Attimi di paura nella prima mattinata di oggi, quando la terra è tornata a tremare. Un terremoto di magnitudine 5,7 con epicentro in mare, al largo della provincia di Pesaro-Urbino ha svegliato le Marche alle 7.07, seguito da altre scosse di minore intensità. Avvertita distintamente anche nella provincia di Macerata, soprattutto sulla fascia costiera, la scossa ha fatto scattare immediatamente la macchina dei controlli. Diversi i comuni che hanno deciso per la chiusura delle scuole, nonostante molti degli studenti fossero ormai pronti a recarsi a lezione. Nel frattempo sono in corso i sopralluoghi per accertare la sicurezza degli edifici pubblici e delle infrastrutture.

In questo contesto Macerata è stato tra i primi comuni a decidere per la chiusura degli istituti. Nel capoluogo oggi nessuna lezione, neanche all'università che ha fatto sapere di aver sospeso lezioni, esami e sessioni di laurea. «Abbiamo predisposto quattro squadre di tecnici - spiega il sindaco Sandro Parcaroli - che si stanno occupando dei sopralluoghi nelle scuole. Oggi gli istituti rimangono chiusi, da noi come in molti altri comuni del maceratese, soprattutto nella zona costiera. Siamo in costante collegamento e seguiamo l'evolversi della situazione. Sembra comunque che non ci siano stati danni».

«Una misura precauzionale». L'ha definita così il sindaco di Matelica, Massimo Baldini. Anche nella sua città è scattata l'ordinanza che ha rispedito a casa gli studenti. «Non ci sono danni, l'ordinanza è preventiva, per evitare problemi alla sicurezza. Molti genitori erano preoccupati e quindi abbiamo deciso di prestare loro ascolto. Stiamo effettuando i sopralluoghi con i tecnici, la situazione è sotto controllo».

Altri comuni in cui ai è deciso per lo stop alle lezioni sono Recanati, Porto Recanati, Morrovalle, Monte San Giusto, Montecassiano e Appignano. In provincia di Ancona, tra gli altri, Fabriano.

Tutti in aula invece a San Severino Marche. Il sindaco Rosa Piermattei ha comunque fatto sapere come la macchina dei tecnici comunali sia già in azione per individuare eventuali criticità: «La situazione è sotto controllo e le strutture scolastiche sono al sicuro. Molti studenti erano già in auto o in pullman per venire a scuola e, visto che la loro sicurezza non è a rischio, abbiamo deciso di tenere gli istituti aperti».

Anche a Camerino nessuna interruzione nel servizio scolastico, anche qui in corso gli accertamenti del caso. A San Ginesio, il sindaco Giuliano Ciabocco ha fatto sapere di «aver effettuato le verifiche subito dopo le scosse - informa -. Questa volta c'è stato solo un forte spavento, ma siamo stati fortunati. Nessun problema alle strutture scolastiche, per questo le lezioni si tengono regolarmente».

l.c.
“Stiamo ancora aspettando 680mila euro dal GSE, rischiamo di perdere i finanziamenti del Miur”. Sono parole di Vincenzo Felicioli, sindaco di Fiuminata, preoccupato dai ritardi nell’arrivo dei fondi per la ricostruzione della scuola nel centro storico del paese. I lavori di abbattimento e di ricostruzione della struttura dovranno partire entro il prossimo 31 marzo, costeranno 3milioni e 680 mila euro. Se i primi tre milioni arrivati dal Miur sono già in cassa, l’attesa per gli ulteriori 680 mila euro dal Gestore dei Servizi Energetici del ministero dello Sviluppo Economico sembra essere interminabile. La risposta del GSE era attesa per fine novembre, ma a oggi il Comune non ha ancora ricevuto risposta. “La documentazione per l’accesso al finanziamento è stata consegnata lo scorso 24 settembre, le integrazioni che ci sono state richieste il 30 – spiega il primo cittadino Vincenzo Felicioli –. Stando al calendario e alle scadenze, avremmo dovuto avere un riscontro entro il 30 novembre, a 60 giorni dalla presentazione della domanda. Siamo ancora in attesa”.

