"Chi è impegnato in politica o più in generale nel sociale non puo far cadere nel vuoto le parole di Papa Francesco".
Esordisce così la nota a firma di Angelo Sciapichetti, segretario del Circolo Aldo Moro di Macerata, in merito all'intervista trasmessa ieri sera, in esclusiva mondiale, da Canale 5 e che l'arcivescovo Francesco Massara ha invitato ad ascoltare per la profondità dei contenuti espressi.

"Emerge prima di tutto l’uomo - prosegue la nota del Circolo - che con umiltà (è il Papa che all’inizio ringrazia il suo intervistatore) e una semplicità sconcertanti, riesce ad impartire una lectio magistralis per tutti: laici, cattolici, cittadini comuni e persone impegnate nel sociale.
Il Circolo di cultura politica Aldo Moro di Macerata approfondirà nei prossimi mesi con una serie di incontri (pandemia permettendo) i messaggi che il Pontefice ha lanciato ieri sera.
L’invito forte, accorato che Papa Francesco fa più volte di priivilegiare il “NOI all’IO” riguarda tutti, ma anche e soprattutto chi fa attività politica.

Il rabadire, soprattutto ai giovani, che la politica è cosa nobile, ma deve essere protesa a guardare al bene comune, è importante se 'serve a far crescere la società' e se agli interessi di parte privilegia soprattutto in un momento come questo, quelli dell’intera collettività.

Sono sacrosanti anche i diversi punti di vista così come il confronto e la lotta tra partiti di diversa formazione, ma la situazione in questo momento è tale che tutto alla fine deve essere ricondotto all’unità.
Chi è impegnato in questo momento, se vuole essere all’altezza del compito affidatogli deve guardare oltre gli steccati e le appartenenze. Vanno messe da parte quindi, ripicche, rivalità di qualsiasi genere, evitato litigi inconcludenti per privilegiare il confronto sulle cose concrete guardando con sano realismo alla società di oggi.

Questo è il momento della semina del bene comune - prosegue Sciapichetti - e non della raccolta in termini elettorali. Il che vuol dire guardare oltre la contingenza attuale; occorre, se necessario, prendere decisioni difficili e anche impopolari, purchè abbiano il “respiro lungo” e servano a far crescere la società, a dare un futuro ai tanti giovani smarriti e disorientati.

Il Papa ci dice che il futuro è nelle nostre mani; possiamo uscire dalla pandemia migliori o peggiori: dipende solo da noi, dalle scelte che riusciremo a fare. Possiamo uscirne migliori e riavvicinare le persone all’impegno politico e sociale se ai dibattitti sterili che ogni giorno ci propinano i mezzi d’informazione di cui sono protagonisti personaggi politici di ogni schieramento, privilegeremo le tante cose concrete da fare per dare una risposta ai bisogni reali e quotidiani di giovani, anziani, malati, disoccupati, migranti.

Il Papa ci invita ad usare la parola chiave che è quella della vicinanza per uscire dalla cultura dell’indifferenza che uccide. Significa farsi carico dei problemi degli altri, il farsi prossimo con chi è rimasto indietro , capirne i bisogni per dare quelle risposte adeguate e concrete che le persone aspettano da troppo tempo. In altre parole - aggiunge - , è necessario riscoprire quell'I care che dovrebbe animare chi è impegnato in politica e che troppo spesso la cultura individualista di cui è intrisa la società del cosiddetto benessere diffuso ha finito per dimenticare o mettere in secondo piano. E’ necessario rimettere al centro di ogni azione politico-amministrativa la persona, chiunque essa sia, da ovunque provenga combattendo quella che il Papa ha più volte definito la cultura dello scarto dove se non sei utile diventi un peso per la società con tutte le scelte nefaste che ne conseguono.

Dall’intervista emerge chiaro il pensiero di Papa Francesco - riflette Sciapichette - : chi pensa di salvarsi da solo dalla crisi economico-sociale creata da questa pandemia sbaglia e illude i cittadini. “O ci salviamo insieme o non si salva nessuno” siamo tutti sulla stessa barca come ebbe a dire nel marzo scorso in una Piazza san Pietro deserta . Ancora una volta - conclude la nota - Papa Bergoglio venuto “quasi dalla fine del mondo” riesce con le sue parole ad offrire spunti per avviare una serie di riflessioni che possano portare ad un cambiamento radicale del nostro modo di vivere e di pensare e nel buio più assoluto, rappresenta a livello mondiale, l’unico fare che risplende e il solo, unico punto di riferimento per credenti e non credenti".

