Due le azioni principali individuate ieri sera dal comitato per la difesa dell'ospedale di San Severino: impugnare la determina 742 del 31 dicembre prima che scadano i termini di legge, e una grande manifestazione che possa declinarsi non solo in un corteo di protesta che possa riunire anche i comitati di altre zone ma anche in una postazione permanente, una sorta di picchetto. Il tutto però dovrà partire, o essere sostenuto, dai sindaci, specie quelli che hanno un ospedale nel loro territorio. E alla Piermattei il comitato garantisce massimo appoggio. 
L'incontro di ieri fa seguito alle ultimissime novità relative all'ospedale settempedano, protagonista di una determina del 31 dicembre che prevede il declassamento da unità semplici dipartimentali a unità semplici di non uno bensì tre reparti: hospice, oncologia e radiologia. 
Ciò significa che non saranno più autonomi, potranno essere smantellati in ogni momento o accorpati alla struttura centrale. 
Proprio in merito alla radiologia è emersa una situazione abbastanza critica, testimoniata da chi quel reparto lo vive quotidianamente: ci sono solo cinque medici, di cui uno soltanto per le mammografie, a cui sono state bloccate le ferie. Sembrerebbe addirittura esserci qualcuno che lavora da 40 giorni continuativi. Si è in attesa di due medici che l'Asur dovrebbe assumere a tempo indeterminato ma purtroppo sembra che la richiesta di radiologi sia molto elevata in tutte le Marche e quindi i professionisti, potendo scegliere, preferiscono andare altrove.
"Qui non vengono medici - ha stigmatizzato Massei - perché vengono umiliati e mortificati con determine come la 742 dopo aver dato tutto, sacrificato famiglie, per il lavoro. E' ora che anche la loro categoria si ribelli". L'avvocato e vicepresidente del comitato ha spiegato per sommi capi ai presenti in cosa consisterebbe la determina, soffermandosi sulle parole del direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, secondo cui "non c'è stato alcun declassamento, semmai un rafforzamento della loro integrazione nei processi assistenziali della rete clinica di riferimento": "Maccioni offende l'intelligenza di un bambino - commenta duro Massei - dicendo che questo declassamento rafforza la struttura nel suo ruolo all’interno delle reti cliniche. Fa ben sperare quanto emerso dal consiglio comunale che si è svolto a Fabriano due sere fa, a cui hanno preso parte anche i sindaci di San Severino, Camerino e Matelica. Pare che abbiano finalmente capito che devono unirsi. Tuttavia alle parole, bisogna anche associare i fatti, rispondere agli atti con altri atti. Impugnare i provvedimenti - ha aggiunto - poiché tentando il dialogo, l'Asur farà solo perdere tempo in attesa che decorra il periodo dopo il quale l'atto diventerà definitivo. Fin ora, nonostante i nostri continui allarmi, i sindaci di questa zona hanno voluto continuare a 'trattare in proprio', pensando di portare a casa qualche misero risultato. Il risultato è che tutti hanno preso schiaffi". Fortemente criticato il silenzio del direttore generale Asur Nadia Storti e il presidente Luca Ceriscioli nonché l'idea di realizzare l'ospedale unico. Secondo i più infatti,
 comporterà l’impoverimento e il declassamento a ospedale di comunità di tutte le strutture dell'entroterra. Pietro Cruciani, radiologo in pensione, in merito ha precisato che "sul piano sanitario è prevista una riduzione del 20 per cento delle strutture complesse e dipartimentali. In merito alla determina, so che è stata la Storti a volerla fortemente ora, probabilmente per fare bella figura con il governatore. Sicuramente prima o poi sarebbe arrivata ma è altrettanto sicuro che si poteva attendere. Mi chiedo anche come mai proprio da San Severino si sia iniziato, visto che le riduzioni riguardano tutte le Marche". I tagli, declassamenti e depotenziamenti che l'Asur sta operando, sono in vista della realizzazione dell'ospedale unico sulla cui realizzazione però ci sono molti dubbi visto che sarà finanziato con un project financing: "Significa che pagano dei privati per milioni di euro - è tornato a spiegare Massei - e il pubblico si accollerà un canone per anni e anni e il risultato è che alla fine questa struttura sarà costata molto di più. Peraltro, non voglio fare la Cassandra della situazione, ma l'ospedale unico non partirà mai, è solo uno specchietto per le allodole. Il vero obiettivo è di chiudere le strutture esistenti finché non arriverà qualche privato che riaprirà".
g.g.