Le preoccupazioni dell’amministrazione comunale sono legate alle scadenze. Se il cantiere non partisse entro aprile, la pena sarebbe la perdita del finanziamento da tre milioni arrivato dal Miur. Il ritardo del GSE nel fornire una risposta sull’accesso ai 680mila euro rischia dunque di pregiudicare l’intero programma. Felicioli spiega: “Il decreto ‘Semplificazioni’ ha dato la possibilità ai sindaci di ricoprire il ruolo di commissari per questo tipo di opere pubbliche. Noi saremmo pronti a partire con il cantiere e probabilmente, non fosse per questi ritardi, i lavori sarebbero già iniziati. L’opera è consistente e molto rilevante anche a livello sociale. Non possiamo restare senza scuola: il vecchio edificio ha un indice di sicurezza sismica molto basso. Il nostro progetto è già pronto, il decreto ‘Semplificazioni’ mi permetterà di procedere con l’affidamento diretto dei lavori. L’unico impedimento resta il forte ritardo del GSE nel farci conoscere l’esito delle nostre richieste”.

l.c.
Un incontro con i residenti delle case popolari da demolire per far posto alle nuove scuole. Il sindaco di Treia, Franco Capponi, è atteso dagli inquilini nel finesettimana per illustrare quelle che saranno le procedure di abbattimento e ricostruzione dell’area e, soprattutto, per metterli a conoscenza del futuro che li attende.

Le nuove scuole elementari della frazione di Passo di Treia andranno a prendere il posto dell’ex consorzio agrario, delle attuali scuole medie e del palazzetto comunale, anch’esso destinato al rifacimento. Nel programma delle demolizioni rientrano però anche due palazzine di edilizia popolare: destava preoccupazione il destino delle famiglie residenti, tanto che anche la minoranza di “Prima Treia” ha in programma delle interrogazioni per fare luce sulla questione. Il sindaco, intanto, fa sapere di essersi già attivato: “Tra la serata di venerdì e la giornata di sabato riceveremo le famiglie che abitano in quelle case – spiega Capponi –. Le soluzioni a questo problema sono già realtà: abbiamo due immobili disponibili, mentre per le famiglie che non beneficeranno di queste altre case popolari metteremo a disposizione alcuni degli appartamenti che abbiamo acquisito nel corso dell’emergenza sismica. Sono 26 e contiamo che nel corso dei prossimi due anni, con l’avanzare della ricostruzione, vadano mano a mano a liberarsi e a tornare disponibili per altri nuclei familiari”.

Capponi fuga ogni dubbio su possibili intoppi e rassicura anche sul futuro delle società sportive: un altro nodo da sciogliere, dal momento che il palazzetto dello sport verrà abbattuto e riedificato. “Nessuno vedrà a rischio la propria sopravvivenza – ha continuato il primo cittadino treiese –: le società sportive che usufruiscono del palazzetto potranno proseguire la loro attività nelle altre strutture del Comune. Nessuno verrà lasciato indietro. Per quello che riguarda i tempi – conclude Capponi –, dovremo attendere ancora l’Ordinanza commissariale, prevista entro la fine dell’anno. Vogliamo essere ottimisti: anche se è difficile sbilanciarsi vorremmo riuscire a partire prima della fine del 2022”.

l.c.
“Quale futuro per gli studenti delle nostre scuole medie?”. È il quesito che il gruppo consiliare di minoranza “Prima Treia” ha rivolto all’amministrazione comunale guidata da Franco Capponi nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale.

La questione scuole, diventata focale nel corso della legislatura corrente, è al centro della discussione tra maggioranza e opposizione da mesi. Una divergenza di vedute nata in campagna elettorale e proseguita nel corso dei primi due anni di amministrazione Capponi. Da una parte il polo unico comunale, caldeggiato da Prima Treia, dall’altra la soluzione salomonica scelta dalla giunta, con le scuole primarie nelle frazioni e un’unica scuola media a Treia capoluogo. Capponi ne ha fatto un punto programmatico e i risultati elettorali, dopo averlo premiato, lo hanno legittimato a procedere. La minoranza continua ad esporre le sue perplessità, soprattutto in merito all’organizzazione delle classi quando inizieranno i lavori nella frazione di Passo di Treia.

