Un incontro partecipato e dibattuto quello che si è tenuto a Pieve Torina nella sala Rubner. Presenti i funzionari dell’agenzia Invitalia chiamati a presentare le opportunità per l’imprenditoria, in particolare Resto Qui e ON Nuove Imprese a tasso zero.

Soddisfatto il presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, per la risposta del territorio: “Imprenditori, sindaci, associazioni di categoria sono intervenuti in rappresentanza di un tessuto produttivo che può ottenere, grazie agli incentivi statali, uno slancio importante. È questo il senso delle iniziative di informazione che stiamo portando avanti come Unione Montana attraverso lo sportello Europe Direct, favorendo anche incontri individuali con esperti per approfondimenti tecnici”.

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Ad aprire i lavori l’assessore regionale al Bilancio e alla Ricostruzione, Guido Castelli, che ha salutato l’iniziativa lodando il dinamismo dei sindaci dell’area sisma per l’impegno continuamente profuso a favore delle proprie comunità e invitando i presenti a considerare le tante opportunità che si stanno aprendo sul fronte economico finanziario a livello nazionale e regionale.


Resto Qui è una misura importante per sviluppare l’imprenditorialità dei nostri territori perché offre una opportunità in più - ha sottolineato Gentilucci - per 24 comuni dell’area sisma nei quali la percentuale di edifici inagibili supera il 50% non vi sono limiti di età per accedere ad incentivi fino al 50% a fondo perduto”.

Un invito, dunque, a sviluppare idee imprenditoriali e progettualità per giovani e meno giovani che vogliano scommettere sul loro futuro. 

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f.u.
"La Pedemontana non si fermi a Camerino o Muccia, ma prosegua fino ad Ascoli Piceno". Questo quanto sottolineato dal presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci, intervenuto a Fermo all'incontro con i sindaci sul Recovery Plan per i comuni del cratere promosso dal presidente della regione Francesco Acquaroli per affrontare le problematiche di una ricostruzione che finalmente ha mosso i primi passi.

"Dobbiamo prendere come esempio quanto fatto dopo il sisma del 1997 per la realizzazione della superstrada che collega i nostri territori con Foligno" - il parere del presidente dell'Unione Montana, che ha poi evidenziato il problema SOA "per il quale le imprese del territorio, ferme ormai da quattro anni, sono di fatto ai margini della ricostruzione. Occorre invece fare in modo che queste possano lavorare e diventare protagoniste proprio della ricostruzione, perché ciò significa volano per lo sviluppo economico dell’intera area alto maceratese.Vogliamo una ricostruzione a misura d’uomo e di territorio - ha concluso Gentilucci - perché dalle macerie e dal dolore si riemerga con rinnovata forza e capacità di ripartenza. Ce lo chiedono i cittadini e tutti gli operatori, a cominciare dai tecnici, che operano quotidianamente su questo fronte”.

f.u.
Registra un altro passo fondamentale il percorso verso la firma della cessione del diritto di superfice al Demanio per la soluzione che permetterà alla compagnia dei Carabinieri di Camerino di lasciare i container di via Madonna delle Carceri per insediarsi nell'immobile di via Varano di proprietà dell'Unione montana.
A conclusione della nuova riunione tenutasi questa mattina nei locali di via Varano, guidata dal presidente Alessandro Gentilucci, presenti il segretario dell'Ente Angelo Montaruli, i sindaci di Camerino Sandro Sborgia, di Fiastra Sauro Scaficchia, di Muccia Mario Baroni, di Serravalle di Chienti Emiliano Nardi e di Ussita Silvia Bernardini, si è concordato unanimemente che, in contemporanea alla cessione del diritto di superfice su parte dell'immobile, l'Unione Montana chiederà al Demanio di poter eseguire i lavori necessari alla separazione dell'impianto antincendio che attualmente è unificato sull'intero edificio. Sembrano dunque superati gli ostacoli alla cessione dell'immobile le cui spese potranno essere ripartite pro quota tra i comuni.
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"Siamo tutti d'accordo nel chiedere al Demanio la clausola di acconsentire a fare i lavori su quella che sarà la sua area- ha dichiarato il presidente Alessandro Gentilucci- e se questo ci verrà consentito noi procederemo velocemente alla sottoscrizione dell'accordo. Stiamo comunque andando avanti sulla progettualità funzionale a dividere i due immobili dall'impianto antiincendio con i locali pompe e cabine elettriche". Nel corso dell'incontro si è rilevato che tutte le caserme dei Carabinieri, anche laddove il Demanio avrebbe potuto dare il via ad un percorso di ricostruzione sono ferme al palo. "Sarà questo un oggetto di discussione in quanto le problematiche  che stiamo evidenziando a Camerino, riguardano in realtà tutte le caserme dell'intero territorio terremotato attualmente ospitate in container- ha detto Gentilucci- . L'esortazione  è affinchè queste procedure che vedono già stanziati dei soldi, possano addivenire ad un percorso funzionale e concreto".
Una nuova occasione esplicativa e un ulteriore passo in avanti anche secondo il sindaco Sandro Sborgia, fiducioso di arrivare presto ad un obiettivo.  "Sarà ora formalizzata al Demanio la nota attraverso la quale verrà ribadita la volontà della cessione, facendo in modo che il Demanio autorizzi l'esecuzione di questi lavori - ha affermato il sindaco Sborgia-. Credo che si tratti di problemi  tecnici facilmente superabili e che non hanno a che fare con la volontà di cedere che anche questa mattina è emersa.  Il fatto importante è che abbiamo già compiuto un ulteriore piccolo passo in avanti e speriamo di poterne fare adesso un altro definitivo, ma mi pare che la soluzione caserma stia arrivando a destinazione". Nel frattempo la Compagnia dei Carabinieri di Camerino potrà contare su una sede 'provvisoria' nel cuore della città, a Palazzo Sant'Angelo. L'immobile sarà messo a disposizione dalla Provincia di Macerata a titolo di comodato d'uso gratuito. "Una soluzione che intanto permetterà di restituire all'Arma una sede dignitosa, mentre ci auguriamo di riuscire a breve a concludere quest'ultimo passo per l'immobile di via Varano". 
c.c.
Dopo il consiglio dell’Unione Montana “Marca di Camerino” il presidente dell’ente, Alessandro Gentilucci, ha voluto chiarire, atti alla mano e in modo inequivocabile, a chi imputare i ritardi della permanenza della compagnia Carabinieri di Camerino nei container ricevendo il consenso unanime dei sindaci per il fatto che non si può fare più di quanto sin qui concesso all’Agenzia del Demanio. Non solo, Gentilucci ha voluto rimarcare la differenza tra come lo Stato si comporti con i cittadini del territorio camerte e come si comporti con i cittadini di Macerata. La vicenda è quella legata all’immobile sito in via Varano zona Vallicelle a Camerino, di proprietà dell’Unione Montana, in cui è previsto l’insediamento della nuova caserma della compagnia Carabinieri.