Taglio del nastro all'hospice di San Severino per i locali rinnovati dopo i lavori di restauro della ditta Alessio Ferri Costruzioni. Un lavoro che è stato possibile grazie ad un perfetto connubio tra pubblico e privato e a fare da trait d'union il Rotary Club di Tolentino. Il sodalizio, peraltro, ha anche voluto donare una somma di denaro per permettere la manutenzione delle stanze dell'importante reparto settempedano che in breve tempo è diventato eccellenza del territorio.
L'idea è nata dopo l'esperienza della famiglia Ferri all'interno dell'hospice: "Il progetto è nato a seguito di un doloroso trascorso familiare in questo reparto. Vedevamo che la pavimentazione era un po' scivolosa - racconta Alessio Ferri - vi erano delle infiltrazioni, numerose crepe dovute al terremoto del 2016, macchie e quant'altro mi sono sentito di dare un input positivo a quell'evento negativo. Mi sono chiesto come dare all'ammalato una seppur minima percentuale di sollievo e ho deciso di fare quello che è il mio lavoro dando una sistemata laddove vi fosse bisogno. Il mio gesto - aggiunge - è stato ovviamente non per gloria ma per rendere la permanenza dei pazienti il più confortevole possibile e poi in segno di riconoscenza verso il dottor Giorgetti e la sua equipe medico-infermieristica che fa un lavoro encomiabile".
g.g. 



Investimento, questa mattina, in via Cincinelli a Macerata.
E' accaduto all’altezza della rotatoria.
Un'auto, condotta da un 51enne maceratese, ha investito una anziana di 79 anni di Macerata, mentre attraversava la strada non distante dalle strisce pedonali.

La donna è stata trasportata all’ospedale di Ancona dove è ricoverata in prognosi riservata.

I rilievi sono stati eseguiti dai militari della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Macerata.

GS
36 milioni di euro su 248 (il 15% degli investimenti totali) sono stati investiti fuori dal cratere per riqualificare e potenziare edifici strategici della Protezione civile, sanitari e universitari.  Ceriscioli: “Basta distorcere i fatti: stop a notizie false su fondi e macerie”  “Vediamo ogni giorno distorcere la realtà dei fatti. Il Movimento 5 stelle e Forza Italia continuano ad alimentare ulteriore rancore e rabbia in popolazioni già fortemente provate dal terremoto e che non hanno bisogno di sterili e scorrette speculazioni ma di soluzioni concrete, ovvero quelle che noi ogni giorno faticosamente mettiamo in campo. Lo dichiara il presidente Ceriscioli, chiarendo che l’utilizzo dei fondi europei  dell'Asse 8 è assolutamente legittimo. In primis  - specifica - abbiamo ripreso gli Assi di investimento precedenti al sisma e abbiamo ridistribuito i fondi aggiuntivi.  Dei 248 milioni messi a disposizione dall’Europa (Asse 8 FESR) l’85% è stato utilizzato per interventi localizzati nelle aree colpite, evidenziando la forte attenzione che giustamente la Regione riserva a questi territori. La mostra su Lorenzo Lotto e altre importanti iniziative per promuovere i Sibillini ne sono un esempio.
Il 15% ( 36milioni 828mila euro) delle risorse sono riconducibili infatti a interventi strategici collocati fuori dalle aree del sisma. L’assegnazione di nuove risorse comunitarie è avvenuta, non per fare fronte alla ricostruzione degli edifici danneggiati (per questo ci sono le risorse nazionali), bensì per favorire la ripresa economica, sociale e soprattutto aumentare l’adeguamento sismico degli edifici e la messa in sicurezza di un territorio, quello marchigiano, particolarmente vulnerabile e soggetto a calamità naturali. Per questo l’Europa ci chiese di inserire la possibilità “di estendere ai Comuni che ricadono in classi sismiche 1 e 2”. 
Da qui la piena legittimità delle scelte regionali che, in misura davvero contenuta, hanno destinato le risorse dell’asse 8 sisma anche a territori fuori dal cratere, considerata l’elevata vulnerabilità sismica della Regione, la cui popolazione residente nei comuni ricadenti nelle classi di rischio elevate (zone sismiche 1 e 2) rappresenta il 99% del totale. 
 