È stato Andrea Mozzoni, già candidato sindaco alle elezioni del 2014 e oggi consigliere di minoranza, a intervenire dopo che il capogruppo Vittorio Sampaolo ha presentato l’interrogazione: “Visto che i lavori inizieranno auspicabilmente nel settembre del 2022, a breve dovremo essere capaci di fornire risposte alla cittadinanza – ha spiegato –. Come saranno gestiti i nostri studenti negli anni in cui le scuole saranno prima demolite e poi ricostruite? Ricordiamo che a gennaio le famiglie dovranno iscrivere i propri figli e hanno il diritto di sapere dove e come gli studenti faranno lezione. La sede attuale delle medie è il monastero della Visitazione che ha lo spazio per accoglierli, ma occorre comunque attivarsi per prepararsi al trasferimento e soprattutto dare certezza alla cittadinanza. Il clima di confusione che si respira sui tempi tecnici per la demolizione e la ricostruzione della scuola di Passo di Treia, oltre a questo problema del trasferimento, rischiano di far perdere iscritti ai nostri istituti. Occorre – ha concluso Mozzoni – che l’amministrazione dia una risposta quanto prima”.

l.c.
Il patrimonio di edilizia scolastica di Treia si arricchirà di una nuova scuola materna. Dopo l’approvazione dell’iter di costruzione dei nuovi poli scolastici nel capoluogo comunale e nella frazione di Passo di Treia, il Comune si è aggiudicato un bando per 2,4 milioni di euro ora stanziati per la costruzione di un nuovo asilo.

La struttura, chiamata a sostituire l’attuale scuola materna “Elettra Caracini” in via dell’Asilo a Passo di Treia, si inserirà nel nuovo complesso che sorgerà nell’area adiacente alla chiesa della frazione. All’inizio del 2022 partiranno i lavori che porteranno all’abbattimento dell’ex consorzio comunale, della succursale della scuola media “Egisto Paladini” e del palazzetto dello sport, oltre a due edifici di edilizia popolare di proprietà comunale.

Al loro posto la nuova palestra, la scuola elementare e appunto il nuovo asilo. Il sindaco Franco Capponi ha parlato, riferendosi al bando, di “una grande opportunità per completare il piano di edilizia scolastica comunale. I cittadini – spiega il primo cittadino – hanno scelto questa amministrazione: era un atto dovuto nei loro confronti portare avanti uno dei punti cardine del nostro programma. Oltre alle scuole elementari e medie, che si inseriscono nell’assetto normativo e nelle procedure tipiche della ricostruzione post sisma (da fine luglio la questione è passato in mano al Commissario Straordinario Giovanni Legnini e alle sue Ordinanze, ndr), ora abbiamo colto questa occasione. Costruire una nuova scuola materna era comunque necessario: il suo indice di sicurezza sismica è di 60 punti su 100. Per quanto riguarda gli stabili destinati all’uso residenziale i parametri sono sufficienti, mentre per l’edilizia scolastica non lo sono. Con questo bando – conclude Capponi – abbiamo la possibilità di costruire una nuova struttura assolutamente antisismica e in linea con la normativa attuale, mentre il vecchio stabile, patrimonio culturale di Passo di Treia, verrà destinato per altri fini, come per esempio un centro sociale per anziani o come sede per associazioni culturali che vorranno usufruirne”.

l.c.
Il progetto della nuova sede municipale del Comune di Visso non sta incontrando l’apprezzamento della cittadinanza. A questo proposito è nata una petizione, su iniziativa di alcuni abitanti, in cui si chiede all’amministrazione comunale di sospendere l’iter che porterà alla costruzione dell’edificio, destinato a sorgere nel sito che ospitava la scuola elementare “Pietro Capuzi”.

La vecchia sede scolastica, demolita dopo il sisma 2016, sarà ricostruita in modo da ospitare sia il municipio, sia le aule scolastiche, sia altri locali per i servizi alla cittadinanza. Le perplessità riguardano proprio l’eterogenea destinazione d’uso della nuova struttura: i cittadini si dicono “scettici sullo spazio destinato alle aule. Uno spazio incongruente con una visione di lungo periodo sul tema della politica scolastica”. Sara Tomani, capogruppo in consiglio comunale per la minoranza targata “Tutti per Visso”, concorda con la visione illustrata nella petizione, per quanto questa non sia di iniziativa politica, ma cittadina: “Le nostre posizioni sono allineate a quelle della cittadinanza. Siamo perplessi per quanto riguarda la nuova struttura, il suo giardino, l’utilizzo che se ne farà – ha spiegato –. Esteticamente non ci piace, era un edificio storico e il suo nuovo aspetto non crediamo potrà avere lo stesso carattere. Oltre a questo, l’abbattimento delle piante che caratterizzano il giardino è un’altra questione che non ci vede d’accordo e soprattutto siamo contrari alla destinazione d’uso della struttura”.

