L'impegno di tanti anni di Sagra dell'Acquaticcio rimarrà tangibile per molto tempo all'ospedale di Camerino.
Un segno indelebile quello che l'ex direttivo della Sagra dell'Acquaticcio di Belforte del Chienti ha voluto lasciare per tutto il territorio, in questo periodo di emergenza.
Dopo aver contribuito alla retta della scuola di equitazione per una famiglia del paese con un ragazzo disabile e dopo aver acquistato le mascherine per tutte le famiglie di Belforte, gli ex componenti del direttivo belfortese hanno consegnato, questa mattina, al Covid Hospital di Camerino, due barelle che in questo momento serviranno per la terapia intensiva e la degenza breve, ma passata l'emergenza potranno essere utilizzate anche per il pronto soccorso. Su entrambe le barelle, una targhetta che ricorda gli autori della donazione.
"L'obiettivo, infatti - come ricorda l'ex presidente della sagra, Simonetta Mancini - era quello di offrire un aiuto che restasse all'ospedale anche dopo l'emergenza. Con l'ex direttivo abbiamo organizzato per quarant'anni la festa belfortese, oggi siamo orgogliosi di aver azzerato il fondo cassa aiutando chi ne ha bisogno. Gli ultimi risparmi andranno alla Protezione civile di Belforte del Chienti".
Presenti alla consegna alcuni rappresentanti dell'ex comitato, il sindaco di Belforte del Chienti Alessio Vita e il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e una delegazione di sanitari dell'ospedale camerte.
"Un grande gesto - ha detto il sindaco di Belforte del Chienti - che i miei concittadini hanno voluto fare a tutte quelle persone che, purtroppo, stanno attraversando un momento difficile. Credo che, come sindaco, non ci sia nulla di più bello che sottolineare questo gesto che si aggiunge a quello di aver donato le mascherine a tutti i belfortesi. Un bel segno di solidarietà e fratellanza".
Grato il sindaco della città ducale, Sandro Sborgia: "Stiamo vedendo tantissima solidarietà e molta attenzione per la nostra struttura sanitaria. La vicinanza e l'affetto che le comunità provano nei confronti di questo ospedale dimostrano come il nosocomio camerte sia il punto di riferimento dell'area montana. Sebbene il nostro entroterra non sia densamente popolato come le zone costiere, questo costituisce un presidio vitale per la salute di tutti i cittadini dell'entroterra. Camerino e le comunità vicine lo dimostrano con questi segni".
GS
Un segno indelebile quello che l'ex direttivo della Sagra dell'Acquaticcio di Belforte del Chienti ha voluto lasciare per tutto il territorio, in questo periodo di emergenza.
Dopo aver contribuito alla retta della scuola di equitazione per una famiglia del paese con un ragazzo disabile e dopo aver acquistato le mascherine per tutte le famiglie di Belforte, gli ex componenti del direttivo belfortese hanno consegnato, questa mattina, al Covid Hospital di Camerino, due barelle che in questo momento serviranno per la terapia intensiva e la degenza breve, ma passata l'emergenza potranno essere utilizzate anche per il pronto soccorso. Su entrambe le barelle, una targhetta che ricorda gli autori della donazione.
"L'obiettivo, infatti - come ricorda l'ex presidente della sagra, Simonetta Mancini - era quello di offrire un aiuto che restasse all'ospedale anche dopo l'emergenza. Con l'ex direttivo abbiamo organizzato per quarant'anni la festa belfortese, oggi siamo orgogliosi di aver azzerato il fondo cassa aiutando chi ne ha bisogno. Gli ultimi risparmi andranno alla Protezione civile di Belforte del Chienti".
Presenti alla consegna alcuni rappresentanti dell'ex comitato, il sindaco di Belforte del Chienti Alessio Vita e il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e una delegazione di sanitari dell'ospedale camerte.
"Un grande gesto - ha detto il sindaco di Belforte del Chienti - che i miei concittadini hanno voluto fare a tutte quelle persone che, purtroppo, stanno attraversando un momento difficile. Credo che, come sindaco, non ci sia nulla di più bello che sottolineare questo gesto che si aggiunge a quello di aver donato le mascherine a tutti i belfortesi. Un bel segno di solidarietà e fratellanza".
Grato il sindaco della città ducale, Sandro Sborgia: "Stiamo vedendo tantissima solidarietà e molta attenzione per la nostra struttura sanitaria. La vicinanza e l'affetto che le comunità provano nei confronti di questo ospedale dimostrano come il nosocomio camerte sia il punto di riferimento dell'area montana. Sebbene il nostro entroterra non sia densamente popolato come le zone costiere, questo costituisce un presidio vitale per la salute di tutti i cittadini dell'entroterra. Camerino e le comunità vicine lo dimostrano con questi segni".
GS