OSPEDALE REGIONALE TORRETTE I 12,2 milioni di euro stanziati per l'ospedale regionale Torrette di Ancona rappresentano un investimento connesso fortemente alle aree colpite e strategico. Non solo per la salvaguardia di vite umane durante il verificarsi di un potenziale evento sismico ma anche per la funzione di pubblica utilità che l’ospedale svolge nelle fasi di prima emergenza. 
In merito agli edifici sanitari aggiungo che, tra quelli del cratere, l'ospedale di Camerino è antisismico di quarta classe, Tolentino è stato finanziato con un importo previsto di 14,5 milioni, per Amandola è stato consegnato il progetto esecutivo che è in fase di verifica e presto uscirà il bando per i lavori. Il costo previsto del nuovo ospedale dei Sibillini  è di 18,7 milioni di euro: 13,7 milioni saranno finanziati grazie alle risorse della Ricostruzione Sisma che la Regione Marche ha deciso di destinare alle opere sanitarie e gli altri 5 milioni sono la donazione della Compagnia petrolifera Rosneft. 
a Macerata ed Ascoli facciamo 2 ospedali nuovi con un investimento da 200 milioni di euro. 
 
EDIFICI STRATEGICI Non ci sono edifici strategici non finanziati all'interno del cratere, li abbiamo finanziati tutti. Sono stati approvati 9 progetti con uno stanziamento di 18 milioni di euro. Di questi 9 immobili 5 sono fuori dal cratere ma sono strutture della protezione civile regionale che agiscono in tutte le situazioni di emergenza che colpiscono la regione, formando una rete integrata e strategica. 
L’accordo con Stato e UE prevede, come scritto chiaramente nel Programma, che gli interventi avevano l’obiettivo di  mettere in sicurezza e rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici qualificabili come "strategici" ossia che rivestono importanti funzioni di protezione civile in caso di terremoto, quali ad esempio, caserme, sedi dei municipi, sedi di sale operative per la gestione delle emergenze, le centrali operative del 118, sanità. 
 
EDILIZIA UNIVERSITARIA E ERDIS 
Oltre 13,5 milioni sono stai investiti  per la sicurezza degli studenti e per garantire loro edifici della più alta classe antisismica in previsione di possibili calamità. 
 
PATTO RICOSTRUZIONE 
Il Patto per la ricostruzione? Noi abbiamo sottoscritto il Patto e non i progetti. E’ stato il frutto di un grande processo di partecipazione che ha visti coinvolti tutti i sindaci e tutto il mondo economico, produttivo, sociale della regione. Abbiamo preso un impegno con i parlamentari che avremmo stralciato la parte dei progetti dalla delibera in modo che fosse chiaro che noi abbiamo approvato solo un documento: tutti i bandi dei privati saranno sottoposti a gara.
 