A destare le maggiori perplessità che riguardano il progetto è infatti la gestione degli spazi dell’edificio. Tomani ha proseguito: “Non siamo d’accordo nemmeno su questo. Lo spazio dedicato alle aule, per quanto l’amministrazione abbia precisato che le metrature saranno le stesse che gli alunni avevano a disposizione prima del sisma, non è sufficiente a soddisfare una visione di lungo termine. In un certo senso, concedere spazi ‘precisi’ alle aule disincentiva strategie che puntino al futuro per le nostre scuole. Crediamo che sarebbe stato più saggio dare voce alla cittadinanza prima che la progettazione avesse luogo. Né la precedente amministrazione, né quella attuale lo ha fatto. Non credo si possa far molto politicamente – conclude la capogruppo –, ma di certo una presa di posizione così netta da parte dei cittadini potrà fare la differenza”.

l.c.
Restituire alla comunità una dimora storica e allo stesso tempo ottimizzare i costi e i tempi nel risolvere la questione scuola: è con questi intenti che settimana scorsa a Fiuminata sono partiti i lavori per la ristrutturazione e il recupero di Villa Felicioli. La struttura, in disuso da un decennio e in estremo bisogno di interventi di riparazione, sarà la sede designata dal Comune per ospitare gli alunni nel corso dell’anno scolastico 2021/2022.

Il sindaco Vincenzo Felicioli ha spiegato l’idea e come, attraverso l’intercettazione di bandi, il suo Comune sia riuscito a finanziarla: il tutto è nato dall’esigenza di abbattere i costi per la delocalizzazione delle otto classi – tra materne, elementari e medie – durante la demolizione e la ricostruzione della scuola Dante Alighieri. I preventivi arrivati sulle scrivanie del Comune prevedevano costi prossimi ai 150mila euro per l’affitto di sedi provvisorie per il prossimo anno scolastico. Costi non ammortizzabili e quindi visti come uno spreco di denaro dall’amministrazione: “Spendere quelle somme sarebbe stato sciocco da parte nostra, sono soldi che non avrebbero rappresentato un investimento, ma un costo, per di più anche molto esoso – spiega il sindaco Felicioli –. Per questo motivo è nata l’idea di Villa Felicioli: restituire nuova linfa a una struttura di proprietà comunale e adibirla a scuola nel periodo dei lavori alla nuova sede ci permette di risparmiare tantissimo. Gli interventi di ristrutturazione sono già in corso d’opera e siamo riusciti a finanziarli grazie a diversi bandi, oltre ai fondi previsti per la delocalizzazione scolastica durante i lavori di ricostruzione”.

Villa Felicioli inoltre non esaurirà il suo corso al termine del prossimo anno scolastico: la struttura infatti, una volta che la “vera” scuola sarà tornata operativa, fungerà da palazzo comunale “ad interim”, durante tutto il corso dei lavori di ristrutturazione del municipio.

“Doniamo così un nuovo senso a una struttura in disuso da anni – ha concluso Felicioli –, che torna così ad avere la sua utilità per la comunità di Fiuminata. Una volta esaurito il suo corso come sede scolastica ospiterà gli uffici comunali durante la ristrutturazione della nostra sede ‘principale’. Una volta che anche questo compito sarà stato svolto, vedremo cosa sarà della Villa: se non altro avremo valorizzato un immobile di nostra proprietà”.

l.c. 
Il comune di Appignano si è aggiudicato nei giorni scorsi due bandi regionali, relativi l’uno alla mobilità sostenibile, l’altro alla salubrità e alla messa in sicurezza delle aule scolastiche comunali, per un finanziamento totale di quasi 90mila euro.

Per quanto riguarda la sostenibilità, il comune amministrato da Mariano Calamita riceverà un finanziamento di oltre 18mila euro dalla Regione Marche, a cui aggiungerà dalle proprie risorse altri 6000 euro, per l’acquisto di un mezzo elettrico con cassone ribaltabile. Il bando era stato pensato per permettere l’acquisto di mezzi tecnici a utilizzo diretto dell’ente pubblico a basso impatto ambientale, codificati dagli standard EURO 6.

