forzata chiusura delle Provincie e conseguente riorganizzazione degli uffici. In questa situazione, per così dire precaria, complice anche la situazione politica nazionale, che vede al Governo una compagine dichiaratamente animalista e contro la caccia, si sono inserite tutte le associazioni ambientaliste ed animaliste, le quali, anziché, sedersi intorno ad un tavolo con le associazioni venatorie e gli enti di gestione per concertare calendari venatori condivisi, preferiscono spendere i propri soldi proponendo ricorsi su ricorsi, avverso i calendari venatori di tutte le regioni".
Poi la richiesta alla Regione: "E' sicuramente certo che esiste una legge nazionale che consente la caccia in un determinato periodo e così sarà sino a che non verrà abrogata, ma è inammissibile che l'esercizio venatorio possa venir sospeso, o addirittura arrestato, nella sua calendarizzazione, da un Tribunale amministrativo solo ed esclusivamente in conseguenza delle sue modalità di approvazione. La Regione - conclude - dovrà trovare il modo di rivedere le modalità di approvazione dei calendari venatori. L'unica soluzione, per dare certezza, potrebbe essere quella di approvarlo con legge, anziché con una semplice delibera di giunta, aggredibile da chiunque".
La delegazione regionale dell'associazione venatoria, con l'avvocato Giorgio Salustri, del Foro di Macerata, appassionato cacciatore ed anche Presidente della sezione Provinciale di Macerata, ha depositato un atto di intervento, ponendosi quindi a difesa del calendario venatorio ed a sostegno della sua validità.
"All'udienza, in camera di consiglio, che si terrà questa mattina - spiega Salustri - , ci si auspica che il collegio, non venga influenzato dall'ondata animalista che imperversa nel nostro Paese, sappia valutare saggiamente le difese delle controparti ed emetta un provvedimento, innanzitutto di buon senso. La situazione attuale è anche figlia di una situazione di empasse coincisa con la forzata chiusura delle Provincie e conseguente riorganizzazione degli uffici. In questa situazione, per così dire precaria, complice anche la situazione politica nazionale, che vede al Governo una compagine dichiaratamente animalista e contro la caccia, si sono inserite tutte le associazioni ambientaliste ed animaliste, le quali, anziché, sedersi intorno ad un tavolo con le associazioni venatorie e gli enti di gestione per concertare calendari venatori condivisi, preferiscono spendere i propri soldi proponendo ricorsi su ricorsi, avverso i calendari venatori di tutte le regioni".
Poi la richiesta alla Regione: "E' sicuramente certo che esiste una legge nazionale che consente la caccia in un determinato periodo e così sarà sino a che non verrà abrogata, ma è inammissibile che l'esercizio venatorio possa venir sospeso, o addirittura arrestato, nella sua calendarizzazione, da un Tribunale amministrativo solo ed esclusivamente in conseguenza delle sue modalità di approvazione. La Regione - conclude - dovrà trovare il modo di rivedere le modalità di approvazione dei calendari venatori. L'unica soluzione, per dare certezza, potrebbe essere quella di approvarlo con legge, anziché con una semplice delibera di giunta, aggredibile da chiunque".
GS