MACERIE
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Già non comprendevamo come il commissario Farabollini potesse affermare che la Regione Marche non avesse un piano specifico sulla gestione delle macerie, avendo a disposizione già dall’8 gennaio scorso una relazione dettagliata con la quale sono stati indicati chiaramente i quantitativi fatti, quelli ancora da fare ed i finanziamenti necessari per completare i quantitativi.
Ora vediamo che Forza Italia continua a sostenere che il piano macerie è ancora in fase di discussione. Torniamo a sottolineare che siamo stati i primi a redigere un piano attuativo con Decreto del Soggetto Attuatore Sisma il  23 gennaio 2017, ed è stato aggiornato insieme ai comuni interessati il 30 agosto dello scorso anno.
Le Marche hanno gestito in maniera virtuosa le macerie del sisma: oltre la metà di quelle stimate sono state raccolte (617mila tonnellate) ed Il 99% è stato avviato a recupero e riutilizzato.
Da dicembre 2017 non ci sono più né sulle strade pubbliche né nelle piazze ma sono rimaste solo quelle frutto di demolizioni disposte dai sindaci per la pubblica incolumità.
L'Aquila per fare gli stessi numeri ci ha messo 5 anni”.

Nuovi primari, più personale e adozione di innovazioni tecnologiche per combattere le liste d’attesa. Prosegue la riorganizzazione del sistema sanitario marchigiano al fine di migliorare i servizi al cittadino garantendo risposte qualificate nei tempi previsti.

Lunedì mattina il presidente della Regione Luca Ceriscioli, insieme al direttore generale dell’Asur Alessandro Marini, alla direttrice sanitaria Nadia Storti e al direttore dell’AV2 Claudio Bevilacqua, nel corso di un conferenza stampa, ha presentato gli ultimi cinque primari assunti nell’Area Vasta 2 e ha colto l’occasione per illustrare alcuni dei numerosi cambiamenti in atto.


“In questi anni – ha detto il presidente Ceriscioli - il personale è cresciuto moltissimo, tanto che abbiamo superato il tetto di spesa, e la stessa cosa vale per i primari. In questa gestione, l’Asur, su 350 ne ha rinnovati 102 tramite concorso, circa un terzo della dotazione. In questo modo diamo forza al sistema con punti di riferimento certi e favoriamo un ricambio generazionale. Ritengo inoltre, che anche l’incremento di produzione e di qualità e le reti che si stanno costruendo dipendano dal fatto che è stato portato avanti con determinazione questo rinnovamento”.

I cinque nuovi primari lavoreranno in 4 su Iesi (Francesco Bartelli; Antonella Bonucci; Mario Caroli; Gianluca Grechi) e 1 su Fabriano (Loredana Capitanucci). Sono state anche annunciate alcune innovazioni per favorire l’abbattimento delle liste di attesa.

“Sulle liste d’attesa stiamo lavorando su tutti i fronti – ha proseguito Ceriscioli - con sistemi di monitoraggio sempre più rigorosi e la dematerializzazione della ricette. Per facilitare la prenotazione abbiamo dato la possibilità anche alle farmacie di prenotare e 5 hanno già aderito. A breve, sarà pronta anche un’app per le prenotazioni on line facilmente utilizzabile da tutti. Allo studio infine, l’applicazione del “bonus malus”: mancano solo gli ultimi passaggi. Servirà per recuperare prestazioni e per organizzare gli appuntamenti in modo da evitare un allungamento improprio delle liste di attesa, grazie ad un impegno congiunto sia dei cittadini che dell'azienda sanitaria”.

Il Bonus prevede che, se il sistema non garantisce la prestazione nei tempi stabiliti per legge, questa venga fatta a pagamento ma con la prestazione a spese del sistema e solo il ticket per l’utente. Il malus invece prevede che, se non si accede alla prestazione prenotata e non si disdice, questa resti a carico dell’utente che dovrà pagarla lo stesso. 

 

g.g.