Il sindaco Calamita ha spiegato: “Come amministrazione siamo sempre pronti a cogliere le opportunità che nascono dai bandi regionali e nazionali. In questo quadro si inserisce sicuramente il bando per l’acquisto di mezzi a basso impatto, ma anche quello che riguarda il miglioramento della salubrità degli ambienti scolastici: riceveremo dalla Regione Marche quasi 70mila euro di fondi per installare impianti di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) nelle aule e ambienti legati alla didattica nelle scuole del nostro comune”.

Gli impianti VMC permettono il ricambio dell’aria negli ambienti chiusi e si inseriscono anche in un contesto di efficientamento energetico. Il progetto che si è aggiudicato il bando era riservato ai comuni con meno d 5000 abitanti e la somma finanziata dalla Regione, 68mila euro, permetterà l’installazione in 17 delle 25 aule presenti nel territorio comunale.

l.c.
Scuole nel mirino del Covid in diverse zone della provincia.

A preoccupare maggiormente è Tolentino dove sono stati registrati due casi certi alla Lucatelli ed uno all'istituto Filelfo.
Proprio per questo motivo, a seguito di una riunione con i vertici regionali e comunali, è stato deciso di porre in didattica a distanza gli studenti degli istituti di Tolentino: Lucatelli, Filelfo e Martin Luther King. Mentre sono sottoposti alla quarantena i bambini dell’infanzia Rodari e le classi direttamente coinvolte della scuola primaria Martin Luther King e Liceo Scientifico Filelfo. Un altro caso positivo si registra nella prima media della Scuola Vincenzo Monti di Pollenza.

Per monitorare immediatamente l’andamento dell’epidemia, da questa mattina è stato predisposto un drive through nel piazzale davanti alla Piscina comunale di Tolentino, per sottoporre a tampone molecolare gli studenti dell’Istituto Lucatelli, dell’Istituto Martin Luther King e tre classi della prima media di Pollenza.
Martedì verranno sottoposti a tampone salivare i bambini della materna Rodari, e al tampone molecolare i ragazzi del Liceo scientifico Filelfo.
Contestualmente verrà sottoposto a tampone anche il personale docente e dipendente dei medesimi Istituti.

Altri tre casi si sono registrati al Rodari di Castelfidardo. Tutte le classi sono state messe in quarantena e chiesta la DAD per gli Istituti comprensivi interessati dalla positività. Questa mattina anche gli studenti e il personale si stanno sottoponendo al tampone molecolare.

Non sarebbero riconducibili alla variante ingelse, invece, i casi riscontrati nelle scuole di San Severino: oltre alla scuola dell'infanzia colpita nei giorni scorsi, anche la scuola primaria del Comprensivo Tacchi Venturi sta registrando diversi casi di Covid Scuola. Nella scuola della frazione di Cesolo una dipendente scolastica sarebbe risultata positiva e questa mattina è in atto la sanificazione dei locali.

GS





Gli agenti della Polizia Locale e i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile di San Severino Marche sono stati impegnati questa mattina in attività di servizio e controllo negli spazi esterni della stazione ferroviaria e all’ingresso delle scuole superiori dove si è assistito alla ripresa delle lezioni in presenza. L’assistenza fornita dalla Polizia Locale e dalla Protezione Civile è servita per sensibilizzare i ragazzi sull’importanza delle regole e per controllare che il rientro in classe avvenisse per tutti in assoluta sicurezza. Una presenza molto discreta che ha accompagnato tanti studenti dall’arrivo e alla successiva ripartenza di treni e autobus. Tutto si è svolto in maniera molto regolare grazie anche alla diligenza degli studenti. “Il ritorno a scuola è stato un momento molto importante per i ragazzi, per gli insegnanti e per le famiglie - ha sottolineato il sindaco, Rosa Piermattei, che ha raccomandato ancora una volta il rispetto delle regole - L’emergenza non è finita e serve la collaborazione di tutti, anche dei ragazzi delle scuole perché fare la propria parte è un momento di crescita fondamentale ma è anche giusto che i nostri studenti non si sentano lasciati soli”.
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