“Nella originaria comunicazione avuta con la Legione Carabinieri Marche Comando di Macerata si parla della necessità di individuare una soluzione temporanea per ospitare la compagnia di Camerino, e di locazione da riconoscere all’Unione Montana per l’utilizzo dell’immobile di sua proprietà. Quindi due temi: temporaneità e locazione. Tale opzione è stata accettata dall’ente, e questo a marzo 2018. Dopo di che la locazione, nel dicembre 2018, si è trasformata, per volontà dell’Agenzia del Demanio, in diritto di superficie per 60 anni. Ed anche questa opzione è stata accettata dall’Unione Montana. Con l’unanimità dei sindaci viene approvata, nel novembre 2019, una delibera di “donazione dell’immobile” ma, fino alla metà del 2020, l’Agenzia del Demanio non la sottoscrive perché non autorizzata alla firma. Il 22 giugno 2020 viene firmato un protocollo d’intesa dal presidente dell’Unione, dal sindaco di Camerino e dai referenti del comando Carabinieri e dell’Agenzia del Demanio, con allegata planimetria dell’immobile da cedere. Ma a luglio 2020 l’Agenzia del Demanio modifica l’atto richiedendo tutta l’area intorno all’immobile ed anche l’autorimessa, con diritto di superficie. L’Unione si è resa nuovamente disponibile concedendo la sola autorimessa in comodato d’uso gratuito mentre l’area restante con diritto di superficie. L’Agenzia del Demanio ha chiesto però che i costi notarili, pari a 3.000 euro, oltre ai costi di frazionamento fossero a carico dell’Unione, e quindi dei cittadini dell’area montana. Ed anche questo è stato accettato. Nell’ottobre 2020 tutti i sindaci, all’unanimità, hanno richiesto, ponendo una condizione risolutiva della concessione, che il Demanio garantisse l’agibilità dell’immobile attraverso il certificato antincendi. Questa clausola non è stata accettata per cui lunedì il consiglio dovrà discutere del progetto dell’impianto antiincendio e del riparto delle spese per i suddetti lavori, ossia di come farsi carico di ulteriori 30.000 euro, questo il costo previsto, che non ci sarebbe stato se non si fosse deciso di donare. Fermo restando l’importanza del ruolo della compagnia Carabinieri per la sicurezza ed il controllo del territorio e la volontà di trovare una soluzione condivisa, non possiamo non riscontrare come in altro contesto si sia seguito un percorso totalmente diverso: a Macerata sono stati stanziati dallo Stato 6,1 milioni di euro per l’adeguamento sismico dell’edificio di proprietà della Provincia che ospita il comando Carabinieri, immobile su cui lo Stato continuerà anche a pagare l’affitto alla stessa Provincia. A Camerino invece l’Unione Montana non solo concede gratuitamente l’immobile allo Stato, ma si fa persino carico dei costi della donazione, del frazionamento e di quelli dell’impianto antincendio. Da un lato, dunque, lo Stato paga la totale ristrutturazione di un immobile e paga l’affitto, dall’altro, nel caso specifico l’Agenzia del Demanio, acquisisce l’immobile gratuitamente e fa ricadere i costi dell’operazione sui cittadini devastati dagli eventi sismici. Voglio ringraziare il Prefetto per la disponibilità sempre dimostrata ed anche sottolineare che l’Unione ha agito in modo collaborativo e leale, cercando di valutare il miglior percorso per garantire la presenza della compagnia Carabinieri insieme ai tanti uffici ospitati nell’immobile di Vallicelle che, ricordo, sono Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Servizi Sociali ATS 18, Unione Montana, Istituto scolastico comprensivo Ugo Betti, Servizio Agroalimentare Regione Marche distretto di Camerino, Fondazione Perlingeri e diversi altri. Era necessario ristabilire un punto di verità per evitare ricostruzioni pretestuose che non rendono onore al lavoro svolto per tutelare gli interessi e la dignità delle comunità amministrate”. 

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