“Luigi Zura-Puntaroni, Pilato o San Paolo?”. A chiederselo è il consigliere comunale di San Severino, pentastellato, Mauro Bompadre dopo aver appreso che il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni, anche lui settempedano, si è astenuto durante la votazione della mozione di Sandro Bisonni che chiedeva la riapertura del punto nascite del Bartolomeo Eustachio.

Bompadre non si stupisce dell’esito della votazione in generale, infatti dice, “era destinata a essere bocciata dalla maggioranza che sostiene Ceriscioli tuttavia si trattava di una formidabile occasione per testimoniare da parte di tutti i Consiglieri Regionali che hanno a cuore il destino del nostro entroterra e dei nostri territori, la loro volontà di adoperarsi per il ripristino e per la salvaguardia di una sanità pubblica davvero alla portata dei cittadini, fatta di ospedali di prossimità atti a prestare tutti quei servizi essenziali necessari a tutelarne la salute e spesso la vita stessa”.

 

IMG 6204

 

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, insieme a quelli di FdI, hanno votato a favore ma “con mio estremo stupore ho appreso che la Lega compreso il nostro esimio concittadino Luigi Zura-Puntaroni si sono pilatescamente astenuti. Mi chiedo perché - prosegue - non si sia voluta esplicitare attraverso un voto favorevole la volontà politica che dovrebbe essere quella di pretendere che un servizio così essenziale alla nostra città come il Punto Nascite venga ripristinato, servizio che in maniera oserei dire criminale ci è stato tolto solo poco tempo fa. Forse Zura non ci crede più? Forse è stato anche lui come San Paolo fulminato sulla via di Damasco dal nuovo Dio chiamato Ospedale Unico? O forse - prosegue - anche lui come altri magari pensa che non rompendo più le scatole si abbia qualche chance in più con la bretella Tolentino-San Severino? A questo progetto ci si sta lavorando in ben altre sedi e seriamente ma non sarà mai oggetto di scambio con un altro servizio essenziale come il nostro Ospedale”.

g.g.

Bocciata la mozione del consigliere regionale Sandro Bisonni. Si chiedeva la riapertura del punto nascite di San Severino, chiuso nel marzo del 2016 a seguito della riforma sanitaria messa in atto dalla giunta Ceriscioli. A stupire però, non è l'esito della discussione, quanto “la latitanza da parte di quei consiglieri che appartengono al territorio e che più di altri avrebbero dovuto battersi per la riapertura e che invece si sono astenuti o peggio”. A votare a favore sono stati il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, mentre ad astenersi sono stati Luigi Zura-Puntaroni, di San Severino, Marzia Malaigia, Sandro Zaffiri, Jessica Marcozzi, Piero Celani, Mirco Carloni, Anna Casini, Fabrizio Volpini, Renato Minardi, Moreno Pieroni e Luca Marconi. Tutti gli altri hanno votato contro. 

g.g.

"Questo è un nuovo modo di fare politica, col tramonto delle ideologie è più facile discutere di valori condivisi". Commenta così, soddisfatto, il vicepresidente del comitato per la difesa dell'ospedale di San Severino, Marco Massei, dopo l'incontro conviviale di ieri sera sul tema sanità. L'argomento non era circoscritto al solo ospedale settempedano ma ben più ampio: l'obiettivo infatti era trovare un modo condiviso per discutere di una sanità che possa rispondere alle esigenze del territorio maceratese. Presenti diversi parlamentari, come Giuliano Pazzaglini, Tullio Pattasini e Francesco Acquaroli, i consiglieri regionali Elena Leonardi, Luigi Zura-Puntaroni e Romina Pergolesi, il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini e quello di San Severino Rosa Piermattei, alcuni consiglieri provinciali e comunali di città limitrofe e diversi comitati maceratesi.

L'idea comune emersa è che l'ospedale unico provinciale non sia la soluzione adatta se non viene affiancato da ospedali di rete funzionanti. Per qualcuno addirittura, l'ospedale unico sarebbe da escludere.