GS
Quanto spesso, fermandoci a riflettere, chiediamo a noi stessi o agli altri di immaginare il mondo che vorremmo.

Un desiderio umano che tocca le ferite più profonde della Terra e che spesso le fa sembrare inguaribili. Nessuno o forse pochi ragionano sul fatto che se l’impegno fosse comune qualche passo in avanti verso la guarigione sarebbe possibile.

È questo ciò che emerge dal mondo che vorrebbe Papa Francesco. 

Intervistato in esclusiva mondiale da Fabio Marchese Ragona per il TG5, il Santo Padre, seduto difronte al giornalista e chiacchierando come a ricordare la sua umanità, parla di vicinanza e dell’importanza del noi davanti all’io.

Un’intervista che nasce dagli spunti della pandemia e delle difficoltà che il mondo intero si trova ad affrontare e che l’arcivescovo Francesco Massara evidenzia nelle sue diocesi affinché i consigli e le parole di conforto di Papa Francesco riecheggino anche in queste terre ferite non solo dal Covid ma anche dal sisma e dalla crisi economica.

Parla della ripartenza Papa Francesco e del bivio difronte al quale ognuno di noi si troverà passata la tempesta: un bivio che chiede ad ognuno di noi di scegliere se uscire migliore o peggiori da questa pandemia. 

“Il futuro dipende dalla nostra decisione - ricorda il Santo Padre - , dalla strada che vogliamo intraprendere in questo bivio. Non uscirne migliori sarebbe una sconfitta in più, oltre a quella della pandemia.

Usciamo da questa situazione con la concretezza, senza alcuna fantasia”.

E in momento in cui viene richiesta la distanza, Papa Francesco ricorda l’importanza della vicinanza che non deve necessariamente essere dimostrata fisicamente: “Essere vicini agli altri aiuta a portare avanti la crisi. Pensiamo a noi, cancelliamo l’io. O ci salviamo noi o non si salva nessuno. 

Questa è la sfida: contro la vicinanza non c’è solo l’allontanamento, ma la cultura dell’indifferenza. Quello che viene definito un ‘sano menefreghismo dei problemi’, ma il menefreghismo non può essere sano”.

L’importanza della comunità viene ribadita da Bergoglio anche alla politica: “La classe dirigenziale ha il diritto di avere punti di vista diversi, anche la lotta politica è un diritto, ma in questo tempo si deve giocare per l’unità, sempre. Questo tempo non ci annovera il diritto di non essere uniti. La lotta politica è una cosa nobile, perché lo è la politica, ma solo se serve a far crescere la società. Se i politici sottolineano l’interesse personale e non quello comune, sbagliano. In questo momento i politici devono dire ‘noi', non ‘io’. Un politico, un pastore, qualsiasi guida che in questo momento non ha la capacità di dire ‘noi’, non è all’altezza della situazione”. 

Poi la domanda del giornalista riguardo i suicidi e le persone che, disperate, decidono di farla finita. Un dramma che non colpisce solo a seguito della pandemia ma con cui le terre colpite dal sisma fanno i conti da tempo: “Questa gente non ha bisogno di una risposta - dice il Papa - ma di una domanda: di cosa hai bisogno? Bisogna domandare quali sono i bisogni e lavorare per risolverli, la vicinanza ti porta a risolvere i problemi. Nessuno si salva da solo”.


Condanna, senza mezzi termini, la cultura dello scarto che, difronte alle difficoltà, alle crisi e alla pandemia vede mettere da parte i più deboli: “Bambini, anziani, malati, migranti - dice Bergoglio - vengono messi da parte perché non producono. Questa cultura pesa sulla nostra coscienza”.

Infine la fede: “È un dono gratuito - dice - . Non si può comprare. In situazioni difficili, tante volte c’è gente che si apre e riceve il dono, l’unico atteggiamento giusto è di tenere il cuore aperto a questo”.


Giulia Sancricca


Di seguito il link dell'intervista integrale: https://www.tgcom24.mediaset.it/2021/video/papa-francesco-al-tg5-il-mondo-che-vorrei-_27455703.shtml?fbclid=IwAR2ytX-Gl6ShJoRXfdqAJylYJeGrGS-ktsMIDBJLlGyT8yUL5FpE-4CnK90 

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