Il sindaco Saltamartini ha invitato i consiglieri regionali di minoranza (il Pd non pervenuto all'incontro) ad una attività più puntuale affinché la giunta regionale sia sempre messa di fronte alle proprie responsabilità. Inoltre, ha criticato l'assenza dei sindaci del territorio non solo all'incontro di ieri ma anche alle manifestazioni fatte negli ultimi anni. 

Anche il sindaco Piermattei, da parte sua, si è detta convinta della necessità di farsi sentire e di farlo in tanti.

"Con stasera - ha concluso Massei - abbiamo capito che si può fare molto e che i comitati hanno un ruolo importante: dobbiamo salvaguardare le strutture del territorio opponendoci strenuamente all’ospedale unico; abbiamo già tante eccellenze e non sono le strutture a mancare bensì il personale. Serve un turnover serio del personale che va in pensione. Il diritto alla salute è qualcosa che va condiviso in maniera politicamente trasversale. Questo è un nuovo modo di fare politica, col tramonto delle ideologie è più facile discutere di valori condivisi".

Potrete leggere l'articolo completo degli interventi nel prossimo numero de L'Appennino Camerte, in edicola giovedì prossimo.

g.g.

 

“Non c’è stata alcuna riduzione di servizi che, al contrario, stanno progressivamente potenziandosi in particolare a San Severino”. Sono queste le parole del direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni che hanno fatto infuriare il consigliere settempedano Mauro Bompadre.

Il direttore rispondeva ad alcune carenze sollevate nel corso dell’ultima riunione del comitato per la difesa dell’ospedale, nei servizi di radiologia col pensionamento di Pietro Cruciani, e nelle vaccinazioni e controlli sanitari con il pensionamento di Giuseppe Moretti. C’era preoccupazione anche per la week surgery di ginecologia visto che non è più in servizio anche l’ultimo ginecologo della vecchia guardia, Vincenzo Felicioli. Tuttavia, secondo Maccioni nulla di tutto questo sarebbe vero: le sedute di vaccinazione sono calibrate in base alla richiesta, si sta cercando un sostituto per Cruciani ma nel frattempo non ci sono state interruzioni per la radiologia, quello che faceva Felicioli viene ora garantito dall’equipe di Area Vasta e così via. 

“Fossi un marziano appena sceso in terra - replica Bompadre - penserei di trovarmi in un mondo pressoché perfetto con una sanità pubblica efficiente e vicina ai cittadini, anche a quelli che vivono nei territori più svantaggiati. Purtroppo per lui però nessuno lo è, e chi ha letto le sue incredibili parole se creda a quello che dice, e allora dubiteremmo della sua appartenenza al pianeta terra. Se non ci crede, sarebbe solo un bugiardo. Io propendo più per la seconda ipotesi”. I depotenziamenti, secondo Bompadre, sarebbero sotto gli occhi di tutti, e riguarderebbero persino i servizi essenziali. Ma Maccioni non sarebbe certo l’unico responsabile di questo: “Lui è solo un esecutore testamentario della sanità pubblica del nostro territorio, uno strumento operativo che risponde ad un disegno politico che è chiaro ormai da anni e che viene portato avanti con feroce pervicacia soprattutto, ma non solo, dal PD e quindi dai vari Ceriscioli, Sciapichetti e compagnia cantante”. Un disegno politico, secondo Bompadre, volto allo smantellamento progressivo della sanità pubblica e favore di quella privata a partire dalle zone dell'entroterra che hanno un peso elettorale inferiore a quello delle realtà costiere più popolose, “il tutto condito dalla prospettiva di ulteriore sperpero di denaro pubblico grazie allo scellerato progetto dell’ospedale unico. In pratica si chiudono strutture efficienti e funzionanti per aprirne una nuova e costosissima. Geniale no? Per capire il perché di tutto questo - conclude - basta vedere chi ha finanziato la campagna elettorale del governatore Luca Ceriscioli”.

g.g.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo